L’amore – più grande dei miracoli spettacolari

Data: 31 Dicembre 2023 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: 1 Corin­zi 16:14
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Il mot­to per il 2024 fu det­to ori­gi­na­ria­men­te alla Chie­sa di Corin­to: «Tut­to ciò che fai deve esse­re fat­to con amo­re»(1 Corin­zi 16:14 NLB). Nel con­tes­to del­le cir­cos­tan­ze del­l’epo­ca, ques­te paro­le assu­mo­no una gran­de pregnan­za. Il mira­co­lo più gran­de dei doni spi­ri­tua­li spet­ta­co­la­ri è l’a­mo­re. I doni spi­ri­tua­li non cresco­no neces­sa­ria­men­te sul ter­re­no del Van­ge­lo, ma l’a­mo­re sì. Sen­za l’a­mo­re, la fede sof­fo­ca: è l’a­ria che respi­ra la fede.


Il mot­to per il 2024 sem­bra sin­te­ti­co: «Tut­to ciò che fai deve esse­re fat­to con amo­re»(1 Corin­zi 16:14 NLB). «È chia­ro!», la mag­gi­or par­te del­le per­so­ne sarà d’ac­cordo. Ci pia­ce anche dire ai bam­bi­ni che litig­a­no: «Sia­te gen­ti­li con gli altri!«Una frase del gene­re è faci­le da pro­nun­cia­re. Tut­to ciò che fai deve esse­re fat­to con amo­re, non copren­do tut­ti i con­flit­ti con il man­tel­lo del­l’a­mo­re. E «È chia­ro!» non signi­fi­ca: «L’hai pre­so!Ci sono mon­di inter­me­di». Pao­lo scri­ve ques­ta frase impeg­na­ti­va alla fine di 1 Corin­zi. È pre­ce­du­ta da 15 capi­to­li, tra cui il famo­sis­si­mo Can­ti­co dei Can­ti­ci.

La storia

Corin­to è una cit­tà situa­ta su un ist­mo lar­go 7 km nel cen­tro del­la Gre­cia. Le pro­vin­ce supe­rio­ri sono col­le­ga­te a quel­le infe­rio­ri da ques­to ist­mo. Corin­to era un cen­tro com­mer­cia­le e il luo­go idea­le per gua­d­ag­na­re den­a­ro. Corin­to era anche un pun­to di tran­si­to per i marit­ti­mi. Chi viag­gi­a­va in nave da est a ove­st pote­va cari­ca­re le pro­prie mer­ci su un’al­tra nave a Corin­to dopo un bre­ve tras­por­to via ter­ra e pro­se­gui­re il viag­gio. In alter­na­ti­va, dove­va­no per­cor­re­re cen­ti­na­ia di chi­lo­me­tri intor­no all’estre­mi­tà meri­dio­na­le del­la Gre­cia. Chi­unque com­mer­ci­as­se in beni non pote­va evi­t­are Corinto.

Poi­ché Corin­to si era ribel­la­ta all’Im­pe­ro Roma­no, la cit­tà fu dis­trut­ta dai Roma­ni nel 146 a.C. e rasa al suo­lo. Nes­su­no vis­se qui per i suc­ces­si­vi 100 anni. Poi Giu­lio Cesa­re pose una guar­ni­gio­ne roma­na a Corin­to e decise di fon­da­re una colo­nia roma­na. Pas­s­aro­no altri 100 anni pri­ma che Pao­lo scri­ve­s­se la sua let­te­ra ai Corin­zi. Duran­te ques­to peri­odo, Corin­to esp­lo­se dal nulla fino a diven­ta­re una del­le più gran­di cit­tà del mon­do di all­o­ra. La par­ti­co­la­ri­tà era che non c’era una popola­zio­ne ori­gi­na­ria e quin­di non c’era aris­to­cra­zia o tra­di­zio­ne. Le per­so­ne che veni­va­no a Corin­to vole­va­no ave­re suc­ces­so e fare sol­di. Sopra Corin­to c’era una mon­tagna su cui sor­ge­va il tem­pio di Afro­di­te. Ogni not­te, 1000 pro­sti­tu­te scen­de­va­no in cit­tà per offrir­si. La cit­tà era den­sa­men­te popola­ta, varia, mul­tiet­ni­ca, ori­en­ta­ta al suc­ces­so e osses­sio­na­ta dal ses­so. A quel tem­po, il ver­bo Corin­thise. Signi­fi­ca vive­re nella più com­ple­ta depra­va­zio­ne mora­le sen­za ris­pet­ta­re le regole.

