Testa tutto e tieni ciò che è buono

Data: 29 Dicembre 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: 1 Tes­sa­lo­nice­si 5:16–22
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Con la frase «Tes­ta tut­to e tieni ciò che è buo­no»(1 Tes­sa­lo­nice­si 5:21), Pao­lo sfi­da inn­an­zi­tutto la comu­ni­tà eccle­si­a­sti­ca di Tes­sa­lo­ni­ca, ma anche noi, ad aprir­si con fidu­cia allo Spi­ri­to San­to. Anche agli ascolt­a­to­ri è con­sen­ti­to esse­re cri­ti­ci e han­no il com­pi­to di veri­fi­ca­re ciò che sen­to­no. Qua­li sono i cri­te­ri adat­ti per ques­to esame?


«Tes­ta tut­to e tieni ciò che è buo­no»(1 Tes­sa­lo­nice­si 5:21 EU) – ques­ta è la paro­la d’or­di­ne del Signo­re per il 2025. Il con­siglio ha un sen­so imme­dia­to. Nes­su­no pen­sa che dov­rem­mo cre­de­re inge­nu­a­men­te a tut­to o non esami­na­re seria­men­te nulla. Ciò che sem­bra bana­le all’i­ni­zio diven­ta spe­cia­le con il suo con­tes­to: Nel con­tes­to bibli­co, si trat­ta di met­te­re alla pro­va la pro­fe­zia ali­men­ta­ta dal­lo Spirito.

La pri­ma let­te­ra ai Tes­sa­lo­nice­si è la più anti­ca let­te­ra del Nuo­vo Tes­ta­men­to. Fu scrit­ta pro­ba­bilm­en­te intor­no al 50 d.C. In ques­ta let­te­ra tro­via­mo quin­di i più anti­chi rif­e­ri­men­ti all’­ope­ra del­lo Spi­ri­to San­to nella chie­sa pri­mi­ti­va. Le prin­ci­pa­li dis­pu­te sul­l’approc­cio cris­tia­no alle ques­tio­ni del­la Torah, del­la cir­con­cis­io­ne o del­la coe­sis­ten­za di per­so­ne diver­se nella chie­sa non sono anco­ra sta­te risol­te. Per­ciò la let­te­ra con­tiene solo tre temi: 1. l’e­le­zio­ne da par­te di Cris­to, 2. l’at­tesa del­la sua immi­nen­te appa­ri­zio­ne e 3. l’i­den­ti­tà comu­ne attra­ver­so la pra­ti­ca del­l’a­mo­re (dis­ce­po­la­to).

Apertura fiduciosa allo Spirito Santo

Pao­lo è inter­es­sa­to a un att­eg­gi­a­men­to aper­to, impa­vi­do, fidu­cio­so e curio­so nei con­fron­ti del­lo Spi­ri­to San­to e dei suoi doni.. Nel con­tes­to imme­dia­to, si trat­ta del­la vita spi­ri­tua­le del­la con­gre­ga­zio­ne: «Sii semp­re alle­gro. Non smet­te­re di pre­ga­re. Qualun­que cosa acca­da, sii gra­to, per­ché ques­ta è la volon­tà di Dio per voi che appar­tenete a Cris­to Gesù.»(1 Tes­sa­lo­nice­si 5:16–18 NLB). Con il gioire, il pre­ga­re e il ringra­zia­re, Pao­lo sot­to­li­nea le carat­teristi­che fon­da­men­ta­li del­la fede cris­tia­na gui­da­te dal­lo Spirito.

E poi Pao­lo fa espli­ci­to rif­e­ri­men­to allo Spi­ri­to San­to e ai suoi dis­cor­si: «Non sop­p­ri­me­re lo Spi­ri­to San­to. Non disprez­za­re il lin­guag­gio pro­f­e­ti­co» (1 Tes­sa­lo­nice­si 5:19f NLB). A Salo­nic­co, i mem­bri del­la con­gre­ga­zio­ne agi­va­no ovvia­men­te in modo pro­f­e­ti­co e sos­ten­eva­no di parl­a­re in modo spi­ri­tu­al­men­te dota­to e ispi­ra­to. A quan­to pare, le espe­ri­en­ze estati­che erano comu­ni. Non dov­rem­mo pri­ma man­te­nere una distan­za cri­ti­ca? Quan­do Pao­lo ci avver­te di non sop­p­ri­me­re lo Spi­ri­to San­to, c’era almeno un grup­po che sta­va diven­tan­do trop­po colo­ri­to e che for­se avreb­be pre­fe­ri­to fare a meno del­l’­ope­ra sopr­an­na­tu­ra­le del­lo Spi­ri­to di Dio.

