Diventare più a casa attraverso le piccole o grandi morti

Data: 21 Aprile 2019 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gio­van­ni 12:24
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Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

A Pas­qua cele­bria­mo la resurre­zio­ne di Gesù Cris­to. La mor­te e la resurre­zio­ne fan­no par­te del nor­ma­le rit­mo spi­ri­tua­le di ogni segu­ace di Gesù. Non si può ave­re una cre­sci­ta spi­ri­tua­le sen­za le pic­co­le o gran­di mor­ti che avven­go­no in ogni vita.


La Pas­qua ci mos­tra chia­ra­men­te che il pote­re di resurre­zio­ne di Dio è più gran­de del­la mor­te. Ci è altrett­an­to chia­ro che la vita emer­ge dal­la mor­te. Un bel­lis­si­mo esem­pio di ques­to è la rosa di Ger­i­co, dove la vita emer­ge da un sot­to­bo­sco appa­ren­te­men­te mor­to gra­zie a un po» di piog­gia. In Israe­le, qua­si tut­te le chie­se sono rivol­te a est, ver­so il sor­ge­re del sole, tes­ti­mo­ni­an­do la resurre­zio­ne di Gesù Cristo!

Dio dirige

Gesù ren­de mol­to chia­ro ai suoi dis­ce­po­li che la sua mor­te non sarà un inci­den­te indus­tria­le. Alla vigi­lia del­la sua cro­ci­fis­sio­ne dis­se: «Non mi res­ta mol­to tem­po per par­lar­vi per­ché il domi­na­to­re di ques­to mon­do è già mol­to vici­no. Egli non ha pote­re su di me, ma io farò ciò che il Pad­re vuo­le che io fac­cia, affin­ché il mon­do sap­pia che io amo il Pad­re.» (Gio­van­ni 14:30f). Il domi­na­to­re di ques­to mon­do è Sata­na. Ha un ruo­lo com­ple­ta­men­te sub­or­di­na­to in tut­ta la sce­na. Si cre­de­rà vitto­rio­so quan­do Gesù mor­irà, ma è qual­cun alt­ro che diri­ge. Dif­fi­ci­le da cre­de­re, ma il Pad­re di Gesù sta tiran­do le fila, anche se è fino alla mor­te per Gesù. Anco­ra di più: fa par­te del­la rela­zio­ne d’a­mo­re tra Pad­re e Figlio.

Quan­do attra­ver­sia­mo dif­fi­col­tà e cri­si nella nos­t­ra vita, può esse­re che il nos­tro Pad­re cele­s­te ci stia diri­gen­do. Per amo­re, per­met­te che pic­co­le e gran­di «mor­ti» ci avvici­ni­no a lui.

La vita nasce dalla morte

Gesù affer­ma chia­ra­men­te che il rit­mo del­la mor­te e del­la risurre­zio­ne è uni­ver­sa­le: «Vi assi­cu­ro: un chic­co di gra­no deve esse­re semi­na­to nella ter­ra. Se non muo­re lì, rimar­rà solo – un sin­go­lo seme. Ma la sua mor­te por­terà mol­ti nuo­vi semi – un ric­co rac­col­to di nuo­va vita.» (Gio­van­ni 12:24). Tut­ta la nos­t­ra vita por­terà ric­chi rac­col­ti attra­ver­so pic­co­le e gran­di mor­ti. La mor­te e la resurre­zio­ne fan­no par­te del nor­ma­lis­si­mo rit­mo spi­ri­tua­le di ogni segu­ace di Gesù. Un inseg­na­men­to essen­zia­le di Gesù è che la vita vie­ne dal­la mor­te – che quan­do per­dia­mo la vita, la gua­d­a­g­nia­mo (Matteo 16:25). Non si può ave­re una cre­sci­ta spi­ri­tua­le sen­za le pic­co­le o gran­di mor­ti che avven­go­no in ogni vita. Mar­tin Schles­ke: «Non abbia­mo la scel­ta di non mor­i­re. Un seme o rima­ne e muo­re o cade su un ter­re­no fer­ti­le e muo­re – così il seme diven­ta un ger­me e il ger­me diven­ta una pian­ta. C’è un mor­i­re ver­so la mor­te e un mor­i­re nella vita. Noi non vivia­mo ver­so la nos­t­ra mor­te, ma moria­mo ver­so la nos­t­ra vita.»

Quan­do abbrac­cia­mo ques­to rit­mo, quan­do affer­mi­amo ques­to fat­to, ci avvici­nia­mo alla vita in modo diver­so. All­o­ra le cri­si posso­no diven­ta­re momen­ti di pro­fon­do cam­bia­men­to. Emer­go­no nuo­ve pos­si­bi­li­tà. E nuo­ve intui­zio­ni su Dio e su noi stes­si. Cre­scia­mo nella fede e diven­ti­amo più a casa con il Pad­re celeste.

