Simeone – vivere l’Avvento e il Natale

Data: 13 Dicembre 2020 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 2:25–35
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Simeone è un uomo che vive­va a Geru­sa­lem­me al tem­po del­la nas­ci­ta di Cris­to. Ha vis­suto una vita avven­ti­s­ta per­ché aspet­ta­va con ansia il Mes­sia. Ma poi arri­vò all’in­con­tro con Cris­to: vide Gesù con i suoi occhi e lo pre­se addi­rit­tu­ra in brac­cio. La quint­essen­za di ques­to incon­tro nata­li­zio è che Simeone ha spe­ri­men­ta­to la gioia supre­ma e ha potu­to mor­i­re in pace. Colo­ro che incon­tra­no Gesù Cris­to lo spe­ri­men­ta­no anco­ra oggi.


Dopo la nas­ci­ta di suo figlio Gesù, Maria fu con­side­ra­ta impura per qua­ran­ta gior­ni secon­do la leg­ge ebraica. Duran­te ques­to peri­odo ha dovu­to «sta­re a casa». Indi­pen­den­te­men­te da ques­to, il bam­bi­no fu cir­con­ciso dopo otto gior­ni e fu chi­ama­to Gesù. Dopo i 40 gior­ni, tut­ta la fami­glia si recò al tem­pio di Geru­sa­lem­me per fare due cose:

  • Port­aro­no l’of­fer­ta di puri­fi­ca­zio­ne (Luca 2:24). Nor­mal­men­te la gen­te por­ta­va una peco­ra come olo­causto e una colom­ba come sacri­fi­cio per il pec­ca­to. Ai poveri era con­ces­sa l’op­zio­ne più eco­no­mica: due tor­to­re o due gio­va­ni pic­cio­ni (Esodo 12:8). Gesù vie­ne al suo popo­lo come un povero Mes­sia (Zac­ca­ria 9:9).
  • Secon­do un’al­tra leg­ge, tut­ti i pri­mo­ge­ni­ti maschi dove­va­no esse­re con­s­a­cra­ti al Signo­re (Es 13,2). Secon­do la leg­ge del­l’An­ti­ca Alle­an­za, tut­ti i pri­mo­ge­ni­ti maschi tra gli uomi­ni e il bes­tiame appar­ten­go­no a Dio. Il pri­mo­ge­ni­to uma­no era atti­va­to da un impor­to mone­ta­rio di 5 shekel.

Lon­ta­no da tut­ta la man­can­za di spa­zio nel­le locan­de e dal­la nas­ci­ta di Gesù in una man­gi­a­toia, lon­ta­no da tut­ti i cori celes­ti degli ange­li e dal­le con­ver­sa­zio­ni dei pas­to­ri, lon­ta­no dal­l’ar­ri­vo dei magi con i loro doni e dal­le inten­zio­ni di ucci­de­re il re Ero­de, c’è un uomo chi­ama­to Simeone.

Vita d’Avvento

«A Geru­sa­lem­me vive­va un uomo di nome Simeone. Era gius­to e timo­ra­to di Dio. Simeone era pie­no di Spi­ri­to San­to e atten­de­va con ansia la venu­ta del Cris­to che avreb­be por­tato con­for­to e sal­vez­za a Israe­le. Lo Spi­ri­to San­to gli ave­va rivela­to che non sareb­be mor­to fin­ché non aves­se vis­to il Cris­to invia­to dal Signo­re» (Luca 2:25f NL). Simeone ha vis­suto una vita avven­ti­s­ta. La paro­la Avven­to signi­fi­ca Arri­vo. Simeone atten­de con ansia la venu­ta del Cris­to. Anche noi sia­mo nel peri­odo del­l’Av­ven­to. Sti­amo aspett­an­do con la stes­sa impa­zi­en­za la venu­ta di Gesù? Non dob­bia­mo più aspet­ta­re gli even­ti che han­no avu­to luo­go 2000 anni fa a Bet­lem­me. Tut­ta­via, ques­to even­to dov­reb­be esse­re ripe­tu­to nei nos­tri cuo­ri. Stai aspett­an­do con impa­zi­en­za Gesù o l’Av­ven­to è solo un momen­to roman­ti­co e annua­le per te? Dio ama le per­so­ne che han­no un desi­de­rio di Lui. «Se mi cer­chi, mi tro­ver­ai; sì, se mi desi­de­ri arden­te­men­te, con tut­to il tuo cuo­re, mi las­cerò tro­va­re da te, dice il Signo­re» (Gere­mia 29:13f NL).

