Pentecoste – un’inversione dei fatti!

Data: 5 Giug­no 2022 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 24:49
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

A Pen­te­cos­te, le cose si sono capo­vol­te con la rice­zio­ne del­lo Spi­ri­to San­to. Lo Spi­ri­to San­to è com­ple­ta­men­te diver­so, incom­pren­si­bi­le, eppu­re appa­re a noi uomi­ni in modo per­ce­pi­bi­le e udi­bi­le. Lo Spi­ri­to San­to – Dio in noi. Gra­zie al pote­re del­lo Spi­ri­to San­to, gli even­ti di Babe­le ven­go­no ribal­ta­ti. Per­so­ne di pae­si diver­si si capis­co­no di nuo­vo. Con la Pen­te­cos­te nas­ce la Chie­sa cris­tia­na. Essa ha il suo gior­no di nas­ci­ta in ques­to even­to e lo Spi­ri­to San­to vuo­le ope­ra­re in essa anco­ra oggi.


Io e mia mog­lie sia­mo in attesa del nos­tro pri­mo figlio. Poco dopo la gra­vi­dan­za, mia mog­lie è anda­ta dal gine­co­lo­go. Lì ha fat­to alcu­ni esa­mi e, tra le alt­re cose, ha cal­co­la­to la data di nas­ci­ta. Ci ha det­to 16 giug­no 2022, cioè meno di 14 gior­ni da oggi. All’epo­ca pen­sa­vo che la data fos­se fis­sa­ta. Da all­o­ra ho impa­ra­to che ques­ta data è solo un cal­co­lo approssi­ma­tivo. Un peri­odo com­pre­so tra le tre set­ti­ma­ne pri­ma del­la data del par­to e le due set­ti­ma­ne dopo la data del par­to va benis­si­mo e non c’è da preoc­cu­p­ar­si. La data di sca­den­za è quin­di com­pre­sa tra il 26 mag­gio e il 30 giug­no 2022, un peri­odo mol­to lungo. Anche se al nos­tro bam­bi­no man­ca­no anco­ra quat­tro set­ti­ma­ne per veni­re al mon­do, al momen­to sia­mo ent­ram­bi mol­to tesi e spe­ria­mo che mia mog­lie ent­ri in tra­vaglio il pri­ma pos­si­bi­le e che pos­sia­mo strin­ge­re nos­tro figlio tra le braccia.

Pen­so che i dis­ce­po­li di Gesù Cris­to, più di 2000 anni fa, abbia­no vis­suto un’e­s­pe­ri­en­za simi­le a quella mia e di mia mog­lie. Sono sta­ti vici­ni a Gesù per tre anni e han­no fat­to mol­te espe­ri­en­ze. Ma dopo ques­ti tre anni, Gesù Cris­to fu giu­s­ti­zia­to come un cri­mi­na­le. Ma è risor­to dai mor­ti dopo tre gior­ni. Poi vis­se altri 40 gior­ni su ques­ta ter­ra pri­ma di tornare in cie­lo. Ma pri­ma di lascia­re ques­ta ter­ra, Gesù fece un annun­cio ai suoi dis­ce­po­li: «E ora vi man­derò lo Spi­ri­to San­to, come il Pad­re mio ha pro­mes­so. Ma voi resta­te qui in cit­tà fin­ché non ven­ga lo Spi­ri­to San­to e vi riem­pia di poten­za dal cie­lo». (Luca 24:49 NLB). Gesù pro­mi­se ai suoi dis­ce­po­li lo Spi­ri­to San­to, che sareb­be rimasto con loro e li avreb­be aiuta­ti a rima­ne­re sal­di nella loro fede. Ha det­to che ques­to Spi­ri­to San­to sareb­be ven­uto, ma non quan­do. Tut­ta­via, i dis­ce­po­li sape­va­no che avreb­be­ro dovu­to aspet­ta­re a Geru­sa­lem­me fino a quel momen­to. Pen­so che i dis­ce­po­li fos­se­ro come me e mia mog­lie. San­no che qual­co­sa sta per arri­va­re, ma non san­no quan­do. Inolt­re, non san­no cosa acca­drà loro e come potreb­be cam­bia­re la loro vita.

