Data: 21 Giug­no 2020 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gene­si 13–14+19
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Sem­bra che Lot non aves­se una bus­so­la eti­ca, che and­as­se alla deri­va e pren­des­se la via di minor resis­ten­za. Di con­se­guen­za, la sua vita asso­mi­glia a una serie di dis­gra­zie. Come pos­sia­mo fare scel­te sag­ge e sos­teni­bi­li nella nos­t­ra vita? Nono­stan­te tut­to, Lot pas­sa alla sto­ria come un «uomo gius­to». Ques­to ha mol­to a che fare con la preg­hie­ra di suo zio Abramo.


Lot, il nipo­te di Abra­mo, ave­va mol­te cose che non anda­va­no in lui. Ma non c’è un esem­pio trop­po brut­to da cui impara­re qual­co­sa – anche se è solo ciò che non dov­rem­mo fare. Lot ci aiu­ta attra­ver­so le sue espe­ri­en­ze di vita su come fare buo­ne scel­te nella vita.

Decisioni egoistiche

Abra­mo e Lot erano noma­di che han­no ent­ram­bi alle­va­to la loro com­pa­gnia com­pos­ta da ani­ma­li e uomi­ni. Abra­mo a quel­l’epo­ca ave­va già 318 uomi­ni in bat­ta­glia al suo fian­co (Gene­si 14:14), più mog­li, gran­di man­drie di bes­tiame e abbond­an­za di argen­to e oro (Gene­si 13:2). «Lot, che andò con Abram, pos­se­de­va anche mol­te peco­re, muc­che e ten­de, quin­di non c’era abbastan­za pas­co­lo per tut­ti gli ani­ma­li. I loro beni erano trop­po gran­di per vive­re insie­me»(13,5f NL). Poi­ché i pas­to­ri dei due CEO erano in pie­di l’u­no sui pie­di del­l’al­t­ro, liti­ga­ro­no tra di loro. «Abram dis­cus­se la ques­tio­ne con Lot. «Ques­ta lot­ta tra voi e me e tra i vos­tri pas­to­ri e i miei pas­to­ri deve fini­reha det­to. «Dopo tut­to, sia­mo impa­ren­ta­ti l’u­no con l’al­t­ro! È meglio se ci sepa­ria­mo. Tut­to il pae­se è davan­ti a voi. Se tu vuoi spostar­ti a sinis­tra, io mi spos­terò a des­tra. Ma se tu vai a des­tra, io girerò a sinis­tra.» «(13,8f NL).

Da una par­te c’era la val­le del Giord­a­no, ben irri­ga­ta e fer­ti­le come il giar­di­no del­l’E­den o l’E­git­to. Dal­l’al­tra par­te c’era l’a­ri­da ter­ra mon­tagno­sa del Negev. Lot non ha avu­to biso­g­no di tem­po per pen­sare, ha scel­to la fer­ti­le pia­nura del­la Val­le del Giord­a­no. Il cri­te­rio del­la sua decis­io­ne era uni­ca­men­te l’e­go­is­mo e il pro­prio van­tag­gio. Avreb­be potu­to benis­si­mo lascia­re la buo­na ter­ra a suo zio secon­do il prin­ci­pio del­l’o­no­re del­l’e­tà. Qual è la base del­le nost­re decisioni?

Così Lot scel­se la Val­le del Giord­a­no, pro­prio la zona che oggi è ogget­to di una fero­ce dis­pu­ta. Il pri­mo lug­lio, il pri­mo minis­tro Ben­ja­min Net­an­ya­hu vuo­le annet­te­re quei ter­ri­to­ri in Cis­gior­da­nia che il cosid­det­to Pia­no del seco­lo di Donald Trump assegna a Israe­le. Tut­ta­via, c’è una mas­sic­cia oppo­si­zio­ne all’an­nes­sio­ne del ter­ri­to­rio che Israe­le occu­pa dal 1967 – anche da par­te degli esper­ti di sicu­rez­za israelia­ni. For­se i poli­ti­ci dov­reb­be­ro impara­re dal­l’a­per­tu­ra men­ta­le di Abram.

Non appe­na Lot si mos­se ver­so est con la sua trup­pa, Abram rice­vet­te una stret­ta di mano da Dio sot­to for­ma di una pro­mes­sa di bene­di­zio­ne per la ter­ra di Cana­an in cui rima­se (13:14ff). Il res­to del­la sto­ria mos­tra in modo impres­sio­n­an­te che è meglio esse­re nel luo­go in cui Dio bene­di­ce inve­ce del luo­go da cui ci aspet­ti­amo per­so­nal­men­te i mag­gio­ri benefici.

