Data: 9 Giug­no 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: 1 Corin­zi 9:24–27
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Segui­re Gesù Cris­to è para­gon­a­to a una cor­sa per un pre­mio pre­zio­so. Tut­ti dov­reb­be­ro cor­re­re in modo da vin­ce­re. La meta pro­mes­sa, il pre­mio, è la vita eter­na alla pre­sen­za di Dio. Ques­ta imma­gi­ne chia­ris­ce che il nos­tro cor­po viven­te è di gran­de import­an­za. Il cor­po mos­tra a chi appar­tiene una persona.


Di recen­te sono tor­na­to su Face­book dopo mol­to tem­po. Ho vis­to un com­men­to sul pro­fi­lo di un ex ragaz­zo del coro gio­va­ni­le che si adat­ta bene al ser­mo­ne di oggi. Ques­to gio­va­ne ora ha ven­t’an­ni e inves­te mol­to tem­po ed ener­gie nella boxe. In ques­to post, ha fat­to la seguen­te affer­ma­zio­ne in ing­le­se: «Per­ché sei semp­re occu­p­a­to? – Ho un sog­no da port­are a ter­mi­ne! » «Per­ché sei semp­re così impeg­na­to? – Per­ché ho un sog­no da rea­liz­za­re!». Inter­pre­to ques­ta affer­ma­zio­ne nel sen­so che dedi­ca così tan­to tem­po al suo obi­et­tivo di rea­liz­za­re ques­to sog­no che tut­to il res­to pas­sa in secon­do piano.

Il ser­mo­ne di oggi riguar­da Pao­lo che descri­ve il dis­ce­po­la­to come una gara e un incon­tro di boxe. Pao­lo ne par­la nella sua pri­ma let­te­ra ai Corinzi.

Correre, come in una gara

Per poter clas­si­fi­ca­re cor­rett­amen­te i ver­set­ti, vor­rei spie­ga­re bre­ve­men­te il con­tes­to del­la let­te­ra. Nel capi­to­lo pre­ce­den­te, Pao­lo par­la di man­gia­re car­ne sacri­fi­ca­ta agli ido­li. A quel tem­po, un ani­ma­le veni­va soli­ta­men­te macel­la­to con una ceri­mo­nia e quin­di spes­so c’era solo car­ne sacri­fi­ca­ta agli ido­li da man­gia­re. Dice che man­gia­re ques­ta car­ne non può far loro del male. Tut­ta­via, li invi­ta ad asten­er­si per­ché ques­to può met­te­re in dif­fi­col­tà le per­so­ne con una cosci­en­za debo­le. Per enfa­tiz­za­re ulte­rior­men­te ques­to pun­to, nei ver­set­ti pre­ce­den­ti par­la del­la pro­pria liber­tà e con­clude con l’af­fer­ma­zio­ne «Fac­cio tut­to ques­to per dif­fon­de­re la buo­na novel­la di Dio in modo da poter par­te­cipa­re anch’io alle sue bene­di­zio­ni». (1 Corin­zi 9:23 NLB). Rin­un­cia ad alcu­ne cose. Ad esem­pio, all’al­log­gio e al cibo paga­to. Ad ave­re una mog­lie con sé. D’al­tra par­te, lavo­ra per vive­re da solo. Si adat­ta a se stes­so. Ris­pet­ta la leg­ge, anche se ne è libe­ro. Con i non ebrei si ade­gua il più pos­si­bi­le e con le per­so­ne debo­li si ren­de debo­le. Ma ris­pet­ta semp­re la leg­ge che Gesù gli ha dato. Sub­or­di­na tut­to alla sua cau­sa: Segui­re Gesù e invi­t­are gli altri a seguir­lo. Pao­lo ha por­tato mol­te per­so­ne a segui­re Gesù Cris­to. Pos­sia­mo impara­re mol­to da lui su come deve esse­re il dis­ce­po­la­to. Lo dimos­tra qui, usan­do un esem­pio di sport.

