Data: 7 Gen­naio 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gio­van­ni 21:1–22
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

«Segu­i­mi!«Ques­to invi­to è il tema del 2024 per il see­tal chi­le. Gesù risor­to pro­nun­cia ques­ta frase a Pie­tro. Il con­tes­to del­l’e­ven­to mos­tra importan­ti cri­te­ri di un segu­ace: pes­ca a des­tra, si lascia ser­vi­re da Gesù e lo ama, dice addio alla com­pe­ti­zio­ne, è pron­to a soffri­re e scop­re il «leo­ne» den­tro di sé. «Segu­i­mi!» Ques­to invi­to di Cris­to risor­to vale anche per te.


Pie­tro è pro­fon­da­men­te frus­tra­to. Ora vole­va esse­re in pri­ma linea per cam­bia­re il mon­do con il suo rab­bi­no Gesù. Cir­ca tre anni fa, Gesù gli chie­se di lascia­re la pes­ca e di cat­tura­re le per­so­ne (Luca 5:10). Seb­be­ne non aves­se mai com­pre­so appi­e­no cosa signi­fi­cas­se, imma­gi­na­va un com­pi­to visio­na­rio e influ­en­te. Ma ora il suo cli­ente, Gesù, era sta­to cro­ci­fis­so dai Roma­ni su insis­ten­za del­l’é­li­te ebraica. In ques­to con­tes­to, Pie­tro col­se la frus­tra­zio­ne del­la sua vita. Per sal­var­si la pel­le, affer­mò per tre vol­te di non cono­sce­re Gesù. Ques­to accad­de nono­stan­te il fat­to che subi­to pri­ma aves­se pro­cla­ma­to a gran voce che sareb­be anda­to incon­tro alla mor­te con Gesù. Nella sua arro­gan­za, dice: «Anche se tut­ti gli altri si allon­tan­ano da te, io non lo farò.»(Mar­co 14:29 NLB). Pie­tro si è scont­ra­to con la dura real­tà. Tut­ti i suoi gran­dio­si pia­ni ini­zia­ti da Gesù sono scop­pia­ti come una bol­la di sapone.

Pesca a destra o a sinistra

Tut­ta la dis­il­lu­sio­ne è espres­sa nella seguen­te frase, che dice ai suoi sei amici: «[…] Vado a pes­ca­re. Gli dico­no: «Venia­mo con te». Usci­ro­no e sali­ro­no sul­la bar­ca e quella not­te non pre­se­ro nulla.»(Gio­van­ni 21:3 NLB). Sul­la riva, sco­pri­ro­no una figu­ra in ombra avvol­ta nella neb­bia del mat­ti­no. Non rico­nob­be­ro che si trat­ta­va di Gesù risor­to. «Ma egli dis­se loro: Gett­a­te la rete dal­la par­te des­tra del­la bar­ca e la tro­verete». Così la get­ta­ro­no e non riusci­ro­no a tir­ar­la fuo­ri a cau­sa del­la molti­tu­di­ne di pesci.»(Gio­van­ni 21:6 NLB).

Pie­tro pes­ca sul lato sinis­tro. Secon­do il pen­sie­ro ebraico, il lato sinis­tro è il lato del cuo­re, del­le emo­zio­ni e dei sen­ti­men­ti. Chi pes­ca a sinis­tra agis­ce secon­do i pro­pri ist­in­ti uma­ni, secon­do il pro­prio capric­cio. Peter rima­ne indie­tro e vive secon­do i pro­pri sen­ti­men­ti e com­por­ta­men­ti. La sua decis­io­ne è deter­mi­na­ta dal­la sua momen­ta­nea frus­tra­zio­ne. Si com­por­ta come se Gesù non ci fos­se. È inter­es­san­te nota­re che Gesù è sta­to pre­sen­te per tut­to il tem­po, ma non è sta­to rico­no­sci­uto dai dis­ce­po­li. Pao­lo ha biso­g­no di un modo di parl­a­re per pes­ca­re a sinis­tra, agi­re secon­do la car­ne. Signi­fi­ca lasciar­si deter­mina­re dai pro­pri ist­in­ti e sen­ti­men­ti umani.

