Relazioni | Gesù corteggia la sua sposa

Data: 5 Gen­naio 2025 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Apo­ca­lis­se 19:7; Efe­si­ni 5:25–27; Efe­si­ni 1:13–14
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

«EIFACH mue­tig – con Gesù come model­lo…» è il nos­tro nuo­vo tema del­l’an­no. Ci sono diver­se imma­gi­ni che descri­vo­no la rela­zio­ne tra Gesù e la Chie­sa. Una di ques­te è quella del­la spo­sa e del­lo spo­so. Se la rela­zio­ne tra Gesù e la sua spo­sa vie­ne vis­ta attra­ver­so gli occhi del­l’an­ti­ca ceri­mo­nia nuzia­le, mol­te cose diven­ta­no chia­re. La base è il cont­rat­to di matri­mo­nio, che in pri­mo luo­go pone lo spo­so di fron­te a degli obblighi e garan­tis­ce la pro­te­zio­ne del­la spo­sa. La spo­sa, d’al­tra par­te, è com­ple­ta­men­te occu­pa­ta a pre­par­ar­si per le noz­ze immi­nen­ti. I segu­aci di Gesù si tro­va­no in ques­ta fase e sono quin­di chi­ama­ti a sfrut­ta­re il tem­po fino al ritor­no di Gesù.


Oggi ini­zia­mo il nuo­vo tema del­l’an­no «EIFACH mue­tig – con Gesù come model­lo…». Da un lato, il ser­mo­ne di oggi è desti­na­to a get­ta­re le fon­da­men­ta di ciò che acca­drà ques­t’an­no. Dal­l’al­t­ro, è anche l’i­ni­zio del sot­to­tema del­le rela­zio­ni. «EIFACH mue­tig». Da un lato, segui­re Gesù è faci­le, ma dal­l’al­t­ro richie­de semp­re una buo­na dose di corag­gio. Ma tut­to ciò che i segu­aci di Gesù fan­no è lega­to alla rela­zio­ne che Lui ha con i suoi segu­aci. Mol­ti pro­ba­bilm­en­te si tro­ver­an­no in dif­fi­col­tà di fron­te a ques­ta affer­ma­zio­ne, ma esis­te un’­ap­par­te­n­en­za o meno. Dipen­de da ques­ta rela­zio­ne. Nella Bibbia, ques­ta rela­zio­ne vie­ne descrit­ta in vari modi. Tra le alt­re cose, la con­gre­ga­zio­ne o chie­sa è la spo­sa di Gesù. Tut­to ques­to cul­mi­na nel matri­mo­nio tra la Chie­sa e Gesù Cris­to. «Ralle­griam­o­ci, gioia­mo e ren­dia­mog­li ono­re. Per­ché è giunta l’o­ra del­la cena del­le noz­ze del­l’Agnel­lo e la sua spo­sa si è pre­pa­ra­ta». (Apo­ca­lis­se 19:7 NLB). Alla fine dei tem­pi, l’Agnel­lo (Gesù Cris­to) si riunirà di nuo­vo con la sua spo­sa (la Chie­sa) e cele­bre­rà le noz­ze. La spo­sa si è debi­ta­men­te pre­pa­ra­ta per ques­to, ma che aspet­to ha? Per com­pren­de­re meglio ques­ta imma­gi­ne, ques­ta mat­ti­na ci immer­ge­re­mo nel­l’an­ti­ca ceri­mo­nia nuzia­le ebraica.

Il «ketubba» come base

Il fidanz­amen­to è un con­cet­to fuga­ce oggi ris­pet­to a come era inte­so nella tra­di­zio­ne ebraica. La pro­mes­sa di matri­mo­nio non ha un gran­de valo­re in ques­to caso. Ma è pro­prio ques­to il noc­cio­lo del­la ques­tio­ne. Se affron­ti­amo il tema del­la «chie­sa come spo­sa di Gesù» con la nos­t­ra com­pren­sio­ne occi­den­ta­le e post­mo­der­na, all­o­ra frain­ten­dia­mo mol­te cose o almeno non nella pro­fon­di­tà che ave­va­no le per­so­ne di all­o­ra. Per­tan­to, dob­bia­mo cam­bia­re la nos­t­ra com­pren­sio­ne immer­gen­do­ci nel­l’an­ti­ca ceri­mo­nia nuzia­le o di fidanz­amen­to. Se cono­scia­mo l’an­ti­ca ceri­mo­nia nuzia­le, all­o­ra semp­re più pas­si bibli­ci diven­ta­no più com­pren­si­bi­li e ven­go­no inse­ri­ti in ques­to contesto.