«Ricorda che tut­ti cor­ro­no come in una gara, ma solo una per­so­na rice­ve il pre­mio. Cor­ri per vin­ce­re! Ogni atle­ta ücon una rigi­da auto­di­sci­pli­na. Tut­ta­via, lo fa per vin­ce­re un pre­mio il cui valo­re è desti­na­to a sva­ni­re. - Ma lo fac­cia­mo perür un pre­mio eter­no. Quin­di ten­go semp­re a men­te l’o­bi­et­tivo e cor­ro ver­so di esso a ogni pas­so. Pos­soäCom­bat­to come un pugi­le, ma non come un pugi­le che tira pug­ni nel vuo­to.ägt. Con la fer­rea disci­pli­na di un atle­ta, con­quis­to il mio cor­po in modo che mi obbe­dis­ca. Altri­men­ti, dov­rei tem­e­re di aver pre­di­ca­to agli altri, ma di squa­li­fi­ca­re me stes­so in segui­to.» (1 Corin­zi 9:24–27 NLB). Come dov­reb­be­ro com­port­ar­si i segu­aci di Gesù Cris­to? Dov­reb­be­ro cor­re­re come dei vin­ci­to­ri. Con­cen­tra­ti sul loro obi­et­tivo. Secon­do la sto­ria intro­dut­ti­va «Per­ché sei semp­re occu­p­a­to? – Ho un sog­no da port­are a ter­mi­ne!». Ques­to include una buo­na pre­pa­ra­zio­ne. Tut­ta­via, a dif­fe­ren­za del­la gara, egli sot­to­li­nea che non solo una per­so­na può vin­ce­re, ma tut­ti posso­no vin­ce­re. L’im­ma­gi­ne di una com­pe­ti­zio­ne o di una gara vie­ne uti­liz­za­ta da Pao­lo alcu­ne vol­te per la vita di un segu­ace di Gesù (2 Timo­teo 4:7 e Filip­pe­si 3:14).

In ques­to esem­pio trat­to dal mon­do del­lo sport, Pao­lo fa rif­e­ri­men­to a qual­co­sa di fami­lia­re. I Gio­chi Ist­mici si ten­eva­no nei pres­si di Corin­to. Lì era con­suetu­di­ne che il vin­ci­to­re rice­ves­se una coro­na di fio­ri fat­ta con una pian­ta. Gli atle­ti usa­va­no tut­te le loro for­ze per vin­ce­re. Ma alla fine solo una per­so­na pote­va vin­ce­re. La suc­ces­sio­ne è diver­sa. Qui tut­ti posso­no vin­ce­re. Tut­ti cor­ro­no ver­so un obi­et­tivo, ma non si trat­ta solo di par­te­cipa­re alla gara, bensì di rag­gi­unge­re l’obiettivo.

La destinazione promessa

Cosa ti aspet­ta a desti­na­zio­ne e qual è la desti­na­zio­ne? «E quan­do il Gran­de Pas­to­re tor­nerà, sare­te ricom­pen­sa­ti con la sua glo­ria illi­mi­ta­ta». (1 Pie­tro 5:4 NLB). La ricom­pen­sa sarà una glo­ria illi­mi­ta­ta. In gre­co ques­to vie­ne tra­dot­to come la coro­na del­la vitto­ria, che era anche il pre­mio nella mag­gi­or par­te dei gio­chi. Ques­to è anche il caso degli Ist­mici, per esem­pio. Ques­to sim­bo­leg­gia l’as­so­lu­zi­o­ne da par­te di Dio. Si trat­ta di una coro­na di vitto­ria divi­sa in due par­ti. Da un lato, è la coro­na del­la vitto­ria del­la giu­s­ti­zia. «Ora mi aspet­ta il pre­mio, la coro­na di giu­s­ti­zia che il Signo­re, il gius­to giudi­ce, mi darà nel gran­de gior­no del suo ritor­no. Ma non darà ques­to pre­mio solo a me, ma a tut­ti quel­li che atten­do­no il suo ritor­no». (2 Timo­teo 4:8 NLB). Ques­to pre­mio è dis­po­ni­bi­le per tut­ti colo­ro che desi­de­r­ano il ritor­no di Gesù Cris­to. I segu­aci di Lui par­te­ci­pa­no a ques­ta gara e il pre­mio vie­ne dato a tut­ti colo­ro che han­no ques­to desi­de­rio. D’al­tra par­te, tut­ti rice­vo­no la coro­na del­la vitto­ria del­la vita. «Feli­ce chi sop­por­ta pazi­en­te­men­te le pro­ve del­la fede. Quan­do avrà dato pro­va di sé, rice­verà la vita eter­na [in gre­co: coro­na di vitto­ria], che Dio ha pro­mes­so a colo­ro che lo ama­no». (Gia­co­mo 1:12 NLB).

