Data: 13 Aprile 2025 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: 1 Tes­sa­lo­nice­si 5:16; Apo­ca­lis­se 21:1–7
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

La gioia è spes­so asso­cia­ta a momen­ti di feli­ci­tà, ma la vera gioia va più in pro­fon­di­tà: è un att­eg­gi­a­men­to del cuo­re che può accom­pagnar­ci anche nei momen­ti dif­fi­ci­li. Nella Bibbia, la gioia è descrit­ta come un dono di Dio che entra nella nos­t­ra vita attra­ver­so lo Spi­ri­to San­to. Il luo­go del­la gioia per­fetta è il nuo­vo cie­lo e la nuo­va ter­ra. L’at­tesa di ques­to luo­go darà alla nos­t­ra vita in ques­to mon­do signi­fi­ca­to, feli­ci­tà e realizzazione.


La can­zo­ne «Nes­su­no speg­ne l’al­le­gria del Nata­le» è un bra­no dav­vero orec­chia­bi­le. La nos­t­ra gioia pro­vie­ne da varie fon­ti: vicinan­za e con­ne­s­sio­ne con alt­re per­so­ne, rag­gi­ungi­men­to di obi­et­ti­vi e suc­ces­si, natu­ra e ambi­en­te, crea­ti­vi­tà e arte, umoris­mo e risa­te, salu­te e atti­vi­tà fisi­ca, ecc. Una del­le gioie più gran­di per me è quan­do ho scala­to una mon­tagna in cop­pia o in grup­po con la mia bici­c­letta e ora sono como­da­men­te sedu­to in un ris­tor­an­te di mon­tagna con un magni­fi­co pan­ora­ma su un pran­zo alpi­no. Il pro­ble­ma di tut­te ques­te fon­ti è che posso­no esaur­i­r­si o addi­rit­tu­ra pro­dur­re acqua ama­ra come con­flit­ti, fal­li­men­ti, tris­tez­za o malattie.

Il più famo­so fon­da­to­re del­la Chie­sa del pri­mo seco­lo, San Pao­lo, chie­de con corag­gio: «Ralle­gra­ti, qualun­que cosa acca­da!» (1 Tes­sa­lo­nice­si 5:16 Nuo­vo Tes­ta­men­to). Ovvia­men­te, deve esis­te­re una gioia che è indi­pen­den­te dai momen­ti di feli­ci­tà e che quin­di non può esse­re est­in­ta..

La gioia è un dono

Di recen­te, mi sono reso con­to di aver per­so un po» del­la gioia del mio lavoro e ho dovu­to fare in modo di non pas­sa­re gli ulti­mi anni al lavoro. Mia mog­lie mi ha chies­to con stu­po­re se aves­si uno sta­to depres­si­vo. È così: Se man­ca la gioia in un’at­ti­vi­tà o nella vita in gene­ra­le, ques­ta diven­ta noio­sa. Alla con­fe­ren­za Viva Church di ini­zio mar­zo sul tema «Spi­ri­to quo­ti­dia­no», ho rice­vu­to importan­ti impul­si su come ritro­va­re la vera gioia. In ques­to ser­mo­ne, ela­bo­ro le mie intui­zio­ni su come la gioia pos­sa tornare, che ho già sperimentato.

La chia­ve sta nella paro­la gre­ca «gioia», che è cha­ra signi­fi­ca. Ques­to ter­mi­ne deri­va da caris­ma (gra­zia, dono). La gioia nella Bibbia è quin­di il risult­a­to del­la gra­zia di Dio. Ques­to tipo di gioia non è una sem­pli­ce rea­zio­ne alle cir­cos­tan­ze ester­ne, ma una gioia che nas­ce dal­la rela­zio­ne con Dio e dal rice­ve­re la sua gra­zia. È strett­amen­te lega­ta all’e­s­pe­ri­en­za del­l’a­mo­re di Dio e del­la sua bontà.