Le seguen­ti affer­ma­zio­ni pro­ven­go­no tipi­ca­men­te da pes­ca­to­ri di sinistra:

  • Sono frus­tra­to e non sen­to nulla nem­meno da Gesù. Se mi sen­to così male, all­o­ra ho il diritto di fare qual­co­sa di buo­no per me stes­so. Così mi limi­to a man­gia­re o a clic­ca­re su qual­che sito divertente.
  • Se l’in­segnan­te fa doman­de così sgra­de­vo­li all’e­sa­me, ho il diritto di usa­re meto­di illegali.
  • Sono ansi­o­so e preoc­cu­p­a­to per gli even­ti mon­dia­li attua­li. Quello che sta acca­den­do in Giap­po­ne potreb­be acca­de­re anche qui.
  • Se le per­so­ne non apprez­za­no più il mio lavoro, las­cerò il mio lavoro di pas­to­re e diven­terò un macchinista.
  • Tor­no a casa dal lavoro e mia mog­lie vuo­le parl­ar­mi. Sic­co­me non ne ho voglia, reagis­co con indi­gna­zio­ne e disprezzo.

Il pro­ble­ma del­la pes­ca con la mano sinis­tra è che non è né effi­cace né vincente.

Il lato des­tro è il lato di Gesù, il lato del pote­re e del­l’­au­to­ri­tà. Dopo la sua risurre­zio­ne, Gesù si sedet­te alla des­tra di Dio (Ebrei 10:12). Il cor­po di Gesù Cris­to risor­to è forie­ro del­la nuo­va crea­zio­ne che sarà com­pl­eta­ta alla fine dei tem­pi. Una per­so­na che ha rice­vu­to con­s­ape­vol­men­te ques­to Gesù è «una nuo­va crea­tu­ra» (1 Corin­zi 5:17 LUT). Ques­to per­ché Cris­to risor­to vive in lui nella per­so­na del­lo Spi­ri­to San­to. Pes­ca­re a des­tra signi­fi­ca iden­ti­fi­car­si con «Cris­to in noi». Dire: «Io sono «Cris­to in me» e voglio pen­sare e agi­re come Lui ora.» Si trat­ta di esse­re con­s­ape­vo­li che Gesù è semp­re sul­la riva ed è com­ple­ta­men­te presente. 

Se Gesù aves­se per­mes­so ai suoi sen­ti­men­ti di domi­n­ar­lo nel Giar­di­no del Get­se­ma­ni, non sareb­be anda­to sul­la cro­ce. Ma sot­to­mi­se la sua volon­tà al Pad­re cele­s­te (Luca 22:42). Ogni vol­ta che vin­co il male con il bene, ogni vol­ta che bened­ico i miei nemici, ogni vol­ta che resis­to alle ten­ta­zio­ni e ogni vol­ta che ris­pet­to gli altri più di me stes­so, sono un pes­ca­to­re di des­tra. Si trat­ta di non lasciar­mi deter­mina­re dai miei vec­chi impul­si, ma di esse­re con­s­ape­vo­le che la nuo­va crea­zio­ne è ini­zia­ta in me. I segu­aci di Gesù sono pes­ca­to­ri di des­tra. Il risult­a­to è impres­sio­n­an­te: «Poi Simon Pie­tro salì sul­la bar­ca e por­tò la rete a riva. Seb­be­ne fos­se pie­na di cen­to­cin­quan­ta­tré gros­si pesci, la rete non si rup­pe.»(Gio­van­ni 21:11 NLB).

Che ci capia­mo cor­rett­amen­te: Le emo­zio­ni sono mol­to importan­ti nel cammi­no con Gesù. Anche la matu­ri­tà emo­ti­va è una carat­teristi­ca di Gesù. Matu­ri­tà emo­ti­va signi­fi­ca che cono­sco bene i miei sen­ti­men­ti, ma non sono in balia di essi. I sen­ti­men­ti colo­rano la vita e non men­to­no mai. Ecco per­ché sono importan­ti per la gui­da del­lo spi­ri­to nella nos­t­ra vita.

