Data: 28 Lug­lio 2019 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gio­van­ni 14:23
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Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Ulti­ma­men­te abbia­mo sen­ti­to mol­to parl­a­re di casa, di diven­ta­re a casa e di esse­re a casa con Dio. Oggi voglio por­re la doman­da: Dove vive ver­a­men­te Dio? L’in­segnan­te ha chies­to a scuo­la: dove vive Dio? Uno stu­den­te ha subi­to alz­a­to la mano e ha det­to: «Dio vive nel bag­no». «Cosa te lo fa pen­sare?» chie­se l’in­segnan­te. Lo stu­den­te ris­po­se: «Ogni mat­ti­na, quan­do mio pad­re è in pie­di davan­ti alla por­ta chi­usa del bag­no, bus­sa alla por­ta e gri­da: «Mio Dio, sei anco­ra lì den­tro?». Ma sap­pia­mo che Dio non abita prin­ci­pal­men­te nel bag­no. Oggi voglia­mo dare un’oc­chia­ta più da vici­no a dove vive veramente.


Dio abita nel tabernacolo

Quan­do Israe­le si tro­va­va nel deser­to sul mon­te Sinai, il Signo­re diede a Mosè istru­zi­o­ni det­ta­glia­te per la cos­tru­zi­o­ne di una ten­da-san­tua­rio por­ta­ti­le. «Gli Israe­li­ti mi cos­trui­ran­no un san­tua­rio, per­ché io pos­sa abit­are con loro». (Esodo 25:8). Il san­tua­rio del­la ten­da era com­pos­to da due par­ti: Il san­tua­rio, con una super­fi­cie di cir­ca 9 metri per 4,5, e il San­to dei San­ti, che ave­va una base qua­drata di 4,5 metri. Le due par­ti del­la ten­da-san­tua­rio erano sepa­ra­te da una ten­da di filo blu, vio­la e scar­lat­to. Ques­ta ten­da-san­tua­rio era cir­con­da­ta da un cor­ti­le rett­an­go­la­re con un muro ester­no di ten­de che misur­ava 45 metri per 22,5. Ques­to fu il pri­mo luo­go di cul­to cos­trui­to dal­l’uo­mo per Dio, e Dio dimorò in ques­to san­tua­rio. Una cosa che mi stu­pis­ce è ques­ta: In Esodo 31 leg­gi­a­mo che Dio chi­amò degli artis­ti a lavora­re per il taber­na­co­lo. «E Dio dis­se: Ho scel­to Baza­lel. L’ho riem­pi­to con lo Spi­ri­to di Dio e gli ho dato sag­gez­za, com­pren­sio­ne e abili­tà per ese­gui­re lavo­ri arti­gi­ana­li. Gli ho per­mes­so di ela­bora­re i pia­ni di tut­ti i lavo­ri da fare, di crea­re ogget­ti d’o­ro, d’ar­gen­to e di bron­zo, di taglia­re e incas­to­na­re piet­re pre­zio­se e di scol­pi­re il leg­no». Quin­di Dio non era indif­fe­ren­te all’as­pet­to del suo san­tua­rio. Ave­va idee pre­cise e solo il meglio era abbastan­za buono.

Dio abita nel tempio

Al pad­re di Salo­mo­ne, Davi­de, fu proi­bi­to dal Signo­re di cos­trui­re il Tem­pio a Geru­sa­lem­me per­ché era un uomo di guer­ra e spar­ge­va san­gue. (1Cr. 28,3) Per­ciò toc­cò a Salo­mo­ne cos­trui­re il tem­pio. Lo ini­ziò nel suo quar­to anno da re e ci vol­le­ro set­te anni per cos­truir­lo. Il tem­pio era lungo 27 metri, lar­go 9 metri e alto 13,5 metri. Il Tem­pio con­sis­t­e­va di tre par­ti prin­ci­pa­li: il cor­ti­le ester­no, la sala prin­ci­pa­le o san­tua­rio e il san­tua­rio inter­no o san­to dei san­ti. È qui che era con­ser­vata l’Ar­ca del­l’Al­le­an­za con i Die­ci Coman­da­men­ti. L’in­te­ro inter­no del tem­pio, com­pre­se le pare­ti e i pavi­men­ti, era coper­to d’o­ro. Cir­ca 400 anni dopo, il Tem­pio del Signo­re fu bru­cia­to da Nebu­z­a­rad­an, il coman­dan­te del­la guar­dia del cor­po del re babi­lo­ne­se. Nes­sun res­to del tem­pio è sta­to anco­ra trovato.

