Il vero sacrificio alla luce dell’Antico Testamento

Data: 15 Aprile 2022 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Ebrei 9:11,12; Matteo 26:26–28
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Com­pren­de­re il sacri­fi­cio ani­ma­le del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to ci dà una base per capi­re ver­a­men­te ciò che è suc­ces­so sul­la cro­ce. L’An­ti­co Tes­ta­men­to era solo un’om­bra di ciò che Gesù ha rea­liz­za­to con il suo san­gue. Il suo san­gue sigil­la la nuo­va alle­an­za con Dio. Attra­ver­so il suo san­gue sia­mo reden­ti dal­la nos­t­ra col­pa per sempre. 


 

Quan­do ci sia­mo tras­fe­ri­ti in Svi­z­zera due anni fa, ho mostra­to ai miei fig­li alcu­ni video di You­Tube sul­la Svi­z­zera. Uno di ques­ti era fat­to da un immi­gra­to e si chi­ama­va «Die­ci cose da sape­re sul­la Svizzera».

In pri­mo luo­go, la Svi­z­zera ha un sac­co di leggi.

In secon­do luo­go, i rego­la­men­ti sono appli­ca­ti rigo­ro­sa­men­te. Sì, è vero, in Svi­z­zera abbia­mo mol­te leg­gi, alcu­ne del­le qua­li sono estra­nee agli immi­gra­ti. Ricordo di aver spie­ga­to alla gen­te in Cana­da che in Svi­z­zera non è per­mes­so taglia­re il pra­to olt­re mez­zo­gior­no o la dome­ni­ca. Han­no scos­so la tes­ta. Ma ci sono anche cose in Cana­da che ci sono estra­nee. Vor­rei rac­con­ta­re una sto­ria simile:

All’i­ni­zio del­l’in­f­an­zia mi è sta­to det­to che i ragaz­zi – e di con­se­guen­za gli uomi­ni – non pian­go­no. Ques­to è sta­to ed è in par­te tra­man­da­to così fino ad oggi: Un vero uomo è for­te e non pian­ge. Nella mia inf­an­zia, io e mio fratel­lo anda­va­mo spes­so in bici­c­letta fian­co a fian­co. Una vol­ta ci sia­mo avvici­na­ti trop­po e un peda­le si è impi­gli­a­to nei rag­gi del­la bici di mio fratel­lo. Come risult­a­to, ent­ram­bi sia­mo cadu­ti. I nos­tri cor­pi face­va­no un male cane e ave­va­mo voglia di url­a­re. Corag­gio­sa­men­te ci sia­mo det­ti: «Ora bas­ta non fare una fac­cia e anda­re avan­ti.«Così abbia­mo rad­driz­za­to il manu­brio pie­ga­to, stret­to i den­ti e con­ti­nu­a­to la nos­t­ra cor­sa come se nulla fos­se suc­ces­so. Anni dopo, sono anda­to in Cana­da per lavora­re in una fat­to­ria. I dato­ri di lavoro, una fami­glia svi­z­zera, anda­va­no in chie­sa ogni dome­ni­ca. La pri­ma set­ti­ma­na mi han­no invi­ta­to a veni­re con loro. Tre gior­ni pri­ma di quella pri­ma visi­ta in chie­sa, accad­de un tra­gi­co inci­den­te stra­da­le. Un mem­bro del­la chie­sa è sta­to ucciso. Poco pri­ma di par­ti­re per il ser­vi­zio, il figlio del con­ta­di­no mi ha det­to: «Qui in Cana­da è un po» diver­so che in Svi­z­zera. Qui, quan­do gli uomi­ni esper­ti sal­go­no sul pal­co e rac­con­ta­no qual­co­sa del­la vita del def­un­to, dan­no libe­ro sfo­go al loro dolo­re.«Ed è sta­to esat­ta­men­te così. Quella mat­ti­na ho vis­to uomi­ni sali­re sul pal­co e pian­ge­re lacrime ama­re sen­za ver­gognar­sene mini­ma­men­te. È sta­to uno shock per me in quel momen­to. For­t­u­na­ta­men­te, un ripen­sa­men­to è ini­zia­to anche in Svizzera.

Il tema di oggi non riguar­da gli uomi­ni che pian­go­no, ma le usan­ze del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to che ci sem­bra­no mol­to, mol­to strane.

