Data: 23 lug­lio 2023 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Danie­le 3; Matteo 10:32; 1 Pie­tro 1:5–7
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Basan­do­ci sul­la sto­ria di tre amici del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to, voglia­mo immer­ger­ci in ciò che signi­fi­ca segui­re un Dio san­to. I tre amici vivo­no in un pae­se stra­nie­ro e si adat­ta­no il più pos­si­bi­le. Si inte­gra­no bene, ma il con­flit­to è ine­vi­ta­bi­le quan­do devo­no sce­glie­re tra la loro fede e le richies­te del loro re. Sono per­si­no dis­pos­ti a sacri­fi­ca­re le loro vite per ques­to. Anche i segu­aci di Gesù Cris­to sono stra­ni­e­ri in ques­to mon­do. Vivo­no qui, si inte­gra­no e cer­ca­no di con­quis­ta­re le per­so­ne a Gesù. Ma anche qui i con­flit­ti sono ine­vi­ta­bi­li. Come deci­do­no i segu­aci? Con­fess­a­no Dio?


In un paese straniero

L’in­ci­den­te di ques­ti tre avvie­ne in un momen­to signi­fi­ca­tivo del­la sto­ria di Israe­le. Vale a dire, subi­to dopo la cadu­ta del reg­no di Giu­da. I Babi­lo­ne­si scon­fig­go­no gli israe­li­ti e porta­no la clas­se supe­rio­re in esi­lio. L’im­pe­ro babi­lo­ne­se era uno sta­to mul­tiet­ni­co. Era pra­ti­ca comu­ne port­are a palaz­zo l’al­ta borg­he­sia del­la nazio­ne scon­fit­ta e lasciar­la lavora­re per sé. Ques­to fu anche il caso di Danie­le, Hana­nia, Mis­ha­el e Aza­ria. Poi­ché appar­ten­eva­no alla clas­se supe­rio­re, furo­no sele­zio­na­ti e cond­ot­ti via. Il res­to del popo­lo rima­se nel paese.

Ques­ti quat­tro amici si tro­va­no ora in una nuo­va ter­ra. Ven­go­no scel­ti e arri­va­no al palaz­zo del re Nabu­c­odo­no­sor. Lì rice­vo­no nuo­vi nomi: Bel­tes­haz­z­ar, Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego. Una vol­ta arri­va­ti nella nuo­va ter­ra, devo­no anche rio­ri­en­tar­si e ori­en­tar­si. Vie­ne inseg­na­ta loro la lin­gua e le scrit­tu­re di Babi­lo­nia. Rice­vo­no un trat­ta­men­to spe­cia­le e posso­no per­si­no man­gia­re ciò che il re rice­ve. Ma ques­to è un pro­ble­ma. Nel­l’an­ti­chi­tà, infat­ti, gli ani­ma­li veni­va­no soli­ta­men­te macel­la­ti nel­l’am­bi­to di un pro­ces­so reli­gio­so e quin­di veni­va­no cari­ca­ti ritu­al­men­te. «Danie­le decise in cuor suo di non toc­ca­re alcun cibo o vino dal­la tavo­la del re. Vole­va ris­pet­ta­re le leg­gi ali­men­ta­ri del suo Dio. Chie­se ad Ash­pen­az il per­mes­so di non man­gia­re il cibo ritu­al­men­te impuro. […]» (Danie­le 1:8–12 NLB). I quat­tro impa­ra­no e dan­no il mas­si­mo. Si inte­gra­no al meglio, ma sen­za anda­re con­tro le pro­prie con­vin­zio­ni e cre­den­ze. Dopo un po» di tem­po, a Danie­le vie­ne asseg­na­ta una posi­zio­ne importan­te alla cor­te rea­le e «Su richies­ta di Danie­le, egli nominò Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego ammi­nis­tra­to­ri del­la pro­vin­cia di Babi­lo­nia, ma Danie­le stes­so rima­se alla cor­te rea­le.» (Danie­le 2:49 NLB).

