Gesù pianse: vieni a vedere tu stesso

Data: 28 Gen­naio 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gio­van­ni 11:1–45
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Come suc­ces­so­re, è importan­te sape­re chi si segue esat­ta­men­te. L’o­bi­et­tivo di segui­re qual­cu­no è semp­re quello di diven­ta­re più simi­le al suo model­lo. Ma cosa signi­fi­ca segui­re qual­cu­no che non solo dice «Segu­i­mi», ma di cui si dice: «All­o­ra Gesù pian­se»? Ques­to pas­so bibli­co ci mos­tra mol­to del­la natu­ra di colui che dice «Segu­i­mi».


Mol­te per­so­ne si chie­do­no cosa sareb­be suc­ces­so se aves­se­ro fat­to ques­to o quello. Anch’io mi sono chies­to. Cosa sareb­be suc­ces­so se mi fos­si pre­sen­ta­ta al matri­mo­nio del­la mia com­pa­gna d’a­si­lo con il nos­tro cont­rat­to di all­o­ra e aves­si insis­ti­to sul fat­to che lo ave­va­mo fir­ma­to per con­fer­ma­re che un gior­no ci sarem­mo spo­sa­ti? E se mio pad­re aves­se accett­a­to l’of­fer­ta di lavoro negli Sta­ti Uniti negli anni ’90? Il sog­no ame­ri­ca­no si sareb­be rea­liz­za­to? Vote­rei per Trump adesso? E se mi fos­si fer­ma­to alla casa di ripo­so al ritor­no dal ser­vi­zio mili­t­are il 1° mar­zo 2013? Avrei anco­ra vis­to mia non­na? E se non aves­si avu­to un mal di tes­ta nel lug­lio 2017 e aves­si quin­di pre­so app­un­ta­men­to con uno dei miei miglio­ri amici? Sarei rius­ci­to a salu­t­ar­lo ade­gua­ta­men­te pri­ma che moris­se in un inci­den­te d’au­to duran­te le mie vacan­ze poco dopo? E se…

E se…?

Cono­sci ques­ta doman­da? Ti poni ques­ta doman­da di tan­to in tan­to? Spes­so ci ponia­mo ques­te doman­de e, da un lato, sia­mo feli­ci che le cose non sia­no anda­te così. Per­ché lo sta­tus quo è mol­to pia­ce­vo­le e bel­lo. Dal­l’al­t­ro lato, sia­mo anche mol­to dis­pia­ci­uti che le cose non sia­no anda­te come avreb­be­ro potu­to. Almeno in ter­mi­ni di effet­ti nega­ti­vi. Nel pro­fon­do, c’è il desi­de­rio di cam­bia­re il pre­sen­te del pas­sa­to in modo che abbia un impatto posi­tivo sul presente.

Sia­mo all’i­ni­zio del tema annua­le del dis­ce­po­la­to con le paro­le di Gesù «Segu­i­mi». Insie­me, come chie­sa, ci pro­po­nia­mo di esplo­ra­re la ques­tio­ne di cosa signi­fi­chi segui­re Gesù Cris­to. Chi è colui che sti­amo seguen­do? Cosa ha fat­to, cosa ha pen­sa­to? Ques­ta mat­ti­na vor­rei con­cen­trar­mi su una sto­ria che con­tiene un pas­so bibli­co che signi­fi­ca mol­to per me e che ha mol­to a che fare con il «e se…».