Corin­to è quin­di l’ul­ti­mo luo­go in cui pen­sia­mo che la gen­te si rivol­ga di nuo­vo a Dio. Ma Dio pro­mi­se a Pao­lo che avreb­be pian­ta­to una chie­sa pro­prio qui (Atti 18:9). Ques­ta chie­sa era uni­ca per Pao­lo per­ché era un seg­no per lui che il Van­ge­lo può dav­vero cam­bia­re tut­ti. Fa una lis­ta del­le per­so­ne che erano qui: «[…] per­so­ne che pra­ti­ca­no la for­ni­ca­zio­ne, ido­la­tri, adul­te­ri, pro­sti­tu­te, omo­ses­sua­li, ladri, bra­mo­si, ubria­co­ni, bestemm­ia­to­ri, rapi­na­to­ri […] Pri­ma ques­to era vero per alcu­ni di voi, ma ora i vos­tri pec­ca­ti sono sta­ti lava­ti e sie­te sta­ti mes­si a par­te per Dio. Sie­te sta­ti giu­sti­fi­ca­ti davan­ti a Dio nel nome del Signo­re Gesù Cris­to e per mez­zo del­lo Spi­ri­to di Dio.»(1 Corin­zi 6:9–11 NLB).

Ques­te per­so­ne non ave­va­no un buon back­ground borg­he­se. Face­va­no tut­to ciò che Dio proi­bis­ce. Ma allo stes­so tem­po, era la chie­sa più dota­ta di tut­ti. Ques­ti cris­tia­ni erano in gra­do di fare la dif­fe­ren­za, ave­va­no gran­de elo­quen­za e intui­to, com­pi­va­no gran­di mira­co­li ed erano poten­ti veg­gen­ti. I Corin­zi erano la chie­sa più bril­lan­te e allo stes­so tem­po più impegnativa.

La bomba

E» pro­prio in ques­ta genia­li­tà che Pao­lo fa esplo­de­re una bom­ba: «Se pot­essi parl­a­re nel­le lin­gue del mon­do o con le lin­gue degli ange­li, ma non aves­si amo­re, il mio dis­cor­so non sareb­be alt­ro che un rumo­re sen­za sen­so, come un gong rim­bom­ban­te o una cam­pa­na tin­tinn­an­te. Se aves­si il dono del­la pro­fe­zia e cono­sces­si tut­ti i mis­te­ri e aves­si tut­ta la cono­scen­za, e se aves­si una fede che potreb­be sposta­re le mon­tagne, ma non aves­si amo­re, non sarei nulla. Se des­si tut­to ciò che pos­sie­do ai poveri e sacri­fi­cas­si per­si­no il mio cor­po per esse­re ono­ra­to, ma non aves­si amo­re, tut­to sareb­be inu­tile.»(1 Corin­zi 13:1–3 NLB).

Pos­sia­mo ave­re mol­ti doni gene­ra­li e per­si­no mira­co­lo­si e allo stes­so tem­po non ave­re amo­re. Ques­to signi­fi­ca che una per­so­na non è solo spi­ri­tu­al­men­te imma­tu­ra, ma anche spi­ri­tu­al­men­te ine­sis­ten­te. Tut­to ciò che fac­cia­mo sen­za amo­re è rumo­re per Dio. È pos­si­bi­le fare gli stes­si mira­co­li di Gesù sen­za aver spe­ri­men­ta­to la gra­zia sal­vi­fi­ca di Dio nel nos­tro cuo­re. Il pro­ble­ma non sono i doni spi­ri­tua­li, ma la man­can­za di amo­re. Pao­lo men­zio­na qual­che frase dopo che par­la in lin­gue più dei Corin­zi (1 Corin­zi 14:18).

Non sognia­mo tut­ti di esse­re in una chie­sa dove avven­go­no seg­ni, pro­di­gi e gua­ri­gio­ni? Non sareb­be mera­vigli­oso esse­re un mem­bro del­la chie­sa di Corin­to? Pao­lo si oppo­ne dia­me­tral­men­te a ques­to pen­sie­ro. Lo Spi­ri­to San­to può usa­re i doni in per­so­ne che non han­no mai dato il loro cuo­re al Signo­re. L’au­to­ri­tà nel solo nome di Gesù Cris­to non è un seg­no di auten­ti­co dis­ce­po­la­to di Gesù. Il suc­ces­so spi­ri­tua­le este­rio­re non è la pro­va che una per­so­na è nata di nuo­vo e ha il diritto di chi­amar­si figlio di Dio..