D’o­ra in poi, la sto­ria di Danie­le e dei suoi tre amici con­tin­uerà da sola, anche se ci limi­t­eremo solo a loro tre. Ques­ti tre segui­va­no un Dio san­to e quin­di si dif­fe­ren­zia­va­no per alcu­ni aspet­ti dal­le alt­re per­so­ne che li cir­con­da­va­no. Erano nel sis­te­ma, ma anche al di fuo­ri di esso.

Il rap­por­to tra Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego e il loro ambi­en­te è lo stes­so per i segu­aci di Gesù Cris­to. Anche loro vivo­no in una ter­ra stra­ni­e­ra. Infat­ti, pur essen­do in ques­to mon­do, non sono di ques­to mon­do. Cor­ro­no, si impegna­no e pra­ti­ca­no le loro pro­fes­sio­ni. Vogli­o­no il meglio per la socie­tà e inves­to­no mol­to in essa. A pri­ma vis­ta, i segu­aci di Gesù Cris­to non sono diver­si da chi­unque alt­ro. Tut­ta­via, per alcu­ni aspet­ti si nota che vivo­no la loro vita in con­trasto con gli altri. Pro­prio come nel caso dei tre amici.

Il conflitto è pre-programmato

Per qual­che tem­po, ques­ti tre amici diede­ro il mas­si­mo e fece­ro un buon lavoro. Erano ben inte­gra­ti e aiut­a­ro­no l’im­pe­ro babi­lo­ne­se a pro­spe­r­a­re e a fun­zio­na­re. A quel tem­po c’er­ano mol­ti dei diver­si. Per­ciò non era stra­no che il re Nabu­c­odo­no­sor faces­se cos­trui­re una sta­tua d’o­ro. Era così con­vin­to del­la sua nuo­va sta­tua che chi­amò a rac­col­ta tut­ti i fun­zio­na­ri per ado­r­ar­la. Tut­ta­via, non è chia­ro se si trat­tasse di un’im­ma­gi­ne di se stes­so o di un’al­tra divi­ni­tà. Ese­guen­do ques­to coman­do, i suoi fun­zio­na­ri gli presta­ro­no giura­men­to di fedel­tà. L’im­pe­ro babi­lo­ne­se uni­va mol­te lin­gue, nazio­ni e popo­li diver­si. Ques­to include­va anche il cul­to di un uni­co dio. Anche i tre amici Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego sono invi­ta­ti. Per uni­re il popo­lo davan­ti a lui, il re dà chia­re istru­zi­o­ni. «Tut­ti colo­ro che erano sta­ti con­vo­ca­ti si riun­iro­no per par­te­cipa­re alla dedi­ca­zio­ne del­la sta­tua che Nabu­c­odo­no­sor ave­va fat­to cos­trui­re. Ment­re erano tut­ti in pie­di davan­ti alla sta­tua eret­ta da Nabu­c­odo­no­sor, un aral­do pro­clamò con voce poten­te: «Voi popo­li, nazio­ni e lin­gue, ascol­ta­te l’or­di­ne del re! Quan­do sen­ti­re­te il suo­no del cor­no, del­la zam­po­gna, del­la cetra, del­la lira, del­l’ar­pa, del­la cor­na­musa o di altri stru­men­ti musi­cali, dov­re­te get­tar­vi a ter­ra e ado­ra­re la sta­tua d’o­ro che il re Nabu­c­odo­no­sor ha fat­to eri­ge­re».» (Danie­le 3:5–6 NLB). Non impor­ta quan­to i tre fos­se­ro ben inte­gra­ti. Non impor­ta quan­to bene faces­se­ro il loro lavoro: qui si tro­va­ro­no di fron­te a un dilem­ma mora­le. Per­ché il Dio che segui­va­no emi­se un coman­do ine­qui­vo­ca­bi­le. «Non avrai altri dei all’in­fuo­ri di me. Non ti farai ido­lo di nulla che sia in cie­lo o sul­la ter­ra o nel­le acque sot­to la ter­ra. Non li ado­rerai e non ti pro­st­rerai davan­ti a loro, per­ché io, il SIGNORE tuo Dio, sono un Dio gelo­so! […]» (Esodo 20:3–5 NLB). Cosa devo­no fare? A chi devo­no esse­re fede­li? Al loro re o al loro Dio?