Il pasto pasquale 

Nel 2° libro di Mosè leg­gi­a­mo come Mosè incon­trò Dio sot­to for­ma di un ces­puglio arden­te. Dio chi­amò Mosè a gui­da­re il popo­lo d’Is­rae­le fuo­ri da 400 anni di schia­vi­tù. Ques­to com­pi­to si rivelò mol­to dif­fi­ci­le, per­ché il sov­ra­no egi­zia­no non vole­va lascia­re anda­re il popo­lo. Dio man­dò all­o­ra nove piag­he per far cam­bia­re idea al farao­ne. Ma lui rima­se fer­mo e non li lasciò anda­re. Ques­to fu segui­to dal­l’ul­ti­ma e peg­gio­re pia­ga: tut­ti i pri­mo­ge­ni­ti dove­va­no mor­i­re. Dio offrì agli israe­li­ti pro­te­zio­ne da ques­ta pia­ga. Ogni fami­glia dove­va macel­la­re un agnel­lo sen­za mac­chia e il Dipin­ge­te del san­gue su ent­ram­bi gli sti­pi­ti del­le por­te, ques­to come seg­no di mor­te che pas­serà dal­le loro case. Il gior­no dopo, un for­te gri­do attra­ver­sò la ter­ra. Tut­ti i pri­mo­ge­ni­ti degli egi­zia­ni erano mor­ti. I fig­li degli Israe­li­ti, inve­ce, furo­no risparm­ia­ti. Dio coman­dò che da all­o­ra in poi si cele­bras­se ogni anno una fes­ta in memo­ria del­le sue gran­di ges­ta. Fino ad oggi, le comu­ni­tà ebraiche cele­bra­no ques­ta fes­ta, si chi­ama Pas­so­ver (Pesah).

Il Patto con Israele 

Con l’ai­uto di Dio, gli israe­li­ti riusci­ro­no a sfug­gi­re all’e­ser­ci­to egi­zia­no e rag­gi­unse­ro il mon­te Sinai. Lì Dio gli rivelò la sua visio­ne per il popo­lo. Gli israe­li­ti sono bene­det­ti da Dio affin­ché diven­ti­no una bene­di­zio­ne per tut­te le nazio­ni. Per ques­to, LUI esi­ge­va una fedel­tà asso­lu­ta dal popo­lo d’Is­rae­le. Attra­ver­so Mosè, Dio comu­ni­ca i coman­da­men­ti di ques­ta alle­an­za. «Poi pre­se il libro del­l’al­le­an­za e lo les­se agli orec­chi del popo­lo. E dis­se­ro: Tut­to quello che il Signo­re ha det­to noi lo fare­mo, e su di esso ci base­remoören. All­o­ra Mosè pre­se il san­gue e lo cos­par­se sul popo­lo, dicen­do: «Ecco, ques­to è il san­gue del pat­to che il Signo­re ha sti­pu­la­to con voi sul­la base di tut­te ques­te paro­le.» (Esodo 24:7f LUT) Attra­ver­so ques­to sacri­fi­cio di san­gue fu mes­sa in atto ques­ta alle­an­za. Dav­vero un ritua­le mol­to stra­no per noi. Come vi stu­pi­res­te tut­ti se improv­vi­sa­men­te cammin­as­si tra le file con una cio­to­la pie­na di san­gue e vi bagn­as­si con essa?

Yom Kippur

Dopo l’e­s­pe­ri­en­za sul mon­te Sinai, gli israe­li­ti vaga­ro­no più lon­ta­no nel deser­to e cos­trui­ro­no una ten­da di cul­to. Ques­to è anche chi­ama­to Ten­da del­la Rivela­zio­ne, Taber­na­co­lo o Taber­na­co­lo. Poi, quan­do si spost­a­no nella Ter­ra Pro­mes­sa, ques­to vie­ne sosti­tui­to da un tem­pio. Come il pas­to­re Ced­ric ha descritto qual­che set­ti­ma­na fa, ques­to tem­pio ha diver­se aree. Oggi vor­rei con­cen­trar­mi sul San­to dei Santi.

A quel tem­po, solo il som­mo sacer­do­te pote­va ent­ra­re nel San­to dei San­ti una vol­ta all’an­no, lo Yom Kip­pur. Pri­ma di esse­re ammes­so alla pre­sen­za di Dio, dove­va ucci­de­re un gio­va­ne ani­ma­le e offri­re ques­to san­gue come offer­ta per i suoi pec­ca­ti. Inolt­re, un capro dove­va esse­re macel­la­to come offer­ta di pec­ca­to per il popo­lo. Con ques­to san­gue tam­ponò il sof­fit­to del­l’­Ar­ca del­l’Al­le­an­za per set­te vol­te, affin­ché tut­ti i pec­ca­ti fos­se­ro can­cel­la­ti. Per far vive­re il som­mo sacer­do­te e il popo­lo, gli ani­ma­li dove­va­no dare la vita. Sap­pia­mo dal­la Bibbia che Il pec­ca­to por­ta la mor­te, ma il sacri­fi­cio di espia­zio­ne por­ta la vita. Se il som­mo sacer­do­te fos­se ent­ra­to impu­ni­to nel san­tua­rio di Dio, sareb­be mor­to. Le tra­di­zio­ni riporta­no che il som­mo sacer­do­te ave­va una corda lega­ta alla gam­ba. Se non fos­se ent­ra­to nel San­to dei San­ti com­ple­ta­men­te puli­to e quin­di fos­se mor­to attra­ver­so la pre­sen­za di Dio, avreb­be potu­to esse­re tira­to fuo­ri da esso. Nes­sun’al­tra per­so­na era auto­riz­za­ta ad ent­ra­re nel luo­go sacro per recup­er­a­re il cor­po. Il pec­ca­to non può sta­re alla luce di Dio per­ché deve esse­re pri­ma espiato.

