Santificazione – vedere la gloria di Dio

Data: 22 Ottobre 2023 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gio­van­ni 17:20–26; 2 Corin­zi 3:18
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Nella Bibbia ci vie­ne ripe­tu­tamen­te chies­to di esse­re san­ti. Vive­re in modo san­to signi­fi­ca con­dur­re una vita dav­vero appa­gan­te. Le per­so­ne sono in fase di san­ti­fi­ca­zio­ne quan­do vivo­no semp­re più in accordo con lo sta­tus di «san­to» che gli è sta­to con­fe­ri­to. Più con­templi­a­mo la glo­ria di Dio, più vedia­mo il suo poten­te amo­re e più diven­ti­amo santi.


Il Signo­re dice: «Sare­te san­ti, per­ché io sono san­to» (Levi­ti­co 19:2 LUT). Vale la pena impegn­ar­si per «esse­re san­ti»? Oppu­re è un con­cet­to anti­qua­to, super­a­to e non com­pa­ti­bi­le con il mon­do moder­no? Pur­trop­po la paro­la è sva­lu­ta­ta e ha una con­no­ta­zio­ne nega­ti­va nel nos­tro lin­guag­gio. Vive­re in modo san­to signi­fi­ca inn­an­zi­tutto: vive­re secon­do la nos­t­ra natu­ra e il nos­tro sco­po. Non devo esse­re san­to per pia­ce­re a Dio, ma pos­so tro­va­re una vita san­ta per esse­re feli­ce come lo è Dio. Nella sua san­ti­tà, Dio pos­sie­de la qua­li­tà di vita più alta, più gio­io­sa e più sti­mo­lan­te. Vuo­le con­di­vi­de­re ques­ta vita con noi e per ques­to ci chi­ama a gode­re del­la liber­tà del­la san­ti­tà. Nathan Söder­blom: «I san­ti sono per­so­ne che ren­do­no più faci­le agli altri cre­de­re in Dio.»

Per tocco

Nel Nuo­vo Tes­ta­men­to, le per­so­ne che seguo­no Gesù sono chi­ama­te dis­ce­po­li, cris­tia­ni o san­ti. La Bibbia usa il ter­mi­ne «san­ti» per ren­der­ci chia­ro il con­cet­to: Sia­mo diven­ta­ti com­ple­ta­men­te diver­si gra­zie alla decis­io­ne di segui­re e alla fede in Gesù Cris­to. È ini­zia­to qual­co­sa di com­ple­ta­men­te nuo­vo, per­ché per gra­zia di Dio sia­mo diven­ta­ti capa­ci di con­dur­re una vita nuo­va e diver­sa da quella pre­ce­den­te. Nella famo­sa preg­hie­ra per i suoi dis­ce­po­li, Gesù dice: «Tu non appar­tieni a ques­to mon­do più di quan­to non lo fac­cia io»(Gio­van­ni 17:16 NLB). Esse­re san­ti signi­fi­ca esse­re in ques­to mon­do, ma non appartenervi.

La chi­ama­ta alla san­ti­tà signi­fi­ca vive­re semp­re più in fun­zio­ne del­lo sta­tus di «san­to» con­fe­ri­to, portan­do a ter­ra la poten­za dis­po­ni­bi­le. Tro­via­mo ques­te paro­le in tota­le otto vol­te come richi­amo diret­to nel­le Sacre Scrit­tu­re, cin­que vol­te nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to e tre vol­te nel Nuo­vo. Uno di ques­ti richi­ami si tro­va nel Ser­mo­ne sul Mon­te: «Ma voi sare­te per­fet­ti, come è per­fet­to il Pad­re vos­tro che è nei cie­li»(Matteo 5:48 NLB). Per l’as­colt­a­to­re ebreo era chia­ro che Gesù si sta­va rif­e­ren­do al requi­si­to di Esodo 19:2 di esse­re san­ti. Nel Dis­cor­so del­la Mon­tagna, Gesù sta­bi­lis­ce uno stan­dard mol­to alto per i suoi segu­aci, tan­to che la rea­zio­ne può esse­re qua­si solo: Non potrò mai farlo!

