Avvento – Gesù Cristo sta arrivando!

Data: 27 novembre 2022 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Matteo 24, 44
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

L’Av­ven­to si con­cen­tra sul­la dire­zio­ne e sul­l’an­ti­ci­pa­zio­ne del Nata­le, la nas­ci­ta di Gesù Cris­to. La sua pri­ma venu­ta ha por­tato la sal­vez­za a noi uomi­ni, ma l’Av­ven­to non riguar­da solo la pri­ma venu­ta, ma anche la secon­da. Gesù tor­nerà un gior­no, ma non cono­scia­mo l’o­ra esat­ta. Suc­ce­de inas­pett­a­ta­men­te. Ment­re la sua pri­ma venu­ta por­ta spe­ran­za per tut­ti gli uomi­ni, la sua secon­da venu­ta por­ta sepa­ra­zio­ne. Sepa­ra colo­ro che gli appar­ten­go­no da colo­ro che scel­go­no di esse­re con­tro di lui. Poi­ché i segu­aci di Gesù Cris­to non san­no quan­do tor­nerà, devo­no esse­re semp­re vigi­li. Per­tan­to, il tem­po di Avven­to per loro è cos­tan­te. Devo­no usa­re ques­to tem­po per esse­re vigi­li, ma anche per dire a quan­te più per­so­ne pos­si­bi­le la buo­na noti­zia di Gesù Cristo.


Natale 1.0 come punto di partenza

Oggi, 27 novembre, ini­zia il peri­odo di Avven­to. Per un tota­le di quat­tro dome­ni­che sia­mo in gio­io­sa attesa del­la nas­ci­ta di Gesù Cris­to. Avven­to è di ori­gi­ne lati­na e signi­fi­ca arri­vo. È l’ar­ri­vo di Gesù Cris­to. È la venu­ta di Dio qui sul­la ter­ra. È la venu­ta del­la ris­pos­ta cele­s­te alla mise­ra situa­zio­ne di noi uma­ni qui sul­la ter­ra. È la venu­ta del­la spe­ran­za di ques­to mon­do. Le quat­tro dome­ni­che di Avven­to cul­mi­nano infi­ne nella vigi­lia di Nata­le, il com­p­le­an­no di Gesù Cris­to. Non è importan­te se Gesù sia effet­ti­va­men­te nato in ques­to gior­no, ma piut­tosto il sim­bo­lis­mo di ques­to gior­no. Il Nata­le è l’i­ni­zio del­l’­ope­ra di reden­zio­ne di Dio in ques­to mon­do. La nas­ci­ta di Gesù Cris­to è importan­te solo per­ché è segui­ta dal­la Pas­qua. Con la sua mor­te in cro­ce, Gesù vin­ce la mor­te. Tut­ti colo­ro che cre­de­ran­no in lui e cre­de­ran­no che è il Figlio di Dio non mor­i­ran­no più, ma avran­no la vita eterna.

Per il pri­mo Avven­to di oggi, la Chie­sa evan­ge­li­ca in Ger­ma­nia ripor­ta, tra l’al­t­ro, il pas­so bibli­co che di soli­to asso­cia­mo alla Dome­ni­ca del­le Pal­me. Gesù Cris­to entra a Geru­sa­lem­me come Re sul puledro di un’a­si­na (Matteo 21:1–9). Come gli israe­li­ti di all­o­ra si rallegra­ro­no per l’ar­ri­vo di Gesù Cris­to, così dov­rem­mo fare noi. Il suo aspet­to carat­teristi­co è scritto nella Bibbia. «Ralle­gra­te­vi ad alta voce, popo­lo di Sion! Ralle­gra­te­vi, abitan­ti di Geru­sa­lem­me! Ecco, il vos­tro Re sta venen­do da voi. È gius­to e vitto­rio­so, ma è umi­le e caval­ca un’a­si­na – sì, il puledro di un’a­si­na, il figlio di un’a­si­na». (Zac­ca­ria 9:9 NLB).

L’Av­ven­to annun­cia la fine del­l’an­no per noi. È la gius­ta con­clu­sio­ne del­l’an­no sola­re. Ma la situa­zio­ne è ben diver­sa con il cosid­det­to anno eccle­si­a­sti­co. L’an­no eccle­si­a­sti­co non finis­ce con il peri­odo nata­li­zio, ma ini­zia con esso. Oggi ini­zia il nuo­vo anno eccle­si­a­sti­co. Ques­to cam­bia la pro­s­pet­ti­va. L’an­no ini­zia con la venu­ta di Gesù Cris­to nel mon­do. Ini­zia con il fat­to che Dio fa qual­co­sa per noi. Non è alla fine del­l’an­no che entra in gio­co, ma ini­zia con lui. Sen­za la nas­ci­ta ter­re­na di Gesù Cris­to, che è real­men­te avve­nu­ta, tut­to il res­to non è valido.