Sti­amo par­lan­do di pro­ve di fede. Qua­li sono? Posso­no esse­re il rin­vio di un desi­de­rio. La per­se­ver­an­za in una cer­ta situa­zio­ne. Oppu­re dif­fi­col­tà che mi fan­no dubi­t­are del­l’e­sis­ten­za di Dio. Una vita sen­za segui­re Gesù Cris­to non sareb­be miglio­re per­ché non ci sareb­be­ro pro­ve? Per pro­va si inten­de gene­ral­men­te una ten­ta­zio­ne, un’of­fe­sa o una sfi­da. Pao­lo lo con­trad­di­ce. «Non dimen­ti­ca­re che le pro­ve che stai viven­do sono le stesse che affront­a­no tut­te le per­so­ne. Ma Dio è fede­le. Non las­cerà che la pro­va diven­ti così for­te da non poter più resis­te­re. Quan­do sarai mes­so alla pro­va, ti for­nirà imme­dia­ta­men­te una via d’u­s­ci­ta in modo che tu pos­sa resis­te­re». (1 Corin­zi 10:13 NLB). Le sfi­de di soli­to non sono diver­se. Non puoi ave­re tut­to quello che vuoi. La fru­ga­li­tà non è solo un fen­ome­no e un’e­si­gen­za del­la Bibbia. Anche il ricer­ca­to­re Sieg­bert A. War­witz vede la ten­den­za alla mode­s­tia nel­l’at­tua­le esi­gen­za di trek­king e sopravvivenza.

La successione è decisa dall’organo

Le paro­le di Pao­lo sul­la raz­za devo­no esse­re vis­te nel con­tes­to più ampio del con­su­mo di car­ne sacri­fi­ca­ta agli ido­li. Pao­lo sta vela­ta­men­te dicen­do loro di asten­er­si da ques­ta car­ne. Qui asti­nenza signi­fi­ca rin­un­cia­re al diritto di man­gia­re ques­ta car­ne. In teo­ria, han­no il diritto e anche la liber­tà di far­lo. «Tut­to è per­mes­so, ma non tut­to è uti­le. Tut­to è per­mes­so, ma non tut­to è uti­le». (1 Corin­zi 10:23 NLB). Pao­lo rin­un­cia alle cose per fare spa­zio alle neces­si­tà di segui­re il Van­ge­lo. Van­ge­lo signi­fi­ca buo­na noti­zia. È la buo­na noti­zia di una vita in abbond­an­za. Il mess­ag­gio del­la rin­un­cia e del­l’­au­to­di­sci­pli­na pro­ba­bilm­en­te fu accol­to bene all­o­ra come oggi – per nien­te. N.T. Wright rias­su­me la dichia­ra­zio­ne di Pao­lo come segue: «Il Van­ge­lo richie­de che tu rin­un­ci ad alcu­ni dei tuoi «dirit­ti» e del­le tue «liber­tà», anche se ti sem­bra di sot­to­por­ti a un duro allena­men­to atle­ti­co». (N.T. Wright). Le per­so­ne che par­te­ci­pa­va­no alle gare non vole­va­no solo esse­re pre­sen­ti, ma vole­va­no vin­ce­re. Ques­to signi­fi­ca scom­met­te­re su tut­to ciò che ser­ve per vin­ce­re. Non ha sen­so par­te­cipa­re a una gara se non vuoi vincere!

Segui­re Gesù Cris­to può cos­tar­mi mol­to. C’è un epi­so­dio in cui Gesù sem­bra vole­r­ci dis­sua­de­re dal seguir­lo. «Lungo la stra­da, uno dei dis­ce­po­li dis­se a Gesù: «Io ver­rò con te dovun­que tu vada». Ma Gesù gli ris­po­se: «FüI laghi han­no i loro edi­fi­ci eöI gel han­no dei nidi, ma il Figlio del­l’uo­mo non ha un pos­to dove ripo­sa­re. A un alt­ro dis­se: «Vie­ni, segu­i­mi».» Ma lui ris­po­se: «Signo­re, fam­mi tornare a casa pri­ma e sep­pel­li­re mio pad­re.» Gesù ris­po­se: «Lascia che le per­so­ne che non chie­do­no di Dio füpren­der­si cura dei loro mor­ti. Il vos­tro com­pi­to è quello di anda­re a pro­cla­ma­re la venu­ta del reg­no di Dio. Un alt­ro dis­se: «Sì, Signo­re, voglio veni­re con te, ma pri­ma lascia­mi dire addio alla mia fami­glia.» Ma Gesù dis­se: «Chi­unque met­ta mano all’arat­ro e poi vada a fare i con­ti con l’arat­ro, è un uomo che non ha mai avu­to pro­ble­mi.ünon è adat­to aüper il reg­no di Dio.» » (Luca 9:57–62 NLB). Per dir­la con il lin­guag­gio usa­to da Pao­lo, se voglio rag­gi­unge­re la meta, devo lasciar­mi alle spal­le tut­to ciò che mi disturba.