Subi­to dopo ques­ta unità didat­ti­ca, Gesù usa una sto­ria per rive­la­re il segre­to per diven­ta­re san­ti. All’epo­ca di Gesù, la leg­ge proi­bi­va di toc­ca­re un leb­bro­so. Chi­unque lo faces­se veni­va con­side­ra­to un leb­bro­so ed escluso dal­la comu­ni­tà del­le per­so­ne sane, almeno per un cer­to peri­odo. A quel tem­po, i leb­bro­si dove­va­no vive­re al di fuo­ri dei con­fi­ni del­la cit­tà e veni­va­no eti­chett­a­ti con l’es­clama­zio­ne «Leb­bro­so, leb­bro­so» quan­do mi sono avvici­na­to a loro. Al puro non era per­mes­so toc­ca­re l’im­puro. Quan­do l’uo­mo leb­bro­so chie­de a Gesù la gua­ri­gio­ne, Gesù ribal­ta subi­to la rego­la: «Gesù lo toc­cò. «Voglio far­lo», dis­se. «Gua­ri­sci! E in un istan­te l’uo­mo fu gua­ri­to dal­la sua malat­tia.»(Matteo 8:3 NLB). Gesù è il vol­to uma­no del Dio san­to. Attra­ver­so il con­tat­to con Gesù, una per­so­na diven­ta inte­gra, com­ple­ta e san­ta. Sören Kier­ke­gaard: «L’o­bi­et­tivo è avvicinar­si il più pos­si­bi­le a Dio.»

Attraverso l’amore

Poco pri­ma del­la sua mor­te sul­la cro­ce, Gesù pre­gò: «Non pre­go solo per ques­ti dis­ce­po­li, ma anche per tut­ti colo­ro che cre­de­ran­no in me attra­ver­so la loro paro­la.»(Gio­van­ni 17:20 NLB). Gesù pre­ga non solo per i suoi amici pre­sen­ti, ma anche per tut­ti colo­ro che si affi­de­ran­no a lui in futu­ro. «Pre­go per­ché sia­no tut­ti una cosa sola, come io e te sia­mo una cosa sola, Pad­re – per­ché sia­no una cosa sola in noi, come tu sei in me e io sono in te, e il mon­do cre­da che tu mi hai man­da­to. Ho dato loro la glo­ria che tu hai dato a me, affin­ché sia­no una cosa sola come noi sia­mo una cosa sola – io in loro e tu in me, affin­ché tut­ti sia­no per­fe­zio­na­ti nel­l’u­ni­tà. All­o­ra il mon­do saprà che mi hai man­da­to e capirà, che tu li ami come ami me.»(Gio­van­ni 17:21–23 NLB).

Nella sua preg­hie­ra, Gesù cita due chia­vi per la san­ti­fi­ca­zio­ne: La glo­ria e l’a­mo­re. È qua­si incre­di­bi­le, ma vero: Dio ama tut­ti i segu­aci di Gesù – in quan­ti­tà e qua­li­tà – esat­ta­men­te come ha ama­to il Suo uni­co Figlio Gesù! Quan­do cre­dia­mo in Gesù Cris­to, Dio ci ama non come ci meriti­amo, ma come meri­ta Gesù.

Mar­tin Lloyd Jones una vol­ta dis­se: «Ci sono mol­ti pro­ble­mi e dif­fi­col­tà nella vita cris­tia­na. Mi sem­bra semp­re più che la mag­gi­or par­te di essi deri­vi dal sem­pli­ce fat­to che non rico­no­scia­mo, com­p­ren­dia­mo e apprez­zia­mo la vera veri­tà su noi cris­tia­ni.«O per dir­la in un alt­ro modo: Se affer­ras­si­mo dav­vero le veri­tà del­la Bibbia nel pro­fon­do del nos­tro cuo­re, tut­ta la nos­t­ra vita ver­reb­be rivo­lu­zi­o­na­ta. Il fat­to che l’a­mo­re di Dio per noi sia infi­ni­to, eter­no, infal­li­bi­le e immu­ta­bi­le non è solo una veri­tà astrat­ta, ma può diven­ta­re una for­za che cam­bia la vita.

John Owen, deca­no del­la Pri­ma Chie­sa del­l’­Uni­ver­si­tà di Oxford, era con­vin­to che non pos­sia­mo tras­form­ar­ci con le nost­re for­ze, con uno sfor­zo più inten­so, con l’al­lena­men­to del­la nos­t­ra volon­tà. Nes­su­no diven­ta ones­to, genero­so, indul­gen­te o corag­gio­so solo per ten­ta­ti­vi ed erro­ri. Ogni vol­ta che fac­cia­mo qual­co­sa per­ché dob­bia­mo far­lo, otte­nia­mo un cam­bia­men­to super­fi­ci­a­le che non dura. Se un med­ico ammo­nis­ce l’uo­mo d’af­fa­ri desi­de­ro­so di lavora­re meno per moti­vi di salu­te, ques­to por­terà pochi frut­ti. L’uo­mo rimar­rà un mania­co del lavoro fin­ché non amerà qual­co­sa di più del den­a­ro, del suc­ces­so e del potere.

