Impensabile – Abituarsi al diverso o perché rompere gli schemi fa parte dell’essere cristiani

Data: 4 Giug­no 2023 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 5:1–11; 2 Corin­zi 5:17
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Mol­te cose che potres­ti con­sider­a­re impen­sa­bi­li nella vita sono anche ripensa­bi­li nella real­tà di Dio. Il tuo pre­ce­den­te bagaglio di espe­ri­en­ze non deve rima­ne­re il limi­te del­le tue pos­si­bi­li­tà future! Con Gesù, gli sche­mi di vita esis­ten­ti ven­go­no infran­ti e quin­di ti tro­vi cos­tan­te­men­te di fron­te all’impensabile.


Signo­re, dona­ci un cuo­re per la tua paro­la e anche una paro­la per i nos­tri cuo­ri. Amen.

I nostri modelli di vita

Rico­no­sci anche tu le situa­zio­ni in cui reagi­sci semp­re in modo simi­le? In cui ti com­por­ti ripe­tu­tamen­te nel­lo stes­so modo? Ad esem­pio, ti sie­di semp­re nel­le ulti­me file quan­do vai al cine­ma o in chie­sa. Oppu­re ti difen­di rapi­da­men­te quan­do rice­vi un feed­back cri­ti­co o vai all’­at­tac­co e non lasci che l’al­tra per­so­na si intro­met­ta. Per mol­to tem­po ho avu­to l’a­bi­tu­di­ne di non accet­ta­re i com­pli­men­ti quan­do mi veni­va­no fat­ti. Mi face­vo cos­tan­te­men­te più pic­co­lo di quello che sono in real­tà e ave­vo dif­fi­col­tà ad accet­ta­re gli elo­gi degli altri. Fino a quan­do qual­cu­no mi ha spie­ga­to che il mio com­por­ta­men­to mi face­va sot­t­ova­lu­t­a­re ciò che era importan­te per gli altri.

Ques­ti com­por­ta­men­ti ripe­ti­ti­vi sono chi­ama­ti «sche­mi». Par­lia­mo semp­re di sche­mi di vita quan­do, con­scia­men­te o incon­scia­men­te, ci com­por­ti­amo in modo simi­le o ugua­le in diver­se situa­zio­ni di vita. Alcu­ni di ques­ti sche­mi appre­si sono buo­ni e ci dan­no sicu­rez­za sul­la base del­l’e­s­pe­ri­en­za. Altri sono piut­tosto dif­fi­ci­li, per­ché cadia­mo ripe­tu­tamen­te in sche­mi dis­trut­ti­vi che non voglia­mo, ma che non pos­sia­mo sem­pli­ce­men­te abban­do­na­re! Abbia­mo eredi­ta­to ques­ti model­li di vita dai nos­tri geni­to­ri, dal­la fami­glia e dal­l’in­f­an­zia. Alcu­ni di essi li abbia­mo adotta­ti come valo­ri per­ché tut­ti quel­li che ci cir­cond­a­no si com­porta­no in ques­to modo. Per­ché è così che si fa nella nos­t­ra cul­tu­ra o nella chie­sa. Con altri model­li abbia­mo impa­ra­to che ci pro­t­eg­go­no. Quin­di pre­fe­ria­mo esse­re al secon­do pos­to e sia­mo feli­ci di lascia­re che sia­no gli altri ad ave­re la precedenza.

Il tema del ser­mo­ne è: «Ripensa­bi­le – abitu­ar­si a esse­re diver­si o per­ché rom­pe­re gli sche­mi fa par­te del­l’es­se­re cristiani».

Cambio di prospettiva con Gesù 

Ti ho por­tato un video­clip trat­to da «Gli elet­ti». Ques­ta nuo­va serie di film su Gesù si pro­po­ne di guar­da­re Gesù dal­la pro­s­pet­ti­va uma­na dei suoi dis­ce­po­li scel­ti. Il sot­to­ti­to­lo del­la pri­ma sta­gio­ne si chi­ama appro­pria­ta­men­te «Abitua­ti al diverso».

