Successione: piacere o frustrazione?

Data: 29 Settembre 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 7:47
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Segui­re Gesù può esse­re una frus­tra­zio­ne se cer­chi­amo di far­lo con le nost­re for­ze. L’a­mo­re per Dio e per il prossi­mo nas­ce da una pro­fon­da com­pren­sio­ne del­la gra­zia per­so­na­le di Dio. L’a­mo­re fluis­ce natur­al­men­te quan­do vivia­mo quo­ti­dia­na­men­te la nos­t­ra sal­vez­za attra­ver­so il pen­ti­men­to e la gra­zia. Gra­zie a ques­ta con­s­ape­vo­lez­za, diven­ti­amo appas­sio­na­ti segu­aci di Gesù. 


Ho un sogno

Da tre anni ho un sog­no che voglio rea­liz­za­re. L’o­ri­gi­ne di ques­to sog­no deri­va da un video su You­Tube. Il docu­men­ta­rio mostra­va innu­me­re­vo­li per­so­ne otti­mis­te e moti­va­te con vol­ti feli­ci che sta­va­no rea­liz­zan­do il loro sog­no. Lo sfon­do era spet­ta­co­la­re: mon­gol­fie­re alla par­ten­za, un eli­cot­te­ro, un per­cor­so tran­sen­n­a­to, paes­ag­gi da sog­no, mon­tagne, gal­le­rie, tun­nel, pon­ti, accom­pa­gna­ti da migli­a­ia di fan che applau­di­va­no. Sti­amo par­lan­do del­la mara­to­na cicli­sti­ca ama­to­ria­le più cono­sci­u­ta e popola­re d’Eu­ro­pa: la Ötz­ta­ler. Su una distan­za di 227 chi­lo­me­tri, si devo­no super­a­re quat­tro pas­si di mon­tagna e 5500 metri di alti­tu­di­ne. Gli ambi­tis­si­mi pos­ti di par­ten­za ven­go­no mes­si in palio ogni anno dopo l’is­cri­zio­ne. Posso­no esse­re neces­sa­ri alcu­ni anni per otte­ne­re un pos­to di par­ten­za. All’i­ni­zio del­l’an­no, quan­do mi sono iscrit­ta per la pri­ma vol­ta, sono sta­ta for­t­u­na­ta e mi è sta­to per­mes­so di par­ti­re il 1° settembre.

Il sogno rischia di diventare un incubo

Il lungo per­cor­so, con i suoi mol­ti metri di alti­tu­di­ne, è mol­to fati­co­so, e c’è anche una cer­ta pres­sio­ne sul tem­po. Ci sono con­trol­li a tem­po in mol­ti pun­ti e il super­a­men­to di un limi­te di tem­po com­por­ta la fine del tour. Vole­vo pre­par­ar­mi bene all’e­ven­to per non cade­re vitti­ma del tem­uto car­roz­zo­ne di sco­pa. La pre­pa­ra­zio­ne fino alla fine di mag­gio è anda­ta bene e nei mesi suc­ces­si­vi ho rad­dop­pia­to il tem­po di allena­men­to. Nono­stan­te l’au­men­to del­l’al­lena­men­to, non ho avu­to suc­ces­so: pri­ma mi sono fer­ma­to e poi ho ris­tagna­to. Più mi avvici­na­vo alla data di par­ten­za del­l’Ötz­ta­ler, più mi ren­de­vo con­to di non esse­re in for­ma come spe­ra­vo e non ero sicu­ro di riusci­re a far­ce­la nei tem­pi pre­vis­ti. Gam­be pesan­ti, sovral­len­a­men­to, pro­ble­mi fisi­ci, ter­ri­bi­li pre­vi­sio­ni meteo a lungo ter­mi­ne e un pro­ble­ma con la mia bici­c­letta: il mio sog­no ris­chia­va di diven­ta­re un incubo. 

Un vuoto

Ave­vo un pia­no, ave­vo lavor­a­to dura­men­te per otten­er­lo e ora il mio sog­no sem­bra­va esser­si infran­to. Un vuo­to si dif­fu­se in me e mi ven­ne in men­te il Sal­mo 127. «Se il Signo­re non cos­truis­ce la casa, la fati­ca dei cos­trut­to­ri è vana». (Sal­mo 127:1 NLB). Era solo il mio pia­no, il mio obi­et­tivo e il mio sog­no sen­za la bene­di­zio­ne di Dio? Dio vuo­le darmi un seg­no? Cer­to, potreb­be anche esse­re che mi sia allen­ato in modo sba­gli­a­to e che la col­pa sia del­la mia cat­ti­va con­di­zio­ne. Tut­ta­via, le cir­cos­tan­ze mi fan­no rif­let­te­re. È chia­ro che sen­za Dio le nost­re azio­ni sono inutili. Noi esse­ri uma­ni pos­sia­mo ave­re gran­di obi­et­ti­vi, ma alla fine Dio ha l’ul­ti­ma paro­la; come nella para­bo­la del ric­co con­ta­di­no che abbat­te i suoi gra­nai per cos­truir­ne di più gran­di. Pen­sa­va di aver prov­ve­du­to a tut­ta la sua vita. Ma il ric­co agri­col­to­re morì quella stes­sa not­te (Luca 12:16–21). La sto­ria par­la del­le gius­te prio­ri­tà nella vita. Anch’io mi chie­do se le mie prio­ri­tà sono giuste. 

