Data: 3 agos­to 2025 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: 2 Corin­zi 4:6–18; Matteo 11:2–6
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Spes­so ridu­cia­mo la poten­za del­lo Spi­ri­to ai mira­co­li. Tut­ta­via, il suo pun­to foca­le è l’ope­ra che com­pie su di noi con la sua poten­za, che vuo­le dar­ci auto­ri­tà e for­za nel­l’uo­mo inte­rio­re, affin­ché pos­sia­mo vive­re con cos­tan­za il dis­ce­po­la­to e l’a­mo­re. È pro­prio nella nos­t­ra debo­lez­za natu­ra­le che la sua pre­sen­za sopr­an­na­tu­ra­le nel­l’uo­mo inte­rio­re diven­ta chia­ra al mon­do esterno.


Quan­do sen­ti­amo ques­to tito­lo, mol­ti di noi pro­ba­bilm­en­te pens­a­no ai seg­ni e ai pro­di­gi che lo Spi­ri­to di Dio può com­pie­re. Tut­ta­via, dimen­ti­chi­amo che all’epo­ca di Gesù, ad esem­pio, ques­ti seg­ni e pro­di­gi erano soprat­tut­to con­fer­me del fat­to che egli fos­se il Mes­sia promesso.

Ques­to è dimostra­to dal­la ris­pos­ta di Gesù alla doman­da di Gio­van­ni Bat­tis­ta in Matteo 11

«Gio­van­ni Bat­tis­ta, che a quel tem­po si tro­va­va in pri­gio­ne, sen­tì parl­a­re del­le ges­ta di Cris­to. Man­dò i suoi dis­ce­po­li da Gesù con la doman­da: «Sei dav­vero tu colui che deve veni­re, o dob­bia­mo aspet­ta­re qual­cun altro?».Gesù ris­po­se loro: «Tor­na­te da Gio­van­ni e rif­e­ri­tegli ciò che ave­te vis­to e udi­to: i cie­chi vedo­no, i para­li­ti­ci cammi­nano, i leb­bro­si sono gua­ri­ti, i sor­di odo­no, i mor­ti risu­s­ci­ta­no e ai poveri vie­ne annun­cia­ta la buo­na novella.E ditegli anco­ra: «Bea­ti quel­li che non si offen­do­no per me»(Matteo 11:2–6 NLB).

Natur­al­men­te, lo Spi­ri­to di Dio può anco­ra oggi com­pie­re mira­co­li e met­te­re le per­so­ne in gra­do di far­lo (vedi 1 Corin­zi capi­to­lo 12). Ma cre­do che il ful­cro del­la «poten­za di Dio» risie­da in un alt­ro aspetto.

Pao­lo lo rias­su­me come segue:

«Per­ché Dio, che ha det­to: «Sia fat­ta luce nel­le ten­eb­re», ci ha fat­to capi­re nei nos­tri cuo­ri che ques­ta luce lo sple­ndo­re del­la glo­ria di Dio che diven­ta visi­bi­le nel vol­to di Gesù Cristo.Ma por­ti­amo ques­to pre­zio­so tesoro in vasi fra­gi­li, cioè nei nos­tri debo­li cor­pi. Così tut­ti posso­no vede­re che la nos­t­ra for­za vie­ne inter­amen­te da Dio e non è nos­tro»(2 Corin­zi 4:6–7 NLB).

La paro­la gre­ca che indi­ca la for­za è «dyna­mis». Anche i ter­mi­ni dina­mis­mo e dina­mi­te deri­va­no da ques­ta paro­la. Tut­ta­via, dyna­mis non signi­fi­ca prin­ci­pal­men­te for­za fisi­ca, ma poten­za nel sen­so di auto­ri­tà, abili­tà, for­za e vigo­re par­ti­co­la­ri e intrinseci.

È la for­za che per­met­te ai cris­tia­ni per­se­gui­ta­ti di rima­ne­re sal­di, è la for­za di ave­re pace e gioia anche in situa­zio­ni dif­fi­ci­li. È il pote­re di resis­te­re ai ten­ta­ti­vi di pren­de­re stra­de e decis­io­ni sba­glia­te. È il pote­re e l’au­to­ri­tà di per­se­ver­a­re nel­l’a­mo­re. È il pote­re (l’au­to­ri­tà) di ama­re anche i nemici. Ques­to pote­re, ques­to dina­mis­mo, ques­ta vita in noi è ciò che mos­tra la pre­sen­za e la glo­ria di Cris­to nella nos­t­ra vita.