Gesù Cris­to si tro­va­va sul­l’al­tra spon­da del Giord­a­no ver­so la fine del suo minis­te­ro. Pochi gior­ni pri­ma era sta­to a Geru­sa­lem­me, dove la gen­te vole­va lapi­dar­lo. Ora si ritirò lì. In ques­to luo­go, rice­vet­te un mess­ag­gio da due sor­el­le sue ami­che. Maria e Mar­ta gli fece­ro sape­re che il loro fratel­lo Laz­z­aro era mol­to mala­to e che dove­va veni­re al più pres­to. Gesù era mol­to ami­co di ques­te tre sor­el­le, tut­ta­via si fer­mò lì per altri due gior­ni. Non sem­bra ave­re fret­ta. Gesù impie­ga cir­ca un gior­no per arri­va­re a pie­di. I fratel­li e le sor­el­le vive­va­no a Beta­nia. Ques­to villag­gio si tro­va­va a pochi chi­lo­me­tri da Geru­sa­lem­me e il nome signi­fi­ca «casa dei poveri». È pos­si­bi­le che ques­to nome fos­se pro­ver­bia­le, per­ché Gesù ha semp­re avu­to un cuo­re per i poveri e gli emar­gi­na­ti. Tut­ta­via, come ho det­to, era per­i­co­lo­sa­men­te vici­na a Geru­sa­lem­me. Tut­to ciò che acca­de­va a Beta­nia veni­va subi­to nota­to a Geru­sa­lem­me. Laz­z­aro era già mor­to da quat­tro gior­ni. Quan­do Mar­ta sen­tì che Gesù sta­va andan­do da loro, si affret­tò ad anda­re incon­tro a Gesù. Sua sor­el­la Maria rima­se in casa. Mar­ta era semp­re sta­ta la più atti­va del­le due. Mar­ta dis­se a Gesù: «Signo­re, se tu fos­si sta­to qui, mio fratel­lo non sareb­be mor­to». (Gio­van­ni 11:21 NLB). Come deve esse­re inte­sa ques­ta affer­ma­zio­ne? Era un rim­pro­vero a Gesù? O par­la piut­tosto di dispe­ra­zio­ne? Oppu­re è un’af­fer­ma­zio­ne: e se Gesù fos­se sta­to qui? Mar­ta ha un incon­tro per­so­na­le con Gesù. In ques­ta con­ver­sa­zio­ne, egli la por­ta dal pre­sup­pos­to che Gesù sia una per­so­na importan­te a quello che Gesù sia il Sal­va­to­re del mon­do pro­mes­so – il Cris­to. Con ques­ta con­s­ape­vo­lez­za, Mar­ta tor­na da Maria e for­se glie­lo dice anche. Maria si affret­ta a rag­gi­unge­re Gesù. Le per­so­ne che erano con lei e che erano in lut­to con lei la seguo­no. Quan­do Maria giunse nel luo­go dove si tro­va­va Gesù e lo vide, si get­tò ai suoi pie­di e dis­se: «Signo­re, se tu fos­si sta­to qui, mio fratel­lo non sareb­be mor­to» ». (Gio­van­ni 11:32 NLB). Si trat­ta anco­ra una vol­ta di un seg­no di rim­pro­vero, di dispe­ra­zio­ne o sem­pli­ce­men­te di una dichia­ra­zio­ne? Res­ta da chie­der­si cosa sareb­be suc­ces­so se Gesù fos­se ven­uto pri­ma. Ma con Maria c’è qual­co­sa di diver­so: cade in pie­di davan­ti a Gesù. Ques­to pro­fon­do dolo­re mis­to a fidu­cia in Gesù sca­te­na una rea­zio­ne.  «Quan­do Gesù vide Maria pian­ge­re e la gen­te che pian­ge­va con lei, fu pie­no di rab­bia e di dolo­re. «Dove l’a­ve­te depos­to?» chie­se. Gli ris­po­se­ro: «Signo­re, vie­ni a vede­re» ». (Gio­van­ni 11:33–34 NLB). Gesù era scioc­ca­to. La cosa lo col­pì pro­fon­da­men­te. Rab­bia da un lato, dolo­re dal­l’al­t­ro. Per­ché Gesù era arrab­bia­to? Lui stes­so era rimasto dal­l’al­tra par­te del Giordano.