Ricostruzione del tempio

Cir­ca 60 anni dopo, il Tem­pio fu ricos­trui­to da Zoro­ba­be­le. Il tem­pio non era cer­to così gran­de e ric­ca­men­te deco­ra­to come quello di Salo­mo­ne. Ques­to fu poi sosti­tui­to da un magni­fi­co tem­pio dal re Ero­de 18 anni pri­ma di Cris­to. Ques­to comp­les­so di templi era una strut­tu­ra gigan­te­s­ca. Nel­l’a­gos­to del 70 d.C., il tem­pio fu dis­trut­to dai Roma­ni. Le 14 file più bas­se di piet­re sul lato ove­st, cono­sci­ute come il Muro del Pian­to, posso­no esse­re vis­te anco­ra oggi. Ques­ti sono gli edi­fi­ci essen­zia­li che sono sta­ti cos­trui­ti per Dio. Ora ci chie­dia­mo: dove vive Dio oggi? Ci sono mol­ti pass­ag­gi nella Bibbia che descri­vo­no dove vive Dio. Ne ho scel­ti due che mi han­no parlato.

Dio abita nel nostro cuore

Chi vive in casa con te? Ha un part­ner con cui vive? I bam­bi­ni vivo­no anco­ra a casa? O vivi con i tuoi geni­to­ri? O vive da solo? Il modo in cui vivi è una ques­tio­ne mol­to importan­te che deter­mi­na il tuo att­eg­gi­a­men­to ver­so la vita. Vive­re con qual­cu­no signi­fi­ca semp­re vive­re per quella o quel­le per­so­ne, adatt­an­do la pro­pria vita all’al­t­ro, ten­en­do con­to dei biso­gni del­l’al­t­ro, cer­can­do il ben­es­se­re di tut­ti. Con chi vivo, con­di­vi­do la mia vita. Quan­do pia­ni­fi­co qual­co­sa, chie­do l’o­pi­ni­one e il con­siglio degli altri con cui vivo.

Voglio vive­re e abit­are con qual­cu­no che amo, o almeno starg­li vici­no, se non è anco­ra pos­si­bi­le con­di­vi­de­re una casa. Gesù dice: «Chi mi ama farà quello che dico. Il Pad­re mio lo amerà e noi ver­re­mo da lui e pren­de­re­mo dimo­ra pres­so di lui». (Gio­van­ni 14.23). Sì, è una con­se­guen­za logi­ca che Dio abita con noi se ci atte­nia­mo alla Sua Paro­la e lo ami­amo. Dio vuo­le abit­are dove noi abiti­amo e viviamo!

Ne sia­mo con­s­ape­vo­li? Gesù non dice che vuo­le abit­are in bel­le chie­se e magni­fi­che cat­te­dra­li. Lui vuo­le abit­are con noi e in mez­zo a noi! Il nos­tro cuo­re e il nos­tro spa­zio vita­le è la dimo­ra di Dio. Sei con­s­ape­vo­le che Dio vuo­le abit­are nel nos­tro cuo­re, che il nos­tro cuo­re è il San­to dei San­ti, nel qua­le i sacer­do­ti poteva­no ent­ra­re solo una vol­ta all’an­no. Ques­to è un pen­sie­ro mera­vigli­oso. C’è una bel­la sto­ria nel Van­ge­lo di Gio­van­ni, quan­do i pri­mi dis­ce­po­li si accorse­ro di Gesù, gli chie­se­ro: «Maes­tro, dove abiti?». Vole­va­no cono­scer­lo e sape­re dove e come vive e risie­de. Ma non ha dato loro un indi­riz­zo spe­ci­fi­co o un indi­riz­zo posta­le, ha solo det­to: «Veni­te a vede­re!». Così lo vedi, non solo con gli occhi, ma con tut­ti i sen­si è per­ce­pi­bi­le dove abita Dio. Ques­ta può esse­re anche la nos­t­ra dimo­ra, la nos­t­ra casa. Ma Dio non si lascia imp­ri­gio­na­re nean­che lì, ma vuo­le esse­re ovun­que noi siamo.