Il re Davi­de dove­va cono­sce­re ques­ta con­ne­s­sio­ne 3000 anni fa. Dice: «Mi mostrerai la via del­la vita e mi darai la gioia del­la tua pre­sen­za. La feli­ci­tà eter­na mi vie­ne dal­la tua mano»(Sal­mo 16:11 NLB). La gioia sta nella pre­sen­za di Dio stes­so e non nel fat­to che Dio dia cir­cos­tan­ze favorevo­li. Assaf, un alt­ro sal­mis­ta, esprime lo stes­so pun­to in modo leg­ger­men­te diver­so: «Ma ques­ta è la mia gioia: che io mi affe­zio­ni a Dio e ripon­ga la mia fidu­cia nel­l’E­ter­no Iddio, affin­ché io pos­sa dichiara­re tut­te le tue ope­re».»(Sal­mo 73:28 LUT). La gioia sta nel con­cen­trar­si su Dio in modo aper­to. È una gioia guar­da­re a Dio e aspet­tar­si tut­to da Lui. For­se ques­to por­terà a mol­ti gior­ni di sole pie­ni di for­za, ric­chez­za e salu­te. Ma for­se segui­ran­no anche gior­ni dif­fi­ci­li con min­ac­ce, malat­tie e con­flit­ti. La gioia entra quan­do una per­so­na non mira alla for­tu­na e all’e­s­pe­ri­en­za del­la pro­spe­ri­tà e del­la salu­te, ma alla comu­nio­ne con Dio.

Alcu­ne per­so­ne pens­a­no di ave­re una mano sba­glia­ta quan­do si trat­ta di feli­ci­tà, poi­ché ten­do­no ad ave­re un carat­te­re pesan­te e sono spes­so col­te da sta­ti depres­si­vi. Dico­no: «Se aves­si una visio­ne del mon­do otti­mis­ta e alle­gra come quella del mio col­le­ga, le cose sareb­be­ro diver­se!» Sul­la base del­le sco­per­te bibli­che, tut­ta­via, sono cer­to che la gioia di cui par­lo oggi è indi­pen­den­te dal­la nos­t­ra per­so­na­li­tà..

Gioire è una decisione

Non sia­mo sem­pli­ce­men­te in balia del­la gioia, nel sen­so che una vol­ta c’è e un’al­tra no. Spes­so vie­ne asso­cia­ta a momen­ti di feli­ci­tà, ma la vera gioia va più in pro­fon­di­tà: è un att­eg­gi­a­men­to del cuo­re che può accom­pagnar­ci anche nei momen­ti dif­fi­ci­li. Quin­di la gioia non è sem­pli­ce­men­te un sen­ti­men­to euf­ori­co o il risult­a­to del nos­tro desti­no o del­la nos­t­ra per­so­na­li­tà, altri­men­ti Pao­lo non potreb­be affer­ma­re: «Ralle­gra­ti nel Signo­re. Lo sot­to­li­neo anco­ra una vol­ta: Ralle­gra­te­vi!»(Filip­pe­si 4:4 NLB). Ques­to impe­ra­tivo chia­ris­ce che con­di­vi­dia­mo la responsa­bi­li­tà di garan­ti­re che le nost­re vite irra­di­no gioia.

Quello che Pao­lo scri­ve solo poche frasi dopo è impres­sio­n­an­te. Si con­ce­de di guar­da­re in pro­fon­di­tà nella sua ani­ma: «[…] Ho impa­ra­to ad accon­ten­tar­mi di ciò che ho. Che io abbia poco o mol­to, ho impa­ra­to ad affronta­re ogni situa­zio­ne: Pos­so ave­re lo sto­ma­co pie­no o lo sto­ma­co vuo­to, spe­ri­men­ta­re l’ab­bond­an­za o soffri­re la man­can­za. Per­ché tut­to è pos­si­bi­le per me gra­zie a colui che mi riem­pie di for­za.»(Filip­pe­si 4:11–13 NLB). Ovvia­men­te, sti­amo par­lan­do di una gioia che è un att­eg­gi­a­men­to del cuore.