Lasciarsi amare e amare

« «Veni­te a fare cola­zio­ne», dis­se Gesù. Ma nes­su­no osò chie­dergli se fos­se dav­vero il Signo­re. Sape­va­no che lo era. Gesù si avvicinò a loro, pre­se il pane e lo diede loro, così come il pes­ce.»(Gio­van­ni 21:12f NLB). I set­te uomi­ni pes­ca­ro­no tut­ta la not­te e al mat­ti­no ave­va­no mol­ta fame. Gesù li invi­ta a cola­zio­ne, li ser­ve come un padro­ne di casa e sod­dis­fa i loro biso­gni. Ques­to è un amo­re vis­suto gene­ro­sa­men­te e rice­vu­to. In gene­re, Gesù pren­de l’i­ni­zia­ti­va quan­do si trat­ta di amore.

Gesù chie­de poi a Pie­tro per tre vol­te il suo amo­re per lui. Nel far­lo, Gesù fa un rif­e­ri­men­to ine­qui­vo­ca­bi­le ai tre rin­ne­gamen­ti di Pie­tro di cono­sce­re Gesù. Gesù per­do­na Pie­tro. Gli dà l’op­por­tu­ni­tà di pen­tir­si e lo invi­ta a vive­re la sua voca­zio­ne divina. Ascol­ti­amo la con­ver­sa­zio­ne: «Gli chie­se di nuo­vo: «Simo­ne, figlio di Gio­van­ni, mi ami tu? Pie­tro si rat­tris­tò per­ché Gesù ave­va pos­to la doman­da per la ter­za vol­ta e dis­se: «Signo­re, tu sai tut­to. Tu sai che ti amo». Gesù dis­se: «All­o­ra pasci le mie peco­re».»(Gio­van­ni 21:17 NLB). La chi­ama­ta di Pie­tro è sta­ta amplia­ta. Olt­re al com­pi­to evan­ge­li­sti­co di cat­tura­re le per­so­ne, ora deve anche assu­me­re il com­pi­to di pas­ce­re il greg­ge di peco­re di Dio. Egli deve diven­ta­re la roc­cia su cui Gesù cos­truis­ce la sua chiesa.

Il cri­te­rio kil­ler per un segu­ace di Gesù è l’a­mo­re per Gesù. Se Pie­tro non aves­se ris­pos­to alla doman­da sul­l’a­mo­re con non sareb­be sta­to qua­li­fi­ca­to per il gran­de pro­get­to di Dio su ques­ta ter­ra ver­so la nuo­va crea­zio­ne fina­le. Ma come abbia­mo già det­to, l’a­mo­re di Gesù è semp­re al pri­mo pos­to. «Ami­amo per­ché Lui ci ha ama­ti per pri­mo»(1 Gio­van­ni 4:19 NLB). Tut­to ciò di cui abbia­mo biso­g­no come segu­aci, soprat­tut­to l’a­mo­re, ci vie­ne dato dal­la comu­nio­ne vis­su­ta con Gesù.

Guardare a Gesù o ad altri

È inter­es­san­te anche il fat­to che Gesù chie­da la pri­ma vol­ta: «Simo­ne, figlio di Gio­van­ni, mi ami tu più degli altri?» (Gio­van­ni 21:15). Ques­to è anche un rif­e­ri­men­to alla pre­ce­den­te affer­ma­zio­ne di Pie­tro di esse­re più fede­le a Gesù ris­pet­to agli altri (Mar­co 14:29). Peter non si met­te in rela­zio­ne con gli altri quan­do rispon­de, ma salu­ta la competizione.

Ma poi Gesù lan­cia a Pie­tro una sfi­da poten­te: «Ti assi­cu­ro che quan­do eri gio­va­ne pote­vi fare quello che vole­vi e anda­re dove vole­vi. Ma quan­do sarai vec­chio, ten­derai le mani e qual­cun alt­ro ti gui­derà e ti por­terà dove tu non vuoi». Così Gesù indicò il modo in cui Pie­tro sareb­be mor­to per glo­ri­fi­ca­re Dio. Poi Gesù lo sfi­dò: «Segu­i­mi.»(Gio­van­ni 21:18f NLB). Gesù pro­met­te che Pie­tro diven­terà semp­re più un pes­ca­to­re del­la leg­ge con l’a­van­za­re del­l’e­tà. E poi lo met­te di fron­te al fat­to che la sua vita su ques­ta ter­ra finirà come mar­ti­re. Segui­re Gesù può com­port­are sof­fe­ren­za, per­se­cu­zi­o­ne e mar­ti­rio. Per la Chie­sa, il cammi­no ver­so il futu­ro di Dio è lo stes­so che ha per­cor­so Gesù (cfr. Gio­van­ni 15:20). Segui­re Gesù non è un alle­va­men­to di pony o un pra­to fio­ri­to. Non sarà una vita sem­pli­ce e faci­le, ma una vita signi­fi­ca­ti­va, signi­fi­ca­ti­va ed eterna.