La questione centrale delle priorità della vita 

Oggi abbia­mo anche vis­to il «teaser» pri­ma del ser­mo­ne. A meno che non abbia­mo salt­a­to una dome­ni­ca, era la 37esima. Nel «teaser» ci vie­ne chies­to ogni dome­ni­ca che cosa ha atti­ra­to la nos­t­ra atten­zio­ne. Tut­ti noi seguia­mo qual­co­sa: lo sport, le star, la car­ri­e­ra, il suc­ces­so, i beni o la fama. E Gesù? Ha la tua atten­zio­ne? Stai seguen­do il suo invi­to: «Segu­i­mi»? 

Cosa si intende per successione? 

Cosa signi­fi­ca «Segu­i­mi»? Gesù ave­va un’i­dea chia­ra di cosa signi­fi­cas­se seguirlo.

Gli chie­se: «Maes­tro, qual è il coman­da­men­to più importan­te del­la leg­ge? Gesù ris­po­se: «Ame­rai il Signo­re tuo Dio con tut­to il tuo cuo­re, con tut­ta la tua devo­zio­ne e con tut­ta la tua men­te! Ques­to è il coman­da­men­to più gran­de e più importan­te. Un secon­do è altrett­an­to importan­te: ama il tuo prossi­mo come te stes­so! Sicu­ra­men­te nes­su­no qui ha ques­to pro­ble­ma». (Matteo 22:36–39 Nuo­vo Tes­ta­men­to). Wow, ques­ta è una gran­de pos­ta. Rin­un­cia­re a tut­to per dar­lo a Dio e al prossi­mo. Come cris­tia­ni oggi, potrem­mo sos­tene­re che non sia­mo sot­to ques­ta leg­ge. È vero, non sia­mo sot­to la leg­ge, ma la leg­ge dov­reb­be esse­re scrit­ta nei nos­tri cuo­ri. O come ha det­to Har­ry Graf dome­ni­ca scor­sa, come cris­tia­ni non è il nos­tro pre­pu­zio a esse­re cir­con­ciso, ma il nos­tro cuo­re. La nos­t­ra vita deve esse­re un profu­mo d’a­mo­re affin­ché il mon­do pos­sa rico­no­scer­vi Dio. 

Discepolato = Dio e amore per il prossimo: piacere o frustrazione? 

Quan­do lo sen­to dire, suo­na bene, ma ad esse­re ones­ti, a vol­te non mi sen­to di far­lo per­ché è ter­ri­bilm­en­te noio­so e dif­fi­ci­le. Gesù sa che non pos­sia­mo far­lo da soli. In quan­to crea­tu­re deca­du­te, voglia­mo abban­donar­ci all’e­go­is­mo. È pro­prio per ques­to che Gesù ci ha pro­mes­so un aiuto, lo Spi­ri­to San­to. «Ma cre­de­te­mi, è bene per voi che io me ne vada. Per­ché se non me ne vado da voi, l’ai­uto non ver­rà a voi; ma se me ne vado, lo man­derò a voi». (Gio­van­ni 16:7 Nuo­vo Tes­ta­men­to). Dio ci aiu­ta nel nos­tro dis­ce­po­la­to e non vuo­le toglier­ci tut­to ciò che è diver­ten­te. Ma vuo­le che dia­mo la prio­ri­tà a Dio e al nos­tro prossi­mo. Quin­di cosa signi­fi­ca per me: qua­li prio­ri­tà ho?

Cosa significa per me, quali opzioni ho a disposizione?

Opzio­ne A: Nessuna suc­ces­sio­ne, solo sport. Potrei dire che sono sal­vo e che fac­cio quello che mi va di fare e non mi inter­es­sa il res­to. Al momen­to ho voglia di fare sport; La suc­ces­sio­ne è comun­que più una sof­fe­ren­za che una pas­sio­ne.  

Opzio­ne B: Nien­te sport, solo suc­ces­sio­ne. Potrei deci­de­re di abban­do­na­re lo sport per evi­t­are che diven­ti il mio idolo. 