Ques­to peri­odo di Avven­to potreb­be diven­ta­re un’es­pres­sio­ne di ques­to desi­de­rio in un modo spe­cia­le. Mol­ti bam­bi­ni han­no un calen­da­rio del­l’Av­ven­to. Ques­to addol­cis­ce l’at­tesa del Nata­le e crea un’ec­ci­ta­zio­ne. Blai­se Pas­cal affer­ma che ogni esse­re uma­no ha in sé un desi­de­rio di Gesù: «Nel cuo­re di ogni esse­re uma­no c’è un vuo­to crea­to da Dio che non può esse­re riem­pi­to da nulla di crea­to, ma solo da Dio Crea­to­re, come Egli si rivela a noi attra­ver­so Cris­to.«Ago­s­ti­no è del­lo stes­so pare­re: «Sia­mo crea­ti da Dio e per Dio. Il nos­tro cuo­re è inquie­to fin­ché non tro­va ripo­so in te, o Dio.»

Il pro­ble­ma è che abbia­mo impa­ra­to a ser­vi­re ques­ti desi­de­ri in altri modi. Quan­do un bam­bi­no è capric­cio­so e pia­gnu­co­lo­so – registran­do le sue vog­lie – i geni­to­ri gli dan­no un lec­ca-lec­ca, li fan­no sede­re davan­ti alla TV o li lascia­no gio­ca­re al cel­lu­la­re per tener­li tran­quil­li. Un ero­i­no­ma­ne entra in un pro­gram­ma di meta­do­ne per devi­a­re le sue vog­lie. Allo stes­so modo, spes­so cer­chi­amo di sod­dis­fa­re i nos­tri biso­gni più pro­fon­di con un’a­zio­ne sosti­tu­ti­va come il diver­ti­men­to, il con­su­mo, il lavoro, lo sport o il cibo. Lo scritto­re G.K. Ches­ter­ton dice: «Ogni uomo che bus­sa alla por­ta di un bor­del­lo è alla ricer­ca di Dio.«Eppu­re nulla in ques­to mon­do può alla fine sod­dis­fa­re il nos­tro desi­de­rio; nes­sun suc­ces­so, non il coniuge, nessuna sca­ri­ca di adre­na­lina sca­te­na­ta dal­lo sport o dal ses­so. Ten­dia­mo a sod­dis­fa­re i nos­tri desi­de­ri attra­ver­so azio­ni sosti­tu­ti­ve. Il fat­to stes­so che i nos­tri desi­de­ri non sia­no sod­dis­fat­ti in ques­to mon­do è una for­te indi­ca­zio­ne di Dio. C.S. Lewis: «Se sco­pria­mo un biso­g­no den­tro di noi che non può esse­re sod­dis­fat­to da nien­te in ques­to mon­do, all­o­ra pos­sia­mo con­clude­re che sia­mo sta­ti crea­ti per un alt­ro mon­do.» (cfr. Eccle­si­as­te 3:11) Ecco per­ché Dio ama quan­do le per­so­ne han­no un desi­de­rio di Gesù. Ques­te per­so­ne stan­no cer­can­do nel pos­to gius­to. A pro­po­si­to, non puoi desi­der­a­re qual­co­sa tan­to quan­to Dio desi­de­ra te!

La nost­al­gia è la pis­ta dove Gesù ci visi­ta per­so­nal­men­te. Tut­ti abbia­mo dei desi­de­ri. Gesù è l’in­di­riz­zo gius­to per loro. Lui bas­ta e dà abbastan­za. Come pos­sia­mo per­ce­pir­li più come desi­de­ri di Gesù? Come ha fat­to Simeone?