I dis­ce­po­li tras­corse­ro mol­to tem­po insie­me dopo l’a­s­cen­sio­ne di Gesù. Si riuni­va­no rego­lar­men­te per pre­ga­re. Erano cir­ca 120 per­so­ne. E poi accad­de ciò che oggi chi­ami­amo Pen­te­cos­te. «Il gior­no di Pen­te­cos­te, tut­ti erano riuni­ti. Improv­vi­sa­men­te dal cie­lo risuonò un rom­bo come quello di una poten­te tem­pes­ta e riempì la casa in cui erano riuni­ti. Poi appar­ve qual­co­sa che sem­bra­va fiam­me che si divi­de­va­no, come lin­gue di fuo­co che si posa­va­no su ognu­no di loro. Tut­ti i pre­sen­ti furo­no riem­pi­ti di Spi­ri­to San­to e comin­cia­ro­no a parl­a­re in alt­re lin­gue come lo Spi­ri­to San­to li ispi­ra­va. A quel tem­po, a Geru­sa­lem­me vive­va­no ebrei timo­ra­ti di Dio pro­ve­ni­en­ti da mol­ti Pae­si diver­si. Quan­do han­no sen­ti­to il boato, sono scap­p­a­ti. Ognu­no di loro ha sen­ti­to le per­so­ne parl­a­re nella pro­pria lin­gua. Grida­ro­no stu­pi­ti: «Com’è pos­si­bi­le? Ques­te per­so­ne ven­go­no tut­te dal­la Gali­lea, eppu­re le sen­ti­amo parl­a­re nel­le lin­gue del­le terre in cui sia­mo nati! Sia­mo qui – Par­ti, Medi, Ela­mi­ti, gen­te del­la Meso­po­ta­mia, del­la Giudea, del­la Cap­pa­do­cia, del Pon­to, del­la pro­vin­cia d’A­sia, del­la Fri­gia, del­la Pan­fi­lia, del­l’E­git­to e dei ter­ri­to­ri del­la Libia, del­la regio­ne di Cire­ne, visi­ta­to­ri di Roma, Giudei e con­ver­ti­ti al giu­da­is­mo, Cre­te­si e Ara­bi – e tut­ti sen­ti­amo ques­te per­so­ne parl­a­re nel­le nost­re lin­gue del­le ope­re di Dio». Stu­pi­ti e con­fu­si, rima­se­ro lì. Cosa potreb­be signi­fi­ca­re?», si sono chie­s­ti l’un l’al­t­ro. Ma alcu­ni si sono anche scher­ni­ti: «Sono solo ubriachi, tut­to qui» ». (Atti 2:1–13 NLB).

Babele è superata

Nella Bibbia, mol­to pres­to, si par­la di un ambi­zio­so pro­get­to di cos­tru­zi­o­ne (Gene­si 11:1–9). Ques­to even­to è chi­ama­to anche Tor­re di Babe­le. Le per­so­ne che vive­va­no in quel peri­odo si sono riuni­te. Par­la­va­no tut­ti la stes­sa lin­gua. Vole­va­no cos­trui­re un’al­ta tor­re in una pia­nura. Ques­ta tor­re avreb­be per­mes­so loro di rag­gi­unge­re Dio in cie­lo. Il loro obi­et­tivo era quello di cos­trui­re un pun­to di rif­e­ri­men­to nella pia­nura. Ques­to impe­di­reb­be loro di disper­der­si su tut­ta la ter­ra. Han­no dato tut­to per il loro pro­get­to di cos­tru­zi­o­ne. Bru­cia­va­no mat­to­ni e lavo­r­a­va­no dura­men­te. Ma Dio, in cie­lo, vide ciò che sta­va­no facen­do. Vide come il popo­lo vole­va esse­re come Dio. Così li punì in modo spe­cia­le. Da un momen­to all’al­t­ro, Dio ha fat­to sì che tut­ti i popo­li par­las­se­ro lin­gue diver­se. Poi­ché non si capi­va­no più, dovet­te­ro rin­un­cia­re al loro ambi­zio­so pro­get­to di cos­tru­zi­o­ne e si disperse­ro su tut­ta la ter­ra. Semp­re insie­me le per­so­ne che par­la­va­no la stes­sa lin­gua. Il popo­lo vole­va resta­re unito, ma alla fine è suc­ces­so il con­tra­rio: si è disper­so su tut­ta la terra.