Qual è l’op­zio­ne miglio­re? A o B? Pos­sia­mo vota­re su qua­le sia l’op­zio­ne miglio­re, ma al momen­to non lo farò. Vor­rei inve­ce sug­ger­i­re una ter­za opzione.

Opzio­ne C: Aumen­ta la pas­sio­ne per la successione. 

Il pro­ble­ma non è la pas­sio­ne per lo sport, ma la man­can­za di pas­sio­ne per la suc­ces­sio­ne; l’a­mo­re per la suc­ces­sio­ne dov­reb­be esse­re più gran­de del­lo sport. Il truc­co non è eli­mi­na­re le alt­re pas­sio­ni, ma aumen­ta­re la pas­sio­ne per la suc­ces­sio­ne. 

Volontà di soffrire?  

Ma pri­ma, cos’è la pas­sio­ne? In bre­ve: la pas­sio­ne è la volon­tà di soffri­re per un obi­et­tivo. Nel ciclis­mo su stra­da, è la volon­tà di soffri­re per rag­gi­unge­re l’o­bi­et­tivo che ti sei pre­fis­sa­to. Può trat­tar­si di rag­gi­unge­re il tra­guar­do di un per­cor­so o di arri­v­ar­ci più velo­ce­men­te di tut­ti gli altri. Per con­clude­re l’Ötz­ta­ler in tem­po, ero pron­to a con­gel­a­re, pedala­re sot­to la piog­gia fred­da e umi­da, suda­re, sop­port­are cram­pi mus­co­la­ri e dif­fi­col­tà respi­ra­to­rie, ris­chia­re una cadu­ta e pas­sa­re un gior­no in nut­ri­zio­ne spor­ti­va. E per ques­ta pro­va ho paga­to una bel­la quo­ta di iscri­zio­ne, ho pre­no­ta­to un hotel, ho viag­gi­a­to fino in Aus­tria e ho sacri­fi­ca­to un weekend. La mia pas­sio­ne per il ciclis­mo su stra­da esis­te, ma come può cre­sce­re la mia pas­sio­ne per segui­re Gesù?

La fonte del discepolato appassionato 

Da dove nas­ce la pas­sio­ne per la seque­la? Ci sono diver­si moti­vi che ci spin­go­no a dare amo­re al nos­tro prossi­mo. Nella sto­ria del­la pec­ca­tri­ce, Gesù ci dà un’i­dea di come l’a­mo­re per Dio fluis­ca natur­al­men­te. Gesù fu invi­ta­to a cena da un fari­seo. C’era una pec­ca­tri­ce che gli lavò i pie­di con le lacrime e li asciugò con i suoi capel­li. Gli unse anche i pie­di con l’o­lio. Gesù all­o­ra spie­gò per­ché ques­ta pec­ca­tri­ce ave­va river­sa­to il suo amo­re in ques­to modo: «Pos­so dir­ti dove si tro­va (amo­re) vie­ne. Le sono sta­ti per­do­na­ti mol­ti pec­ca­ti e mi ha mostra­to mol­to amo­re. Ma chi è per­do­na­to poco, ama poco». (Luca 7:47 NLB). Ques­ta don­na si rese con­to di esse­re una pec­ca­tri­ce e di aver rice­vu­to la gra­zia attra­ver­so Gesù. La rivela­zio­ne la riempì di gra­ti­tu­di­ne e ne sca­turì un amo­re natu­ra­le. Quan­do si rese con­to del­l’e­nor­me dono che ave­va rice­vu­to, non poté fare a meno di ricam­bia­re l’amore.

Tut­ti colo­ro che seguo­no Gesù han­no spe­ri­men­ta­to il per­do­no. Io sono arri­va­to alla fede quan­do ho rice­vu­to la rivela­zio­ne che ero per­du­to con i miei pec­ca­ti sen­za Gesù. Fino a quel momen­to, pen­sa­vo che Dio mi avreb­be accett­a­to per­ché ero fon­da­men­tal­men­te una bra­va per­so­na. Un solo pec­ca­to è suf­fi­ci­en­te, con un solo pec­ca­to sia­mo per­du­ti. Sape­vo che mi era sta­ta data una nuo­va vita e l’ho data a Dio. Ma ora sono pas­sa­ti decen­ni. Il truc­co è ren­der­si con­to di ques­to mera­vigli­oso dono ogni gior­no. Da ques­ta gra­ti­tu­di­ne trai­amo la for­za per ser­vi­re. L’e­s­pe­ri­en­za quo­ti­dia­na e con­s­ape­vo­le del pen­ti­men­to e il con­se­guen­te per­do­no sca­ten­a­no in noi la gra­ti­tu­di­ne. L’a­mo­re nas­ce da ques­ta gratitudine.