Yom Kippur (Aggiornamento 2.0)

Ques­te tre sto­rie ven­go­no dal­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Per capi­re ciò che è suc­ces­so sul­la cro­ce, abbia­mo biso­g­no del­la cono­scen­za del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Oggi è il Ven­er­dì San­to e voglio avvicin­ar­ci a quello che è suc­ces­so 2000 anni fa.

Nella Let­te­ra agli Ebrei leg­gi­a­mo di una nuo­va fes­ta del­lo Yom Kip­pur «Ma ora quel tem­po è sor­to, per­ché ora è ven­uto Cris­to, il Som­mo Sacer­do­te che ci ha por­tato i veri beni. È pas­sa­to attra­ver­so una ten­da più gran­de e più per­fetta, una ten­da che non è sta­ta fat­ta dag­li uomi­ni e non appar­tiene a ques­to Schöinnes­to gehört. E quello che si è fat­to stra­da nel san­tua­rio öffne­te non era il san­gue di Böe vitel­li se non il suo stes­so san­gue. Una vol­ta ent­ra­to, e la sal­vez­za delöLa reden­zio­ne che ha ope­ra­to durerà per semp­re.» (Ebrei 9:11,12 NGÜ). Ques­to bre­ve tes­to è pie­no di com­pren­sio­ni del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Gesù è il vero som­mo sacer­do­te, un media­to­re che si off­re come sacri­fi­cio al pos­to del popo­lo. Egli offrì non solo il san­gue di capri e vitel­li, ma il suo stes­so san­gue come sacri­fi­cio espia­to­rio. Ques­to vero sacri­fi­cio dove­va esse­re offer­to solo una vol­ta. Il suo san­gue lo por­tò non solo nel San­to dei San­ti del Tem­pio, ma in un luo­go mol­to più san­to. Gesù ha dato via ogni goc­cia del suo san­gue. Morì sul­la cro­ce e in quel momen­to la ten­da del tem­pio si squar­ciò in due. Ques­ta non era una ten­da come la cono­scia­mo noi, ma piut­tosto para­gona­bi­le ad un araz­zo. Era die­ci metri per die­ci metri e si strap­pa­va com­ple­ta­men­te da cima a fon­do. Ques­to era un seg­no del­l’ef­fet­to del suo san­gue nel mon­do spirituale.

Dio non vole­va rima­ne­re chi­uso nel San­to dei San­ti. Attra­ver­so Gesù, ora può esse­re ovun­que. Vuo­le esse­re pre­sen­te in te, nel tuo cuo­re. Lui möVoglio che tu diven­ti una dimo­ra san­tis­si­ma. Ogni goc­cia del san­gue di Gesù era neces­sa­ria per questo.

Il Nuovo Patto (Aggiornamento 2.0)

Come men­zio­na­to più vol­te oggi, il san­gue era neces­sa­rio per con­fer­ma­re un’al­le­an­za. Dio fece un’al­le­an­za con Israe­le. Ma ques­ta era solo una debo­le ombra di quello che sareb­be suc­ces­so. Il pro­fe­ta Gere­mia pro­f­e­tiz­zò una nuo­va alle­an­za. Non un’al­le­an­za che non poteva­no man­te­nere con le pro­prie for­ze, ma un’al­le­an­za che avreb­be dato loro la for­za di vive­re in modo pia­ce­vo­le a Dio. «La nuo­va alle­an­za che farò all­o­ra con il popo­lo d’Is­rae­le sarà com­ple­ta­men­te diver­sa: Scri­verò la mia leg­ge nei loro cuo­ri, essa deter­mi­nerà tut­ti i loro pen­sie­ri e le loro azio­ni. Io sarò il loro Dio ed essi saran­no il mio popo­lo.» (Gere­mia 31:33 HFA). Gesù sape­va di esse­re l’e­let­to per fare ques­ta nuo­va alle­an­za con Dio. Era con­s­ape­vo­le che un sacri­fi­cio dove­va esse­re offer­to per sigil­la­re ques­ta nuo­va alle­an­za e che Lui sareb­be sta­to quel­l’agnel­lo sacri­fi­ca­to. Per­ciò, è anda­to volon­ta­ria­men­te sul­la cro­ce per ren­de­re ques­ta alle­an­za legal­men­te vin­co­lan­te con il suo sangue.