Il gior­no del­la Pen­te­cos­te, descritto negli Atti degli Apos­to­li, erano pre­sen­ti per­so­ne pro­ve­ni­en­ti da tut­to il mon­do. Erano tut­ti ebrei e con­side­ra­ti mol­to timo­ra­ti di Dio. Erano in cit­tà per­ché vole­va­no par­te­cipa­re alla fes­ta di Shavuot, che si svol­ge­va in quel gior­no. Ven­go­no da Pae­si diver­si. Per­tan­to, par­la­va­no anche lin­gue e dial­et­ti diver­si. Quan­do ques­te per­so­ne udi­ro­no il rumo­re pro­vo­ca­to dal­lo Spi­ri­to San­to, ven­ne­ro dai dis­ce­po­li. Lì han­no assis­ti­to a un even­to spe­cia­le. Seb­be­ne i dis­ce­po­li fos­se­ro per­so­ne sem­pli­ci, sen­za mol­ta cono­scen­za del­le lin­gue stra­ni­e­re, ognu­no dei pre­sen­ti ascol­tò il mess­ag­gio nella pro­pria lin­gua mad­re. Quel gior­no lo Spi­ri­to San­to inver­tì l’e­ven­to di Babele.

In ori­gi­ne il popo­lo ave­va pro­gett­a­to di cos­trui­re un’al­ta tor­re per tene­re insie­me il popo­lo. Ma il pia­no è fal­li­to. Dio inviò lo Spi­ri­to San­to e gra­zie ad esso le diver­se nazio­ni e grup­pi etni­ci furo­no nuo­va­men­te uniti. Ma il tut­to non è sta­to fat­to dal pote­re uma­no, bensì da quello divino.

Origine della chiesa

A Pen­te­cos­te è nato qual­co­sa di nuo­vo. I dis­ce­po­li di Gesù face­va­no anco­ra par­te del­la comu­ni­tà ebraica fino a quel momen­to. Ma lo Spi­ri­to San­to segna un nuo­vo ini­zio. Segna la nas­ci­ta del­la Chie­sa cris­tia­na. In ques­to con­tes­to, si par­la semp­re anche di alle­an­za. Dio ha stret­to un’al­le­an­za con il popo­lo di Israe­le. L’al­le­an­za tra Dio e il popo­lo d’Is­rae­le è ini­zia­ta sul Mon­te Sinai. Lì Dio strin­se un’al­le­an­za con il suo popo­lo. Ogni pat­to pre­ve­de anche degli accor­di che ent­ram­bi i part­ner del pat­to devo­no ris­pet­ta­re. Per esem­pio, Dio ha dato al popo­lo di Israe­le i die­ci coman­da­men­ti. Ogni anno, il popo­lo ricorda­va ques­ta osser­van­za del­la leg­ge, pre­ci­sa­men­te a Shavuot. Il gior­no stes­so in cui lo Spi­ri­to San­to sce­se sui dis­ce­po­li. Come la leg­ge del­l’An­ti­ca Alle­an­za indi­ca­va come vive­re la pro­pria vita, così ora lo fa lo Spi­ri­to San­to, che abita in ogni segu­ace di Gesù Cristo.

Attra­ver­so la Pen­te­cos­te, risuo­na l’am­piez­za del mess­ag­gio cris­tia­no. Fino­ra il popo­lo elet­to era limi­ta­to agli ebrei e ad alcu­ni con­ver­ti­ti al giu­da­is­mo. Ma con lo Spi­ri­to San­to diven­ta chia­ro che non esis­to­no più con­fi­ni lin­gu­i­sti­ci e quin­di etni­ci. Il popo­lo di Israe­le risa­le al suo capos­ti­pi­te Abra­mo. Gli è sta­ta fat­ta una pro­mes­sa, che qui sfar­falla. Gli fu fat­ta poco dopo la tra­ge­dia di Babe­le e reci­ta­va così: «Tut­ti i popo­li del­la ter­ra saran­no bene­det­ti attra­ver­so di te». (Gene­si 11:3b NLB).