Gesù pianse

Non cono­scia­mo il motivo esat­to, ma è imme­dia­ta­men­te segui­to da un ver­set­to bibli­co che pro­ba­bilm­en­te è più pas­to­ra­le di qual­si­a­si alt­ro. «All­o­ra Gesù pian­se» (Gio­van­ni 11:35 NLB). Gesù pian­se. Vor­rem­mo aggi­unge­re il più rapi­da­men­te pos­si­bi­le: Gesù pian­se per­ché… Vor­rei sof­fer­mar­mi qui e ricord­ar­ci ques­to. Colui che i cris­tia­ni seguo­no era un uomo di lacrime. Nella Bibbia non leg­gi­a­mo mai che Gesù abbia riso. Ma leg­gi­a­mo che pian­se. Ques­to non signi­fi­ca che scherz­a­re sia fuo­ri luo­go. Ma mos­tra mol­to di più il carat­te­re di Gesù. A quel tem­po, come oggi, pian­ge­re era pra­ti­ca­men­te impen­sa­bi­le per un uomo, cioè per un dio.

Ma in ques­ta sto­ria, Gesù non è l’u­ni­co a pian­ge­re. Incon­tria­mo mol­te per­so­ne in lut­to. Il pian­to di Maria è descritto con la paro­la gre­ca «klaio». Signi­fi­ca qual­co­sa come pianto/piangere. Il sostan­tivo di ques­ta paro­la signi­fi­ca pian­to. «Klaio» è l’es­pres­sio­ne abitua­le del pian­to. Maria pian­ge­va, ulu­la­va, a cau­sa del suo dolo­re. Dal­l’al­tra par­te c’è Gesù. Pro­fon­da­men­te col­pi­to dal suo dolo­re, ini­zia a pian­ge­re anche lui. Tut­ta­via, non si trat­ta del­la paro­la «klaio», ma del­la paro­la gre­ca «dakryo». Seb­be­ne anche ques­ta signi­fi­chi pian­ge­re, ha un signi­fi­ca­to più ampio. Signi­fi­ca pian­ge­re, ma anche scop­pia­re in lacrime o ave­re gli occhi luci­di. Esprime com­pas­sio­ne ed è usa­to solo una vol­ta in tut­to il Nuo­vo Tes­ta­men­to, e pre­ci­sa­men­te qui. Tut­ta­via, il fat­to che Gesù abbia pian­to non è solo una pro­va che Gesù fos­se Dio, ma anche che fos­se effet­ti­va­men­te uma­no. All’i­ni­zio del Van­ge­lo di Gio­van­ni, Gesù vie­ne descritto come la Paro­la che si è fat­ta uomo (Gio­van­ni 1:14). «Solo quan­do met­te­remo da par­te le nost­re idee ossi­fi­ca­te di Dio e le scam­bie­re­mo con imma­gi­ni in cui la Paro­la, che è Dio, pos­sa pian­ge­re con i pian­gen­ti di ques­to mon­do, sco­pri­re­mo cosa signi­fi­ca ver­a­men­te la paro­la «Dio» ». (N.T. Wright). Gesù Cris­to scop­pia in lacrime nel momen­to in cui vede Maria e tut­te le per­so­ne che erano con lei pian­ge­re. Gesù sop­por­tò le pre­di­zio­ni del­le scrit­tu­re del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to mol­to più let­teral­men­te di quan­to si pen­si. «Tut­ta­via, egli ha pre­so su di sé le nost­re malat­tie e ha sop­por­tato i nos­tri dolo­ri. […]» (Isa­ia 53:4 NLB).