Come può una per­so­na sod­dis­fa­re l’in­vi­to a gioire, soprat­tut­to nei momen­ti dif­fi­ci­li? Attin­gen­do ogni gior­no alla gra­zia del­l’ab­bond­an­za di Dio. Il modo per far­lo è attra­ver­so la rea­liz­za­zio­ne del­lo Spi­ri­to di Dio che vive in un segu­ace di Gesù. Infat­ti si leg­ge: «Se inve­ce lo Spi­ri­to San­to gover­na la nos­t­ra vita, farà cre­sce­re in noi frut­ti com­ple­ta­men­te diver­si: L’a­mo­re, Gioiapace, pazi­en­za, gen­ti­lez­za, bon­tà, fedel­tà, dol­cez­za e auto­con­trol­lo.»(Gala­ti 5:22f NLB). La gioia cre­sce nella nos­t­ra vita quan­do lo spi­ri­to di Dio tro­va spa­zio e domi­na la nos­t­ra vita. Dove c’è lo Spi­ri­to di Dio, il reg­no di Dio si dif­fon­de».Per­ché nel reg­no di Dio non con­ta ciò che man­gia­te o beve­te, ma che vivia­te una vita di giu­s­ti­zia e di pace e nel reg­no di Dio. Gioia nel­lo Spi­ri­to San­to»(Roma­ni 14:17 NLB). Le carat­teristi­che del reg­no di Dio van­no olt­re la sod­dis­fa­zio­ne dei nos­tri biso­gni fisici.

La nos­t­ra responsa­bi­li­tà con­sis­te nel­l’at­tin­ge­re gra­zia su gra­zia dal­l’ab­bond­an­za di Dio. (cfr. Gio­van­ni 1:16). In con­cre­to, ques­to signi­fi­ca che dia­mo allo Spi­ri­to di Dio mol­to spa­zio nella nos­t­ra vita, in modo che pos­sa gover­nar­la. Lo fac­cia­mo dan­do prio­ri­tà alla comu­nio­ne con il Pad­re cele­s­te nella nos­t­ra vita quotidiana.

Gesù si preoc­cu­pa mol­to che i suoi segu­aci spe­ri­men­ti­no la gioia.: «Vi dico ques­to per­ché la mia gioia vi riem­pia. Sì, la tua gioia sarà com­ple­ta!»(Gio­van­ni 15:11 NLB). È sin­to­ma­ti­co che in Gio­van­ni 15 Gesù par­li del­la Rima­ne­re in Lui e Er-in-Uns parla.

La gioia è alimentata dal futuro

Il nuo­vo cie­lo e la nuo­va ter­ra ci ven­go­no pre­sen­ta­ti nella Bibbia come il luo­go del­la gioia e del­la beati­tu­di­ne uni­che. In alcu­ni pun­ti, il matri­mo­nio, l’oc­ca­sio­ne che vie­ne gene­ral­men­te con­side­ra­ta come il più gran­de gior­no di gioia, vie­ne uti­liz­za­to come un’im­ma­gi­ne for­te di ques­to. Ques­to è già espres­so nei tes­ti pro­f­e­ti­ci del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to: «Sì, colo­ro che sono sta­ti reden­ti dal­l’E­ter­no tor­ner­an­no a Geru­sa­lem­me gioen­do e il suo vol­to irra­dierà gioia eter­na. La feli­ci­tà e la gioia arri­ver­an­no a loro. Il dolo­re e i sospi­ri se ne andran­no»(Isa­ia 51:11 NLB).

Nel mio ulti­mo ser­mo­ne (30 mar­zo 2025), ho rac­con­ta­to come il team dei dipen­den­ti mi abbia rega­la­to dei pro­dot­ti cana­de­si qual­che mese pri­ma del mio time­out. Ques­to mi ha dato un ass­ag­gio del peri­odo spe­cia­le e un cre­s­cen­te sen­so di attesa. Lo Spi­ri­to di Dio ha pro­prio ques­to com­pi­to nella nos­t­ra vita in ques­to mon­do: dar­ci un’an­ti­ci­pa­zio­ne e pro­muo­ve­re l’at­tesa.. E anco­ra una vol­ta sia­mo con lo Spi­ri­to di Dio, al cui frut­to l’in­gre­di­en­te Gioia appartiene.

Nel 2024, Lukas Z., pad­re di tre fig­li, muo­re di tumo­re al cer­vel­lo all’e­tà di 44 anni. Già seg­na­to dal­la malat­tia, ma anco­ra in gra­do di far­ce­la, si recò alle Mal­di­ve con la mog­lie per un’ul­ti­ma vacan­za. Lì ha film­a­to il suo dis­cor­so di addio, che sareb­be sta­to pubbli­ca­to solo dopo la sua mor­te e il ser­vi­zio funeb­re. Quan­do l’ho ascolt­a­to, sono rimas­ta pro­fon­da­men­te col­pi­ta da un lato dal­l’i­dea, ma soprat­tut­to dal­la gra­ti­tu­di­ne e dal­l’e­nor­me attesa del­la glo­ria di Dio che esprime nel dis­cor­so. Vedia­mo ora una sin­te­si di ques­to video.