Il pasto pasquale (Aggiornamento 2.0)

Ques­ti sacri­fi­ci di san­gue, per quan­to ci sem­bri­no stra­ni, ave­va­no una gran­de import­an­za a quel tem­po. Solo attra­ver­so di loro com­p­ren­dia­mo ciò che è suc­ces­so sul­la cro­ce. La sera pri­ma del­la sua mor­te, Gesù inca­ricò i suoi dis­ce­po­li di pre­para­re un pas­to pas­qua­le. Ques­to era per com­me­mora­re il gran­de atto di Dio di per­met­te­re ai pri­mo­ge­ni­ti degli Israe­li­ti di vive­re. In ques­to con­tes­to del pas­to pas­qua­le, che non potreb­be esse­re più appro­pria­to, si è riuni­to con i suoi amici più cari. «E ment­re man­gi­a­va­no, Gesù pre­se del pane, lo bene­dis­se, lo spez­zò e lo diede ai dis­ce­po­li, dicen­do: «Pren­de­te, man­gia­te; ques­to è il mio cor­po». Poi pre­se il cali­ce, rese gra­zie e lo diede loro, dicen­do: «Beve­te­ne tut­ti». Per­ché ques­to è il mio san­gue del­la nuo­va alle­an­za, che vie­ne ver­sa­to per mol­ti per la remis­sio­ne dei pec­ca­ti.»(Matteo 26:26–28 ELB1905). Anche se i dis­ce­po­li cono­sce­va­no la vec­chia alle­an­za, non capi­va­no cosa Gesù inten­des­se ver­a­men­te con essa. Gesù ha det­to: man­gia­te il mio cor­po e beve­te il mio san­gue. Con ques­to non inten­de­va il san­gue che i loro ante­na­ti ave­va­no dipin­to sug­li sti­pi­ti del­le por­te, ma il suo stes­so san­gue. Gesù non sta par­lan­do di un vec­chio e tra­di­zio­na­le pas­to pas­qua­le. Par­la di un pas­to pas­qua­le del futu­ro. Il san­gue di Gesù non sal­va solo il pri­mo­ge­ni­to dal­la mor­te, ma tut­ti colo­ro che vogli­o­no recla­ma­re la sal­vez­za. Gesù ha cele­bra­to la Pas­qua Aggior­na­ta (2.0) 2000 anni fa, che oggi chi­ami­amo la Cena del Signo­re. È mera­vigli­oso che pos­sia­mo cele­bra­re la Cena del Signo­re oggi il Ven­er­dì San­to in see­tal chi­le e sono già impa­zi­en­te di farlo.

Comunione

Il cor­po di Gesù e il suo san­gue han­no un pote­re infi­ni­to. Il suo san­gue can­cel­la tut­ti i nos­tri debi­ti e ripris­ti­na la nos­t­ra rela­zio­ne con Dio. Oggi pos­sia­mo pren­de­re ques­ti ele­men­ti vivi­fi­can­ti in noi stes­si. Il suo san­gue por­ta la vita, non solo la vita eter­na nel giudi­zio fina­le, ma già adesso e oggi. Nella Cena del Signo­re, Gesù è pre­sen­te e noi sia­mo uniti a Lui. Quan­do pren­dia­mo il cali­ce e bevia­mo, pos­sia­mo imma­gi­na­re il Suo san­gue che scor­re nel­le nost­re vene. Gesù ha sacri­fi­ca­to il Suo san­gue per scor­re­re attra­ver­so di te, attra­ver­so il tuo cor­po. Attra­ver­so la Cena del Signo­re, Egli ci dà il pote­re divi­no affin­ché pos­sia­mo diven­ta­re uno dei suoi seguaci.

 

 

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

  1. Cos’è la nuo­va alle­an­za con Dio?

  2. Come dif­fe­ris­ce dal­la vec­chia alleanza?

  3. Qual è secon­do te la cosa più bril­lan­te del­la nuo­va alleanza?

  4. Per­ché cele­bria­mo la Cena del Signore?

  5. Cosa signi­fi­ca per te la Cena del Signo­re? È più di un memo­ria­le (Luca 22:19)?