La seconda venuta di Gesù è più del Natale 2.0

Olt­re all’or­di­ne del­le per­i­co­pi per la Ger­ma­nia, ce n’è anche uno per la Svi­z­zera. Il tes­to bibli­co dei Van­ge­li, pre­vis­to per il pri­mo Avven­to di oggi, indi­ca un secon­do aspet­to del­l’Av­ven­to che non noti­amo a pri­ma vis­ta. È la gio­io­sa attesa del ritor­no di Gesù Cris­to alla fine dei tem­pi. L’Av­ven­to riguar­da quin­di ent­ram­be le cose. Guar­da­re indie­tro ed esse­re gra­ti, ma anche guar­da­re avan­ti alla secon­da venu­ta su ques­ta ter­ra. «Quan­do il Figlio del­l’uo­mo tor­nerà, sarà come ai tem­pi di Noè. Nei gior­ni pre­ce­den­ti il Diluvio, la gen­te cele­bra­va fes­te sfar­zo­se, orge e matri­mo­ni, fin­ché Noè non salì sul­l’­ar­ca. Non si rese­ro con­to di ciò che sta­va acca­den­do fin­ché non arri­vò il diluvio e li spaz­zò via tut­ti. Sarà lo stes­so quan­do ver­rà il Figlio del­l’uo­mo. Due uomi­ni lavor­eran­no insie­me nel cam­po; uno sarà pre­so, l’al­t­ro lascia­to indie­tro. Due don­ne maci­n­er­an­no la fari­na nel muli­no; una ver­rà por­ta­ta con sé, l’al­tra lascia­ta indie­tro.» (Matteo 24:37–41 NLB). Cer­to, ques­to tes­to è tut­t’al­t­ro che quello che imma­gi­nia­mo come un gio­io­so mess­ag­gio natalizio.

La secon­da venu­ta di Gesù Cris­to por­ta alla sepa­ra­zio­ne. Por­ta a una sepa­ra­zio­ne del­le per­so­ne a cau­sa del­la loro decis­io­ne sul­la pri­ma venu­ta di Lui. È emo­zio­n­an­te che Gesù stes­so tiri in bal­lo Noè. Noè era un uomo vis­suto all’i­ni­zio del­la sto­ria del­l’u­ma­ni­tà. Si è distin­to per esse­re fede­le a Dio in un ambi­en­te che non vole­va saper­ne di Dio. Si gode­va­no la vita e non per­de­va­no un momen­to per ado­ra­re Dio e darg­li la glo­ria che meri­ta­va. Piut­tosto, erano preoc­cu­pa­ti per se stes­si. Per­tan­to, Dio decise di dis­trug­ge­re il popo­lo con un diluvio. Ma poi­ché Noè rima­se al fian­co di Dio, ques­t’ul­ti­mo scel­se lui e la sua fami­glia per un nuo­vo ini­zio. Così Noè cos­truì una nave e soprav­vis­se al diluvio con la sua fami­glia e vari ani­ma­li. Ment­re noi ci scon­tria­mo con ques­ta sto­ria, per Gesù l’e­sis­ten­za di Noè e la veri­tà di ques­ta sto­ria sono fuo­ri dis­cus­sio­ne. Ques­to rif­e­ri­men­to a Noè mos­tra il male fon­da­men­ta­le del­l’uo­mo, cioè il fat­to che non vuo­le rico­no­sce­re Dio come Dio.