Vi por­terò con me sul Mar di Gali­lea, dove Gesù incon­tra per la pri­ma vol­ta il pes­ca­to­re Simo­ne sul­la riva e lo met­te di fron­te ai suoi sche­mi fami­lia­ri (video clip). Sì, ci sono mol­te cose nel­le nost­re vite che noi stes­si potrem­mo con­sider­a­re uncon­ce­pi­bi­le, è in real­tà anche acon­ce­pi­bi­le. In alt­re paro­le, non è impos­si­bi­le di per sé, ma deve esse­re vis­to in modo diver­so, ripen­sa­to e reinter­pre­ta­to. Ques­to è il caso di Simon. Per lui era chia­ro che, dopo una lun­ga not­te di pes­ca inf­rut­tuo­sa, non ave­va alcun sen­so get­ta­re nuo­va­men­te le reti al mat­ti­no alla luce del gior­no. Sape­va per espe­ri­en­za che si pes­ca meglio nella quie­te del­la not­te. Tut­ti i suoi col­leghi pes­ca­to­ri glie­lo avreb­be­ro con­fer­ma­to ed è ris­a­pu­to che non si pes­ca di più in pie­no gior­no, ma nel­l’os­cu­ri­tà e nel silen­zio del­la not­te. Eppu­re, dopo un lungo e inten­so scam­bio di sguar­di con Gesù, accet­ta di rom­pe­re il suo soli­to schema.

Duran­te la pre­pa­ra­zio­ne mi sono chies­to per­ché Gesù abbia com­pi­uto ques­to mira­co­lo del pes­ce? Come Zebe­deo, il pad­re di Gia­co­mo e Gio­van­ni, si trat­ta­va dav­vero dei debi­ti fis­ca­li di Simo­ne, che ora poteva­no esse­re paga­ti gra­zie a ques­ta magni­fi­ca pes­ca? Gesù vole­va for­se aiut­a­re i due fratel­li Simo­ne e Andrea a usci­re dal­le dif­fi­col­tà esis­ten­zia­li e finan­zia­rie con ques­ta pes­ca? Sì, for­se? Non leg­gi­a­mo nulla al riguar­do dirett­amen­te nei Van­ge­li. Ma solo per­ché non è sta­to scritto nella Bibbia non signi­fi­ca che non sia suc­ces­so! Cre­do che Gesù si occu­pi anche del­le nost­re preoc­cu­p­a­zio­ni quo­ti­dia­ne: finan­ze, salu­te, lavoro, famiglia […].

Tut­ta­via, pos­so anche imma­gi­na­re che Gesù vol­es­se met­te­re Simo­ne di fron­te a ciò che per lui era impen­sa­bi­le. For­se Simo­ne ave­va anche biso­g­no di abitu­ar­si a qual­co­sa di diver­so da ciò che ave­va cono­sci­uto in pre­ce­den­za. For­se un cer­to tipo di rot­tu­ra degli sche­mi è una par­te fon­da­men­ta­le del­la seque­la di Gesù! For­se Simo­ne dov­reb­be impara­re fin da subi­to che il suo bagaglio di espe­ri­en­ze pre­ce­den­ti non deve rima­ne­re il limi­te del­le sue espe­ri­en­ze future. Insie­me a Gesù, le cose posso­no e devo­no esse­re diver­se da quel­le a cui è sta­to abitua­to finora.

Principio del non ancora

Abbia­mo una cita­zio­ne del pad­re del­la Chie­sa San­t’A­gos­ti­no appe­sa nel nos­tro salot­to. «I mira­co­li non sono con­tro natu­ra, ma solo con­tro la natu­ra come la cono­scia­mo». Ago­s­ti­no vole­va pro­ba­bilm­en­te chia­ri­re: «Il fat­to che io stes­so non abbia anco­ra spe­ri­men­ta­to alcu­ne cose (i mira­co­li) non signi­fi­ca che sia­no di per sé impos­si­bi­li!». Ecco per­ché ora mi pia­ce ascol­ta­re le espe­ri­en­ze di alt­re per­so­ne e i loro rac­con­ti di ciò che han­no spe­ri­men­ta­to con Gesù.