Ben pres­to Lot e la sua gen­te furo­no fat­ti pri­gio­nie­ri di guer­ra. Quan­do Abram sep­pe di ques­to, uscì con i suoi 318 uomi­ni in bat­ta­glia e liberò il suo «nipo­te e tut­ti i suoi beni, tut­te le don­ne e tut­ti gli altri pri­gio­nie­ri» (14:16 NL). Qual­che tem­po dopo, Lot rice­vet­te la visi­ta di due ange­li. Li ha costret­ti a pas­sa­re la not­te con lui. Tra una cena deli­zio­sa e il lavar­si i den­ti, una fol­la fa bac­ca­no alla por­ta d’in­gresso di Lot. Esi­go­no i due ospi­ti per poter­si sod­dis­fa­re su di loro. Il lot­to nego­zia: « «I miei fratel­lichie­se, non com­met­te­re un tale cri­mi­ne! Guar­da, ho due fig­lie che non han­no mai dor­mi­to con un uomo. Pos­so port­ar­te­li fuo­ri. Fate con loro quello che vole­te» «(19,7f NL). L’o­s­pi­ta­li­tà ori­en­ta­le pesa di più su Lot che la preoc­cu­p­a­zio­ne per i pro­pri fig­li. Avreb­be sacri­fi­ca­to le sue fig­lie per la sua repu­ta­zio­ne. For­t­u­na­ta­men­te, i due ange­li sono sta­ti in gra­do di pre­ve­ni­re l’a­bu­so ses­sua­le. Suc­ces­si­v­a­men­te, la fami­glia di Lot fug­gì via da Sodo­ma ment­re gli ange­li rade­va­no al suo­lo la cit­tà. «All­o­ra il Signo­re fece pio­ve­re fuo­co e zol­fo dal cie­lo su Sodo­ma e Gomor­ra.»(19.24 NL).

A quel pun­to, di tut­ti i suoi averi erano rimasti solo Lot e le sue due fig­lie. Impau­ri­to, si ritirò con loro in una caver­na su in col­li­na. «Un gior­no la figlia mag­gio­re dis­se alla mino­re: «Qui non c’è nes­sun uomo in lungo e in lar­go con cui pos­sia­mo dorm­ire, e nos­tro pad­re è vec­chio. Vie­ni, fac­cia­mo­lo ubria­ca­re di vino e poi andia­mo a let­to con lui. È così che diven­te­remo fig­li attra­ver­so nos­tro pad­re» «(19:31f NL). Non appe­na det­to che fat­to. Nove mesi dopo nac­que­ro due fig­li, chi­ama­ti Moab e Ben-Ammi. Essi diven­ne­ro i pro­ge­ni­to­ri dei Moa­bi­ti e degli Ammo­ni­ti. Ques­ti due popo­li avreb­be­ro poi reso la vita dif­fi­ci­le al popo­lo d’Israele.

Sem­bra che Lot non aves­se una bus­so­la eti­ca, che and­as­se alla deri­va e pren­des­se la via di minor resis­ten­za. Sem­bra che non abbia mai lot­ta­to con doman­de dif­fi­ci­li come: Qua­li sono le con­se­guen­ze future del­la mia decis­io­ne? oppu­re mi chie­do cosa Dio vuo­le che fac­cia. Inve­ce, ha vis­suto per il momento.

Buone decisioni

Un lea­der ha det­to una vol­ta: «Nes­su­no è gui­da­to dal caso in una dire­zio­ne che ono­ri Dio.» Lot è un esem­pio di come non dov­rem­mo vive­re. In nessuna fase del­la sua vita è sta­to una bene­di­zio­ne per colo­ro che lo cir­con­da­va­no. Nes­sun sale e luce in lungo e in lar­go, tran­ne che per sua mog­lie, che è diven­ta­ta la Salepilas­tro ;-) si bloc­cò per­ché guar­dò indie­tro con­tro l’is­tru­zi­o­ne degli ange­li (19,26).