I musi­cis­ti ini­zia­no a suo­na­re. La ten­sio­ne sale. Cosa sce­glier­an­no? Sce­glier­an­no il loro Dio o la loro vita? Non ci piac­ci­o­no le sto­rie come ques­ta. Sono trop­po asso­lu­te! Dio non è così severo! Ma se fos­se così asso­lu­to? E se Dio fos­se così severo? I tre amici deci­do­no di sce­glie­re l’op­zio­ne che ha con­se­guen­ze di vas­ta por­ta­ta per loro e per le loro vite: non si inchinano. Alcu­ni osser­va­to­ri con­tem­pora­nei li den­un­cia­no al re. Egli è pie­no di rab­bia e col­lera nei con­fron­ti di ques­ti tre. Come osa­no sfi­da­re i suoi ordi­ni? Dà loro una secon­da pos­si­bi­li­tà. Quan­do la musi­ca suo­na di nuo­vo, vie­ne det­to loro di pro­strar­si, altri­men­ti saran­no gett­a­ti nella for­nace arden­te. La diver­sa natu­ra dei tre amici li ha fat­ti risal­ta­re. Rispon­do­no al nuo­vo coman­do di ingi­noc­chiar­si davan­ti alla sta­tua. «[…] O Nabu­c­odo­no­sor, non voglia­mo giu­sti­fi­c­ar­ci con te. Se il Dio che ado­ria­mo è dis­pos­to a far­lo, può cer­ta­men­te sal­v­ar­ci. Ci sal­verà sia dal­la for­nace arden­te che dal­la tua mano, o re. Ma anche se aves­se deciso diver­sa­men­te, tu, o re, lo saprai con cer­tez­za: Non ado­re­re­mo mai i tuoi dèi e non ado­re­re­mo mai la sta­tua d’o­ro che hai eret­to».» (Danie­le 3:16–18 NLB).

 

Gra­zie a ques­ta fedel­tà, si oppon­go­no al re. Infat­ti la leal­tà si mani­fes­ta nel­l’a­do­ra­zio­ne del Dio del re. Secon­do la con­ce­zio­ne del­l’epo­ca, un popo­lo for­te ave­va auto­ma­ti­ca­men­te un dio for­te. Tut­ta­via, poteva­no esser­ci anche alt­re divi­ni­tà che veni­va­no ado­ra­te. Il polite­is­mo non era un pro­ble­ma per i Babi­lo­ne­si. Il pro­ble­ma, inve­ce, era il monot­eis­mo degli Ebrei. Essi posso­no e vogli­o­no ado­ra­re un solo Dio. Per­tan­to, get­ta­ro­no al ven­to le secon­de pos­si­bi­li­tà e decise­ro a favore di Dio – e con­tro le loro vite.

Ques­to inci­den­te ha mol­to da dire anche ai segu­aci di Gesù Cris­to. Per­ché il con­fron­to non può esse­re evi­ta­to. Segui­re Gesù por­ta ine­vi­ta­bilm­en­te a ten­sio­ni con l’am­bi­en­te. Tut­ta­via, esis­to­no con­flit­ti «buo­ni» e «cat­ti­vi». In quel­li «buo­ni», l’ag­gres­so­re è l’al­tra per­so­na. Io non pro­vo­co, ma qual­cu­no vuo­le pro­vo­car­mi. Pro­prio come le per­so­ne che han­no fat­to la spia su loro tre. Una dis­cus­sio­ne «cat­ti­va» è quella in cui io pro­vo­co. Quan­do rim­pro­vero tut­ti per ciò che non han­no fat­to bene. Ma le per­so­ne che met­to­no Gesù al pri­mo pos­to dov­reb­be­ro vive­re così. «Fai la tua par­te per vive­re in pace con gli altri il più pos­si­bi­le!» (Roma­ni 12:18 NLB). Pur­trop­po, i cris­tia­ni di tut­to il mon­do sono spes­so cono­sci­uti per ciò che sono con­tro, non per ciò che sono a favore. Se dove­ssi descri­ve­re la tua fede con tut­to ciò che sei a favore inve­ce che con ciò che sei con­tro, quan­to potres­ti dire? Ho un sog­no. Vale a dire, che i segu­aci di Gesù Cris­to sia­no cono­sci­uti per ciò che sono a favore e non per ciò che sono con­tro. Ma ques­to non esclude l’es­se­re fede­li a Dio, anche se tut­ti gli altri intor­no a me stan­no facen­do qualcos’altro.

