Dalla fedeltà al sì all’infedeltà

Data: 6 Agos­to 2023 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Osea 1–3; Matteo 9:9–13
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Oggi sia­mo giun­ti all’ul­ti­mo ser­mo­ne del­la pic­co­la serie esti­va di ser­mo­ni su per­so­ne del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Accom­pa­gnia­mo ques­te per­so­ne e vedia­mo come sono in cammi­no con un Dio san­to. Oggi par­lia­mo del pro­fe­ta che ha lo stes­so nome di mio figlio: Osea.


Una vita al servizio di Dio

Quan­do si par­la di pro­f­e­ti, si nota che tut­ti sono uni­la­te­ra­li. È pro­prio ques­ta la for­za dei pro­f­e­ti. Dome­ni­ca scor­sa abbia­mo par­la­to di Gio­na. Il suo mess­ag­gio era: «Dio è un Dio bene­vo­lo e miser­i­cor­dio­so». Con Osea, l’u­ni­la­te­ra­li­tà ha un alt­ro aspet­to. Il teo­lo­go Jakob Kroe­ker lo descri­ve come segue: «Osea, il mess­ag­ge­ro del­l’a­mo­re per­do­nan­te (Jacob Kroe­ker). Ma l’u­ni­la­te­ra­li­tà del ris­pet­tivo pro­fe­ta non signi­fi­ca che anche Dio sia uni­la­te­ra­le. Ma anche ogni ser­mo­ne è uni­la­te­ra­le, non per met­te­re Dio sot­to una fal­sa luce, ma per enfa­tiz­za­re un punto.

Il pro­fe­ta Osea è uno che accet­ta pra­ti­ca­men­te tut­to. L’or­di­ne di spo­sa­re una cer­ta don­na è la voca­zio­ne di Osea come pro­fe­ta. Quan­do il Signo­re par­lò per la pri­ma vol­ta a Osea, gli dis­se: «Va» e spo­sa una pro­sti­tu­ta. Con lei gene­rerai fig­li da pro­sti­tu­ta. Ques­to è il sim­bo­lo che il pae­se è diven­ta­to una pro­sti­tu­ta: ha rot­to il pat­to con me e si è allon­tana­to dal Signo­re». Poi Osea sposò Gomer, la figlia di Dibla­im. Ella rima­se inc­in­ta e diede a Osea un figlio». (Osea 1:2–3 NLB). Ciò che è qua­si inim­ma­gi­na­bi­le per noi vie­ne rea­liz­za­to da Osea in ques­to modo. Egli vive sim­bo­li­ca­men­te ciò che il popo­lo d’Is­rae­le fa a Dio. La sua mog­lie infede­le è infat­ti una para­bo­la per il popo­lo d’Israele.

Cosa signi­fi­ca esse­re spo­sa­ti? Il matri­mo­nio è esclu­si­vo. È riser­va­to alle due per­so­ne che si spos­a­no. Ques­te ulti­me, a loro vol­ta, han­no fat­to una pro­mes­sa di fedel­tà recipro­ca. Ques­to è il pun­to cru­cia­le. La fedel­tà recipro­ca è la dif­fe­ren­za ris­pet­to a qual­si­a­si alt­ra rela­zio­ne. Ma le pro­mes­se di fedel­tà sono diver­se e sono diver­se anche per i matri­mo­ni di sta­to e per quel­li di chie­sa. Ment­re nel matri­mo­nio civi­le vie­ne pro­mes­sa solo la fedel­tà recipro­ca, nel matri­mo­nio eccle­si­a­sti­co ques­ta vie­ne pro­mes­sa per tut­ta la vita. La pro­mes­sa di fedel­tà recipro­ca ren­de l’in­fedel­tà mol­to più gra­ve. Gomer è una pro­sti­tu­ta. Vale a dire che per­se­gue l’in­fedel­tà in modo pro­fes­sio­na­le. Ma come vie­ne descrit­ta, ques­ta non è solo la sua occu­p­a­zio­ne, ma anche la sua natu­ra. È dif­fi­ci­le per lei esse­re fede­le. Ma per­ché a Osea vie­ne chies­to di spo­sa­re una don­na del gene­re? Per­ché Dio equi­pa­ra la sua rela­zio­ne con Israe­le a un matri­mo­nio. Il popo­lo di Israe­le ave­va il suo Dio e quin­di mol­ti van­tag­gi. Se si rivol­go­no a lui, si pren­derà cura di loro e tut­to andrà bene. Ma si allon­tan­ano da Lui. Diven­ta­no infede­li e seguo­no un alt­ro Dio. Pro­prio come Gomer ingan­na Osea, così Israe­le ingan­na il suo Dio con altri dei.