Gli atle­ti dei gio­chi di quel tem­po dove­va­no dichiara­re di esser­si astenuti dal vino, dal­la car­ne e dai rap­por­ti ses­sua­li duran­te i die­ci mesi di pre­pa­ra­zio­ne. L’au­to­con­trol­lo è un’a­bi­li­tà importan­te non solo per gli atle­ti, ma anche per i segu­aci e per Pao­lo fa par­te del frut­to del­lo Spi­ri­to San­to (Gala­ti 5:23). Olt­re alla descri­zio­ne del­la com­pe­ti­zio­ne, Pao­lo uti­liz­za l’im­ma­gi­ne di un pugi­le. A quei tem­pi si trat­ta­va di una pro­fes­sio­ne dif­fi­ci­le. I pugi­li erano piut­tosto sfi­gu­ra­ti in viso, ma mol­to ris­pett­a­ti nella socie­tà. Pao­lo com­bat­te come un pugi­le, con impeg­no e deter­mi­na­zio­ne. Trat­ta il suo cor­po con una disci­pli­na fer­rea, pro­prio come fa un atle­ta, in modo che gli obbe­dis­ca. Ques­to è il mess­ag­gio prin­ci­pa­le di Pao­lo. Il cor­po viven­te di una per­so­na deter­mi­na a chi appar­tiene effet­ti­va­men­te e da chi è deter­mi­na­ta. Il com­por­ta­men­to di Pao­lo lo dimos­tra chia­ra­men­te. Ma non è vero che Pao­lo è con­tro il cor­po e lo con­side­ra un male. È piut­tosto il con­tra­rio. «O non sape­te che il vos­tro cor­po è un tem­pio del­lo Spi­ri­to San­to che vive in voi e che vi è sta­to dato da Dio? Non appar­tenete a voi stes­si, per­ché Dio ha paga­to un alto prez­zo per voi.üpaga­to per te. Per­ciò ono­ra Dio con il tuo cor­po». (1 Corin­zi 6:19–20 NLB). Si preoc­cu­pa di glo­ri­fi­ca­re e ono­ra­re Dio nel cor­po. Cosa potreb­be signi­fi­ca­re ques­to per te e per il tuo rap­por­to con il tuo cor­po vivente?

L’in­ten­zio­ne di Pao­lo è che i segu­aci di Gesù Cris­to pre­pa­ri­no i loro cor­pi ter­re­ni al loro vero desti­no. Ques­to è l’u­nio­ne con Lui nella resurre­zio­ne. «Per­ché il nos­tro cor­po ter­re­no depe­ri­bi­le deve esse­re tras­for­ma­to in un cor­po cele­s­te che non mor­irà più. Quan­do ques­to avver­rà - quan­do il nos­tro vergädel­la vita quo­ti­dia­na e ter­re­naöcor­po in un cor­po non trat­ta­toäGioia cele­s­te, celes­tia­leörbo­dy ven­go­no tras­for­ma­ti - all­o­ra la paro­la scrit­tu­ra­le sarà adem­pi­u­taücasi: «La mor­te è sta­ta inghiot­ti­ta dal­la vitto­ria». (1 Corin­zi 15:53–54 NLB). Ques­to cor­po cele­s­te eter­no è il pre­mio eter­no in palio nella cor­sa. Si trat­ta del­la comu­nio­ne eter­na con Dio. La coro­na del­la vitto­ria per i segu­aci di Gesù è la vita eter­na. Nel­lo spe­ci­fi­co, la resurre­zio­ne corporea.

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: 1 Corin­zi 9:24–27

  1. Qual è la tua pri­ma rea­zio­ne quan­do sen­ti para­go­na­re la suc­ces­sio­ne a una gara o a una competizione?
  2. Qual è l’o­bi­et­tivo del­la tua suc­ces­sio­ne? Cosa hai in mente?
  3. In qua­le ambi­to spe­ri­men­ti più tentazioni/sfide/problemi? Come le affronti?
  4. Che effet­to ti fa la seguen­te affer­ma­zio­ne? Il cor­po viven­te di una per­so­na deter­mi­na a chi appar­tiene effet­ti­va­men­te e chi la determina.
  5. Come glo­ri­fi­chi Dio con il tuo cor­po viven­te? Dove fai il con­tra­rio e non gli ren­di onore?