Vi invi­to a con­sider­a­re le seguen­ti quat­tro doman­de la prossi­ma vol­ta che voi (o qual­cu­no vici­no a voi) vi tro­va­te in crisi:

  1. In che modo la cri­si potreb­be aiut­ar­ti a rico­no­sce­re ciò che sta moren­do nella tua vita?

Con il dolo­re e gli ost­aco­li, la mia pri­ma rea­zio­ne è la rab­bia e la col­lera. Non pos­so imma­gi­na­re che ques­to pos­sa ave­re qual­co­sa a che fare con l’at­to d’a­mo­re di Dio con me. Per­tan­to, lamen­to la sua assen­za e rifi­uto Sata­na. Quan­do mi pon­go seria­men­te ques­ta doman­da, sco­pro che spes­so Dio ha mol­to da dire.

  1. Come potres­ti riva­lu­t­a­re o rimo­della­re la situa­zio­ne per ren­der­la un peri­odo frut­tuo­so di sco­per­ta di Dio piut­tosto che di man­can­za di Lui?

Se incon­tro un pro­ble­ma, voglio risol­ver­lo imme­dia­ta­men­te ed eli­mi­n­ar­lo – il più rapi­da­men­te pos­si­bi­le. Una tale doman­da agis­ce come un ritar­do. Mi costrin­ge a inter­pre­ta­re la cri­si come il nor­ma­le pro­gram­ma spi­ri­tua­le di Dio per gli esse­ri uma­ni – il suo rit­mo di vita per diven­ta­re più a casa con lui.. Dov­rem­mo pen­sare meno in ter­mi­ni di «gua­ri­to» e «non gua­ri­to», ma chie­de­re del­l’e­s­pe­ri­en­za che sti­amo vivendo.

  1. Qua­li seg­ni di resurre­zio­ne percepisce?

La nos­t­ra cul­tu­ra ci insegna a fug­gi­re, com­bat­te­re o allon­tana­re il dolo­re e la per­di­ta piut­tosto che affrontar­li. Per­ché ques­to è un lavoro duro e dif­fi­ci­le! Ma se con­ti­nuia­mo pazi­en­te­men­te e pas­sia­mo attra­ver­so ques­to pro­ces­so con Dio, la voce del­l’a­mo­re di Dio diven­ta gra­du­al­men­te più chia­ra e udibile.

  1. Chi potreb­be esse­re un sag­gio com­pa­g­no per te per aiut­ar­ti a vede­re ciò che Dio vuo­le fare in te e attra­ver­so di te?

A vol­te mi chie­do cosa sareb­be sta­to di Maria se non aves­se avu­to sua cugi­na Eli­sa­bet­ta nella sua cri­si con la gra­vi­dan­za inde­si­de­ra­ta. Eli­sa­bet­ta era la sua com­pa­gna ment­re la nuo­va vita pren­de­va for­ma nel suo grembo.

 

«Ma noi por­ti­amo ques­to tesoro pre­zio­so in vasi fra­gi­li (vasi d’ar­gil­la), cioè nei nos­tri debo­li cor­pi. Così tut­ti posso­no vede­re che la nos­t­ra for­za vie­ne inter­amen­te da Dio e non è la nos­t­ra» (2 Corin­zi 4:7). Kurt Spiess ha let­teral­men­te vis­suto ques­ta frase: gran­de debo­lez­za e fra­gi­li­tà. Ha dipin­to un qua­dro di ques­to. Sul lato des­tro, la poten­za e il dina­mis­mo del­lo Spi­ri­to San­to sono visi­bi­li. Dal­l’al­tra par­te c’è una nave fra­gi­le. Suc­ce­de spes­so nella vita che qual­co­sa muoia o si rom­pa. Ma a poco a poco pos­sia­mo ren­der­ci con­to che è pro­prio dove i pez­zi si stac­ca­no che il tesoro d’o­ro di Dio diven­ta semp­re più visi­bi­le. Lo Spi­ri­to San­to ci mos­tra l’o­ro in mez­zo ai nos­tri pez­zi rot­ti. E ques­to oro improv­vi­sa­men­te bril­la. I gra­ni d’o­ro di Dio bril­lano attra­ver­so le nost­re crepe.

Sì, è vero: Noi vivia­mo e moria­mo. Ma è altrett­an­to vero che noi moria­mo e vivia­mo – per diven­ta­re più a casa con Lui.

 

 

 

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­ge­re il tes­to bibli­co: Gio­van­ni 12:24; 14:30,31

  1. Secon­do il tes­to dato, chi ha diret­to la mor­te di Gesù? Qual è il ruo­lo di Dio? Qual è il ruo­lo di Satana?
  2. Qua­li potreb­be­ro esse­re con­cre­ta­men­te le «mor­ti mino­ri o mag­gio­ri» nella nos­t­ra vita?
  3. Par­la del­le quat­tro doman­de emer­se nel ser­mo­ne e appli­cale alla tua vita personale!
  4. La mor­te e la resurre­zio­ne fan­no par­te del nor­ma­le rit­mo spi­ri­tua­le di ogni segu­ace di Gesù. Che influ­en­za potreb­be ave­re ques­ta frase sul­la tua vita?