Il pri­mo pas­so è orga­niz­za­re il matri­mo­nio. Di nor­ma, il pad­re cer­ca una spo­sa per il figlio. Se la tro­va, i due gio­va­ni si cono­sco­no. Se c’è affet­to tra i due, il gio­va­ne orga­niz­za una visi­ta. Il fat­to­re decisi­vo, tut­ta­via, è che ent­ram­bi devo­no esse­re d’ac­cordo. La visi­ta alla poten­zia­le spo­sa si svol­ge quin­di come segue. Il gio­va­ne si reca con il pad­re, una cop­pa, del vino e il patri­mo­nio del­la spo­sa. Ora arri­va il momen­to cru­cia­le. Il gio­va­ne bus­sa alla por­ta. Die­tro c’è il pad­re del­la don­na. Se la figlia è d’ac­cordo, apre la por­ta! Apri­re la por­ta signi­fi­ca accon­sen­ti­re alla nego­zia­zio­ne di ques­to vin­co­lo matri­mo­nia­le. Se la poten­zia­le spo­sa apre la por­ta, all­o­ra ha anche pre­pa­ra­to il cibo. L’A­po­ca­lis­se ripren­de ques­ta imma­gi­ne per segui­re Gesù.  «Ecco, io sto alla por­ta e bus­so. Se qual­cu­no mi sen­te chi­ama­re e apre la por­ta, ent­rerò e man­ge­re­mo insie­me». (Apo­ca­lis­se 3:20 NLB). Hai aper­to la por­ta a Gesù e lo hai lascia­to ent­ra­re nella tua vita? Se vuoi far­lo, sei il ben­ven­uto nel grup­po di preg­hie­ra. Se l’hai già fat­to, all­o­ra è il momen­to di sfrut­ta­re il tem­po fino al ritor­no di Gesù. Mag­gio­ri infor­ma­zio­ni in seguito.

Ora si pas­sa alla nego­zia­zio­ne e alla fir­ma del­la «ketub­ba». La «ketub­ba» è il cont­rat­to di matri­mo­nio. Ques­to cam­bia imme­dia­ta­men­te lo sta­tus del­la don­na. La spo­sa è ora legal­men­te con­side­ra­ta una don­na spo­sa­ta. D’o­ra in poi è l’e­re­de del­lo spo­so e il cont­rat­to è legal­men­te vin­co­lan­te. Per scio­glie­re il cont­rat­to è neces­sa­rio un cer­ti­fi­ca­to di divor­zio. Il tra­di­men­to duran­te ques­ta fase con­ta anche come adul­te­rio. Lo spo­so si impegna anche a man­te­nere la sua spo­sa. Paga alla fami­glia del­la spo­sa un ris­ar­ci­men­to per aver per­so la figlia, ma non è un acquis­to! Con la «ketub­ba» la sepa­ra dal­la vec­chia fami­glia. Ora fa par­te del­la sua fami­glia. Anche se rima­ne nella vec­chia fami­glia fino al matri­mo­nio, legal­men­te appar­tiene già allo spo­so. Ora è chia­ro che ques­to fidanz­amen­to è mol­to più che nos­tro! La ceri­mo­nia si con­clude con un rito del vino. Lo spo­so ha por­tato del vino e una cop­pa. Ent­ram­bi ne bevo­no e lo spo­so fa una pro­mes­sa alla sua spo­sa: «Non ne ber­rò più fin­ché non sare­mo spo­sa­ti». La «ketub­ba» è sta­ta sigil­la­ta, ma il matri­mo­nio non è anco­ra sta­to con­su­ma­to. Anche Gesù Cris­to ha stret­to un pat­to. Ha intro­dot­to la Cena del Signo­re con il pane e il vino. A ques­ta seguì «Ricorda­te le mie paro­le: non ber­rò più vino fino al gior­no in cui lo ber­rò di nuo­vo con voi nel reg­no del Pad­re mio». (Matteo 26:29 NLB). L’Ul­ti­ma Cena ricorda che Gesù ha paga­to il prez­zo del­la spo­sa con la sua vita. Alla fine, la spo­sa rice­ve dei doni dal­lo spo­so. Ques­ti sono indi­pen­den­ti dal prez­zo del­la spo­sa e appar­ten­go­no alla spo­sa stessa.