Per inciso, Gesù era già del­lo stes­so pare­re. Egli dis­se alle per­so­ne che ave­va­no pro­f­e­tiz­za­to, scac­cia­to demo­ni e com­pi­uto mira­co­li nel Suo nome: «Non ti ho mai cono­sci­uto. Via da te. Non vivi secon­do il coman­da­men­to di Dio»(Matteo 7:23 NLB). Ques­to è un attac­co fron­ta­le alla con­vin­zio­ne comu­ne che solo i cris­tia­ni poss­a­no com­pie­re mira­co­li. Mol­ti pens­a­no che quan­do le per­so­ne seco­la­ri com­pio­no mira­co­li, ques­ti sia­no cau­sa­ti da Sata­na. No, Lo Spi­ri­to San­to può far nas­ce­re doni gene­ra­li e, in par­ti­co­la­re, mira­co­lo­si attra­ver­so una per­so­na sen­za che la gra­zia di sal­vez­za deb­ba neces­sa­ria­men­te esse­re pre­sen­te nel suo cuo­re..

I doni, com­pre­si quel­li spi­ri­tua­li, non sono neces­sa­ria­men­te basa­ti sul Van­ge­lo e sul­la gra­zia di Dio. Ma il frut­to spi­ri­tua­le ha biso­g­no di ques­to ter­re­no. L’a­mo­re appar­tiene al cosid­det­to frut­to del­lo Spi­ri­to (Gala­ti 5:22f), per ques­to è più mira­co­lo­so di un mira­co­lo. Il trat­to distin­tivo del­la vera vita cris­tia­na è l’a­mo­re. Gesù dice: «Per­ciò ora vi do un nuo­vo coman­da­men­to: ama­te­vi gli uni gli altri. Come io vi ho ama­to, anche voi ama­te­vi gli uni gli altri. Il vos­tro amo­re recipro­co mostrerà al mon­do che sie­te miei dis­ce­po­li».» (Gio­van­ni 13:34f NLB). Sen­za l’a­mo­re, la fede sof­fo­ca: è l’a­ria che respi­ra la fede.

L’amore

«Tut­to ciò che fai deve esse­re fat­to con amo­re»(1 Corin­zi 16:14 NLB). Cosa potreb­be signi­fi­ca­re per noi?

La chie­sa di Corin­to era più bril­lan­te, ma anche più preoc­cu­p­an­te per Pao­lo di qual­si­a­si alt­ra. Il Can­ti­co dei Can­ti­ci affron­ta le aree pro­ble­ma­ti­che di Corin­to: «L’a­mo­re è pazi­en­te e gen­ti­le. Non è invi­dio­so o arro­gan­te, orgo­gli­oso o offen­si­vo. L’a­mo­re non è ego­is­ta. Non si lascia pro­vo­ca­re e, se subis­ce un tor­to, non por­ta ran­co­re. Non si ralle­gra mai del­l’in­gi­u­s­ti­zia, ma giois­ce semp­re del­la veri­tà. L’a­mo­re sop­por­ta tut­to, non per­de mai la fede, con­ser­va semp­re la spe­ran­za e per­se­ve­ra qualun­que cosa acca­da. L’a­mo­re non ces­serà mai […]»(1 Corin­zi 13:4–8 NLB). L’a­mo­re supera e sosti­tuis­ce tut­te le man­can­ze mora­li e carat­te­ria­li. Pro­ba­bilm­en­te è per ques­to che la let­te­ra di San Pie­tro dice che l’a­mo­re cop­re mol­ti pec­ca­ti (1 Pie­tro 4:8). Nel nos­tro mon­do, è nor­ma­le che le per­so­ne con opi­ni­oni diver­se si evi­ti­no a vicen­da. Nella Chie­sa dov­reb­be esse­re diver­so. «Pre­go per­ché sia­no tut­ti una cosa sola, come io e te sia­mo una cosa sola, Pad­re, per­ché sia­no una cosa sola in noi, come tu sei in me e io sono in te, e il mon­do cre­da che tu mi hai man­da­to».»(Gio­van­ni 17:21 NLB). Solo l’a­mo­re può super­a­re le nost­re dif­fe­ren­ze. E la nos­t­ra coope­ra­zio­ne dov­reb­be esse­re la pro­va che Dio è all’opera.

Alcu­ni di noi pens­a­no di non esse­re dota­ti e di non saper­si espri­me­re bene. For­se sei frus­tra­to per­ché non vie­ni sele­zio­na­to e non ti vie­ne chies­to di fare ques­to o quello. Se ques­to vale per te, devi ren­der­ti con­to che i doni non sono un metro di misu­ra ade­gua­to per misura­re la qua­li­tà del­l’es­se­re cris­tia­no. I doni sono limi­ta­ti, ci sono semp­re per­so­ne più dota­te. Ma la gra­zia nel tuo cuo­re ha un poten­zia­le illi­mi­ta­to. Non tut­ti in ques­ta stan­za posso­no esse­re bra­vi ora­to­ri. Ma come segu­ace di Gesù, con la sua gra­zia sal­vi­fi­ca nel cuo­re, puoi diven­ta­re la per­so­na più amo­re­vo­le, umi­le e gen­ti­le. Ed è pro­prio ques­to che cam­bierà il mon­do. Quin­di: con­cen­tra­ti sul­l’a­mo­re e non sui regali.