Di soli­to ques­to avvie­ne per­ché ques­te per­so­ne han­no spe­ri­men­ta­to qual­co­sa che non si aspet­ta­va­no o non ave­va­no spe­ri­men­ta­to in pre­ce­den­za. Pos­so imma­gi­na­re che Gesù vol­es­se spie­ga­re a Simo­ne il «prin­ci­pio cris­tia­no del non anco­ra». Al momen­to, io stes­so sto anco­ra impa­ran­do ques­to «prin­ci­pio di Gesù del non anco­ra». Per me oggi è più o meno così: Quan­do qual­cu­no mi chie­de se so cuci­na­re, non rispon­do più: «No, non so cuci­na­re». Ma piut­tosto… «Sì, non so anco­ra cuci­na­re!». Rie­sci a capi­re la dif­fe­ren­za? Quan­do dico che non so cuci­na­re, sto pren­den­do un impeg­no. All­o­ra le cose stan­no così e pro­ba­bilm­en­te rimar­ran­no così anche in futu­ro. Tut­ta­via, se rispon­do che pos­so anco­ra Con­ti­nuo ad aprir­mi alla pos­si­bi­li­tà che le cose poss­a­no esse­re diver­se e, con l’ai­uto di mio figlio, di mia mog­lie (o del­la gra­zia di Dio ;)), diven­ta­re diver­se. Sono fer­ma­men­te con­vin­to che rom­pe­re gli sche­mi e abban­do­na­re ciò a cui sono abitua­to sia una par­te fon­da­men­ta­le del­l’es­se­re cristiano.

 

Vive­re come dis­ce­po­lo non signi­fi­ca esse­re sta­ti­ci, ma mobi­li, agi­li e mute­vo­li nel vero sen­so del­la paro­la. Dis­ce­po­la­re signi­fi­ca segui­re Gesù. Lui mi indi­ca la stra­da e io seguo il suo esem­pio. Mi fido del­le sue indi­ca­zio­ni su dove mi por­terà il suo cammi­no o il suo com­por­ta­men­to esem­pla­re. Gesù spes­so par­te da ciò che già cono­scia­mo e che già sap­pia­mo fare. Io lo chi­amo «san­ti­fi­ca­re i talen­ti natu­ra­li» (musi­ca, finan­ze, orga­niz­za­zio­ne, lavoro per gli altri). Gesù vuo­le espan­de­re il tuo poten­zia­le e il tuo pre­ce­den­te bagaglio di espe­ri­en­ze, inte­gran­do­lo con le sue illi­mi­ta­te possibilità.

Nella nos­t­ra sto­ria, Gesù pro­muo­ve il pes­ca­to­re Simo­ne a pes­ca­to­re di uomi­ni. Ques­ta pro­fes­sio­ne non era mai esis­t­i­ta pri­ma! In futu­ro, Simo­ne non si occup­erà più di pes­ca­re nel mare di Gali­lea, ma di met­te­re in rete le per­so­ne per Gesù. Seb­be­ne Gesù ini­zi con la sua bana­le qua­li­fi­ca pro­fes­sio­na­le, aumen­ta, san­ti­fi­ca e uti­liz­za le sue nor­ma­li capa­ci­tà diven­tan­do un pes­ca­to­re di uomi­ni nel reg­no nas­cen­te di Dio. Oggi si par­la di «app­ren­di­men­to per­ma­nen­te» a scuo­la e al lavoro. «Pra­ti­ca­men­te non si smet­te mai di impara­re…». Gra­zie alle moder­ne ricer­che sul cer­vel­lo, sap­pia­mo che pos­sia­mo impara­re anche in età avanza­ta. (Il det­to che non si impa­ra mai ciò che non si cono­sce è sta­to smentito).

