Terzo Avvento | Speranza in tempi bui

Data: 15 Dicembre 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Sofo­nia 3:14–17
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Il pro­fe­ta Zefa­nia invi­ta il popo­lo d’Is­rae­le a gioire e a grida­re in un peri­odo buio. Il motivo è la spe­ran­za. Zefa­nia riusci­va a vede­re attra­ver­so l’o­riz­zon­te e vi scor­ge­va un’im­ma­gi­ne ispi­ra­tri­ce del futu­ro. Poi­ché il com­pi­men­to fina­le di ques­ta imma­gi­ne deve anco­ra arri­va­re, pos­sia­mo anco­ra oggi gioire e grida­re con spe­ran­za per il nos­tro futuro.


Mia mad­re ha avu­to un pri­mo par­to mol­to dif­fi­ci­le, che ha com­por­tato mol­ta sof­fe­ren­za. Eppu­re era pron­ta a rima­ne­re inc­in­ta alt­re cin­que vol­te. Una don­na fa una cosa del gene­re solo a se stes­sa per­ché la gioia di ave­re un nuo­vo mem­bro del­la fami­glia è enor­me. La spe­ran­za guar­da attra­ver­so la sof­fe­ren­za e vede ciò che ver­rà. Anche Pao­lo, l’au­to­re del­la let­te­ra ai segu­aci di Gesù a Roma, pone la spe­ran­za in ques­to con­tes­to: «Per­ché sap­pia­mo che tut­ta la crea­zio­ne geme con noi fino a ques­to momen­to, come sot­to il dolo­re del par­to» (Roma­ni 8:22 NLB). In ques­to con­tes­to, scri­ve a pro­po­si­to del­la spe­ran­za del­la glo­ria a veni­re: «Ma sono con­vin­to che le nost­re sof­fe­ren­ze attua­li sono insi­gni­fi­can­ti ris­pet­to alla glo­ria che ci darà più tar­di» (Roma­ni 8:18 NLB).

Sofo­nia, un libro pro­f­e­ti­co del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to, è uno dei «dodi­ci pro­f­e­ti mino­ri». Ques­ti pro­f­e­ti par­la­no spes­so in tem­pi bui e dif­fi­ci­li, ma porta­no anche un mess­ag­gio di spe­ran­za e di futu­ro..

Speranza attualmente Zefanjas

Le pro­fe­zie di Zefa­nia sono una vivi­da illus­tra­zio­ne di come fun­zio­na la spe­ran­za vivente.

Motivo di gioia

Chi ha una spe­ran­za viva den­tro di sé ha tut­te le ragio­ni per gioire. Zefa­nia ha biso­g­no di paro­le mol­to for­ti per ques­to: «Irrom­pi nella gioia, o figlia di Sion; gri­da di gioia, o Israe­le! Ralle­gra­ti e gioisci con tut­to il cuo­re, figlia di Geru­sa­lem­me!»(Zepha­niah 3:14 NLB).

Nonostante le nuvole scure

L’es­sen­za del­la vera spe­ran­za è che pre­va­le, soprat­tut­to nei momen­ti dif­fi­ci­li. Non ci sono mol­ti moti­vi per fest­eg­gia­re in Israe­le al tem­po di Sofo­nia. Il fat­to è che Sofo­nia par­la in un momen­to estre­ma­men­te cupo. I reg­ni dei due re Manas­se e Amon erano appe­na ter­mi­na­ti (intor­no al 640 a.C.). Duran­te ques­to peri­odo, il tem­pio di Geru­sa­lem­me fu pro­fa­na­to e diven­ne un luo­go dove veni­va­no sacri­fi­ca­ti vari ido­li (Sofo­nia 1:4–6). Il reg­no set­ten­trio­na­le di Israe­le fu con­qui­s­t­a­to dal­l’As­si­ria ben 60 anni fa. Il futu­ro del reg­no meri­dio­na­le non sem­bra­va miglio­re: la depor­ta­zio­ne degli israe­li­ti a Babi­lo­nia e la dis­tru­zi­o­ne del tem­pio erano immi­nen­ti. Nuvo­le scu­re di tem­pes­ta incom­be­va­no all’orizzonte.