Alcu­ne per­so­ne dif­fi­ci­lm­en­te ries­co­no a super­a­re un rifi­uto o un tra­di­men­to. La ver­go­gna e la rab­bia si ripre­sen­ta­no con­ti­nu­a­men­te. Fin­ché la nos­t­ra repu­ta­zio­ne e l’ap­pro­va­zio­ne uma­na saran­no le cose più importan­ti per noi, ques­to non cam­bierà.. Fun­zio­na solo se ini­zia­mo ad ama­re di più Gesù. Quan­do ami­amo Gesù più del den­a­ro, diven­ti­amo genero­si. Quan­do ami­amo Gesù più del pote­re, ini­zia­mo a ser­vi­re. Se ami­amo Gesù più del­la nos­t­ra repu­ta­zio­ne, sare­mo in gra­do di per­do­na­re. In Israe­le c’è sta­ta per anni una lot­ta di pote­re tra i poli­ti­ci Net­an­ya­hu e Gantz. Ora, dopo l’at­tac­co ter­ro­risti­co, si sono riuni­ti per fare fron­te comu­ne con­tro il nemi­co. Dove­va acca­de­re qual­co­sa di più gran­de del­le loro dif­fe­ren­ze per tro­va­re l’unità.

Se l’a­mo­re di Dio ci toc­ca dav­vero, non dob­bia­mo più cam­bia­re o san­ti­fi­c­ar­ci, ma lo voglia­mo, lo desi­de­ria­mo con tut­te le fib­re del nos­tro esse­re. All­o­ra acca­drà in modo permanente.

Osservando

Con la secon­da paro­la chia­ve del­la sua preg­hie­ra, Gesù ci mos­tra come pos­sia­mo rice­ve­re ques­to amo­re: «Pad­re, voglio che le per­so­ne che mi hai dato sia­no con me, in modo che poss­a­no esse­re le mie La glo­ria può vede­re […]»(Gio­van­ni 17:24 NLB).

La glo­ria deri­va dal­la paro­la ebraica kabod e com­pren­de la seguen­te gam­ma di signi­fi­ca­ti: peso, for­za, pote­re, abili­tà, ono­re, glo­ria, magni­ficen­za, digni­tà, sple­ndo­re. La glo­ria è la san­ti­tà mani­fes­ta, lo sple­ndo­re e il sapo­re del­la san­ti­tà. Vede­re Gesù nella sua glo­ria ci tras­for­ma imme­dia­ta­men­te in una nuo­va crea­zio­ne per­fetta.: «Miei cari amici, noi sia­mo già fig­li di Dio, e come sare­mo quan­do Cris­to ritor­nerà non pos­sia­mo nem­meno imma­gi­n­ar­lo. Ma sap­pia­mo che quan­do tor­nerà sare­mo come lui, per­ché lo ved­re­mo come è ver­a­men­te»(1 Gio­van­ni 3:2 NLB). All­o­ra sarà un bag­no com­ple­to nella glo­ria di Dio. Ma Gesù dice che pos­sia­mo già vede­re la sua glo­ria in ques­ta vita! «Ho dato loro la glo­ria che tu mi hai dato […]»(Gio­van­ni 17:22 NLB). Ecco per­ché John Owen dice: «L’o­bi­et­tivo fina­le del­l’es­se­re uma­no è vede­re la Sua glo­ria.»

Sia­mo san­ti­fi­ca­ti quan­do l’a­mo­re di Dio ci rag­gi­unge attra­ver­so la visio­ne del­la Sua glo­ria. La glo­ria di Dio non può esse­re vis­ta con i nos­tri occhi natu­ra­li. Gli occhi del nos­tro cuo­re devo­no esse­re aper­ti per veder­la. Si trat­ta di un pro­ces­so spi­ri­tua­le nella poten­za del­lo Spi­ri­to San­to. Ecco per­ché Gesù pre­ga per ques­to. Pao­lo fa lo stes­so. Pre­ga affin­ché la chie­sa di Efe­so sia in gra­do di com­pren­de­re l’am­piez­za, la lung­hez­za, l’al­tez­za e la pro­fon­di­tà del­l’a­mo­re di Dio (Efe­si­ni 3:18). Ques­to è il fon­da­men­to del­l’­ope­ra di Dio in noi: «Gra­zie alla poten­te poten­za che ope­ra in noi, Dio può fare infi­ni­ta­men­te di più di quan­to pos­sia­mo chie­de­re o anche solo spe­r­a­re.»(Efe­si­ni 3:20 NLB).

