Data: 16 Lug­lio 2023 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gene­si 27–28, Gala­ti 5:22–23, Gio­van­ni 15:5
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Al suo pri­mo seg­no, Gesù pre­pa­ra 600 litri del migli­or vino per una fes­ta di noz­ze a Cana, che ha esau­ri­to il vino. Nessuna gua­ri­gio­ne, nes­sun ris­ve­glio dei mor­ti, nessuna mol­ti­pli­ca­zio­ne dei pani – no, ma vino in quan­ti­tà. Cosa signi­fi­ca ques­to? E per­ché Cris­to fa ques­to come pri­mo segno?


Matrimonio – riunirsi – portare frutto

«Così Dio creò l’uo­mo a sua imma­gi­ne, a imma­gi­ne di Dio li creò, maschio e femmi­na li creò. E Dio li bene­dis­se e coman­dò loro dicen­do: «Sia­te fecon­di e mol­ti­pli­ca­te­vi» ». (Gen 1:27–28 NLB).

Diven­ta­re fecon­di da una comu­ni­tà di vita. Ques­ta è la mis­sio­ne di ogni esse­re uma­no. Non tut­ti han­no l’op­por­tu­ni­tà di vive­re ques­to in modo natu­ra­le. Ma ogni esse­re uma­no è chi­ama­to a port­are un frut­to «spi­ri­tua­le» da una comu­ni­tà di vita con Dio. Cris­to lo met­te in pra­ti­ca nel Nuo­vo Tes­ta­men­to. Egli vuo­le esse­re lo spo­so e cer­ca una comu­ni­tà di cre­den­ti come sua spo­sa (la sua chie­sa). Da ques­ta comu­ni­tà vuo­le port­are frut­to. «Io sono la vite; voi sie­te i tral­ci. Chi rima­ne in me e io in lui por­terà mol­to frut­to. Per­ché sen­za di me non pote­te fare nulla. (Gio­van­ni 15:5 NLB).

Ciò che Cris­to vuo­le ope­ra­re in noi attra­ver­so il Suo Spi­ri­to è un frut­to del­lo Spi­ri­to. Il frut­to è descritto come segue: «Se inve­ce lo Spi­ri­to San­to ha il con­trol­lo del­la nos­t­ra vita, farà cre­sce­re in noi frut­ti ben diver­si: Amo­re, gioia, pace, pazi­en­za, gen­ti­lez­za, bon­tà, fedel­tà, dol­cez­za e auto­con­trol­lo». (Gala­ti 5:22–23 NLB).

L’uva diventa vino – il vino è sinonimo di gioia

La par­ti­co­la­ri­tà di ques­to seg­no a Cana, tut­ta­via, non è il tema del­la frut­ta, ma del vino. Nella Bibbia il vino è sino­ni­mo di alle­gria e gioia. Il vino deri­va dal­la tras­for­ma­zio­ne del suc­co d’u­va schi­ac­cia­to. Attra­ver­so un pro­ces­so di fer­men­ta­zio­ne, lo zuc­che­ro del­l’u­va diven­ta alcol – spi­ri­to. Tut­ta­via, la Bibbia non ci invi­ta a diven­ta­re umidi e gio­io­si gra­zie allo spi­ri­to (alcol), ma a riem­pir­ci di Spi­ri­to San­to (Spi­ri­tus sanc­tus) e a tro­va­re la gioia nel dis­ce­po­la­to. «Non ubria­car­ti di vino, altri­men­ti rovi­nerai la tua vita. Lascia inve­ce che lo Spi­ri­to San­to ti riem­pia». (Efe­si­ni, 5:18 NLB).

Quan­do Cris­to può port­are frut­to nella nos­t­ra vita attra­ver­so il suo Spi­ri­to, ques­to ci por­ta gioia. Ques­to è il suo obi­et­tivo. Quin­di il mira­co­lo di Cana riguar­da la ten­sio­ne tra la gioia natu­ra­le e la gioia divina nella dipen­den­za da Cristo.