Cosa signi­fi­ca l’is­tru­zi­o­ne «Esami­na tut­to e tieni ciò che è buo­no» che ha a che fare con noi in una chie­sa svi­z­zera ben radi­ca­ta come la see­tal chi­le? Inolt­re, a dif­fe­ren­za dei Tes­sa­lo­nice­si, noi abbia­mo a dis­po­si­zio­ne l’in­te­ra Bibbia, com­pre­so il Nuo­vo Tes­ta­men­to, dove tut­to è scritto per voi.

Pri­ma di tut­to, anche noi non dob­bia­mo sop­p­ri­me­re lo Spi­ri­to San­to o speg­ne­re il suo fuo­co. (cfr. Efe­si­ni 4:30). Non sareb­be bel­lo e gius­to se a vol­te le cose fos­se­ro un po» più entus­i­as­te ed entus­i­as­man­ti tra di noi? Lo Spi­ri­to ispi­ra e Dio (The­os) ci ren­de entus­i­as­ti. Gli effet­ti e le mani­fes­ta­zio­ni del­lo Spi­ri­to di Dio sono mol­te­pli­ci e dob­bia­mo impara­re a sop­port­ar­li e ad apprez­zar­li. Se allo Spi­ri­to di Dio fos­se con­ces­so un po» più di spa­zio in mez­zo a noi, la nos­t­ra vita eccle­sia­le e la nos­t­ra rela­zio­ne per­so­na­le con Gesù ne trarr­eb­be­ro gran­de gio­va­men­to. Il mot­to del­l’an­no non vuo­le chiuder­ci, ma piut­tosto aprir­ci. Vuo­le aprir­ci alle cose bel­le che la vita, lo Spi­ri­to del­la vita, ha da offrirci.

L’a­per­tu­ra allo Spi­ri­to di Dio rac­co­man­da­ta da Pao­lo è signi­fi­ca­ti­va per noi oggi. Per­ché il nos­tro att­eg­gi­a­men­to ver­so qual­cu­no o qual­co­sa deter­mi­na ciò che spe­ri­men­ti­amo. Con un timo­roso scet­ti­cis­mo, ci taglia­mo fuo­ri da cer­te espe­ri­en­ze del­la pre­sen­za di Dio fin dal­l’i­ni­zio. Se la frase «tes­ta tut­to» ini­bis­ce la nos­t­ra espe­ri­en­za, pres­to non ci sarà più nulla da testare.

Ques­t’an­no abbia­mo spe­ri­men­ta­to come lo Spi­ri­to San­to abbia dato ad alcu­ne per­so­ne l’im­pres­sio­ne che in see­tal chi­le dove­ssi­mo con­cen­trar­ci sul tema del Per­do­no dov­reb­be accet­ta­re. Abbia­mo rac­col­to l’im­pul­so e ne sono sca­tu­ri­te mol­te cose positive.

Il mot­to per il 2025 ci incorag­gia a non ave­re pau­ra del­le cose nuo­ve e sco­no­sci­ute, ma a guar­da­re tut­to con men­te aper­ta, a esami­n­ar­lo atten­ta­men­te e a rima­ne­re in dia­lo­go. Ques­to man­tiene viva la nos­t­ra fede e crea liber­tà. Spe­ro che potre­mo sco­pri­re il vec­chio e il nuo­vo con occhi nuovi.