All­o­ra, come pos­sia­mo pre­para­re una casa ade­gua­ta per Dio? Da tem­po imme­mo­ra­bi­le, la gen­te ha cer­ca­to di crea­re un pos­to per Dio dove pos­sa esse­re, dove pos­sa esse­re tro­va­to e dove pos­sa esse­re ado­ra­to. Sono sta­ti cos­trui­ti magni­fi­ci templi e case di cul­to. Più gran­di e magni­fi­ci erano ques­ti edi­fi­ci, più river­en­te era Dio e più river­en­te era il popo­lo. Ma Gesù non ha dato un man­da­to per cos­trui­re chie­se, non ha det­to che più magni­fi­ci e impres­sio­n­an­ti sono gli edi­fi­ci sacri, più velo­ce­men­te la gen­te cre­de­rà in Dio e riem­pirà le chie­se. Dio desi­de­ra abit­are nei nos­tri cuo­ri. Voglia­mo anche man­te­nere puli­ta la casa in cui vivia­mo. Mi sen­to così. Non mi sen­to a mio agio se è spor­co ovun­que in casa nos­t­ra. Quan­do abbia­mo dei visi­ta­to­ri, sia­mo sicu­ri di puli­re la nos­t­ra casa. Ma pos­sia­mo mostra­re ai nos­tri visi­ta­to­ri tut­te le stan­ze, com­pre­sa la sof­fit­ta e la cantina?

Ho anche un lavoro part-time. Leg­go cir­ca 800 con­ta­to­ri elett­ri­ci per AEW una vol­ta all’an­no. Diver­se vol­te ho dovu­to leg­ge­re i con­ta­to­ri nel sem­in­ter­ra­to del­le case, e mi è sta­to det­to dal pro­prie­ta­rio del­la casa che attu­al­men­te ave­va un can­tie­re nel sem­in­ter­ra­to. E dav­vero, ho dovu­to sca­val­ca­re moles­tie e pan­ni spor­chi per port­are a ter­mi­ne il mio lavoro. La cosa diver­ten­te è che ques­to pres­un­to «can­tie­re» è sta­to così in parec­chi appart­a­men­ti per anni ormai, ed è peg­giora­to ogni anno. Qual è la situa­zio­ne nel­l’­appart­a­men­to del nos­tro cuo­re? Abbia­mo anche lì dei «can­tie­ri» che van­no semp­re peg­gio? Dio può vede­re in tut­te le «stan­ze» del nos­tro cuo­re, o ha del­le tavo­le che dico­no: Non si entra.

Dio abita nella lode

«Ma tu sei san­to, intro­niz­za­to sopra le lodi di Israe­le.» (Sal­mo 22:4). Dove c’è ado­ra­zio­ne e lode, Dio abita. Nel­l’a­do­ra­zio­ne e nella lode sia­mo vici­ni al tro­no di Dio. Chi non vor­reb­be esser­lo? Così oggi voglia­mo pen­sare un po» di più alla lode e all’a­do­ra­zio­ne. Glo­ri­fi­ca­re Dio, lodar­lo, ringra­ziar­lo con paro­le, can­ti, musi­ca, anche con tut­ta la vita, ques­to è un tema importan­te del­la Bibbia. «Ssal­mi, inni e can­ti ispi­ra­ti dal­lo Spi­ri­to di Dio; can­t­ate­li con gra­ti­tu­di­ne e dal pro­fon­do del vos­tro cuo­re alla glo­ria di Dio… ren­den­do gra­zie a Dio Pad­re.» (Colos­se­si 3:16b-17).

Ringra­zia­te: Quan­do dia­mo qual­co­sa a qual­cu­no, il desti­na­ta­rio dice gra­zie. Dio ci ha dato migli­a­ia di ragio­ni per le qua­li pos­sia­mo esse­re grati.

Lode: Nella lode, voi loda­te Dio per ciò che ha fatto.