In nes­sun momen­to, però, Gesù non sape­va cosa sta­va facen­do. Sape­va già che Laz­z­aro era mor­to pri­ma che par­tis­se­ro dal­l’al­tra par­te del Giord­a­no. «Poi dis­se loro aper­ta­men­te: Laz­z­aro è mor­to. Sono con­ten­to per voi di non esse­re sta­to lì, per­ché avre­te un alt­ro motivo per cre­de­re in me. Veni­te, andia­mo da lui». (Gio­van­ni 11:14 NLB). Egli sape­va esat­ta­men­te in quel momen­to di lacrime che avreb­be risu­s­ci­ta­to Laz­z­aro dai mor­ti. «Poi roto­la­ro­no via la pie­tra. All­o­ra Gesù alzò gli occhi al cie­lo e dis­se: «Pad­re, ti ringra­zio che mi hai ascolt­a­to. So che tu mi ascol­ti semp­re, ma dico ques­to a cau­sa del­la mol­ta gen­te che sta qui, per­ché cred­a­no che tu mi hai man­da­to». Poi chi­amò a gran voce: «Laz­z­aro, vie­ni fuo­ri!» E Laz­z­aro uscì. Era avvol­to in pan­ni da tom­ba e il suo capo era coper­to da un pan­no. Gesù dis­se: «Sciog­li le ben­de e lascia­lo anda­re! (Gio­van­ni 11:41–44 NLB). Mar­ta avver­tì Gesù del­la puz­za. Laz­z­aro era già mor­to da quat­tro gior­ni e nel cli­ma di Israe­le i mor­ti si decom­pon­go­no rapi­da­men­te. Ma se con­side­ria­mo Gesù, a cosa pen­sia­mo si rife­ris­ca il suo ringra­zia­men­to al Pad­re? Alcu­ne ipo­te­si sos­ten­go­no che Gesù abbia lot­ta­to con Dio duran­te i due gior­ni di attesa pri­ma di par­ti­re. Per­ché quan­do la tom­ba fu aper­ta, non c’era alcun odo­re. Dio ave­va quin­di ascolt­a­to Gesù. Gesù sape­va anche che resus­ci­t­are Laz­z­aro dal­la mor­te avreb­be por­tato alla sua stes­sa mor­te. Ques­to si rife­ris­ce a sua vol­ta alla sua stes­sa mor­te. Gesù risu­s­ci­tò dopo tre gior­ni, Laz­z­aro dopo quat­tro. Tut­ta­via, l’An­ti­co Tes­ta­men­to indi­ca­va già che Gesù e Laz­z­aro non si decom­po­se­ro, cioè che non c’era puz­za.  «Per­ché non las­cerai che il tuo san­to mar­cis­ca nella tom­ba, né per­met­terai che il tuo pio mar­cis­ca nella tom­ba». (Sal­mo 16:10 NLB). Erano pre­sen­ti così tan­te per­so­ne che il mira­co­lo del­la resurre­zio­ne di Laz­z­aro si dif­fu­se a mac­chia d’o­lio. La voce si dif­fu­se rapi­da­men­te e mol­ti ini­zia­ro­no a cre­de­re in Gesù gra­zie a ques­to mira­co­lo. I capi reli­gio­si decise­ro quin­di di ucci­de­re Gesù.

Anco­ra una vol­ta: Gesù sape­va esat­ta­men­te cosa sta­va facen­do. Nel momen­to in cui pian­se, sape­va di voler risu­s­ci­t­are Laz­z­aro dai mor­ti. Ma ques­to pas­so bibli­co ci mos­tra un uomo dei dolo­ri. Un uomo che cono­sce il nos­tro dolo­re e la nos­t­ra sof­fe­ren­za. Ci mos­tra un uomo che con­di­vi­de e sop­por­ta tut­to con noi fino al pianto.

Vieni a vedere con i tuoi occhi!

Cosa ci dice ques­ta sto­ria? Cosa ha a che fare con il nos­tro tema del­l’an­no? In ques­ta sto­ria, for­se un po» nas­cos­ta, c’è un cam­bia­men­to di pro­s­pet­ti­va. E se.… E se la mor­te non fos­se la fine? Quan­do Gesù ebbe una con­ver­sa­zio­ne per­so­na­le e pas­to­ra­le con Mar­ta, fece la seguen­te affer­ma­zio­ne. «Gesù le dis­se: Io sono la risurre­zio­ne e la vita. Chi cre­de in me vivrà, anche se muo­re». (Gio­van­ni 11:25 NLB). Mar­ta si chie­se cosa sareb­be suc­ces­so se Gesù fos­se sta­to pre­sen­te in tem­po, cioè duran­te la vita di Laz­z­aro. La ris­pos­ta di Gesù è: E se io fos­si la risurre­zio­ne e la vita? Ques­to cam­bia­men­to di pro­s­pet­ti­va si veri­ficò anche con Mar­ta. Inve­ce di chie­der­si cosa sareb­be suc­ces­so se il suo buon ami­co Gesù fos­se arri­va­to in tem­po, si ren­de con­to di tut­to. E se Gesù fos­se il Cris­to? » […] sono giunto a cre­de­re che tu sei il Cris­to, il Figlio di Dio, che deve veni­re nel mon­do». (Gio­van­ni 11:27 NLB). Mar­ta pas­sò dal nega­tivo «e se…» al posi­tivo «e se l’ul­ti­ma paro­la non è anco­ra sta­ta det­ta»! Si rese con­to di ques­to anche pri­ma che Gesù risu­s­ci­tas­se Laz­z­aro dai morti.