Sperimenta il perdono ogni giorno

La con­s­ape­vo­lez­za quo­ti­dia­na del­la nos­t­ra per­di­ta e del­la gra­zia di Dio ci dà la moti­va­zio­ne per ama­re il nos­tro prossi­mo; se lo tenia­mo a men­te, sare­mo le per­so­ne più rico­no­s­cen­ti. I sup­porti visi­vi come i monu­men­ti com­me­mo­ra­ti­vi sono un modo per ricord­ar­ce­lo continuamente.

Monumenti – promemoria della grazia di Dio

Nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to, Dio istruì più vol­te gli israe­li­ti a eri­ge­re monu­men­ti alla sua gra­zia affin­ché non venis­se dimen­ti­ca­ta. Tra i tan­ti, vor­rei citar­ne bre­ve­men­te solo tre.

Jacob eres­se una pie­tra dopo aver rice­vu­to una pro­mes­sa da Dio in sog­no. Chi­amò ques­to luo­go Bethel (casa di Dio) Gene­si 28:10–22.

Gio­suè cos­truì un monu­men­to com­me­mo­ra­tivo a Gil­gal dopo che gli israe­li­ti ebbe­ro por­tato l’Ar­ca del­l’Al­le­an­za attra­ver­so il fiume Giord­a­no sul­la ter­raf­er­ma Gio­suè 4:21–22.

Samu­el cos­truis­ce un monu­men­to a Ebe­ne­zer dopo che gli Israe­li­ti han­no scon­fit­to i Filis­tei. Chi­amò il luo­go Eben – Ezer (pie­tra del­l’ai­uto) 1 Samue­le 7:10.  

Ricorda­re la gra­zia di Dio è importan­te e ci dà for­za. In alcu­ni luoghi del­la Svi­z­zera vedia­mo anche dei monu­men­ti. In par­ti­co­la­re nel­le zone cat­to­li­che, tro­via­mo spes­so cro­ci e pic­co­le cap­pel­le che ci ricord­a­no la nos­t­ra mor­te e resurre­zio­ne con Gesù. In pas­sa­to, le cro­ci erano pre­sen­ti in mol­te case e per­si­no nel­le aule sco­la­s­ti­che. Ma cosa ti ricorda ques­to mera­vigli­oso dono ogni gior­no? È una col­la­na con una cro­ce, un anel­lo, un ade­si­vo sul­la mac­chi­na, un brac­ci­al­et­to W.W.J.D. degli anni ’90 o for­se anche un tat­uag­gio? Mi pon­go anche la doman­da: cosa mi ricorda quo­ti­dia­na­men­te la gra­zia di Dio in me? 

Infi­ne, pos­so rive­la­re che ho pre­so il via il 1° settembre in con­di­zio­ni meteo­ro­lo­gi­che idea­li. Mi sono godu­to il paes­ag­gio, il per­cor­so deli­mi­ta­to e tut­ti gli spett­a­to­ri che gri­da­va­no e applau­di­va­no. A vol­te è sta­ta una lot­ta, aggrap­pan­do­mi alla paro­la di Dio, pre­gan­do e cre­den­do che con l’ai­uto di Dio ce l’av­rei fat­ta. Quat­t­or­di­ci gel, cin­que litri di acqua zuc­chera­ta e due Red Bull dopo, ho feli­ce­men­te tagli­a­to il tra­guar­do dopo undi­ci ore e qua­ran­tas­ei minu­ti. Come pro­me­mo­ria, ho un Maglia da finis­her rice­vu­to. È bel­lis­si­moÈ bel­lo aver­ne uno, ma è inu­tile ris­pet­to alla croce.

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Luca 7:41–47

  1. Cono­sci la sto­ria del­la pec­ca­tri­ce che lavò i pie­di a Gesù con le lacrime? Per­ché pen­si che Gesù amas­se così tan­to quella don­na? Cosa si inten­de in Luca 7:41–42?
  2. Solo le per­so­ne che han­no pec­ca­to mol­to posso­no ama­re dav­vero Dio?
  3. For­se si trat­ta di capi­re bene la gra­zia per­so­na­le di Dio?
  4. Com­p­ren­di e sen­ti la gra­zia di Dio? Ti ricor­di del­la gra­zia di Dio ogni giorno?
  5. Che tipo di «monu­men­to» di gra­zia potres­ti erigere?
  6. Sei sod­dis­fat­to del mio amo­re per Dio e per il prossimo?
  7. Come puoi aumen­ta­re il tuo amo­re e la tua pas­sio­ne sen­za che ques­to diven­ti un crampo?