Olt­re al rif­e­ri­men­to ai tem­pi di Noè, c’è una secon­da imma­gi­ne che carat­te­riz­za il tem­po del ritor­no di Gesù Cris­to. Si trat­ta del­l’ef­fet­to del­la sepa­ra­zio­ne e anche del­le azio­ni del­le per­so­ne sui segu­aci di Gesù Cris­to. «Sia­te dun­que pron­ti, per­ché non sape­te quan­do il vos­tro Signo­re tor­nerà. Ren­de­te­vi con­to di una cosa: un padro­ne di casa che sa quan­do il ladro sta arri­van­do è vigi­le e non per­met­te che la sua casa ven­ga scas­si­na­ta. Dove­te esse­re semp­re pron­ti. Per­ché il Figlio del­l’uo­mo ver­rà quan­do meno ve lo aspett­a­te». (Matteo 24:42–44 NLB). In real­tà, un ladro è qual­co­sa di nega­tivo. Ques­to per­ché vi ruba qual­co­sa e soprat­tut­to per­ché arri­va a sor­pre­sa. L’im­ma­gi­ne del ladro si adat­ta alla secon­da venu­ta di Gesù Cris­to per­ché se non te l’as­pet­ti, sarai sor­pre­so. Ma poi­ché i segu­aci di Gesù Cris­to sono fer­ma­men­te con­vin­ti del­la sua secon­da venu­ta, devo­no esse­re atten­ti e pron­ti. Per­ché se sapes­si­mo che sta arri­van­do un ladro, sta­rem­mo semp­re in guar­dia, non solo per qual­che ora. «Ripen­sa­te a come ave­te rice­vu­to e ascolt­a­to il mess­ag­gio; tenet­elo stret­to e rivol­ge­te­vi di nuo­vo a me! Se non vi sve­glia­te, ver­rò su di voi inas­pett­a­ta­men­te e improv­vi­sa­men­te come un ladro» (Apo­ca­lis­se 3:3 NLB). È importan­te ricorda­re e man­te­nere il mess­ag­gio più vol­te. Quin­di Apo­ca­lis­se 3:3 è un incorag­gi­a­men­to e un invi­to per i seguaci.

Il periodo di Avvento permanente

Tor­no di nuo­vo a Noè. Quan­do Gesù Cris­to tor­nerà sul­la ter­ra, non solo sarà come ai tem­pi di Noè, ma i segu­aci dov­ran­no emu­lar­lo come esem­pio. Noè è infat­ti un esem­pio uti­le e calz­an­te anche per il nos­tro tem­po sot­to tre aspet­ti. «Per fede, Noè cos­truì un’­ar­ca per sal­va­re la sua fami­glia dal diluvio. Obbe­dì a Dio, che lo avver­tì di qual­co­sa che anco­ra non si vede­va. La sua fede fu il giudi­zio sul­l’in­c­re­du­li­tà del res­to del mon­do; ma egli diven­ne ere­de del­la giu­s­ti­zia che vie­ne dal­la fede». (Ebrei 11:7 NLB). In pri­mo luo­go, Noè obbe­dì a Dio. Noè cos­truì l’ar­ca in un momen­to in cui non pio­ve­va nem­meno. Non c’era alcu­na indi­ca­zio­ne, al di fuo­ri del­la pro­mes­sa di Dio, che un enor­me diluvio sareb­be arri­va­to e avreb­be dis­trut­to tut­to. Per­tan­to, tut­ti vis­se­ro come al soli­to, si spo­sa­ro­no e cele­bra­ro­no fes­te. Ma Noè cre­det­te a Dio e per ques­to è chi­ama­to gius­to (Gene­si 6:9). Ciò signi­fi­ca che era una per­so­na che vive­va secon­do la volon­tà di Dio. In secon­do luo­go, è chia­ro dal dra­sti­co giudi­zio di Dio nei con­fron­ti del­le per­so­ne al di fuo­ri del­la fami­glia di Noè che l’em­pie­tà non può sta­re davan­ti a Lui. Ques­ta dram­ma­ti­ca sepa­ra­zio­ne tra la fami­glia di Noè e gli altri popo­li avver­rà anche un gior­no nel futu­ro. Cioè, quan­do Gesù tor­nerà, uno si sal­verà nel cam­po e l’al­t­ro no. In ter­zo luo­go, Noè richi­amò l’at­ten­zio­ne su Dio nella fede e cer­cò di con­vin­cer­li a tornare a Dio. Quin­di la Bibbia dice quan­to segue sul­la decis­io­ne di Dio in quel momen­to. «E non rispar­miò nem­meno il mon­do pre­ce­den­te, ad ecce­zio­ne di Noè e dei set­te mem­bri del­la sua fami­glia. Noè ave­va avver­ti­to il mon­do del gius­to giudi­zio di Dio. Poi Dio dis­trus­se il mon­do con un poten­te diluvio e tut­ti gli empi vi per­i­ro­no». (2 Pie­tro 2:5 NLB). Come segu­aci di Gesù Cris­to, sia­mo chi­ama­ti a emu­la­re Noè. Ques­to signi­fi­ca inn­an­zi­tutto esse­re obbe­di­en­ti a Dio. In secon­do luo­go, rico­no­sce­re e inte­rio­riz­za­re che al di fuo­ri di Gesù Cris­to non c’è modo di sta­re davan­ti a Dio. In ter­zo luo­go, per avver­ti­re il mon­do del giudi­zio di Dio.