Anche il mar­ke­ting sfrut­ta il fat­to che alla fine voglia­mo quello che vedia­mo. La nos­t­ra san­ti­fi­ca­zio­ne, il cam­bia­men­to nel­l’es­em­pio di Gesù Cris­to, pro­gre­dis­ce quan­do con­templi­a­mo la glo­ria di Dio. «Il velo è sta­to tol­to a tut­ti noi affin­ché pos­sia­mo vede­re la glo­ria del Signo­re come in uno spec­chio. E lo Spi­ri­to del Signo­re lavo­ra in noi affin­ché diven­ti­amo semp­re più simi­li a lui e rif­let­ti­amo semp­re più la sua glo­ria.» (2 Corin­zi 3:18 NLB).

Un noto pas­to­re di New York rac­con­tò la sto­ria di C.H. Spur­ge­on, che spe­ri­men­tò l’a­mo­re e la glo­ria di Dio così inten­sa­men­te che a vol­te dove­va chie­de­re a Dio di ritira­re la Sua glo­ria per­ché non riusci­va più a sop­port­ar­la. E poi il pas­to­re dis­se: «E se Spur­ge­on ha potu­to spe­ri­men­ta­re ques­to come cal­vi­nis­ta, all­o­ra tut­ti noi pos­sia­mo spe­ri­men­tar­lo.«Il Cal­vi­nis­mo è con­side­ra­to mol­to razio­na­le e dottrinario.

Più con­templi­a­mo la glo­ria di Dio, più vedia­mo il suo poten­te amo­re e più sia­mo cam­bia­ti. Ger­hard Tes­tee­gen ha det­to: «Pre­ga­re è guar­da­re il Dio onni­pre­sen­te e lascia­re che lui guar­di te.» Guar­da­re Dio non è una per­di­ta di tem­po, ma il segre­to del­la tras­for­ma­zio­ne per­so­na­le a Sua imma­gi­ne e somiglianza.

La gran­de doman­da è: ci pren­dia­mo il tem­po di guar­da­re il Dio onni­pre­sen­te? Un’of­fer­ta uti­le è Pray23, che si ter­rà la prossi­ma set­ti­ma­na nella sala del cen­tro gio­va­ni­le. Dob­bia­mo eser­cit­ar­ci a rima­ne­re fer­mi per un peri­odo di tem­po più lungo e a guar­da­re la glo­ria di Dio.

La preg­hie­ra di Gesù in Gio­van­ni 17 chia­ris­ce una cosa: L’ac­ces­so a ques­ti tes­o­ri ine­sti­ma­bi­li del­la glo­ria e del­l’a­mo­re di Dio è Gesù. La pro­mes­sa di vede­re la Sua glo­ria, di spe­ri­men­ta­re il Suo amo­re e di esse­re tras­for­ma­ti nel­l’im­ma­gi­ne di Gesù è per colo­ro che «che cre­do­no in me»(Gio­van­ni 17:20). Fede non signi­fi­ca sem­pli­ce­men­te cre­de­re che qual­co­sa sia gius­to, ma met­te­re il peso del­la pro­pria vita su Gesù Cris­to. È la cosa miglio­re che tu pos­sa fare!

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gio­van­ni 17:20–26

  1. Qua­li sen­ti­men­ti sca­te­na in te la chi­ama­ta ad esse­re santo?
  2. Cosa signi­fi­ca esse­re san­ti? Come si diven­ta santi?
  3. Dio ama i segu­aci di Gesù nella stes­sa quan­ti­tà e qua­li­tà con cui ama Gesù. Che cosa significa?
  4. Guar­dan­do la glo­ria di Dio, spe­ri­men­ti­amo ques­to amo­re. Cosa signi­fi­ca vede­re la glo­ria di Dio? Cosa com­por­ta? Cosa suc­ce­de di conseguenza?
  5. Pre­ga­te gli uni per gli altri per otte­ne­re la poten­za del­lo Spi­ri­to San­to in modo da poter spe­ri­men­ta­re l’am­piez­za, la lung­hez­za, l’al­tez­za e la pro­fon­di­tà del­l’a­mo­re di Dio!