Santificazione

La Bibbia par­la di «san­ti­fi­ca­zio­ne» nel­lo stes­so con­tes­to. La san­ti­fi­ca­zio­ne, infat­ti, non è alt­ro che un pro­ces­so di app­ren­di­men­to spi­ri­tua­le che dura tut­ta la vita nel dis­ce­po­la­to. «Colo­ro che sono san­ti devo­no anche con­ti­nu­are a cer­ca­re la san­ti­fi­ca­zio­ne». (Apo­ca­lis­se 22:11). L’app­ren­di­men­to spi­ri­tua­le non si fer­ma quan­do cono­sco già l’e­si­to del­le sto­rie bibli­che o dove si tro­va­no nella Bibbia. Nel­l’e­du­ca­zio­ne degli adul­ti, esis­te un prin­ci­pio che può esse­re com­pre­so anche a livel­lo spi­ri­tua­le: «Impara­re da adul­ti signi­fi­ca anche disim­para­re più vol­te». In alt­re paro­le, abban­do­na­re i vec­chi sche­mi e rom­per­li. L’app­ren­di­men­to ha più a che fare con l’e­s­pe­ri­en­za, l’a­zio­ne e la rea­liz­za­zio­ne che con la cono­scen­za cogni­ti­va, e ques­to non è diver­so quan­do si trat­ta di segui­re Gesù. Per­ché ciò che era gius­to 20 anni fa potreb­be esse­re già sba­gli­a­to o super­a­to oggi (l’in­f­an­zia a tavola…).

L’es­se­re cris­tia­no non vive del­la mia memo­ria o del­le mie espe­ri­en­ze pas­sa­te, per quan­to ques­te poss­a­no esse­re semp­re importan­ti. La fede viven­te ha biso­g­no di espe­ri­en­ze attua­li che dimostri­no che Gesù può ope­ra­re anco­ra oggi al di là del chie­de­re e del capi­re e vuo­le cam­bia­re me e il mio com­por­ta­men­to. «Ma a colui che è in gra­do di fare in modo sov­rab­bond­an­te tut­to ciò che chie­dia­mo o com­p­ren­dia­mo, secon­do la poten­za che ope­ra in noi, a lui sia la glo­ria nella chie­sa e in Cris­to Gesù». (Efe­si­ni 3:20). Hai mai pen­sa­to a cosa signi­fi­ca? Ques­ta espe­ri­en­za tra­vol­gen­te del mira­co­lo del pes­ce fa sì che Simo­ne cada in ginoc­chio davan­ti a Gesù e ado­ri. In ques­to momen­to, Simo­ne rico­no­sce che Gesù è l’Agnel­lo, il Figlio di Dio incar­na­to. E anco­ra una vol­ta acca­de qual­co­sa di para­do­s­sa­le. Simo­ne dice: Vat­te­ne via da me Gesù, per­ché sono un uomo pec­ca­to­re. Non sia­mo affat­to in sin­to­nia. Non meri­to ques­to e non sono deg­no di ciò che mi sta acca­den­do. Ma Gesù non è d’ac­cordo, for­mu­la l’im­pen­sa­bi­le e sfi­da Simo­ne ad abitu­ar­si ad alt­ro invi­tan­do­lo comun­que e chie­d­en­dog­li di seguir­lo. Gesù fa addi­rit­tu­ra un pas­so in più e in segui­to dà a ques­t’uo­mo ingi­noc­chia­to sul­la riva del fiume un nuo­vo nome. Anche in ques­to caso si rom­po­no gli sche­mi, per­ché in segui­to Simo­ne sarà chi­ama­to Pie­tro. Attra­ver­so ques­ta espe­ri­en­za di app­ren­di­men­to, Simo­ne rico­no­sce chi è Gesù e, gra­zie a ques­ta con­fes­sio­ne, può diven­ta­re una roc­cia stabilizzante.

Nel Nuo­vo Tes­ta­men­to leg­gi­a­mo più vol­te che la rot­tu­ra degli sche­mi fa par­te del­la fede. Almeno cin­que vol­te nel­le epis­to­le si dice che dob­bia­mo abban­do­na­re il vec­chio uomo e le sue vec­chie abitudini.