Cul­to: L’a­do­ra­zio­ne è un gesto per ono­ra­re un re. I cris­tia­ni adotta­no i gesti e ado­rano Gesù come loro re. Nel­l’a­do­ra­zio­ne ci mera­vi­glia­mo di Gesù ammi­ran­do la sua per­so­na­li­tà e i suoi modi. E più lo cono­scia­mo, più gran­de diven­ta in noi il desi­de­rio di esal­tar­lo e ren­der­lo gran­de. Cos’è dun­que l’a­do­ra­zio­ne in pra­ti­ca? L’a­do­ra­zio­ne è sem­pli­ce­men­te la par­te di ado­ra­zio­ne di 15 minu­ti nel ser­vi­zio e poi con­ti­nua nel pro­gram­ma? No, l’a­do­ra­zio­ne è uno sti­le di vita. La Bibbia dice: «Loderò semp­re il Signo­re; la sua lode sarà nella mia boc­ca per semp­re». (Sal­mo 34:2). La Bibbia è pie­na di lodi a Dio semp­re, semp­re, con­ti­nu­a­men­te. Quan­do le cose van­no bene, ma anche quan­do sti­amo attra­ver­san­do momen­ti dif­fi­ci­li di dolo­re e preoc­cu­p­a­zio­ne. Non solo la dome­ni­ca mat­ti­na nel cul­to. Pren­de­te l’a­bi­tu­di­ne di ado­ra­re Dio anco­ra e anco­ra, ovun­que. L’a­do­ra­zio­ne è più di un’at­ti­vi­tà cris­tia­na. L’a­do­ra­zio­ne è un att­eg­gi­a­men­to del cuo­re che si sot­to­met­te alla signo­ria di Dio. Uno sti­le di vita ado­ran­te guar­da con mera­vi­glia al Dio Tri­no anco­ra e anco­ra, in ogni situa­zio­ne del­la vita, e lo ono­ra attra­ver­so la sua vita, il suo esse­re. «Qualun­que cosa fac­cia­te, com­por­ta­te­vi in modo che Dio ne sia ono­ra­to». (1 Corin­zi 10:31). I tem­pi di ado­ra­zio­ne nella con­gre­ga­zio­ne e nel pic­co­lo grup­po sono asso­lu­t­amen­te neces­sa­ri. Ci moti­va­no all’a­do­ra­zio­ne, ci aiuta­no ad ent­ra­re alla pre­sen­za di Dio, ci insegna­no e spes­so toc­ca­no il nos­tro esse­re più pro­fon­do. E coin­vol­go­no colo­ro che stan­no attra­ver­san­do momen­ti dif­fi­ci­li, for­se solo ascol­tan­do nel­l’a­do­ra­zio­ne, e li incorag­gi­a­no a guar­da­re a Dio.

Per­ché loda­re e ado­ra­re? L’a­do­ra­zio­ne è una chi­ama­ta e un’of­fer­ta La Bibbia è pie­na di tes­ti sul­l’a­do­ra­zio­ne di Dio. Non solo il popo­lo d’Is­rae­le è esor­tato ad ado­ra­re solo Dio, ma è anche pre­det­to che i gen­ti­li ver­ran­no ad ado­ra­re Dio. Allo stes­so modo, gli ange­li e tut­ta la schie­ra cele­s­te ado­rano Dio e anche la crea­zio­ne ado­ra Dio. L’a­do­ra­zio­ne è la chi­ama­ta dei cre­den­ti e del­la chie­sa oggi, doma­ni e per l’e­ter­ni­tà. La lode e l’a­do­ra­zio­ne sono il lin­guag­gio del cie­lo. Ascol­ta i ver­si del Libro del­l’A­po­ca­lis­se dove la Bibbia par­la del nos­tro futu­ro con Dio: Poten­te­men­te la loro voce suonò: «All’Agnel­lo che è sta­to immo­la­to appar­ten­go­no ogni pote­re e ogni ric­chez­za». A Lui solo appar­ten­go­no la sag­gez­za e la poten­za, l’o­no­re, la glo­ria e il cul­to!». Poi ho sen­ti­to tut­te le alt­re crea­tu­re unir­si a loro. Tut­ti nei cie­li e sul­la ter­ra, i mor­ti sot­to la ter­ra, come le crea­tu­re del mare, tut­ti grida­ro­no: «Lode e ono­re, ogni glo­ria e pote­re appar­ten­go­no a colui che sie­de sul tro­no e all’Agnel­lo per i seco­li dei seco­li!» (Apo­ca­lis­se 5:12–13). Non voglia­mo smet­te­re di loda­re e ringra­zia­re Dio nel nome di Gesù. Ques­ti sono i nos­tri sacri­fi­ci con i qua­li ci con­fes­sia­mo a Dio. Noi ado­ria­mo semp­re qual­co­sa. Ado­ria­mo qual­co­sa da cui ci aspet­ti­amo la feli­ci­tà: per­so­na, part­ner, hob­by, den­a­ro, car­ri­e­ra. Loda­re Dio ci impe­dis­ce di ado­ra­re le cose sba­glia­te del­la vita. Anche Sata­na, l’av­ver­sa­rio di Dio, vuo­le esse­re ado­ra­to. Dis­se a Gesù: «Ti darò tut­ti i reg­ni del mon­do se cadrai e mi ado­rerai». (Matteo 4). Gesù, però, lo rim­pro­verò chia­ra­men­te e gli dis­se il coman­da­men­to di Dio: «Ado­ra­te e ser­vi­te solo Dio, vos­tro Signo­re!». Che lo Spi­ri­to San­to ci aiuti a cre­sce­re semp­re di più in uno sti­le di vita adorante.