Ques­to annun­cio get­ta Pie­tro fuo­ri stra­da al pun­to che ora guar­da di nuo­vo gli altri e vuo­le sape­re se il suo col­le­ga Gio­van­ni sarà col­pi­to allo stes­so modo. Gesù rispon­de: «Se voglio che riman­ga in vita fino al mio ritor­no, cosa te ne impor­ta? Segu­i­mi»(Gio­van­ni 21:22 NLB). Un segu­ace di Gesù deve con­cen­trar­si su Gesù e non su alt­re per­so­ne che seguo­no Gesù. E cer­ta­men­te non deve fare para­go­ni! Il para­go­ne può ren­der­ti arro­gan­te e orgo­gli­oso oppu­re, pur­trop­po mol­to più spes­so, scon­ten­to e di poco con­to. Isra­el Schwartz era tris­te per non esse­re come Mosè. Una not­te gli appar­ve un ange­lo che gli dis­se: «Nel gior­no del giudi­zio Yah­weh non ti chie­derà per­ché non eri Mosè, ma per­ché non eri il suo ama­to Izzy.» Gesù gui­da ogni segu­ace indi­vi­du­al­men­te, lo ha dota­to per la sua mis­sio­ne spe­ci­fi­ca e ha in ser­bo per lui un desti­no equi­li­bra­to. Sono d’ac­cordo con Fëdor Dostoevs­kij quan­do dice: «Ama il tuo desti­no, per­ché è la via di Dio per la tua ani­ma.»

«Segu­i­mi!«Ques­to invi­to di Cris­to risor­to vale anche per te. Spes­so ascol­ti­amo i ser­mo­ni e la paro­la di Dio con le orec­chie degli altri e dicia­mo: «Spe­ro che lui o lei abbia sen­ti­to ques­to!». Ti invi­to, ment­re par­lia­mo di dis­ce­po­la­to ques­t’an­no, ad ascol­ta­re tut­te le pro­mes­se e le sfi­de soprat­tut­to per te stes­so. «Segu­i­mi!»

Quan­do Pie­tro pre­dicò il ser­mo­ne di Pen­te­cos­te, qual­che tem­po dopo ques­ta pes­ca, sta­va pescan­do a des­tra, par­la­va per amo­re di Dio e non ave­va pau­ra del­le pos­si­bi­li con­se­guen­ze. In ques­to modo, diven­ne semp­re più la roc­cia che Gesù ave­va vis­to in lui all’i­ni­zio. Gesù cre­de­va in Pie­tro. Un bam­bi­no chie­de all’ar­tis­ta: «Come sape­vi che c’era un leo­ne in ques­to bloc­co di mar­mo?» – «Ho vis­to il leo­ne nel mio cuo­re pri­ma che fos­se nel mar­mo!» Segui­re Gesù signi­fi­ca per­met­te­re al leo­ne che Dio vede da tem­po in te di emer­ge­re semp­re di più. Gesù cre­de in te. Con Cris­to in te hai un enor­me potenziale!

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gio­van­ni 21:1–22

  1. Cosa stai facen­do per­so­nal­men­te con l’af­fer­ma­zio­ne di Gesù: «Segu­i­mi»? Sei un segu­ace di Gesù? Su qua­li cri­te­ri basi la tua risposta?
  2. Pes­ca­re a des­tra o a sinis­tra: cosa signi­fi­ca­no i due lati? Fai degli esem­pi trat­ti dal­la tua vita?
  3. Cosa rispon­de­res­ti alla doman­da di Gesù: «Mi ami?»? Cosa signi­fi­ca in real­tà ama­re Gesù?
  4. Cosa ti fa pen­sare che il dis­ce­po­la­to può signi­fi­ca­re anche sofferenza?
  5. La voca­zio­ne di Pie­tro era quella di esse­re la roc­cia del­la chie­sa. Qual è la tua voca­zio­ne nel reg­no di Dio? Dove stai cos­truen­do il Suo regno?