Altri di noi han­no il dono di esse­re lea­der di un team, di parl­a­re davan­ti alle per­so­ne, di gui­da­re un pic­co­lo grup­po o di con­dur­re uno stu­dio bibli­co. Puoi fare tut­te ques­te cose eppu­re nien­te esse­re. Il per­i­co­lo di esse­re dota­ti per Cris­to sta nel defi­ni­re il pro­prio cris­tia­ne­si­mo e la pro­pria iden­ti­tà attra­ver­so il suc­ces­so. La mia nomi­na a pas­to­re di see­tal chi­le 17 anni fa fu piut­tosto con­tro­ver­sa. Ricordo esat­ta­men­te come una per­so­na anzia­na e ris­pett­a­ta del­la con­gre­ga­zio­ne si schierò a mio favore con le seguen­ti paro­le: «Ha lavor­a­to con suc­ces­so per il movi­men­to gio­va­ni­le JMS. Non può esse­re com­ple­ta­men­te sba­gli­a­to.«Quan­do oggi ven­go inter­ro­ga­to, mi ritro­vo a pen­sare o a dire: «Cre­do che Dio sia con me. Guar­da il mio suc­ces­so. Guar­da le per­so­ne che ho aiuta­to. Guar­da il mio talen­to.«Pos­so esse­re fred­do nel mio cuo­re ver­so Dio, pie­no di auto­com­mi­se­ra­zio­ne, for­se amar­eggi­a­to e arrab­bia­to con le per­so­ne, pie­no di ego­cen­tris­mo, e tut­ta­via pre­di­ca­re un ser­mo­ne poten­te. Ques­to è un gran­de per­i­co­lo. Se pen­sia­mo che il nos­tro talen­to, il nos­tro suc­ces­so nella chie­sa sia un indi­ca­to­re di ciò che sta real­men­te acca­den­do nel cuo­re, ci sba­glia­mo. È così faci­le, in quan­to lea­der o lavora­to­re cris­tia­no, dare import­an­za all’i­den­ti­tà del minis­te­ro inve­ce che a Gesù. Dio dice: «Ti amo, non per la tua atti­vi­tà, ma per la mia gra­zia.» Ques­to è il suo­no lumi­no­so del Vangelo!

 

Il segre­to del­l’a­mo­re è che Cris­to ci ha ama­ti per pri­mo (1 Gio­van­ni 4:19). Non è sta­to il suo pote­re o la sua san­ti­tà, ma il suo amo­re a port­are Gesù sul­la ter­ra. Il cuo­re del­l’es­se­re cris­tia­no non è il pote­re, ma l’a­mo­re, non i doni, ma la gra­zia. Quan­do Gesù è sta­to appe­so alla cro­ce, ha per­so l’a­mo­re di Suo Pad­re a cau­sa del Suo amo­re per noi. «Mio Dio, mio Dio, per­ché mi hai abban­do­na­to?»(Matteo 27:46 NLB). Quan­to deve esse­re brut­to quan­do la per­so­na più importan­te di cui ti pren­di cura ti abban­do­na? Se guar­dia­mo all’a­mo­re che lo ha man­da­to a noi e all’a­mo­re che ha per­so per amo­re nos­tro, gli daremo il nos­tro cuo­re. Più vedia­mo l’a­mo­re che ha dimostra­to, più ved­re­mo cre­sce­re l’a­mo­re nella nos­t­ra vita. Ques­to ci evi­ta di esse­re solo un gong o una cam­pa­na che suona.

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: 1 Corin­zi 16:14; 1 Corin­zi 13

  1. Con­fron­ta la chie­sa di Corin­to con quella del see­tal chi­le. Qua­li sono le dif­fe­ren­ze? Vor­res­ti vede­re più Corin­zio avreb­be avu­to con noi? Qua­li sareb­be­ro le conseguenze?
  2. Sei d’ac­cordo sul fat­to che qual­cu­no pos­sa com­pie­re mira­co­li – anche spet­ta­co­la­ri mira­co­li di gua­ri­gio­ne – sen­za la gra­zia di Dio nel suo cuore?
  3. Qua­li sono i tuoi doni natu­ra­li o spi­ri­tua­li? Come e quan­do li eserciti?
  4. «Tut­to ciò che fai deve esse­re fat­to con amo­re.» Ci sono situa­zio­ni o per­so­ne spe­ci­fi­che che vuoi vive­re nel nuo­vo anno?
  5. Come puoi pro­muo­ve­re la cre­sci­ta del­l’a­mo­re nel tuo cuore?