Fiducia critica

«Con­trolla tut­to […]«Quan­do cos­truis­co una nuo­va mac­chi­na e voglio sape­re quan­to durerà, devo port­are i rela­ti­vi com­po­nen­ti al cen­tro di pro­va dei mate­ria­li del­l’Em­pa. Lì il mate­ria­le vie­ne mes­so alla pro­va. Tut­ta­via, posso­no testa­re solo i com­po­nen­ti che ven­go­no con­seg­na­ti al labo­ra­to­rio. Se si bloc­ca­no alla rice­zio­ne, non c’è alcun pro­ces­so di test. Anche in sen­so spi­ri­tua­le, pos­sia­mo testa­re solo se pri­ma rice­via­mo ciò che abbia­mo sen­ti­to. Ques­to richie­de un anti­ci­po di fidu­cia. Con timo­roso scet­ti­cis­mo, ci taglia­mo fuo­ri da cer­te espe­ri­en­ze del­la pre­sen­za spi­ri­tua­le di Dio fin dall’inizio.

È sti­mo­lan­te che Pao­lo non richie­da una cie­ca sot­to­mis­sio­ne al dis­cor­so spi­ri­tua­le di Dio. Con lui, l’e­sa­me gui­da­to dal­lo Spi­ri­to da par­te del­la con­gre­ga­zio­ne ha la pre­ce­den­za sul dis­cor­so gui­da­to dal­lo Spi­ri­to. Ogni pre­te­sa di vali­di­tà reli­gio­sa deve esse­re sot­to­pos­ta a un esa­me comu­ne. Nes­su­no può pre­su­me­re di dire in modo ine­qui­vo­ca­bi­le e uni­ver­sa­le cosa sia buo­no o cat­tivo, né Pao­lo, né i pro­f­e­ti, né nes­sun alt­ro. Ciò che è decisi­vo è un pro­ces­so comu­ne gui­da­to dal­lo Spi­ri­to. Il dis­cer­ni­men­to degli spi­ri­ti è un dono spi­ri­tua­le tan­to quan­to il parl­a­re pro­f­e­ti­co..

Pao­lo con­fi­da che i Tes­sa­lo­nice­si sia­no in gra­do di esami­na­re ciò che è sta­to det­to, anche se non han­no anco­ra il Nuo­vo Tes­ta­men­to. Inolt­re, si astiene dal­lo spe­ci­fi­ca­re nel det­taglio ciò che è gius­to o sba­gli­a­to. Con­fi­da­va che lo Spi­ri­to di Dio li avreb­be aiuta­ti a dare il gius­to giudi­zio alla comunità.

Oggi abbia­mo a dis­po­si­zio­ne un enor­me mer­ca­to reli­gio­so di libri, pod­cast e ser­mo­ni. Quan­do con­su­mi­amo ques­ti media, dov­rem­mo anche far­lo con fidu­cia cri­ti­ca. Non abbia­mo a por­ta­ta di mano un importan­te cri­te­rio di veri­fi­ca del Nuo­vo Tes­ta­men­to, ovvero la cono­scen­za del­la vita del pre­di­ca­to­re. I rappre­sen­tan­ti del decos­tru­zi­o­nis­mo e del post-evan­ge­lis­mo sono attu­al­men­te mol­to popola­ri e mol­to atti­vi. Ent­ram­bi i movi­men­ti con­di­vi­do­no l’in­ter­es­se per l’e­sa­me cri­ti­co dei con­cet­ti reli­gio­si tra­di­zio­na­li e per la rif­or­ma del­la fede. Seb­be­ne la mes­sa in dis­cus­sio­ne del­le posi­zio­ni tra­di­zio­na­li sia semp­re aus­pi­ca­ta, la ques­tio­ne dell» »ina­li­enab­i­le», del fon­da­men­to affi­da­bile, del­le veri­tà asso­lu­te rimane.

Criteri di test adeguati

Un dis­cor­so gui­da­to dal­lo Spi­ri­to sen­za responsa­bi­li­tà razio­na­le è un’estasi. Così come, al con­tra­rio, un dog­ma­tis­mo pie­na­men­te com­pre­so e garan­ti­to rima­ne un’om­bra impo­ten­te. Si appli­ca per­tan­to quan­to segue: «[…] con­ser­va il bene.«La con­ti­nu­a­zio­ne nel ver­set­to 22 col­le­ga il mot­to del­l’an­no con la con­trap­po­si­zio­ne tra il bene e il male: «Evi­ta il male in qual­si­a­si for­ma!»(1 Tes­sa­lo­nice­si 5:22 NLB). Esis­to­no il bene e il male, ma come pos­sia­mo distinguerli?