Nel­l’a­do­ra­zio­ne, il nos­tro amo­re, la fidu­cia e la fede in Dio cresco­no: espri­men­do le affer­ma­zio­ni su com’è Dio nel­le preg­hie­re e nei can­ti, riem­pia­mo la nos­t­ra men­te con ques­te veri­tà bibli­che su Dio. Col tem­po, diven­ta­no semp­re più una real­tà nella nos­t­ra vita e cam­bia­no il nos­tro modo di pen­sare, parl­a­re e agi­re. Lode. I muri ven­go­no giù – i nemici sono scon­fit­ti! Dopo che Pao­lo e Sila scac­cia­no uno spi­ri­to di divi­n­a­zio­ne e si bat­to­no per il van­ge­lo, ven­go­no gett­a­ti in pri­gio­ne. Tut­ta­via, Pao­lo e Silas non si lamen­ta­no: «Ver­so mez­za­not­te, Pao­lo e Sila pre­ga­va­no; loda­va­no Dio con can­ti di lode, e i loro com­pa­gni di pri­gio­nia li ascol­ta­va­no. Improv­vi­sa­men­te la ter­ra tre­mò così vio­len­te­men­te che l’e­di­fi­cio fu scos­so fino alle fon­da­men­ta. Nel­lo stes­so momen­to, tut­te le por­te si apri­ro­no e le cate­ne di tut­ti i pri­gio­nie­ri cad­de­ro a ter­ra». (Atti 16:25–26). Come risult­a­to, il car­ce­rie­re e tut­ta la sua casa si con­ver­to­no. Ques­ta espe­ri­en­za ci incorag­gia a ringra­zia­re Dio anche nei momen­ti dif­fi­ci­li, a lodar­lo per­ché so che ha tut­to sot­to con­trol­lo. «Ma noi sap­pia­mo che tut­te le cose operano per il bene di colo­ro che ama­no Dio». (Roma­ni 8:28).

Anche noi pos­sia­mo spe­ri­men­ta­re muri che cado­no nella nos­t­ra vita, por­te che si apro­no, catene/attacchi che si stac­ca­no, diven­tan­do libe­ri quan­do guar­dia­mo lon­ta­no dal­le nost­re preoc­cu­p­a­zio­ni, cir­cos­tan­ze nega­ti­ve, dif­fi­col­tà a Dio Onni­po­ten­te e Lo ado­ria­mo per le Sue pos­si­bi­li­tà illi­mi­ta­te. Nel­l’a­do­ra­zio­ne alzia­mo gli occhi al Dio onni­po­ten­te. L’a­do­ra­zio­ne è una scel­ta. Guar­do lon­ta­no da me e dal­le mie pos­si­bi­li­tà, guar­do a Dio e alle sue pos­si­bi­li­tà. Se vivia­mo ques­to, sare­mo anche vitto­rio­si. I muri cadran­no e i nemici saran­no respin­ti. Diven­ta un ado­ra­to­re come il re Davi­de. Pri­ma che Davi­de fos­se unto re, diven­ne un ado­ra­to­re. Ado­ra­va Dio con la sua arpa, con le peco­re e più tar­di scri­ven­do i Sal­mi. Ado­ra­va Dio anche in tem­pi di per­se­cu­zi­o­ne e sof­fe­ren­za. Davi­de loda­va Dio 7 vol­te al gior­no: «Ti cer­co nel tuo san­tua­rio per vede­re la tua poten­za e la tua glo­ria. Il tuo amo­re signi­fi­ca per me più del­la mia vita! Per­ciò ti loderò; per tut­ta la mia vita ti ringra­zierò e alzerò le mani in preg­hie­ra. Mi ralle­gro e ti lodo, sono feli­ce e sod­dis­fat­to come a un ban­chet­to». (Sal­mo 63:3–6). Ques­t’uo­mo, con l’att­eg­gi­a­men­to ado­ran­te del cuo­re, fu poi scel­to da Dio per esse­re re per Israele.

Diven­ta semp­re più un ado­ra­to­re di Dio. Quan­do ado­ri, sei dove Dio abita, sei nella sala del tro­no. Par­la o can­ta paro­le di ammi­ra­zio­ne, paro­le che espri­mo­no il tuo amo­re per lui. Dio è toc­ca­to dal­le nost­re paro­le. Amen!