La vita di ques­ta pri­ma chie­sa è descrit­ta come segue: «Par­te­ci­pa­va­no cos­tan­te­men­te all’in­seg­na­men­to, alla comu­nio­ne, ai pas­ti e alle preg­hie­re degli apos­to­li. Una pro­fon­da rive­ren­za att­ana­glia tut­ti e gli apos­to­li com­pio­no mol­ti seg­ni e pro­di­gi. Tut­ti i cre­den­ti si riuni­va­no rego­lar­men­te e con­di­vi­de­va­no tut­to ciò che ave­va­no. Han­no ven­du­to i loro beni e con­di­vi­so il ricava­to con tut­ti i biso­gno­si. Insie­me pre­ga­va­no Dio ogni gior­no nel tem­pio, si riuni­va­no per cele­bra­re i pas­ti nel­le case e pren­de­va­no i pas­ti insie­me, che erano gio­io­si e con­di­vi­si gene­ro­sa­men­te. Non han­no mai smes­so di loda­re Dio e sono sta­ti ris­pett­a­ti dal popo­lo. E ogni gior­no il Signo­re aggi­unge­va nuo­ve per­so­ne che veni­va­no sal­va­te». (Atti 2:42–47 NLB). Ques­ta descri­zio­ne non può esse­re tras­fe­ri­ta 1:1 alla vita con­gre­ga­zio­na­le del see­tal chi­le. Ma ci mos­tra ciò che lo Spi­ri­to San­to può fare per colo­ro che par­te­ci­pa­no al ser­vi­zio. Dimos­tra chia­ra­men­te che quan­do i segu­aci di Gesù si riu­nis­co­no, le cose acca­do­no. La vita di un segu­ace di Gesù non si svol­ge da soli, ma ha biso­g­no del­l’al­tra per­so­na. Così la Chie­sa è anche par­ti­co­lar­men­te visi­bi­le in due cose, e ques­te due cose non posso­no esse­re rea­liz­za­te da sole. Si trat­ta del bat­te­si­mo e del­la Cena del Signo­re. Nes­su­no dei due può esse­re fat­to da solo, ma è neces­sa­ria almeno un’al­tra per­so­na. Nella Cena del Signo­re diven­ta par­ti­co­lar­men­te chia­ro che un segu­ace di Gesù è inte­gra­to nella comu­ni­tà. In comu­nio­ne con Dio Pad­re e con il prossimo.

Lo Spirito Santo – Dio in me

Ma lo Spi­ri­to San­to non è ven­uto solo per ripris­ti­na­re le con­di­zio­ni di Babe­le. Non è ven­uto solo per far nas­ce­re la Chie­sa. Piut­tosto, è ven­uto anche a dimora­re in ogni segu­ace di Gesù Cristo.

Nella Chie­sa par­lia­mo spes­so di Dio Pad­re e di Gesù Cris­to. Di soli­to ques­ti due sono anco­ra in qual­che modo com­pren­si­bi­li, ma con lo Spi­ri­to San­to è più dif­fi­ci­le. Da un lato si mos­tra mol­to diver­so, ma dal­l’al­t­ro è lo stes­so. Lo Spi­ri­to San­to appa­re in due modi a Pen­te­cos­te. Appa­re in una tem­pes­ta, udi­bi­le da tut­te le orec­chie, e in secon­do luo­go come lin­gue di fuo­co, visi­bi­li a tut­ti i pre­sen­ti. La tem­pes­ta e le fiam­me non sono nuo­ve mani­fes­ta­zio­ni di Dio, ma cor­rispon­do­no anche al Dio Pad­re che incon­tra­va il suo popo­lo nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. «Il nos­tro Dio sta arri­van­do e non tacerà. Il fuo­co con­su­ma ciò che lo ost­aco­la e una poten­te tem­pes­ta infu­ria intor­no a lui». (Sal­mo 50:3 NLB). Così lo Spi­ri­to San­to è nella con­ti­nui­tà del­le alt­re mani­fes­ta­zio­ni di Dio. Ciò che è nuo­vo, tut­ta­via, è il nume­ro di per­so­ne che ven­go­no toc­ca­te per­so­nal­men­te da Dio. Si può ipo­tiz­za­re che all’e­ven­to del­la Pen­te­cos­te (Atti 1:15) fos­se­ro pre­sen­ti cir­ca 120 persone.