Le nozze di Cana: come trovare la vera gioia

«Il gior­no dopo, la mad­re di Gesù era a una fes­ta di noz­ze a Cana, un villag­gio del­la Gali­lea. Anche Gesù e i suoi dis­ce­po­li furo­no invi­ta­ti alla fes­ta. Duran­te la fes­ta il vino finì». (Gio­van­ni 2:1–3 NLB).

[…]Nella casa c’er­ano sei gia­re d’ac­qua in pie­tra, uti­liz­za­te per gli atti di puri­fi­ca­zio­ne pre­scrit­ti dai Giudei, cias­cu­na del­le qua­li con­ten­e­va cir­ca cen­to litri. Gesù dis­se ai ser­vi: «Riem­pi­te le gia­re d’ac­qua». Quan­do ebbe­ro riem­pi­to le gia­re fino all’or­lo, dis­se: «Attin­ge­te da esse e por­ta­te­le al maes­tro del­le ceri­mo­nie». Essi segui­ro­no le sue istru­zi­o­ni. Il maes­tro di ceri­mo­nie ass­ag­giò l’ac­qua, che ora era vino. Non sapen­do da dove pro­ve­nis­se il vino – per­ché solo i ser­vi che lo ave­va­no attin­to lo sape­va­no – man­dò a chi­ama­re lo spo­so. «In real­tà, l’o­s­pi­te ver­sa pri­ma il vino miglio­re», dis­se. «Poi, quan­do tut­ti sono ubriachi e non ci fan­no più caso, va a pren­de­re quello di qua­li­tà infe­rio­re. Tu, inve­ce, hai ten­uto da par­te il vino miglio­re fino ad ora!».  (Gio­van­ni 2:6–10 NLB).

1. è un matrimonio, ma il vino sta per finire

Quan­do Cris­to arri­va a ques­te noz­ze, il vino finis­ce, o in sen­so figu­ra­to: la gioia se ne va. Anche le per­so­ne che non vivo­no con Dio ent­ra­no in mol­te comu­ni­tà (si spos­a­no), porta­no frut­ti di vita e si diver­to­no un po». Ma è come una dipen­den­za, ci vuo­le semp­re di più. Ecco per­ché mol­te per­so­ne sono costret­te a dis­trar­si o a far­si di qual­co­sa, per­ché è dif­fi­ci­le per loro sop­port­are la vita. La per­so­na che vive sen­za Dio non ha una beati­tu­di­ne dura­tura, una gioia vera, pro­fon­da e dura­tura con la pace. Quin­di, ques­ta fes­ta di noz­ze che sta finen­do il vino è un’im­ma­gi­ne del tem­po odier­no in cui la gioia sta finendo.

2. le brocche d’acqua vuote vengono riempite

In ques­to matri­mo­nio ci sono sei broc­che d’ac­qua vuo­te con una capa­ci­tà di 600 litri. Avreb­be­ro dovu­to esse­re riem­pi­te in modo che tut­ti pot­esse­ro pulir­si pri­ma del pas­to. Ma sono vuo­ti. La fes­ta di noz­ze vive­va così un’e­si­gen­za reli­gio­sa sen­za con­te­nuti. Anche in ques­to caso si può fare un par­al­le­lo con i gior­ni nos­tri. Mol­te per­so­ne sono reli­gio­se (vasi d’ac­qua), ma i vasi sono vuo­ti, sono pri­vi di signi­fi­ca­to – è solo reli­gio­ne – sen­za con­ten­uto. I vasi d’ac­qua sono lì, ma non avvie­ne alcu­na purificazione.