I tre si danno da fare

Dopo che i tre invo­ca­ro­no il loro dio, la rea­zio­ne del re non si fece atten­de­re. «All­o­ra Nabu­c­odo­no­sor si arrab­biò così tan­to con Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego che il suo vol­to si dis­tor­se per la rab­bia. Diede imme­dia­ta­men­te l’or­di­ne di ris­cal­da­re la for­nace set­te vol­te più del soli­to.» (Danie­le 3:19 NLB). La sua rab­bia si river­sò per­si­no sul suo vol­to. Non pote­va tol­ler­a­re ques­ta inso­len­za. Ques­to è dimostra­to anche dal fat­to che fece ris­cal­da­re la for­nace set­te vol­te di più. In real­tà si trat­ta di uno scher­zo, per­ché il fuo­co era mor­ta­le in ogni caso. Ma mos­tra chia­ra­men­te la sua rab­bia. Quin­di fa leg­a­re gli amici e li fa get­ta­re nel fuo­co insie­me ai loro ves­ti­ti da alcu­ni degli uomi­ni più for­ti. Ma ven­go­no uccisi dal­le fiam­me. Ques­to dimos­tra l’in­cre­di­bi­le calo­re. Anche le per­so­ne che si tro­va­va­no fuo­ri dal­la for­nace mor­i­ro­no. Quin­di i tre ven­go­no gett­a­ti nel fuo­co. E ora arri­via­mo a un pun­to di ques­ta sto­ria che diven­ta astru­so. È a ques­to pun­to che ci vie­ne chies­to se ci cre­dia­mo o meno. Pos­so tro­va­re ques­ta sto­ria affa­scinan­te se ciò che sta per acca­de­re non è vero. Ma se è vero, all­o­ra la poten­za di Dio è chia­ra­men­te visi­bi­le. Per­tan­to, cre­de­re che la sto­ri­ci­tà di ques­ta sto­ria sia vera è importan­te. Infat­ti, i tre soprav­vi­vo­no nel fuo­co – solo le cor­de bru­cia­no. Ries­co­no per­si­no a cammi­na­re nella fornace.

«All’im­prov­vi­so Nabu­c­odo­no­sor si alzò di scat­to, spa­ven­ta­to, e chie­se ai suoi con­si­glie­ri: «Non abbia­mo appe­na fat­to leg­a­re tre uomi­ni e li abbia­mo gett­a­ti nel fuo­co?» – «Sì, cer­to, o re», ris­po­se­ro. «Ma guar­da», gri­dò Nabu­c­odo­no­sor. Vedo quat­tro uomi­ni, non lega­ti, che cammi­nano nel fuo­co. E sono com­ple­ta­men­te ille­si! E il quar­to sem­bra un esse­re divi­no!». All­o­ra Nabu­c­odo­no­sor si avvicinò all’a­per­tu­ra del­la for­nace arden­te e chi­amò: «Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego, ser­vi del Dio Altis­si­mo, usci­te dal­la for­nace e veni­te da me! All­o­ra Shadrach, Mes­hach e Abed­n­ego usci­ro­no dal fuo­co.» (Danie­le 3:24–26 NLB). Il re, che sta­va per ucci­de­re ques­ti tre, non può fare a meno di unir­si alle lodi di Dio. «All­o­ra Nabu­c­odo­no­sor gri­dò: «Sia loda­to il Dio di Shadrach, Mes­hach e Abed-nego! Per­ché ha man­da­to il suo ange­lo e ha sal­va­to i suoi ser­vi che con­fi­da­va­no in lui». Essi non obbe­diro­no all’or­di­ne del re, anzi, pre­fer­i­ro­no mor­i­re piut­tosto che ado­ra­re un dio diver­so dal loro».» (Danie­le 3:28 NLB).