Sono affa­sci­na­to dal­la sto­ria di Osea. Egli segue il suo Dio san­to, anche se ques­to gli cos­ta tut­to. Pos­so solo imma­gi­na­re come le per­so­ne intor­no a lui com­men­ti­no il suo matri­mo­nio con: «Come puoi?» o come gli ex pre­ten­den­ti fac­cia­no a Osea un occhio­li­no pro­met­ten­te. Osea ha in tota­le tre fig­li con Gomer. Imma­gi­na lo stra­zio se la mad­re dei tuoi fig­li non ti è fede­le. Ma Dio ha biso­g­no di ques­ta infedel­tà come imma­gi­ne del­la sua rela­zio­ne con Israe­le. Come Osea è fede­le, così lo è Dio. E noi, seguia­mo Dio anche quan­do le cose si fan­no scomode?

Il nome è il programma

Quan­do io e mia mog­lie sia­mo diven­ta­ti geni­to­ri più di un anno fa, abbia­mo pen­sa­to a mol­ti nomi. Il signi­fi­ca­to non era indif­fe­ren­te per noi. Nel cor­so di ques­to pro­ces­so, ci sia­mo imbat­tu­ti nei signi­fi­ca­ti dei nomi più stra­ni e biz­zar­ri, spes­so anche di nomi comu­ni. Poi­ché non voglio met­te­re in imba­raz­zo o offen­de­re nes­su­no, non ti dirò il signi­fi­ca­to dei nomi. Tut­ta­via, ho scel­to alcu­ni nomi di luoghi che han­no un signi­fi­ca­to speciale.

Hai già desi­de­ra­to un luo­go para­di­sia­co? Nes­sun pro­ble­ma: all­o­ra vai in «Paradi­so», che non è lon­ta­no e si tro­va nel can­to­ne di Thur­gau, sul Reno. Alcu­ni nos­tri amici si sono addi­rit­tu­ra spo­sa­ti lì! Pre­fe­ri­sci qual­co­sa di più lega­to alla vita? Che ne dici di una gita a «Chäs und Brot» (form­ag­gio e pane); se ques­to non è abbastan­za culi­na­rio per te, all­o­ra vai dirett­amen­te a «La Sagne». Ma se pen­si che ques­to sia uno «scher­zo», all­o­ra fai una devia­zio­ne ver­so un luo­go mol­to poco diver­ten­te: il peniten­zia­rio di «Witz­wil».

Ma cosa signi­fi­ca Osea? Signi­fi­ca qual­co­sa come «Il Signo­re sal­va». Ques­to è anche il mess­ag­gio del suo libro. C’è solo un Dio che sal­va, quin­di cor­re­re die­tro ad altri dei non ha senso.