Quan­do si par­la di test, ci tro­via­mo tra due poli: Da una par­te, Salo­mo­ne ha già det­to che non c’è nulla di nuo­vo sot­to il sole (Eccle­si­as­te 1:9). È mol­to sos­pet­to­so quan­do qual­cu­no por­ta un nuo­vo inseg­na­men­to rivo­lu­zi­o­na­rio o carat­te­riz­za se stes­so e il suo movi­men­to con ter­mi­ni asso­lu­ti, come Ulti­ma Rif­or­ma. D’al­tra par­te, dov­rem­mo semp­re usci­re dal­le nost­re «came­re del­l’e­co» e lasciar­ci sfi­da­re da nuo­ve idee. Came­ra d’e­co signi­fi­ca che pre­fe­ria­mo espor­ci a ora­to­ri o dottri­ne che rappre­sen­ta­no la nos­t­ra stes­sa opi­ni­one. Ci sen­ti­amo a nos­tro agio quan­do la nos­t­ra opi­ni­one con­so­li­da­ta vie­ne con­fer­ma­ta e dif­fi­ci­lm­en­te ci lascia­mo sfi­da­re da altri pen­sie­ri. Sono cre­sci­uto in un ambi­en­te in cui le cose che ver­ran­no erano chia­ra­men­te orga­niz­za­te e regis­tra­te: Pri­ma vie­ne la gran­de apo­sta­sia, poi il rapi­men­to, la gran­de tri­bo­la­zio­ne, la secon­da venu­ta di Cris­to, il reg­no di 1000 anni e infi­ne il giudi­zio fina­le. Per anni ho cre­du­to che ques­ta fos­se una veri­tà bibli­ca con­di­vi­sa dal mon­do inte­ro. Il mot­to del­l’an­no vuo­le incorag­gi­ar­ci ad acco­glie­re le novi­tà con gran­de aper­tu­ra e a met­ter­le alla prova.

Qua­li sono i cri­te­ri di pro­va adatti?

  • Dono del dis­cer­ni­men­toA Salo­nic­co, ques­to era lo stru­men­to di ana­li­si più importan­te. La mia espe­ri­en­za a ques­to pro­po­si­to è che spes­so le per­so­ne riven­dica­no per sé ques­to dono del­la men­te e non porta­no nem­meno i com­po­nen­ti da testa­re in laboratorio.
  • Gesù al cen­tro: «E ques­to è il modo in cui si rico­no­sce lo Spi­ri­to di Dio: chi­unque con­fes­si che Gesù Cris­to è real­men­te ven­uto sul­la ter­ra come uomo ha lo Spi­ri­to di Dio.»(1 Gio­van­ni 4:2 NLB). Lo Spi­ri­to San­to indi­ca semp­re Gesù Cris­to, il Dio incar­na­to. Non per nulla lo Spi­ri­to di Dio è chi­ama­to anche Cris­to in noi (Colos­se­si 1:27).
  • La paro­la di Dio come stan­dardA dif­fe­ren­za dei Tes­sa­lo­nice­si, noi abbia­mo un gran­de van­tag­gio: abbia­mo la Bibbia, la Paro­la di Dio. Ogni impres­sio­ne e ogni affer­ma­zio­ne pro­f­e­ti­ca ha biso­g­no del sup­porto del­le Sacre Scrit­tu­re. Pur­trop­po, la cono­scen­za del­la Bibbia tra i segu­aci di Gesù non è al mas­si­mo nel nos­tro ambiente.
  • Con­fer­ma nella comu­ni­tàPao­lo diede a tut­ta la chie­sa di Tes­sa­lo­ni­ca il com­pi­to di veri­fi­ca­re e con­ser­va­re ciò che è buo­no. Non ha det­to: «Solo colo­ro che han­no il dono di dis­cer­ne­re gli spi­ri­ti devo­no giudi­ca­re». L’im­pres­sio­ne che noi come see­tal chi­le dov­rem­mo occu­p­ar­ci del per­do­no è sta­ta con­fer­ma­ta e ci è sta­ta por­ta­ta da più parti.
  • Fare pas­si corag­gio­siUna vol­ta una per­so­na che cono­sco ha avu­to la fer­ma impres­sio­ne, a tar­da not­te, di dover anda­re alla sta­zio­ne di Teuf­en­thal. Mi ha contat­ta­to e abbia­mo dis­cus­so sul da far­si. Sia­mo giun­ti alla con­clu­sio­ne che era bene segui­re ques­to impul­so. O si trat­ta­va di un’im­pres­sio­ne di Dio o è una buo­na pal­es­tra per ascol­ta­re meglio la voce di Dio.
  • Pren­di­ti il tuo tem­poDuran­te i miei stu­di teo­lo­gi­ci abbia­mo avu­to un docen­te ospi­te dal­la Cina che ha det­to più vol­te: «Il dia­vo­lo ha fret­ta.«Ha dimostra­to la veri­tà di ques­ta affer­ma­zio­ne con esem­pi impres­sio­n­an­ti. Dio si con­ce­de il lusso del tem­po, ma lo ha anche crea­to. Se non sei sicu­ro che una cosa sia buo­na o cat­ti­va, devi pren­der­ti il tem­po neces­sa­rio per giudicarla.
  • Cor­rispon­de alla natu­ra di DioA vol­te è mol­to uti­le guar­da­re la ques­tio­ne da un meta-livel­lo. La cosa da met­te­re alla pro­va cor­rispon­de al carat­te­re e alla natu­ra di Gesù? Seguia­mo Lui. Se rima­nia­mo in Lui e Lui in noi, rico­no­sce­re­mo la verità.