La gioia divina, pro­vo­ca­ta dal­lo Spi­ri­to San­to, supera per­si­no la nos­t­ra pau­ra del­la mor­te e può dispie­ga­re tut­ta la sua poten­za di fron­te all’av­vicinar­si del­la mor­te. Che poten­te tes­ti­mo­ni­anza del Dio viven­te quan­do una per­so­na può avvicinar­si alla sua ulti­ma ora con tan­ta gioia. Pro­prio ques­ta set­ti­ma­na ho potu­to spe­ri­men­tar­lo io stes­so al let­to di mor­te di un mem­bro del­la nos­t­ra chiesa.

Meta­fo­ri­ca­men­te par­lan­do, i segu­aci di Gesù stan­no aspett­an­do il momen­to in cui lo spo­so Gesù si rivelerà e le noz­ze avran­no luo­go. Ci pia­ce asso­cia­re l’at­tesa al tedio, alla lun­ga attesa e alla noia. L’at­tesa di Gesù, inve­ce, può esse­re un momen­to di esuberan­te (pre)gioia. I segu­aci di Gesù che muo­io­no pri­ma che Gesù riveli la sua nuo­va crea­zio­ne andran­no in paradi­so (Luca 23:43). Il paradi­so è un luo­go di beati­tu­di­ne e gioia. A un cer­to pun­to, arri­verà il gior­no in cui Gesù si rivelerà come spo­so e si cele­bre­ran­no le noz­ze. All­o­ra i segu­aci di Gesù rice­ver­an­no un nuo­vo cor­po e viv­ran­no fac­cia a fac­cia con Gesù nella Nuo­va Geru­sa­lem­me. È il luo­go in cui il nuo­vo cie­lo e la nuo­va ter­ra si intreccia­no come in un tem­pio. La real­tà divina si rivelerà e si fon­derà con la real­tà ter­re­na. Sarà una cele­bra­zio­ne per eccellenza.

Il matri­mo­nio è un gior­no feli­ce: mol­te per­so­ne lo descri­vo­no come il gior­no più bel­lo del­la loro vita. L’an­no scor­so abbia­mo cele­bra­to un matri­mo­nio in fami­glia. L’at­tesa e la gioia per il gior­no stes­so erano enor­mi. Rif­e­ren­do­si alla nuo­va crea­zio­ne, la Bibbia dice: «Gri­dia­mo di gioia e ren­dia­mog­li ono­re, per­ché ora si cele­bra­no le noz­ze del­l’Agnel­lo! La Sua spo­sa si è pre­pa­ra­ta per il ban­chet­to; le è sta­to con­ces­so di ves­tir­si di puro e lumi­no­so lino bian­co.» (Apo­ca­lis­se 19:7f Nuo­vo Tes­ta­men­to). Anche le per­so­ne a cui è sta­to nega­to il matri­mo­nio in ques­to mon­do posso­no par­te­cipa­re a ques­to matri­mo­nio. Il cri­te­rio di par­te­ci­pa­zio­ne è l’in­dos­sa­re l’a­bi­to nuzia­le. (Matteo 22:11 e seguen­ti). Ques­to vie­ne dato a una per­so­na il gior­no in cui «fa piaz­za puli­ta» di Gesù e lo met­te in cima alla lis­ta del­le sue prio­ri­tà.. Puoi acquis­ta­re uno di ques­ti abiti oggi stesso!

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­gi il tes­to bibli­co: Luca 15:3–10

  1. Qual è il motivo del­la gioia nel tes­to bibli­co sopra riportato?
  2. Come vedi il legame tra desti­no e gioia?
  3. Cosa signi­fi­ca che la paro­la cha­ra (gioia) ha la stes­sa radi­ce di caris­ma (dono di grazia)?
  4. Come pos­sia­mo rea­liz­za­re l’in­vi­to di Pao­lo a «gioire»? Qual è la nos­t­ra responsa­bi­li­tà nel vive­re la gioia?
  5. Per­ché una per­so­na può gioire del­l’ul­ti­mo viag­gio? Anche tu non vedi l’o­ra di rag­gi­unge­re la glo­ria con Dio? Cosa ti impe­dis­ce di farlo?