Nabu­c­odo­no­sor è tal­men­te sopra­ffat­to che emet­te un decre­to per cui non si può dire nem­meno una paro­la cat­ti­va su ques­to dio. Altri­men­ti, ques­ta per­so­na sarà fat­ta a pez­zi e la sua casa sarà rasa al suo­lo. Il motivo lo for­nis­ce lui stes­so. «[…] Per­ché non c’è Dio che pos­sa sal­va­re in ques­to modo!». (Danie­le 3:29 NLB). Devi lascia­re che ques­ta affer­ma­zio­ne ti sci­vo­li via dal­la lin­gua. Il re non può fare a meno di rico­no­sce­re che ques­to Dio è qual­co­sa di mol­to speciale.

Il Dio di Shadrach, Mes­hach e Abed-Nego sal­va da un incen­dio ter­rest­re – ma soprat­tut­to, lo stes­so Dio sal­va anche te e me. Ci sal­va dal­le cat­ti­ve abi­tu­di­ni, dai sen­ti­men­ti di infe­rio­ri­tà e dal­le nost­re vite, che spes­so sono più com­pli­ca­te di quan­to vor­rem­mo ammet­te­re agli altri o a noi stessi.

I segu­aci di Gesù Cris­to si tro­va­no a vol­te ad affronta­re situa­zio­ni di ten­sio­ne simi­li. Spes­so ci ven­go­no date due, tre o più pos­si­bi­li­tà di fare ciò che si sup­po­ne sia la cosa gius­ta. Ma anche in ques­ti momen­ti, il nos­tro impeg­no ver­so Gesù Cris­to è fon­da­men­ta­le. C’è anche una pro­mes­sa in ques­to. «Chi­unque mi con­fes­si pubbli­ca­men­te qui sul­la ter­ra, anch’io lo con­fes­serò davan­ti al Pad­re mio che è nei cie­li».» (Matteo 10:32 NLB). I tre amici spe­ri­men­ta­ro­no ciò che l’a­pos­to­lo Pie­tro pro­met­te a tut­ti i segu­aci di Gesù Cris­to nella sua let­te­ra. «E nella sua gran­de poten­za ti pro­t­eg­gerà attra­ver­so la fede fin­ché non rice­ver­ai la vita eter­na. Sarà rivela­ta a tut­ti alla fine dei tem­pi. Per­ciò, gioisci con tut­to il cuo­re! Ti aspet­ta una gran­de gioia, anche se dov­rai sop­port­are mol­te cose per un po». Ques­to è solo per met­te­re alla pro­va la tua fede, per vede­re se è dav­vero for­te e pura. Sarà mes­sa alla pro­va, pro­prio come l’o­ro vie­ne test­a­to e raf­fi­na­to nel fuo­co – e la tua fede è mol­to più pre­zio­sa per Dio del sem­pli­ce oro. Quin­di, se la tua fede rima­ne for­te anche dopo esse­re sta­ta mes­sa alla pro­va da gran­di dif­fi­col­tà, ti por­terà mol­ta lode, glo­ria e ono­re nel gior­no in cui Gesù Cris­to sarà rivela­to a tut­to il mon­do.» (1 Pie­tro 1:5–7 NLB) I tre amici sape­va­no che vale­va la pena ris­chia­re tut­to per segui­re ques­to Dio san­to. San­to signi­fi­ca mes­so a par­te. Se il loro Dio fos­se sta­to un dio come tut­ti gli altri, pro­ba­bilm­en­te non avreb­be­ro dato la vita per lui sen­za combattere.

Cosa ti por­ti via oggi? Ti farò tre doman­de. Ma è suf­fi­ci­en­te che tu ne pren­da una e rispon­da one­s­ta­men­te a te stes­so. 1. Per cosa sei? 2. Fin dove può port­ar­ti la tua fede? 3. come con­fes­si Gesù Cristo?

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Danie­le 3

  1. Ecco di nuo­vo le tre doman­de chia­ve già men­zio­na­te alla fine del ser­mo­ne. 1. per cosa sei? 2. fino a dove può port­ar­ti la tua fede? 3. come con­fes­si Gesù Cristo?
  2. Come vivi la tua vita come segu­ace di Gesù Cris­to? Dove ti sen­ti un estraneo?
  3. Qua­li con­flit­ti vivi a cau­sa del­la tua fede? Come si presentano?
  4. Dove tieni duro per Dio e quin­di fai capi­re che segui un Dio santo?