Ma pos­sia­mo port­are con noi qual­cos’al­t­ro. Dis­ce­po­la­to signi­fi­ca imi­ta­zio­ne. Quan­do seguia­mo qual­co­sa, ques­to deter­mi­na mol­te cose. Dal nos­tro pro­gram­ma al nos­tro com­por­ta­men­to, dal modo di pen­sare al nos­tro por­ta­fo­glio. Nel Nuo­vo Tes­ta­men­to ci ven­go­no dati dei con­sig­li per i segu­aci. «Se gli altri sono feli­ci, gioisci con loro. Se sono tris­ti, accom­pa­gna­li nel loro dolo­re». (Roma­ni 12:15 NLB). Il nos­tro tema del­l’an­no, «Segu­i­mi», è un invi­to a veni­re con noi e a vede­re con i tuoi occhi. Gesù dis­se a un uomo di seguir­lo (Gio­van­ni 1:43). Ques­t’uo­mo ave­va rico­no­sci­uto che Gesù era quello annun­cia­to nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Dis­se al suo ami­co Natanae­le che il Sal­va­to­re pro­mes­so era Gesù di Naza­reth. « «Da Naza­reth!» esclamò Natanae­le. Filip­po ris­po­se: «Vie­ni a vede­re tu stes­so» ». (Gio­van­ni 1:46 NLB). Natanae­le ave­va un’i­dea chia­ra di ciò che sareb­be acca­du­to e come. Il suo «e se venis­se il Sal­va­to­re del mon­do» era chia­ra­men­te defi­ni­to. Il suo Sal­va­to­re non pote­va veni­re da Naza­reth. Ma ora arri­va l’in­vi­to di Filip­po a «veni­re e vede­re con i tuoi occhi». Ognu­no di noi si tro­va a un pun­to diver­so nella seque­la di Gesù Cris­to. Oggi ti inviti­amo a «veni­re e vede­re con i tuoi occhi». Cono­sci colui che pian­ge­va a cau­sa del dolo­re che lo cir­con­da­va. Sei pron­to a ride­fi­ni­re i tuoi «e se…»?

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gio­van­ni 11, 1–45

  1. Cosa pen­si del com­por­ta­men­to di Gesù, che si è fer­ma­to due gior­ni in più olt­re il Giord­a­no ris­pet­to al necessario?
  2. «E se…» Qual è la doman­da che ti preoc­cu­pa di più a ques­to pro­po­si­to? Dove hai una gran­de doman­da «E se…»? doman­da? Sei pron­to a rice­ve­re una nuo­va prospettiva?
  3. «All­o­ra Gesù pian­se» (Gio­van­ni 11:35 NLB). Cosa sus­ci­ta in te ques­to pas­so del­la Bibbia? Cosa dice di Gesù? Cosa dice del tuo Dio quan­do gli occhi gli si vela­no per il dolo­re che vede intor­no a sé?
  4. Gesù sape­va esat­ta­men­te cosa avreb­be fat­to. Cosa dice di Gesù il fat­to che pian­ge­va pur sapen­do che avreb­be risu­s­ci­ta­to Laz­z­aro dai morti?
  5. Mar­ta è pas­sa­ta da «E se ques­to o quello cam­bi­as­se» a «E se Gesù fos­se più gran­de del­la mor­te». Che cosa signi­fi­ca per te? Dove ti classificheresti?
  6. Sei pron­to a veni­re e ad esse­re con­vin­to tu stes­so (Gio­van­ni 1:46)? Cosa ti ser­ve per esse­re con­vin­to a segui­re Gesù Cristo?