La puri­fi­ca­zio­ne crea un legame con il tema del­la san­ti­tà: san­ti­tà signi­fi­ca esse­re puri, esse­re sepa­ra­ti, puli­ti, sen­za spor­ci­zia. Dio è san­to nel suo amo­re. Nien­te spor­ci­zia, bri­cio­le di ego­is­mo. Ques­ta fes­ta di noz­ze a Cana non è pura, anche se ci sareb­be­ro sta­ti dei vasi d’ac­qua. Tut­ti par­te­ci­pa­no al ban­chet­to nuzia­le non lava­ti. Ma cosa c’en­tra­no ques­te gia­re di pie­tra, ques­to tema di puli­zia con la nos­t­ra fes­ta di noz­ze, con il tema del­la gioia? Gesù ci mos­tra nella sua azio­ne il legame tra la puri­fi­ca­zio­ne, il frut­to e la gioia:

Fa riem­pire le sei gia­re d’ac­qua fino all’or­lo (600 litri) dai ser­vi. Anche la nos­t­ra socie­tà, ogni sin­go­la per­so­na è empia, impura. Tut­ti noi abbia­mo biso­g­no di esse­re puri­fi­ca­ti: fon­da­men­tal­men­te per la nos­t­ra vita, ma anche rego­lar­men­te per il nos­tro cammi­no, altri­men­ti non pos­sia­mo ave­re comu­nio­ne con Dio. Gesù Cris­to ha crea­to ques­ta puri­fi­ca­zio­ne – com­ple­ta­men­te – per tut­te le per­so­ne. In pra­ti­ca, moren­do sul­la cro­ce e pren­den­do su di sé la nos­t­ra col­pa. Chi­unque affi­di la pro­pria vita a Cris­to vie­ne sal­va­to e «lava­to».[…] ci ha resi bea­ti, non per le ope­re che avrem­mo fat­to in giu­s­ti­zia, ma secon­do la sua miser­i­cor­dia, attra­ver­so il bag­no di rig­e­ne­ra­zio­ne e di rin­no­va­men­to nel­lo Spi­ri­to San­to». (Tito 3:5 LUT17).

Ma la sua puri­fi­ca­zio­ne si appli­ca anche alle tras­gres­sio­ni quo­ti­dia­ne, ovvero alle cose che abbia­mo sba­gli­a­to o che non abbia­mo fat­to ma che avrem­mo dovu­to fare: «Ma se gli con­fes­sia­mo i nos­tri pec­ca­ti, egli è fede­le e gius­to da per­donar­ci e puri­fi­c­ar­ci da ogni male». (1 Gio­van­ni 1:9 NLB). Ques­ta puri­fi­ca­zio­ne quo­ti­dia­na è neces­sa­ria. Gesù ris­po­se: «Chi ha fat­to il bag­no non ha biso­g­no di lavar­si, tran­ne che per i pie­di, per esse­re com­ple­ta­men­te puli­to.» (Gio­van­ni 13:12 NLB).

3. l’acqua – o il vino – deve essere versata o distribuita

Ora avvie­ne il mira­co­lo: pas­san­do l’ac­qua puri­fi­ca­tri­ce, l’ac­qua diven­ta vino di gioia. La puri­fi­ca­zio­ne attra­ver­so Gesù mi redi­me e mi por­ta gioia. Ma la puri­fi­ca­zio­ne attra­ver­so il sacri­fi­cio di Gesù por­ta gioia anche ad alt­re per­so­ne. Pres­ti­amo atten­zio­ne ai ser­vi per un momen­to: I ser­vi devo­no riem­pire le gia­re, i ser­vi devo­no dare l’ac­qua che diven­ta vino quan­do vie­ne attin­ta. Secon­do Pao­lo, noi sia­mo i ser­vi di Dio. Abbia­mo il com­pi­to di riem­pire d’ac­qua le gia­re. Dob­bia­mo com­pren­de­re da soli l’im­port­an­za del­la puri­fi­ca­zio­ne e quin­di del­la san­ti­tà di Dio (la Sua purez­za) per noi. Poi abbia­mo la mis­sio­ne di tras­met­te­re ques­ta pos­si­bi­li­tà di puri­fi­ca­zio­ne e pos­sia­mo quin­di spe­ri­men­ta­re ciò che ques­ta puri­fi­ca­zio­ne sca­te­na: la gioia.