Come pos­sia­mo pren­de­re buo­ne decis­io­ni nella nos­t­ra vita in modo da non esse­re semp­re preoc­cu­pa­ti del­la nos­t­ra repu­ta­zio­ne e del nos­tro pia­ce­re, ma del bene degli altri? Per­ché è pro­prio ques­to il sen­so del­la vita. Moni­ka Dei­ten­beck-Gose­berg: «Sia­mo su ques­ta ter­ra per­ché sia più faci­le per gli altri vive­re, ama­re, soffri­re, cre­de­re attra­ver­so la nos­t­ra esis­ten­za. Ques­to è lo sco­po del­la nos­t­ra vita.»

  • Uno dei pen­sa­to­ri di manage­ment più importan­ti del mon­do è Clay­ton Chris­ten­sen, un pro­fes­so­re di Har­vard, con­du­ce la sua vita con dei voti – un vec­chio ter­mi­ne per indi­ca­re una pro­mes­sa che non può esse­re infran­ta. Si può anche chi­ama­re ques­to un «impeg­no asso­lu­to». Nei suoi anni più gio­va­ni, Chris­ten­sen ha osser­va­to mol­ti mana­ger che han­no sacri­fi­ca­to la pri­ma par­te del­la loro vita esclu­si­v­a­men­te alla car­ri­e­ra per poter­si dedi­ca­re inter­amen­te alla fami­glia nella secon­da metà del­la loro vita – ormai finan­zia­ria­men­te indi­pen­den­te. L’u­ni­co pro­ble­ma era che ques­te fami­g­lie erano spes­so dis­gre­ga­te o se ne erano anda­te da tem­po. Così Chris­ten­sen fece un voto e pro­mi­se a Dio di non lavora­re nei fine set­ti­ma­na e di esse­re a casa per cena nei gior­ni feria­li. Il che signi­fi­ca­va che a vol­te par­ti­va per il lavoro alle tre del mat­ti­no. Per­ché non deci­de­re caso per caso?
  • Nel 1519, il con­quis­ta­dor spa­gno­lo Her­n­an Cor­tés rag­gi­unse la cos­ta del Mes­si­co. Sen­za ulte­rio­ri indu­gi, dichiarò il Mes­si­co una colo­nia spa­gno­la e lui stes­so il suo gover­na­to­re. Poi fece affon­da­re le sue navi e pri­vò se stes­so e le sue trup­pe del­la pos­si­bi­li­tà di tornare. Per­ché Cor­tés ha rin­un­cia­to alla sua liber­tà di scelta?
  • La gen­te mi chie­de con­ti­nu­a­men­te se vado al lavoro in bici­c­letta con qual­si­a­si tem­po e in qual­si­a­si peri­odo del­l’an­no. Sì, ques­to fa par­te del mio voto e non devo deci­de­re di caso in caso.
  • Ricordo uno dei miei lea­der gio­va­ni­li del pas­sa­to. Ci ha det­to che vole­va vive­re secon­do Giob­be 31:1. «Ho fat­to un pat­to con i miei occhi che non guar­derò una ver­gi­ne con uno sguar­do bra­mo­so»(NL). Per­ché non deci­de­re caso per caso?
  • Sul­la base di una recen­te espe­ri­en­za, ho inte­gra­to il mio impeg­no inte­rio­re a rivol­ger­si alle per­so­ne che sen­to ave­re qual­co­sa con­tro di me.
  • Dai tem­pi del­l’app­ren­di­sta­to, par­te del mio voto è sta­to quello di inves­ti­re una deci­ma men­si­le dal mio sala­rio nella cau­sa di Dio.

È bene ave­re una chia­ra bus­so­la di valo­ri nel­le gran­di ques­tio­ni del­la vita come il den­a­ro, il ses­so e il pote­re. Se si devo­no pren­de­re nuo­ve decis­io­ni da una situa­zio­ne all’al­tra, si per­de la for­za di volon­tà. Fati­ca del­la decis­io­ne («fati­ca decis­io­na­le») è il ter­mi­ne sci­en­ti­fi­co per defi­nir­lo. Un cer­vel­lo stanco di mol­te decis­io­ni opterà per l’op­zio­ne più con­ve­ni­en­te – e non di rado è la peg­gio­re. Una vol­ta che abbia­mo pre­so un impeg­no, non dob­bia­mo sop­pe­sa­re ogni vol­ta i pro e i con­tro. La decis­io­ne è già pre­sa e ci cos­ta poca energia.