Relazione di alleanza con un Dio vivente

Dio par­la a Israe­le con Figlia di Sion e Figlia Geru­sa­lem­me su. Ques­to ha un signi­fi­ca­to pro­fon­do. Il popo­lo d’Is­rae­le vie­ne quin­di indi­riz­za­to a don­ne per­so­ni­fi­ca­te. In alcu­ni pun­ti, l’im­ma­gi­ne di una rela­zio­ne coniuga­le tra Yah­weh e Israe­le vie­ne addi­rit­tu­ra uti­liz­za­ta come poten­te meta­fo­ra del­la rela­zio­ne di alle­an­za tra Dio e il suo popo­lo. Olt­re all’a­mo­re di Dio, ques­ta rela­zio­ne coniuga­le è carat­te­riz­za­ta anche dal­la fre­quen­te apo­sta­sia di Israe­le. Israe­le si pro­sti­tuis­ce con divi­ni­tà stra­ni­e­re e Yah­weh cort­eg­gia sua mog­lie. Un’al­le­an­za indis­so­lu­bi­le sos­tiene la rela­zio­ne matri­mo­nia­le. Pao­lo par­la del­la fedel­tà di Dio: «Per­ché i doni che Dio dà e le chi­ama­te che pro­nun­cia non si pen­to­no e sono vali­di per semp­re.»(Roma­ni 11:29 NLB).

Un’immagine ispiratrice del futuro

Anche se Zefa­nia riusci­va a vede­re olt­re l’o­riz­zon­te, non ha bloc­ca­to le nuvo­le scu­re. Israe­le – in ques­to momen­to gra­ve­men­te invi­s­ch­ia­to nella for­ni­ca­zio­ne – sta affront­an­do un desti­no pesan­te.giudi­zio con­tro. Tut­ta­via, Yah­weh non vuo­le dis­trug­ge­re il popo­lo, ma rior­ga­niz­zar­lo.. I pro­f­e­ti del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to par­la­no spes­so di un resi­duo che deve esse­re risparm­ia­to, come fa Zefa­nia: «Voi umi­li del pae­se, che ave­te vis­suto fino­ra secon­do la leg­ge di Dio, cer­ca­te il Signo­re! Con­ti­nua­te a cer­ca­re la giu­s­ti­zia, con­ti­nua­te a esse­re umi­li! For­se all­o­ra sare­te sal­va­ti dal­l’i­ra di Dio in quel gior­no.»(Zepha­niah 2:3 NLB). Poi­ché Dio è san­to, non può sem­pli­ce­men­te tras­cura­re il pec­ca­to del­le per­so­ne. L’i­ra di Dio è un’es­pres­sio­ne del Suo amore.

Olt­re l’o­riz­zon­te con le sue nuvo­le scu­re, appa­re un futu­ro inde­scri­vi­bilm­en­te mera­vigli­oso. Il dis­cor­so di Israe­le con Figlia di Sion e Figlia Geru­sa­lem­me sono imma­gi­ni ric­che di spe­ran­za e han­no accen­ti diver­si:

  • Figlia di Sion: Sion è il nome del mon­te di Geru­sa­lem­me su cui sor­ge­va il tem­pio. Il tem­pio è il luo­go in cui Yah­weh abita­va in mez­zo al suo popo­lo, il luo­go in cui il cie­lo e la ter­ra si incon­tra­no. Olt­re ad esse­re chi­ama­to da Yah­weh, la dimo­ra di Dio in mez­zo al popo­lo era il pun­to di for­za di Israe­le.. Yah­weh vole­va sta­re con il popo­lo, ques­to è un tema ricor­ren­te in tut­ta la Bibbia. Dio si è riti­ra­to a cau­sa del­le pro­sti­tu­te. Ma Zefa­nia vede sor­ge­re all’o­riz­zon­te nuo­vi tem­pi: «Per­ché il Signo­re ha can­cel­la­to i giudi­zi che erano sta­ti pro­nun­cia­ti su di te e ha dis­trut­to i tuoi nemici. Il Re d’Is­rae­le, il Signo­re, è in mez­zo a voi e non ved­re­te più il male. In quel gior­no gri­de­ran­no a Geru­sa­lem­me: «Non tem­e­re, Sion! Non lasci­ar cade­re le tue mani nel­lo scorag­gi­a­men­to!» (Zepha­niah 3:15f NLB). Di conseguenza:
  • Figlia Geru­sa­lem­me: Geru­sa­lem­me signi­fi­ca tra­dot­to Cit­tà del­la pace. Il ter­mi­ne Shalom non signi­fi­ca solo Pace in sen­so stret­to, ma com­pren­de mol­ti aspet­ti del­la vita che han­no a che fare con l’ar­mo­nia, la pro­spe­ri­tà, la com­ple­tez­za, la salu­te e la sicu­rez­za. È uno sta­to idea­le in cui i biso­gni indi­vi­dua­li e col­let­ti­vi sono in armo­nia tra loro..

Figlia di Sion e Figlia Geru­sa­lem­me sono gli emble­mi del­la vera spe­ran­za spi­ri­tua­le. Infat­ti, la pro­fe­zia di Zefa­nia si è già avve­ra­ta due volte:

  • Dopo 70 anni di cat­ti­vi­tà a Babi­lo­nia, agli israe­li­ti fu per­mes­so di tornare a Geru­sa­lem­me, dove cos­trui­ro­no il secon­do tem­pio sul Mon­te Sion (516 a.C.). La dimo­ra di Dio tra gli uomi­ni fu rist­abi­li­ta.
  • 500 anni dopo, Gesù, il Mes­sia tan­to atteso, ven­ne al mon­do in una stal­la di Bet­lem­me. Dio visi­tò il mon­do nella per­so­na di Gesù. Egli era il tem­pio viven­te dove il cie­lo e la ter­ra si incon­tra­va­no (cfr. Matteo 26:61).