O come dice Paolo:

«Sia­mo assa­li­ti da dif­fi­col­tà da ogni par­te, ma non sia­mo sopra­ffat­ti. Sia­mo in per­di­ta, ma non disperiamo.Siamo per­se­gui­ta­ti, ma Dio non ci abban­do­na mai. Sia­mo gett­a­ti a ter­ra, ma ci rial­zia­mo e andia­mo avanti.Attraverso la sof­fe­ren­za, spe­ri­men­ti­amo cos­tan­te­men­te la mor­te di Cris­to nel nos­tro cor­po, in modo che la sua vita sia visi­bi­le anche nel nos­tro corpo.È vero: poi­ché ser­via­mo Gesù, vivia­mo in cos­tan­te per­i­co­lo di mor­te affin­ché la sua vita sia visi­bi­le nei nos­tri cor­pi mortali.Viviamo quin­di di fron­te alla mor­te, e ques­to vi ha por­tato la vita.Eppure non smett­i­amo di pre­di­ca­re per­ché abbia­mo la stes­sa fede del sal­mis­ta che dice­va: «Cre­do in Dio, per­ciò par­lo». «Sap­pia­mo che lo stes­so Dio che ha risu­s­ci­ta­to Gesù nos­tro Signo­re risu­s­ci­terà anche noi con Gesù e ci farà sta­re davan­ti a lui insie­me a voi.Tutto ques­to è per il vos­tro bene. E se la gra­zia di Dio por­ta semp­re più per­so­ne a Cris­to, anche il coro di colo­ro che lo ringra­zia­no diven­terà semp­re più for­te e Dio sarà semp­re più ono­ra­to.Ecco per­ché non ci arren­dia­mo mai. Il nos­tro cor­po può mor­i­re, ma il nos­tro spi­ri­to si rin­no­va ogni gior­no.»(2 Corin­zi 4:8–16 NLB).

In Pao­lo vedia­mo, olt­re alla pre­sen­za del­lo Spi­ri­to San­to e al con­se­guen­te rin­no­va­men­to del­l’uo­mo inte­rio­re, due fen­ome­ni di accom­pag­na­men­to di ques­to rin­no­va­men­to interiore.

  1. Predichiamo/proclamiamo

Pre­di­chi­amo, annun­cia­mo Dio – la buo­na noti­zia del­la sal­vez­za in Cris­to, del­la vita e del­la rea­liz­za­zio­ne in Dio. Se il tuo cuo­re è pie­no, la tua boc­ca è pie­na. Pen­sia­mo ai nos­tri simi­li, che han­no anch’es­si biso­g­no di reden­zio­ne e feli­ci­tà. Ques­to richie­de un att­eg­gi­a­men­to che dia a Dio e a Gesù il gius­to pos­to nella nos­t­ra vita.

  1. La nos­t­ra per­se­ver­an­za ha un effet­to sull’eternità 

«Per­ché i nos­tri pro­ble­mi e le nost­re dif­fi­col­tà attua­li sono pic­co­li e di bre­ve dura­ta, ma stan­no ope­ran­do in noi una glo­ria immensa­men­te gran­de che durerà per sempre!Perciò non ci fis­sia­mo sul­le dif­fi­col­tà che vedia­mo ora, ma guar­dia­mo avan­ti a ciò che non abbia­mo anco­ra vis­to. Per­ché i dolo­ri che vedia­mo ora pas­ser­an­no pres­to, ma la gioia che non abbia­mo anco­ra vis­to durerà per semp­re». (2 Corin­zi 4:17–18; NLB)

Quan­do Cris­to è in gra­do di mostra­re il suo pote­re, la sua auto­ri­tà, il suo rin­no­va­men­to e la sua vita in noi attra­ver­so il suo Spi­ri­to, la glo­ria di Dio vie­ne rivelata.

In cosa con­sis­te la glo­ria di Dio: si mani­fes­ta nella crea­zio­ne, si mani­fes­ta nel suo favore e nella sua bon­tà ver­so di noi, si mani­fes­ta nella vita­li­tà che c’è in noi. Ques­ta vita­li­tà diven­ta anco­ra più evi­den­te in con­trasto con la nos­t­ra effet­ti­va debolezza.

Le per­so­ne che non han­no anco­ra dato la loro vita a Dio han­no biso­g­no di vede­re ques­ta glo­ria. Ques­to ris­ve­glia il desi­de­rio di per­do­no e di vita vera.