Ma poi ci sono le decis­io­ni che non sono coper­te da ques­to. Sono d’ac­cordo con il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Har­ry Tru­man (1884–1972). Quan­do un mem­bro del­lo staff gli pre­sen­ta­va una decis­io­ne, la sua doman­da stan­dard era: «Quan­to tem­po ho a dis­po­si­zio­ne? Una set­ti­ma­na, due gior­ni, un’o­ra o cin­que minu­ti?Il suo mot­to: «Mai deci­de­re pri­ma del neces­sa­rio». Usa­re ogni spa­zio dis­po­ni­bi­le per il chia­ri­men­to. Ma quan­do arri­va il momen­to, col­pi­sci e deci­di. Usa­re il tem­po dato non signi­fi­ca esse­re pas­si­vi e aspet­ta­re la famo­sa let­te­ra dal cie­lo. È uno spa­zio vita­le pie­no di lavoro inte­rio­re, di chia­ri­fi­ca­zio­ne dei fat­ti e di dia­lo­go con Dio.

Quan­do deci­dia­mo in fret­ta, le emo­zio­ni gio­ca­no un ruo­lo trop­po gran­de. O col­pis­ce un ner­vo «buo­no» e sia­mo subi­to in fiam­me. In ques­to sta­to deci­dia­mo cose di cui potrem­mo pen­tir­ci più tar­di. Oppu­re la richies­ta va «con­tro­cor­ren­te» e deci­dia­mo di non far­lo, anche se una decis­io­ne corag­gio­sa sareb­be gius­ta e Dio vuo­le «all­ar­ga­re il nos­tro ter­ri­to­rio» attra­ver­so di essa.

 

Lot non era né sale né luce per colo­ro che lo cir­con­da­va­no. Del tut­to sor­pren­den­te­men­te, pas­sa comun­que alla sto­ria come un «uomo gius­to». Il motivo: Ha lascia­to Sodo­ma e si è lascia­to sal­va­re (2 Pie­tro 2:7f). Al con­tra­rio, Gesù ha biso­g­no del­la mog­lie di Lot come esem­pio di avver­ti­men­to. Si aggrap­pa­va alla vec­chia vita e non pote­va separ­ar­si dal­la sua pre­ce­den­te casa e dai suoi beni. Ecco per­ché è peri­to con Sodo­ma. Gesù arro­ven­ta la sto­ria: «E il mon­do sarà come ai tem­pi di Lot. Le per­so­ne anda­va­no avan­ti con i loro affa­ri quo­ti­dia­ni – man­gia­re e bere, com­pra­re e ven­de­re, piant­are e cos­trui­re – fino alla mat­ti­na in cui Lot lasciò Sodo­ma.» (Luca 17:28f NL). Secon­do Gesù, il mon­do di oggi fun­zio­na in sti­le Sodo­ma: man­gia­re, bere, com­pra­re, ven­de­re, piant­are, cos­trui­re. Colo­ro che si lascia­no anda­re alla deri­va nella vita per caso si esau­ri­s­co­no in bana­li­tà e osti­na­zio­ne. Il fuo­co che cad­de su Sodo­ma equi­va­le a Gesù con la sua venu­ta di nuo­vo. E poi c’è solo una doman­da nella stan­za: Hai pre­so la decis­io­ne gius­ta e ti sei lascia­to Sodo­ma alle spal­le? Com’è pos­si­bi­le che Lot abbia fat­to così tan­ti casi­ni e che alla fine si sia sal­va­to? Il segre­to era la preg­hie­ra di Abra­mo: «Ma Dio ave­va ascolt­a­to la richies­ta di Abra­mo: ave­va dis­trut­to le cit­tà dove Lot ave­va vis­suto, ma ave­va por­tato Lot stes­so in sal­vo.»(Gene­si 19:29 NL). Ques­to è un incorag­gi­a­men­to per tut­te le per­so­ne che pre­ga­no per la sal­vez­za e la reden­zio­ne dei loro cari. La tua preg­hie­ra ha un effet­to, anche se sem­bra il contrario.

 

 

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­ge­re il tes­to del­la Bibbia: Luca 17:20–37

  1. Sei attu­al­men­te in una fase decis­io­na­le? Come pren­de le sue decisioni?
  2. Con qua­li voti vivi la tua vita? Spie­ga la tua bus­so­la di valo­ri interiore!
  3. Cosa pen­sa del Prin­ci­pio Tru­man? Qua­li sono i pos­si­bi­li vantaggi?
  4. Gesù para­go­na la vita a Sodo­ma con la situa­zio­ne degli ulti­mi tem­pi. In che misu­ra Lot ci ser­ve da modello?
  5. Qua­li sen­ti­men­ti sca­te­na in te il pen­sie­ro del ritor­no di Gesù?