Come ho det­to, Osea ebbe tre fig­li. I nomi di cias­cu­no di essi furo­no dati da Dio stes­so. Infat­ti, pro­prio come nel caso di Osea, anche ques­ti erano un pro­gram­ma e allo stes­so tem­po una min­ac­cia di giudi­zio. Dopo la nas­ci­ta del pri­mo figlio leg­gi­a­mo quan­to segue: E il SIGNORE gli dis­se: «Chi­ama il bam­bi­no Jez­re­el, per­ché pres­to punirò i dis­cen­den­ti di Jehu a cau­sa del­la col­pa di san­gue che Jehu ha com­mes­so a Jez­re­el. All­o­ra por­rò fine anche alla rega­li­tà del­la casa d’Is­rae­le». (Osea 1:4 NLB). Il nome del ragaz­zo si rife­ris­ce a un luo­go. Se pen­si che ques­to nome sia già spe­cia­le, ascol­ta come è sta­ta chi­ama­ta la figlia. «Per la secon­da vol­ta, Gomer rima­se inc­in­ta. Ques­ta vol­ta par­torì una figlia. Il Signo­re dis­se a Osea: «Chi­ama tua figlia Lo-Ruha­ma. Per­ché non avrò più pie­tà del mio popo­lo d’Is­rae­le e non per­do­nerò più la sua ini­qui­tà» ». (Osea 1:6 NLB) Lo-ruha­ma signi­fi­ca «non-amo­re» o anche «non-amo­re». Ma va olt­re. «Dopo che Gomer ebbe svez­za­to sua figlia Lo-Ruha­ma, rima­se di nuo­vo inc­in­ta e par­torì un figlio. E il Signo­re dis­se: «Chi­ama­lo Lo-ammi. Poi­ché voi non sie­te il mio popo­lo e io non sarò più al vos­tro fian­co» ». (Osea 1:8 NLB). I tre nomi erano un pro­gram­ma. Da un lato una pre­di­zio­ne di ciò che Dio avreb­be fat­to, ma dal­l’al­t­ro anche una descri­zio­ne di come Dio avreb­be trat­ta­to gli israe­li­ti a cau­sa del­la loro infedeltà.

Così come le min­ac­ce di giudi­zio fan­no par­te del­la pro­fe­zia bibli­ca, lo stes­so vale per gli annun­ci di sal­vez­za. Anche in ques­to caso, i nomi sono un pro­gram­ma. Per­ché un tem­po glo­rio­so sta arri­van­do. «All­o­ra il gra­no, la vite e gli uli­vi pot­ran­no fior­i­re sul­la ter­ra. E tut­ti si ralle­greran­no: «Jez­re­el» – «Dio sta pian­tan­do!» ». (Osea 2:24 NLB). Anche i nomi min­ac­cio­si di Lo-Ruha­ma e Lo-Ammi sono col­le­ga­ti a una pro­mes­sa posi­ti­va. Infat­ti «Lo» è ebraico e signi­fi­ca «non».

Se si tog­lie ques­to aspet­to, diven­ta­no posi­ti­vi. «In quel gior­no chi­ame­rai i tuoi fratel­li «Ammi» e le tue sor­el­le «Ruha­ma» ». (Osea 2:3 NLB). C’è un’al­tra pro­mes­sa di sal­vez­za che si rife­ris­ce a ques­ti nomi. «Poi la semi­nerò nella sua ter­ra e sarà ben pian­ta­ta. Amerò colo­ro che un tem­po chi­ama­vo ’non-mio-popo­lo». E a quel­li che chi­ama­vo ’non-mio-popo­lo» dirò: «Voi sie­te il mio popo­lo». Ed essi rispon­deran­no: «E tu sei il nos­tro Dio» ». (Osea 2:25 NLB). Cosa sta suc­ce­den­do qui? Dio sta tras­for­man­do ogni cosa! Dal vec­chio fa nas­ce­re il nuo­vo, dal­lo sco­no­sci­uto fa cono­sce­re il nuovo.

L’omonimo di Osea significa «Il Signore salva».