Per un israe­li­ta all’epo­ca di Sofo­nia, era mol­to dif­fi­ci­le aggr­ap­par­si a ques­ta spe­ran­za viva. Il loro «Avven­to» durò ben 640 anni. Ques­ti due even­ti sono come del­le eredi­tà. La pie­nez­za del­l’er­edi­tà deve anco­ra arrivare.

La speranza nel nostro tempo

E così, duran­te l’Av­ven­to, atten­dia­mo con ansia il com­pi­men­to di ques­ta pro­mes­sa. È una vera sfi­da man­te­nere la spe­ran­za in un peri­odo buio. Il fat­to che ques­ta spe­ran­za si intrecci con seco­li di sto­ria dimos­tra che è mol­to più di un otti­mis­mo uti­li­ta­risti­co e non può esse­re clas­si­fi­ca­ta come «il pote­re del pen­sie­ro positivo».

Motivo di gioia

«Irrom­pi nel­l’e­sul­tan­za, [tuo nome], gri­da di gioia, [tuo nome]! Ralle­gra­ti e gioisci con tut­to il cuo­re, [nome tuo]!«Ques­to è l’att­eg­gi­a­men­to per cui ci impeg­nia­mo. Colo­ro che respi­ra­no rego­lar­men­te la spe­ran­za viva che la Bibbia dipin­ge davan­ti ai nos­tri occhi non si lam­en­ter­an­no, ma gioiran­no, anche di fron­te alle nuvo­le scu­re all’o­riz­zon­te. La gioia pro­fon­da fa par­te del tono di base di un segu­ace spe­ran­zo­so di Gesù.

Nonostante le nuvole scure

Come per un con­tem­po­ra­neo di Zefan­ja, anche per noi si pro­fil­a­no all’o­riz­zon­te cupe nubi di tem­pes­ta. Ciò che sta acca­den­do nel mon­do in ques­to momen­to potreb­be far­ci spro­fon­da­re nella depres­sio­ne. For­se anche tu stai affront­an­do gran­di sfi­de per­so­na­li. For­se devi affronta­re la dia­gno­si di una malat­tia incu­ra­bi­le, for­se una rela­zio­ne importan­te sta per fini­re, for­se le con­se­guen­ze del­l’in­vec­chi­amen­to ti stan­no att­ana­gli­an­do… La mia preg­hie­ra è che Gesù apra gli occhi del tuo cuo­re affin­ché tu pos­sa vede­re la glo­ria futu­ra attra­ver­so l’orizzonte.

Relazione di alleanza con un Dio vivente

Quan­do Yah­weh dà al popo­lo d’Is­rae­le Figlia di Sion e Figlia Geru­sa­lem­me Gesù si rife­ris­ce all’in­sie­me dei segu­aci di Gesù come ai suoi La spo­sa. Il matri­mo­nio è quin­di anche una meta­fo­ra del­la rela­zio­ne con Dio nella nuo­va alle­an­za sta­bi­li­ta da Gesù Cris­to. Altro­ve si dice che i segu­aci di Gesù sono fig­li di Dio: «[…] Sia­mo diven­ta­ti fig­li di Dio e pos­sia­mo chi­amar­lo «Abba, Pad­re».»(Roma­ni 8:15 NLB). Colo­ro che vivo­no in ques­ta rela­zio­ne di alle­an­za indis­so­lu­bi­le con Gesù si tro­va­no davan­ti alla pie­nez­za del­la glo­rio­sa eredità.

Un’immagine ispiratrice del futuro

Zion (Tem­pio) e Geru­sa­lem­me riman­go­no sim­bo­li di una spe­ran­za viva. «Poi vidi un nuo­vo cie­lo e una nuo­va ter­ra, per­ché il vec­chio cie­lo e la vec­chia ter­ra erano scom­par­si. E anche il mare era scom­par­so. E vidi la cit­tà san­ta, la nuo­va Geru­sa­lem­me, che scen­de­va dal cie­lo da Dio come una bel­la spo­sa ador­na­ta per il suo spo­so. Udii una voce for­te che chi­ama­va dal tro­no: «Ecco, la dimo­ra di Dio è ora pres­so gli uomi­ni! Egli abiterà con loro ed essi saran­no il suo popo­lo e Dio stes­so sarà con loro».»(Apo­ca­lis­se 21:1–3 NLB).