  • Ha sen­ti­toIl nome Simeone signi­fi­ca ascol­ta da Dio ascol­ta. Simeone ave­va un rap­por­to di ascol­to con Dio. Tro­via­mo il tem­po anche per questo!
  • Era gius­to e timo­ra­to di DioSimeone era fede­le alle ordi­nan­ze di Dio e sape­va chi era lui e chi era Dio. Ques­to par­la piut­tosto di un rap­por­to distan­zia­to e sobrio con Dio – che è anche il caso sen­za Gesù.
  • Riman­eva spes­so al tem­pioSimeone ama­va sta­re nel luo­go in cui Dio dimo­ra­va tra il suo popo­lo. Se vuoi nut­ri­re il tuo desi­de­rio di Gesù, è bene esse­re spes­so in una comu­ni­tà dove abita Dio.
  • Cono­sce­va le pro­fe­zieIl Mes­sia è sta­to pro­mes­so mol­te vol­te nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Simeone ha cos­trui­to i suoi desi­de­ri su ques­to. Dov­rem­mo anche aggr­ap­p­ar­ci alle pro­mes­se del­la Bibbia. Ci sono tan­te pro­mes­se come: Gesù riem­pie tut­te le tue man­can­ze, dà la vita in abbond­an­za, è il pane che ci nut­re, è la nos­t­ra pace, dà abbastan­za, è semp­re lì, ecc.
  • Era pie­no di Spi­ri­to San­toSe poi lo Spi­ri­to San­to incon­tra ques­to ter­re­no di col­tu­ra, ne nas­ce un gran­de desi­de­rio. La con­di­zio­ne per la rea­liz­za­zio­ne del­lo Spi­ri­to San­to qui e ora è una rela­zio­ne per­so­na­le con Gesù Cris­to, che si mani­fes­ta nel bat­te­si­mo. «Tu hai cre­du­to in Cris­to, ed egli ti ha con­fer­ma­to come suo con il sigil­lo del suo Spi­ri­to San­to, che ha pro­mes­so mol­to tem­po fa» (Efe­si­ni 1:13 NL).

In ing­le­se ten­di­ne Dopo con lungo per tra­dot­to. Ques­to impli­ca con­cet­ti come per­se­ver­an­za, attesa o resis­ten­za. Simeone ha aspett­a­to mol­ti anni fino a quan­do il suo desi­de­rio di Gesù è sta­to sod­dis­fat­to. Res­ti­amo sintonizzati!

Vivere il Natale

E poi sarà Nata­le: «Quel gior­no, lo Spi­ri­to San­to lo con­dus­se nel tem­pio. Quan­do Maria e Giu­sep­pe ven­ne­ro a con­s­a­cra­re il bam­bi­no al Signo­re, come pre­scritto dal­la Leg­ge, Simeone era pre­sen­te. Pre­se il bam­bi­no tra le brac­cia e lodò Dio, dicen­do: «Signo­re, ora pos­so mor­i­re in pace! Come mi hai pro­mes­so, ho vis­to il Sal­va­to­re che hai dato a tut­ti i popo­li. Egli è una luce che rivelerà Dio alle nazio­ni, ed è la glo­ria del tuo popo­lo Israe­le!» (Luca 2:27–32 NL).

Gesù non è l’op­pio dei popo­li, come dice­va Karl Marx. Non è una chi­me­ra o una stam­pel­la per le per­so­ne che non posso­no affronta­re la vita. La paro­la chia­ve in Simeone è vede­re (4 vol­te in ques­to tes­to!). Simeone ha udi­to, si è mos­so a ten­to­ni (ha pre­so Gesù in brac­cio) e l’ha vis­to. La pro­mes­sa divina attra­ver­so lo Spi­ri­to San­to a Simeone fu: «che non ha fat­to vede­re pri­ma di poter accet­ta­re il Cris­to del Signo­re. vis­to han­no» (v.26 Elb). E ora Simeone «il sal­va­to­re vis­to». Dob­bia­mo asso­lu­t­amen­te vede­re Cris­to, il Signo­re, pri­ma del­la mor­te! Ques­to è vita­le, per­ché Ora Simeone ave­va la cer­tez­za di poter mor­i­re in pace. La pace signi­fi­ca al suo cen­tro esse­re stu­fo. Nel mor­i­re, è decisi­vo se Gesù ci bas­ta. La doman­da dopo la mor­te, quan­do ci tro­via­mo davan­ti a Dio, non è: «Ho fat­to abbastan­za bene?», ma: «Quello che Gesù ha fat­to sul­la cro­ce è suf­fi­ci­en­te?» E: «L’ho accett­a­to per me per­so­nal­men­te?«In Giob­be suo­na così: «Fino­ra ti ho cono­sci­uto solo per sen­ti­to dire, ma ora ti ho vis­to con i miei occhi» (Giob­be 42:5 NL). Ho vis­to Gesù o ne ho solo sen­ti­to parl­a­re? Non si trat­ta di veder­lo fac­cia a fac­cia, ma di una rela­zio­ne per­so­na­le. Ecco per­ché il Nata­le è così importan­te. Ange­lus Sile­si­us una vol­ta dis­se: «E se Gesù fos­se nato mil­le vol­te a Bet­lem­me e non in te, sares­ti anco­ra per­so.«Gesù deve nas­ce­re in noi. Il Nata­le tras­for­ma un rap­por­to fra­gi­le e distan­te con Dio in un rap­por­to emo­tivo e appa­gan­te ed esis­ten­zia­le con Gesù.. Qual­si­a­si distan­za è supera­ta. Ora Dio non è più solo il San­to, ma anche il nos­tro papà. Il Nata­le ren­de Dio toc­ca­bi­le e visi­bi­le. Puoi mor­i­re in pace come Simeone? Anche Gesù vuo­le esse­re la tua pace, il tuo esse­re abbastanza!