Per­ché le abi­tu­di­ni che abbia­mo impa­ra­to, la nos­t­ra natu­ra uma­na, non ci porta­no olt­re, non ci avvicinano a Dio. Il più gran­de cam­bia­men­to nella fede, la cosa più ripensa­bi­le per noi uma­ni e la più poten­te rot­tu­ra di sche­mi avvie­ne nella cro­ci­fis­sio­ne e nel bat­te­si­mo. Qui tut­to vie­ne capo­vol­to e tras­for­ma­to in meglio. Nel bat­te­si­mo avvie­ne il pass­ag­gio dal vec­chio al nuo­vo. Dal­la mor­te alla vita e dal pec­ca­to alla gra­zia. Sul­la cro­ce è acca­du­to l’im­pen­sa­bi­le: sia­mo sta­ti adotta­ti nella san­ta fami­glia di Dio, sia­mo sta­ti chi­ama­ti fig­li e fig­lie di Dio e pos­sia­mo chi­ama­re Gesù Cris­to nos­tro fratel­lo. Ques­ta rot­tu­ra del model­lo è impen­sa­bi­le per i non cre­den­ti. Ma nel bat­te­si­mo e attra­ver­so di esso, con­fer­mi­amo che lo Spi­ri­to del San­to Dio vive in noi e che, gra­zie al suo pote­re, non sia­mo più vin­co­la­ti dal­le cose che sem­bra­no vole­r­ci tene­re bloc­ca­ti nella vita e far­ci rima­ne­re ugua­li a noi stessi.

Cre­do quin­di che val­ga la pena, come Pie­tro, osa­re fare «cose con­tro­in­tui­ti­ve» con Gesù e get­ta­re le reti duran­te il gior­no. Più tar­di, in un’al­tra occa­sio­ne, Pie­tro sce­se dal­la bar­ca in mez­zo al lago per incon­tra­re Gesù sul­l’ac­qua. Alcu­ni pens­a­no che sia una fol­lia! Ma tut­ti colo­ro che erano sedu­ti nella bar­ca e si limi­ta­va­no a guar­da­re, non han­no potu­to vive­re l’e­s­pe­ri­en­za di Gesù che traspor­ta­va e ten­e­va in mano l’ac­qua. A mio pare­re, è uti­le ripen­sare a ciò che è for­se impen­sa­bi­le per noi e affi­da­re a Gesù più di quan­to abbia­mo spe­ri­men­ta­to fino­ra. Dia­mo a Gesù il mas­si­mo ono­re quan­do non lo limi­ti­amo con le nost­re cono­scen­ze ed espe­ri­en­ze limi­ta­te. Per­ché il nos­tro bagaglio di espe­ri­en­ze per­so­na­li non deve esse­re il limi­te del nos­tro oriz­zon­te di espe­ri­en­ze future. Cre­do che Gesù voglia sor­pren­der­ci anco­ra e anco­ra quan­do gli mett­i­amo a dis­po­si­zio­ne la nos­t­ra scial­up­pa come pal­co­s­ceni­co, come ha fat­to Simone.

Pen­sa a qua­li sono gli sche­mi che limi­ta­no inu­tilm­en­te la tua vita. Da dove ven­go­no? Che sen­so han­no per te oggi? E se non ti vie­ne in men­te nes­sun model­lo, all­o­ra abbi il corag­gio di chie­de­re one­s­ta­men­te a un’al­tra per­so­na qua­li model­li puoi anco­ra cam­bia­re con Gesù. Per­ché vale quan­to scritto in 2 Cor. 5:17: «Chi vive con Gesù Cris­to diven­ta una per­so­na nuo­va. Non è più lo stes­so, per­ché la sua vec­chia vita (abitudini/modelli) è fini­ta. La nuo­va è ini­zia­ta». (2 Corin­zi 5:17). Per la mag­gi­or par­te del­le per­so­ne, ques­ta tras­for­ma­zio­ne non avvie­ne da un gior­no all’al­t­ro, ma è un pro­ces­so di app­ren­di­men­to che dura tut­ta la vita. Fin­ché un gior­no, nel­l’e­ter­ni­tà, sare­mo come Dio stes­so ha volu­to che fossi­mo fin dall’inizio.

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Luca 5:1–11

  1. Qua­li sche­mi rico­no­sci nella tua vita?
  2. Qua­li sono i model­li uti­li e qua­li quel­li che ostacolano?
  3. Qua­li per­so­ne ti ven­go­no in men­te con cui puoi parl­a­re dei tuoi modelli?
  4. Dove Gesù ha già fat­to breccia nel tuo oriz­zon­te di espe­ri­en­za tan­to da sorprenderti?