Pur­trop­po il cam­bia­men­to non avvie­ne così rapi­da­men­te. Ma Osea dimos­tra di saper resis­te­re con sua mog­lie. «All­o­ra il Signo­re mi dis­se: «Va» e ama di nuo­vo una don­na, anche se si lascia ama­re da altri uomi­ni in dis­par­te e rom­pe semp­re il matri­mo­nio». Per­ché il Signo­re ama anco­ra i fig­li d’Is­rae­le, anche se ado­rano altri dei e ama­no le tor­te sul­ta­ni­ne» ». (Osea 3:1 NLB). I dol­ci di Sul­ta­na veni­va­no man­gia­ti duran­te i ban­chet­ti sacri­fi­cali al dio Baal a quel tem­po e tes­ti­mo­nia­va­no il fat­to che ques­to dio veni­va ado­ra­to. Ma arri­verà un tem­po di sal­vez­za. Poi le dis­si: «Dov­rai vive­re in casa mia per mol­to tem­po sen­za for­ni­ca­re. Duran­te ques­to tem­po non avrai rap­por­ti ses­sua­li con nes­su­no, nem­meno con me». Ques­to è un sim­bo­lo del fat­to che Israe­le sarà sen­za re o prin­ci­pe per un lungo peri­odo, sen­za sacri­fi­ci, templi, sacer­do­ti – sì, anche sen­za ido­li! Ma poi il popo­lo tor­nerà all’E­ter­no, il suo Dio, e al dis­cen­den­te di Davi­de, il suo re. Negli ulti­mi gior­ni il popo­lo si pre­sen­terà davan­ti al Signo­re, tre­man­do di timore, e rice­verà i suoi buo­ni doni». (Osea 3:3–5 NLB). Un gior­no il popo­lo tor­nerà al re Davi­de. Anche colo­ro che pri­ma non vi appar­ten­eva­no ver­ran­no all­o­ra. Ques­to suc­ces­so­re è Gesù Cristo.

Sai cosa signi­fi­ca il nome Gesù? Gesù risa­le al nome ebraico «Jeho­shua», che in tedes­co è tra­dot­to come Gio­suè. Ques­to a sua vol­ta deri­va dal­l’e­braico «Hos­hea», che in tedes­co signi­fi­ca Osea. Tut­ti e tre ques­ti nomi, Gio­suè, Osea e Gesù, signi­fi­ca­no «il Signo­re salva/aiuta». Anche per Osea e Gesù il nome è il pro­gram­ma. Con Osea si trat­ta­va del mess­ag­gio che invi­ta­va il popo­lo ad abban­do­na­re le sue stra­de sba­glia­te, per­ché Dio vuo­le aiut­ar­lo. Con Gesù Cris­to è sta­to lui stes­so. Andò dal popo­lo che era disprezzato.

Illus­tro la natu­ra di Gesù con un epi­so­dio. A quel tem­po, i faris­ei erano i lea­der reli­gio­si. Erano loro a deci­de­re cosa fos­se gius­to e cosa sba­gli­a­to. Si atten­eva­no rigo­ro­sa­men­te alle leg­gi e ai coman­da­men­ti e non si trat­ten­eva­no dal far nota­re agli altri i loro erro­ri. Gesù era in cammi­no e vide Matteo sedu­to nella sua casa di esat­to­re del­le tas­se. A quel tem­po gli esat­to­ri del­le tas­se erano con­side­ra­ti la più gran­de feccia. I reli­gio­si li odia­va­no per­ché erano una mer­da. Il res­to del­la popola­zio­ne li evi­ta­va per­ché face­va­no cau­sa comu­ne con la poten­za occu­p­an­te. Ma Gesù si reca pro­prio da ques­ta per­so­na e dice: «[…]Vie­ni con me e segu­i­mi. […]» (Matteo 9:9 NLB). Matteo si alza e lo segue imme­dia­ta­men­te. La sera invi­ta Gesù e i suoi amici a cena. A loro si unis­co­no gli amici di lui. Si trat­ta di un grup­po ete­ro­ge­neo di esat­to­ri del­le tas­se e altri noti pec­ca­to­ri. In alt­re paro­le, per­so­ne che han­no infran­to un coman­da­men­to o un divie­to. Imma­gi­na: Gesù Cris­to, Figlio di Dio, in una simi­le com­pa­gnia. Non c’è da stu­pir­si che i faris­ei abbia­no rea­gi­to sul­la difen­si­va. «[…] «Come fa il vos­tro Maes­tro a man­gia­re con tan­ta feccia?» chie­se­ro i suoi dis­ce­po­li». (Matteo 9:10 NLB).