Esem­pio di annaffiatoio: 

L’uo­mo è come un cam­po che deve dare frut­ti. Il suo cuo­re è come un annaf­fi­a­to­io. All’i­ni­zio del­la vita, ques­to annaf­fi­a­to­io vie­ne riem­pi­to d’a­mo­re. Dov­rem­mo inn­af­fiar­ci a vicen­da con amo­re affin­ché i nos­tri cam­pi di vita diven­ti­no fer­ti­li. Alcu­ne per­so­ne rivers­a­no il loro amo­re in gran­di quan­ti­tà, ma poi si esau­ri­s­ce pres­to. Altri inve­ce lo don­ano goc­cia a goc­cia, tan­to che qua­si non te ne accor­gi. Mol­te vite intor­no a noi asso­mi­glia­no a cam­pi appas­si­ti. I frut­ti sono appas­si­ti o non sono nem­meno cre­sci­uti. Anche la sic­ci­tà del­le rela­zio­ni sta inves­ten­do il paese.

Anche i cris­tia­ni han­no un amo­re limi­ta­to in loro.

La dif­fe­ren­za con noi è che sia­mo col­le­ga­ti dirett­amen­te al ser­ba­to­io d’ac­qua (Gesù Cris­to) attra­ver­so il tubo da giar­di­no (Spi­ri­to San­to). Il nos­tro annaf­fi­a­to­io vie­ne riem­pi­to ogni gior­no. Pos­sia­mo spar­ge­re amo­re sen­za fine.

Se ora tras­mett­i­amo l’a­mo­re di Cris­to river­sa­to nei nos­tri cuo­ri quo­ti­dia­na­men­te, le vite e le rela­zio­ni intor­no a noi ini­zia­no a fior­i­re. Ques­to amo­re è sopr­an­na­tu­ra­le per­ché noi esse­ri uma­ni non sia­mo spe­cia­li e abbia­mo le stesse debo­lez­ze del­le per­so­ne sen­za Cris­to. È lo Spi­ri­to in noi, la sua vita, il suo amo­re, la sua glo­ria che diven­ta­no visibili.

Un’ul­ti­ma paro­la da par­te di Paul:

«Per tre vol­te ho pre­ga­to il Signo­re di liber­ar­mi da ques­ta situazione.Ogni vol­ta mi ha det­to: «La mia gra­zia è tut­to ciò di cui hai biso­g­no. La mia for­za si mani­fes­ta nella tua debo­lez­za». E ora mi accon­ten­to del­la mia debo­lez­za affin­ché la poten­za di Cris­to pos­sa ope­ra­re attra­ver­so di me.Sapendo che è per Cris­to, mi ricon­ci­lio con le mie debo­lez­ze, le dif­fi­col­tà, le per­se­cu­zi­o­ni e gli insul­ti. Per­ché quan­do sono debo­le, sono for­te»(2 Corin­zi 12:8–10 NLB).

Pao­lo ave­va un’in­fer­mi­tà fisi­ca. Avreb­be volu­to spe­ri­men­ta­re la poten­za del­lo Spi­ri­to sot­to for­ma di mira­co­lo. Ma Dio dis­se di no in ques­ta situa­zio­ne e gli pro­mi­se la poten­za del­lo Spi­ri­to nel­l’uo­mo interiore.

Som­ma­rio:

Lo Spi­ri­to San­to può com­pie­re mira­co­li anche oggi. Alla fine, il suo pote­re appli­cherà a noi la stes­sa poten­za di resurre­zio­ne che ha appli­ca­to a Cris­to. Olt­re a ques­to, però, vuo­le dare a cias­cu­no di noi pote­re e auto­ri­tà nel­l’uo­mo inte­rio­re. Se per­mett­i­amo che ques­to acca­da con fede, acca­drà la stes­sa cosa che acca­de quan­do un giar­di­no appas­si­to vie­ne inn­af­fi­a­to. Fio­ris­ce e por­ta frutto. 

 

 

Possibili domande per il piccolo gruppo

  1. Qua­li espe­ri­en­ze hai avu­to con la «poten­za del­lo Spi­ri­to Santo»?
  2. Poten­za è la paro­la gre­ca «dyna­mis» e signi­fi­ca anche auto­ri­tà e for­za inte­rio­re. Hai mai spe­ri­men­ta­to ques­to tipo di pote­re? Se sì, come?
  3. San Pao­lo par­la di un rin­no­va­men­to quo­ti­dia­no del­l’uo­mo inte­rio­re. Come potreb­be esse­re ques­to rinnovamento?
  4. Il pote­re del­lo Spi­ri­to San­to è come la con­ne­s­sio­ne tra Cris­to e il nos­tro cuo­re. C’è qual­co­sa che può com­pro­met­te­re o ost­aco­la­re ques­ta con­ne­s­sio­ne e come si potreb­be rimediare?
  5. In che modo la «glo­ria di Cris­to» diven­ta visi­bi­le attra­ver­so l’ope­ra del­lo Spi­ri­to San­to nella nos­t­ra debolezza?