Il fat­to che lo Spi­ri­to San­to non pos­sa esse­re real­men­te affer­ra­to è indi­ca­to anche dal­la paro­la gre­ca che lo desi­gna. In gre­co anti­co, lo Spi­ri­to San­to è descritto come «pneu­ma», che signi­fi­ca ven­to, res­pi­ro, spi­ri­to. Ques­ta descri­zio­ne come ven­to lo descri­ve mol­to bene. Il ven­to è invi­si­bi­le, incom­pren­si­bi­le eppu­re mol­to poten­te. Ques­to si vede mol­to bene in un velie­ro. Il ven­to si mos­tra nel­le vele pie­ne, ma per il res­to è dif­fi­ci­le da affer­ra­re. Solo dove lo Spi­ri­to San­to appa­re e si mani­fes­ta nella vita del­le per­so­ne, diven­ta tan­gi­bi­le e mos­tra la sua potenza.

Il mira­co­lo del­la Pen­te­cos­te è inte­so come l’e­ven­to dei segu­aci di Gesù che par­la­no in lin­gue diver­se gra­zie allo Spi­ri­to San­to. Ques­to even­to ha por­tato le per­so­ne a chie­der­si come sia potu­to acca­de­re. Erano stu­pi­ti che per­so­ne non istruite fos­se­ro capa­ci di una cosa del gene­re. Altri cer­ca­ro­no una spie­ga­zio­ne e la tro­va­ro­no nel­l’­ac­cusa­re i dis­ce­po­li di aver bevu­to trop­po vino. Ques­to dimos­tra chia­ra­men­te che quan­do lo Spi­ri­to San­to è all’­ope­ra, non tut­ti ries­co­no a col­lo­car­lo. Attra­ver­so lo Spi­ri­to di Dio, qual­co­sa del­la poten­za crea­ti­va di Dio stes­so arri­va dal cie­lo alla ter­ra. Il reg­no di Dio qui sul­la ter­ra è ini­zia­to attra­ver­so Gesù Cris­to e la ter­ra deve esse­re tras­for­ma­ta dal­la poten­za del cie­lo. Tut­ta­via, l’ope­ra del­lo Spi­ri­to vie­ne rifi­uta­ta dag­li altri. Fried­rich Schil­ler ha det­to: «Il mon­do ama oscura­re il radio­so e get­ta­re nella pol­vere il sub­li­me». (Fried­rich Schil­ler). Poi­ché Dio non è di ques­to mon­do, spes­so non può esse­re affer­ra­to e com­pre­so da noi in ques­to mondo.

Ma ques­ta affer­ma­zio­ne si rivol­ge anche a noi per­so­nal­men­te. Come reagis­co quan­do acca­de qual­co­sa che non ries­co a clas­si­fi­ca­re con la mia men­te? Lo res­pin­go subi­to o ammet­to che non pos­so spie­ga­re tut­to? Sono aper­to all’­ope­ra del­lo Spi­ri­to San­to? Gesù Cris­to ci ha pro­mes­so lo Spi­ri­to San­to. Gesù stes­so è sta­to chi­ama­to Emma­nu­e­le – Dio con noi. Se Gesù era solo con noi, lo Spi­ri­to San­to vuo­le abit­are in noi. Ques­to acca­de quan­do ci deci­dia­mo con­s­ape­vol­men­te per Gesù Cris­to, all­o­ra rice­via­mo lo Spi­ri­to San­to – Dio in noi. Ma all­o­ra sor­ge la doman­da: anche lo Spi­ri­to di Dio può sof­fia­re come vuole?

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to del­la Bibbia: Atti 2

  1. Chi è lo Spi­ri­to San­to per voi? Come lo descriverebbe?
  2. Che cosa del­la Pen­te­cos­te sus­ci­ta in voi del­le domande?
  3. Capi­te la dif­fe­ren­za tra l’An­ti­ca e la Nuo­va Alleanza?
  4. Qua­le com­por­ta­men­to di Atti 2:42–47 vor­res­ti vede­re di più per te stes­so e per il see­tal chile?
  5. Come spe­ri­men­ta­te lo Spi­ri­to San­to in voi?
  6. In qua­le ambi­to o in qua­le modo desi­de­ra­te mag­gior­men­te l’ope­ra del­lo Spi­ri­to Santo?