Simeone sape­va già all­o­ra che l’ebreo Gesù non sareb­be sta­to solo luce per gli ebrei, ma per tut­te le nazio­ni (Isa­ia 52:10). Tut­ti i popo­li devo­no vede­re e cono­sce­re Dio attra­ver­so Gesù, la luce del mondo.

Gesù il nostro destino

«Ma Simeone li bene­dis­se e dis­se a Maria: «Ques­to bam­bi­no sarà rifi­uta­to da mol­ti in Israe­le, e ciò signi­fi­cherà la loro rovina». Ma per mol­te alt­re per­so­ne sarà la gioia più gran­de. In ques­to modo, ciò che muo­ve mol­ti nel loro esse­re più pro­fon­do ver­rà alla luce. Ma una spa­da ti tra­fig­gerà anche l’ani­ma».» (Luca 2:34f NL).

Una vita con Gesù non signi­fi­ca solo mor­i­re in pacema anche nella gioia supre­ma dal vivo. Anche lui è già abbastan­za nella vita. E – Gesù è un pomo del­la dis­cor­dia. Lui è la pie­tra ango­la­re su cui mol­ti si offen­deran­no. «Per­ché Gesù è la pie­tra che voi cos­trut­to­ri ave­te scar­tato, che ora è diven­ta­ta la pie­tra ango­la­re»(Atti 4:11 NL). Ques­ta frase del Sal­mo 118:22 è cita­ta cin­que vol­te nel Nuo­vo Tes­ta­men­to. Era la real­tà in cui vive­va Gesù. Il tuo att­eg­gi­a­men­to ver­so Gesù deter­mi­na anche il tuo desti­no tra gioia supre­ma e dis­tru­zi­o­ne. Lo abbrac­ci – come Simeone – o lo guar­di da lon­ta­no? Cono­sci Gesù solo per sen­ti­to dire o i tuoi occhi lo han­no visto?

Alla fine, Simeone dice a Maria: «Una spa­da pene­trerà anche la tua ani­ma». Con il Figlio, anche la Mad­re per­cor­re il cammi­no del­la sof­fe­ren­za. Il cul­mi­ne di ques­ta sof­fe­ren­za è rag­giunto sul­la cro­ce di Gesù, dove ogni col­po di mar­tel­lo è diven­ta­to una «spa­da nel­l’­ani­ma di Maria». For­se Maria è crol­la­ta spi­ri­tu­al­men­te e fisi­ca­men­te in quel momento.

 

Vive­re l’Av­ven­to e il Nata­le è un ciclo. Se diri­gi­a­mo il nos­tro desi­de­rio ver­so Gesù, potre­mo tro­var­lo e abbrac­ciar­lo. Ques­to por­ta ad una vita di gioia supre­ma e ad un mor­i­re in pace. Ogni esse­re uma­no desi­de­ra ques­to nel suo inti­mo. Cer­ca nel pos­to gius­to. Cer­ca con Gesù!

 

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

  1. Qua­li desi­de­ri cono­sci del­la tua vita? Come li soddisfa?
  2. Cre­di che Gesù sod­dis­fi tut­ti i nos­tri desi­de­ri? Cosa signi­fi­ca che Gesù è sufficiente?
  3. Come potrem­mo fare del­l’Av­ven­to un tem­po di desi­de­rio di Gesù?
  4. Cosa potreb­be signi­fi­ca­re per noi vive­re il Nata­le e abbrac­cia­re Gesù?
  5. «Gesù divi­de le men­ti e le vie». In che misu­ra ques­ta frase è vera o non vera?