L’o­ra del ritor­no di Gesù Cris­to è sco­no­sci­u­ta. Ma sap­pia­mo ques­to, quello che dice Gesù stes­so: «Il mess­ag­gio del reg­no di Dio sarà pre­di­ca­to in tut­to il mon­do per­ché tut­te le nazio­ni lo ascol­ti­no, e solo all­o­ra ver­rà la fine». (Matteo 24:14 NLB). Non appe­na tut­ti avran­no sen­ti­to parl­a­re del reg­no di Dio, Gesù tor­nerà. E al reg­no di Dio appar­ten­go­no tut­ti colo­ro che han­no una fer­ma spe­ran­za in lui. Non sono solo cit­ta­di­ni di ques­to reg­no, ma fig­li di Dio. «Ma a tut­ti quel­li che lo han­no accol­to e han­no cre­du­to nel suo nome, ha dato il diritto di diven­ta­re fig­li di Dio». (Gio­van­ni 1:12 NLB). Ma la ten­sio­ne come cre­den­te rima­ne. Per­ché il reg­no di Dio è già visi­bi­le in ques­to mon­do, ma pur­trop­po non è anco­ra com­ple­to. Infat­ti, anche le per­so­ne che han­no lascia­to ent­ra­re Gesù Cris­to nel loro cuo­re spe­ri­men­ta­no del­le dif­fi­col­tà. Sor­ge quin­di la doman­da: non sareb­be meglio se tut­ti i segu­aci spa­risse­ro imme­dia­ta­men­te in cie­lo? Per­ché ques­to non avvie­ne auto­ma­ti­ca­men­te? Che sen­so ha rima­ne­re su ques­ta ter­ra? Il signi­fi­ca­to è pro­fon­da­men­te radi­ca­to nel­l’­es­sen­za del­l’­ap­par­te­n­en­za al popo­lo di Dio e quin­di alla pro­mes­sa fat­ta al capos­ti­pi­te degli israe­li­ti, ad Abra­mo. «Vi bene­dirò e sare­te cono­sci­uti in tut­to il mon­do. Farò di voi una bene­di­zio­ne per gli altri». (Gene­si 12:2 NLB). Anche i segu­aci di Gesù Cris­to si tro­va­no in ques­ta pro­mes­sa e ques­ta è da un lato una pro­mes­sa, ma anche un inca­ri­co. L’in­ca­ri­co è espres­so anco­ra una vol­ta da Gesù Cris­to alla fine del suo peri­odo di atti­vi­tà qui sul­la ter­ra. «Gesù ven­ne e dis­se ai suoi dis­ce­po­li: «A me è sta­ta data ogni auto­ri­tà in cie­lo e in ter­ra». Anda­te dun­que a tut­te le nazio­ni e fate­ne dis­ce­po­li. Bat­tez­z­ate­li nel nome del Pad­re, del Figlio e del­lo Spi­ri­to San­to, e inseg­na­te loro a osser­va­re tut­ti i coman­da­men­ti che vi ho dato. E vi assi­cu­ro che: Io sono con voi tut­ti i gior­ni, fino alla fine del mon­do». (Matteo 28:18–20 NLB). Si trat­ta di un qua­dru­pli­ce inca­ri­co: anda­re, fare dis­ce­po­li, bat­tez­za­re e insegna­re. L’in­vi­to a per­se­gui­re ques­to obi­et­tivo è rivol­to a tut­ti i segu­aci di Gesù Cris­to. Ci sono poi quat­tro livel­li in cui ques­to deve avve­ni­re. 1. la fami­glia e gli amici; 2. il pos­to di lavoro, la scuo­la, il pae­se, il club; 3. il pae­se. Maga­ri in una lin­gua diver­sa, con usi e cos­tu­mi diver­si, ma semp­re mol­to simi­li e soprat­tut­to con la pos­si­bi­li­tà di tras­fer­ir­si sen­za ost­aco­li; 4. all’es­te­ro tra una cul­tu­ra stra­ni­e­ra, con una lin­gua stra­ni­e­ra. Ciò richie­de un gran­de sfor­zo di tra­du­zi­o­ne da par­te di colo­ro che vogli­o­no con­di­vi­de­re la Buo­na Novel­la in quei luoghi. Quan­do sen­ti­amo l’in­ca­ri­co di Gesù Cris­to, spes­so pen­sia­mo al cam­po 4: i Pae­si stra­ni­e­ri. Ma il cam­po 1 e 2 è la mis­sio­ne di ogni segu­ace di Gesù Cris­to. Alcu­ni han­no il com­pi­to di anda­re sul cam­po 3 e pochi sono chi­ama­ti ad anda­re all’es­te­ro. Ma nes­su­no può con­vin­cer­si di non ave­re una mis­sio­ne chia­ra e che Dio deve mostrar­la in modo più det­ta­gli­a­to. Si trat­ta di rac­con­ta­re alla gen­te il mess­ag­gio degli ange­li a Nata­le: L’an­ge­lo li ras­si­curò: «Non abbia­te pau­ra!», dis­se. «Por­to una buo­na noti­zia per tut­ti i popo­li!» ». (Luca 2:10 NLB). Si trat­ta di pro­met­te­re alle per­so­ne una vita abbond­an­te, come ha det­to Gesù Cris­to: «Ma io sono ven­uto a dare loro la vita in tut­ta la sua pie­nez­za». (Gio­van­ni 10:10b NLB). Tut­ta­via, la serie­tà non deve esse­re tras­cu­ra­ta. «Dio infat­ti ha tan­to ama­to il mon­do da dare il suo Figlio uni­ge­ni­to, per­ché chi­unque cre­de in lui non peri­s­ca, ma abbia la vita eter­na». Dio non ha man­da­to suo Figlio nel mon­do per cond­an­n­ar­lo, ma per sal­var­lo attra­ver­so suo Figlio. Chi cre­de in lui non è cond­an­n­a­to. Ma chi non cre­de in lui è già cond­an­n­a­to per­ché non ha cre­du­to nel nome del­l’u­ni­co Figlio di Dio». (Gio­van­ni 3:16–18 NLB).