Il tem­pio è il luo­go in cui il cie­lo e la ter­ra si incon­tra­no. Ques­to è esat­ta­men­te ciò che acca­drà nella cit­tà san­ta, la nuo­va Geru­sa­lem­me. L’in­te­ra nuo­va crea­zio­ne sarà come un tem­pio in cui Dio abiterà con il suo popo­lo. Il pri­mo e il secon­do tem­pio sor­ge­va­no sul Mon­te del Tem­pio (Sion) a Geru­sa­lem­me. Secon­do la tra­di­zio­ne ebraica, anche il ter­zo tem­pio sarà cos­trui­to lì alla venu­ta del Mes­sia. Non ci aspet­ti­amo un ter­zo tem­pio in Sion, ma un nuo­vo cie­lo e una nuo­va ter­ra in ques­to mon­do. In gene­re, abbia­mo l’im­ma­gi­ne che quan­do Gesù tor­nerà, vole­rà nel­lo spa­zio da un pia­ne­ta lon­ta­no come un astro­nau­ta e pren­derà i suoi segu­aci per port­ar­li in un paradi­so lon­ta­no. Il paradi­so non è un luo­go lon­ta­no anni luce da qui. Il paradi­so è in mez­zo a noi, così come Dio, anche se non è anco­ra per­ce­pi­bi­le dai nos­tri sen­si. Ma al Suo ritor­no, Gesù Cris­to si rivelerà. La nuo­va Geru­sa­lem­me, la cit­tà del­lo shalom, diven­terà visi­bi­le e tan­gi­bi­le. Armo­nia, pro­spe­ri­tà, inte­gri­tà, salu­te e sicu­rez­za. È uno sta­to idea­le in cui i biso­gni indi­vi­dua­li e col­let­ti­vi sono in armo­nia tra loro.. Se riuscis­si­mo a coglier­ne solo un piz­zi­co, attra­ver­se­rem­mo i tem­pi bui pie­ni di spe­ran­za. Ques­ta vita ter­re­na non dov­reb­be più offri­re tut­to e non dov­reb­be dura­re per sempre.

Nel­l’a­dem­pi­men­to fina­le di ques­ta pro­fe­zia, anche il giudi­zio tor­na ad esse­re un pro­ble­ma. Tut­ta­via, non per tut­te le per­so­ne: «Chi cre­de in lui non è cond­an­n­a­to. Ma chi non cre­de in lui è già cond­an­n­a­to, per­ché non ha cre­du­to nel nome del­l’u­ni­co Figlio di Dio».»(Gio­van­ni 3:8 NLB). Gesù Cris­to, il pre-adem­pi­men­to del­la pro­fe­zia di Sofo­nia, ha pre­so su di sé il giudi­zio. Chi cre­de in Lui e Lo segue non è giudi­ca­to né cond­an­n­a­to, ma è salvato.

L’ul­ti­ma frase del nos­tro tes­to par­la del­l’e­nor­me amo­re di Dio per il suo popo­lo: «Il Signo­re, il tuo Dio for­te, il Sal­va­to­re, è con te. Si ralle­gra di te con gran­de gioia. È sen­za paro­le per l’a­mo­re e gri­da di gioia per te.»(Zepha­niah 3:17 NLB). Ques­to amo­re por­ta anche noi, che seguia­mo Gesù, attra­ver­so la vita. Peter Kuz­mic: «La spe­ran­za non è alt­ro che la fede nel­l’a­mo­re infi­ni­to di Dio.» Ques­to amo­re appas­sio­na­to, unito all’im­ma­gi­ne ispi­ra­tri­ce del futu­ro, crea una spe­ran­za con la qua­le pos­sia­mo rallegrar­ci e gioire, anche quan­do le nuvo­le nere incom­bo­no all’orizzonte.

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­gi il tes­to bibli­co: Sofo­nia 3:14–17; Roma­ni 8:18–24

  1. Cosa dà al popo­lo d’Is­rae­le un motivo per grida­re e gioire?
  2. Cosa c’è die­tro i ter­mi­ni Figlia di Sion e Figlia Geru­sa­lem­me? Cosa dico­no del­la rela­zio­ne tra Israe­le e Yah­weh? Che tipo di imma­gi­ne di spe­ran­za contengono?
  3. In che modo il fat­to che la nos­t­ra spe­ran­za sia intreccia­ta con seco­li di sto­ria può ali­men­ta­re la nos­t­ra fidu­cia personale?
  4. Qua­le imma­gi­ne ispi­ra­tri­ce del futu­ro por­ti nel tuo cuo­re? Ti aiu­ta a rallegrar­ti e a gioire nei momen­ti bui?
  5. Cosa sta cer­can­do di priv­ar­ti del­la spe­ran­za in ques­to momen­to? Pre­ga­te insie­me per una nuo­va speranza.