Gesù sie­de lì con colo­ro con cui nes­sun alt­ro sie­de. Per­ché lo fa? Per­ché sono pro­prio ques­te per­so­ne ad ave­re biso­g­no di lui. Per­ché le per­so­ne sane non han­no biso­g­no di un med­ico, ma i mala­ti sì. Gesù Cris­to, in quan­to uomo san­to e allo stes­so tem­po Dio san­to, va dal­le per­so­ne non san­te. Ora arri­va il pun­to decisi­vo di Gesù Cris­to. Ques­to vale per te se stai cammi­n­an­do con Gesù da anni. Ques­to vale per te se stai cammi­n­an­do con Gesù solo da poco tem­po. Ques­to vale per te se non stai cammi­n­an­do con Lui. Egli dice ai faris­ei: «[…] Ora anda­te a pen­sare per una vol­ta che cosa signi­fi­ca la paro­la del­la Scrit­tu­ra: «Voglio che sia­te miser­i­cor­dio­si; non voglio i vos­tri sacri­fi­ci». Per­ché io sono ven­uto per i pec­ca­to­ri e non per colo­ro che pens­a­no di esse­re già abbastan­za bra­vi». (Matteo 9:13 NLB). La cita­zio­ne dal­l’An­ti­co Tes­ta­men­to è trat­ta da Osea 6:6. Cosa sta dicen­do Gesù? Solo colo­ro che han­no biso­g­no di esse­re sal­va­ti si sono resi con­to di non poter anda­re da nessuna par­te da soli. Colo­ro che vogli­o­no esse­re sal­va­ti ammet­to­no di non poter arri­va­re da soli da nessuna par­te. Gesù Cris­to è ven­uto per tut­ti colo­ro che si sono resi con­to di non riusci­re da soli.

Tor­nia­mo per un atti­mo a Osea. Seb­be­ne gli israe­li­ti meri­tas­se­ro di esse­re dis­trut­ti a cau­sa del­la loro fedel­tà, Dio è miser­i­cor­dio­so. Egli stes­so infat­ti dice di sé: «[…] Io sono il San­to che abita in mez­zo a voi e non cadrò su di voi pie­no d’i­ra». (Osea 11:9 NLB). Il mess­ag­gio che pas­sa da Osea a Gesù è ques­to: Ent­ram­bi sono mess­ag­ge­ri del­l’a­mo­re che per­do­na. Ques­to amo­re è pron­to a per­do­na­re anche te, anche dopo la peg­gio­re vio­la­zio­ne del­la fede.

Tre doman­de da port­are via:

  • Osea e Gesù signi­fi­ca­no «Il Signo­re salva/guarisce». Sei pron­to a esse­re aiutato?
  • Dove sei sta­to infede­le al tuo Dio? Sareb­be ora di pen­tir­si e di tornare a esserg­li fedele?
  • Il mess­ag­gio di Osea e di Gesù è un mess­ag­gio di amo­re per­do­nan­te. Sei pron­to a per­do­na­re gli altri come Dio ha per­do­na­to te?

 

 

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Let­tu­ra del tes­to bibli­co: Osea 1–3; Matteo 9:9–13

  1. Osea e Gesù signi­fi­ca­no «Il Signo­re salva/guarisce». Sei pron­to a esse­re aiutato?
  2. Dove sei sta­to infede­le al tuo Dio? Sareb­be ora di pen­tir­si e di tornare a esserg­li fedele?
  3. Il mess­ag­gio di Osea e di Gesù è un mess­ag­gio di amo­re per­do­nan­te. Sei pron­to a per­do­na­re gli altri come Dio ha per­do­na­to te?
  4. Cosa ti ha scon­vol­to del­la sto­ria di Osea? Dove hai del­le domande?
  5. Quan­to sono importan­ti per te i signi­fi­ca­ti dei nomi? Rie­sci a capi­re che i nomi posso­no esse­re più di un sem­pli­ce indirizzo?
  6. Dove hai già spe­ri­men­ta­to l’a­mo­re per­do­nan­te di Dio?