Infi­ne, vor­rei tornare alla cosid­det­ta Gran­de Com­mis­sio­ne. Subi­to pri­ma, i dis­ce­po­li di Gesù Cris­to scri­vo­no quan­to segue: «All­o­ra gli undi­ci dis­ce­po­li si reca­ro­no in Gali­lea, sul mon­te di cui Gesù ave­va par­la­to loro. Quan­do lo vide­ro, lo ado­r­a­ro­no – ma alcu­ni anco­ra dubi­ta­va­no». (Matteo 28:16–17 NLB). Ques­ti undi­ci dis­ce­po­li sono gli stes­si a cui vie­ne dato l’in­ca­ri­co nei ver­set­ti suc­ces­si­vi. Sono gli stes­si che poi si sono mes­si in cammi­no ver­so il mon­do inte­ro. Sono gli stes­si che pra­ti­ca­men­te tut­ti, sen­za ecce­zio­ne, han­no dato la vita per ques­to mess­ag­gio. Sono gli undi­ci dis­ce­po­li che, attra­ver­so il mess­ag­gio di spe­ran­za, avreb­be­ro dato il segna­le di par­ten­za per met­te­re sot­to­so­pra tut­ta la ter­ra. Sono gli undi­ci dis­ce­po­li che vide­ro Gesù e lo ado­r­a­ro­no. Sono undi­ci dis­ce­po­li, alcu­ni dei qua­li dubi­ta­va­no. Ma il reg­no di Dio non è come lo imma­gi­nia­mo, per­ché Dio si ser­ve anche dei debo­li. L’in­ca­ri­co di Gesù Cris­to di annun­cia­re ques­ta buo­na noti­zia di spe­ran­za va a tut­ti colo­ro che dubi­ta­no e a colo­ro che han­no una fer­ma fiducia.

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­ge­re il tes­to bibli­co: Matteo 24:37–44; Matteo 28:16–20

  1. Qual è il signi­fi­ca­to del­l’Av­ven­to per voi? Qual è il vos­tro att­eg­gi­a­men­to nei con­fron­ti del­la pri­ma e del­la secon­da venu­ta di Gesù Cristo?
  2. Cre­de­te che Gesù Cris­to sia il Figlio di Dio e sia ven­uto per ricon­ci­lia­re il mon­do a Dio? Sie­te pron­ti per la secon­da venu­ta di Gesù Cris­to? Cosa sus­ci­ta in voi ques­ta idea?
  3. Noah è un model­lo per lei? Qua­li nuo­ve cose pote­te impara­re da lui?
  4. Rico­no­sce­te l’im­port­an­za del coman­do in Matteo 28:18–20? A qua­li scu­se cede­te spes­so quan­do si trat­ta di rea­liz­zar­la? In qua­le cam­po toc­cher­eb­be a voi annun­cia­re la buo­na novel­la di Gesù Cris­to? Come si può fare?
  5. Cono­sce­te i dub­bi nella vos­tra vita quo­ti­dia­na di fede? Che influ­en­za han­no sul se e sul come par­la­te di Gesù Cristo?