Il mot­to per il 2025 ci sfi­da a esami­na­re tut­to e a con­ser­va­re ciò che è buo­no. Per pre­par­ar­ci a ques­to com­pi­to, la prossi­ma pri­ma­ve­ra orga­niz­ze­re­mo un even­to insie­me ai pas­to­ri del­la nos­t­ra regio­ne. A ques­to sco­po abbia­mo invi­ta­to un docen­te di teo­lo­gia.. L’o­bi­et­tivo è quello di miglio­ra­re la nos­t­ra matu­ri­tà teo­lo­gi­ca in modo da poter esami­na­re meglio le num­e­ro­se dottri­ne che ci ven­go­no pro­pos­te. Vor­rem­mo offri­re alt­re sera­te come ques­ta per appro­fond­ire altri argomenti.

Un nuo­vo anno ci atten­de. Vor­rei espri­me­re un desi­de­rio per noi come see­tal chi­le: Vor­rei che ci apris­si­mo con corag­gio e fidu­cia allo Spi­ri­to San­to nel­lo spi­ri­to del mot­to del­l’an­no, che esamin­as­si­mo le impres­sio­ni rice­vu­te e i dis­cor­si pro­f­e­ti­ci come comu­ni­tà sul­la base di cri­te­ri ade­gua­ti e che quin­di, nella pol­vere del nos­tro rab­bi­no, segu­is­si­mo Gesù da vicino.

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­gi il tes­to bibli­co: 1 Tes­sa­lo­nice­si 5:16–22

  1. Pao­lo dice che i Tes­sa­lo­nice­si non devo­no sop­p­ri­me­re lo Spi­ri­to o disprez­za­re il dis­cor­so pro­f­e­ti­co. In che modo e in qua­le con­tes­to ques­te cose potreb­be­ro esse­re incorag­gia­te tra di noi?
  2. In che modo potres­ti con­tri­bui­re per­so­nal­men­te a una vita ali­men­ta­ta dal­lo spirito?
  3. Dove tro­vi l’in­seg­na­men­to per segui­re Gesù?
  4. Come fai a testa­re ciò che sen­ti? Qua­li sono i cri­te­ri che utilizzi?
  5. Ten­di ad esse­re aper­to e tol­ler­an­te o cri­ti­co e sprez­zan­te? Come potres­ti sin­to­nizz­ar­ti meglio con il tes­to bibli­co di oggi?