4. il vino di Gesù – la sua gioia – è migliore della gioia del mondo

Pri­ma che il vino ven­ga pas­sa­to al matri­mo­nio, c’è un con­trol­lo di qua­li­tà da par­te del «maes­tro del cibo». Tras­fe­ri­to: le per­so­ne che ci cir­cond­a­no con­troll­ano ciò che «man­gi­a­mo», ciò che «bevia­mo» – ris­pet­ti­va­men­te la gioia di vivere.

Il vino impar­ti­to da Cris­to attra­ver­so i ser­vi è di qua­li­tà miglio­re ris­pet­to al vino del­lo Spo­so fino ad ora. La gioia che Cris­to vuo­le dar­ci è miglio­re del­le «gioie di ques­to mon­do». Gesù, mostran­do­ci la dif­fe­ren­za tra la gioia natu­ra­le e la sua gioia duran­te il suo pri­mo mira­co­lo, ci spie­ga quan­to sia importan­te per Gesù che noi spe­ri­men­ti­amo la vera gioia – in abbond­an­za (600 litri per una fes­ta di noz­ze di un pic­co­lo villag­gio). Ques­ta abbond­an­za è suf­fi­ci­en­te anche per gli altri

Ma ques­to mira­co­lo ci mos­tra anche la stra­da. Potrem­mo pen­sare che la san­ti­tà di Dio e la sua chi­ama­ta a vive­re una vita san­ta sia­no una vita di lot­ta e di gioia. Gesù, nel suo pri­mo mira­co­lo, ci ha mostra­to esat­ta­men­te il con­tra­rio. Se vivia­mo come segu­aci di Cris­to, ques­to ci por­terà gioia, una gioia che vie­ne per­c­e­pi­ta dal­l’es­ter­no. Una gioia che è abbondante.

 

 

 

 

 

 

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

1. «Così Dio creò l’uo­mo a sua imma­gi­ne, a imma­gi­ne di Dio li creò, maschio e femmi­na li creò. E Dio li bene­dis­se e li istruì dicen­do: «Sia­te fecon­di e mol­ti­pli­ca­te­vi» ». (Gen 1:27–28 NLB).

    • Dove e come cre­di che sia tuo com­pi­to port­are frutto?

 

2 «Se inve­ce lo Spi­ri­to San­to ha il con­trol­lo del­la nos­t­ra vita, farà cre­sce­re in noi frut­ti com­ple­ta­men­te diver­si: Amo­re, gioia, pace, pazi­en­za, gen­ti­lez­za, bon­tà, fedel­tà, dol­cez­za e auto­con­trol­lo». (Gala­ti 5:22–23 NLB).

    • In cosa può con­sis­te­re ques­to frut­to? Il ver­set­to pre­ce­den­te for­nis­ce una ris­pos­ta: c’è qual­che alt­ro frut­to del­lo Spirito?
    • Qua­li frut­ti vedi nel tuo corpo?

 

3. «Io sono la vite, voi sie­te i tral­ci. Chi rima­ne in me e io in lui por­terà mol­to frut­to. Per­ché sen­za di me non pote­te fare nulla». (Gio­van­ni 15:5 NLB).

    • Se la tua vita è/sembra inf­rut­tuo­sa al momen­to, cosa potres­ti fare?

 

4. Cris­to crea una gran­de quan­ti­tà di vino/gioia di alta qua­li­tà in ques­to pri­mo segno/miracolo:

    • Quan­ta gioia c’è nella tua vita?
    • Se ti man­ca la gioia, come può tornare la gioia nella tua vita?
    • Anche tu hai un «vaso di vino vuo­to» o hai biso­g­no di riem­pire qual­co­sa da qual­che par­te, di fare le pulizie?