Lo sposo

Segue il peri­odo di fidanz­amen­to, che dura da uno a due anni. Ques­to peri­odo è chi­ama­to «kid­dus­hin»: San­ti­fi­ca­zio­ne. I fidanza­ti non si vedo­no spes­so e cer­ta­men­te non da soli. Ques­to per­ché la ses­sua­li­tà è loca­liz­za­ta nel matri­mo­nio e fa par­te del­la ceri­mo­nia nuzia­le. Duran­te ques­to peri­odo di san­ti­fi­ca­zio­ne, lo spo­so è impeg­na­to. Il suo com­pi­to è quello di allesti­re un luo­go per la ceri­mo­nia nuzia­le nella casa pater­na. Inolt­re, pre­pa­ra un appart­a­men­to per sé e per la sua spo­sa. Tut­to ques­to lo tiene occu­p­a­to. Quan­do ha fini­to e tut­to è di gra­di­men­to del pad­re, lo spo­so può anda­re a pren­de­re la sua spo­sa. Anche Gesù pre­ce­de la sua spo­sa, cioè i segu­aci di Gesù, con un com­pi­to spe­ci­fi­co: «Ci sono mol­ti appart­a­men­ti nella casa del Pad­re mio e io vado a pre­parar­vi un pos­to. Se non fos­se così, te lo avrei det­to? Quan­do tut­to sarà pron­to, ver­rò a pren­der­ti, così sarai semp­re con me dove sono io». (Gio­van­ni 14:2–3 NLB). Gesù è anda­to e sta facen­do la stes­sa cosa di uno spo­so in quel momen­to. Pre­pa­ra tut­to e quan­do è pron­to, tor­na a pren­der­ci. E ques­to è cer­to. Per­ché ha fat­to la sua pro­mes­sa. Ha fat­to una «ketub­ba» con i suoi successori.

Ha com­pi­uto tre cose essen­zia­li. In pri­mo luo­go, ha paga­to il prez­zo, il prez­zo del­la spo­sa per te e per me. Come la spo­sa riman­eva anco­ra nella casa dei suoi geni­to­ri, così i segu­aci di Gesù sono anco­ra sul­la ter­ra. Sono in ques­to mon­do, ma non di ques­to mon­do. Ved­re­mo le impli­ca­zio­ni di ciò tra poco. In secon­do luo­go, ha lascia­to un dono alla Chie­sa come spo­sa. Ser­ve a ricorda­re ai segu­aci di Gesù a chi sono pro­mes­si. Ques­to dono è lo Spi­ri­to San­to. In ter­zo luo­go, Gesù è anda­to e sta pre­pa­ran­do tut­to per port­ar­ci con sé. Ques­ta «ketub­ba», la nuo­va alle­an­za che Gesù ha stret­to con i suoi segu­aci, dà una pro­fon­da sicu­rez­za e soprat­tut­to obbli­ga lo spo­so, cioè Gesù, a pren­der­si cura di noi. I segu­aci di Gesù sono pro­mes­si a lui!

La sposa

Ma ora venia­mo alla spo­sa: i segu­aci di Gesù. Cosa signi­fi­ca per noi lo sta­tus di spo­sa di Dio? Nel Nuo­vo Tes­ta­men­to, Pao­lo trac­cia un par­al­le­lo tra il matri­mo­nio ter­re­no e la rela­zio­ne di Gesù con noi uomi­ni. La paro­la gre­ca che signi­fi­ca «mog­lie» è la stes­sa che vie­ne tra­dotta con «spo­sa» in Apo­ca­lis­se 19:7. La spo­sa che si è pre­pa­ra­ta per il matri­mo­nio ter­re­no è la spo­sa di Gesù. La spo­sa che si è pre­pa­ra­ta per le noz­ze con l’Agnel­lo. «E mari­ti, ama­te le vost­re mog­li con lo stes­so amo­re con cui Cris­to ha ama­to la Chie­sa. Egli ha dato la sua vita per lei in modo che pot­esse cammi­na­re inter­amen­te con lui, libe­ra dal­la col­pa.ölava­ti dal bat­te­si­mo e dal­la paro­la di Dio. Egli ha fat­to ques­to per pre­sen­tar­li a sé come una chie­sa glo­rio­sa, sen­za mac­chia né ruga o alt­ro, ma san­ta e sen­za mac­chia». (Efe­si­ni 5:25–27 NLB). Diven­ta chia­ro che anche la chie­sa si tro­va nel tem­po del­la san­ti­fi­ca­zio­ne. La pro­mes­sa spo­sa ave­va tre com­pi­ti duran­te ques­to peri­odo, che si appli­ca­no anche alla chie­sa. In pri­mo luo­go, si puri­fi­ca e si pre­pa­ra per le noz­ze. In secon­do luo­go, tes­se araz­zi per la sua futu­ra casa. In ter­zo luo­go, atten­de l’ar­ri­vo del suo spo­so con vigi­lan­za e gioia. Ques­to dimos­tra che, seb­be­ne viva anco­ra nella casa dei suoi geni­to­ri, non vi appar­tiene più. Si sta pre­pa­ran­do a par­ti­re. Come segu­aci di Gesù Cris­to, ci tro­via­mo nella stes­sa fase. Sia­mo in ques­to mon­do, ma non di ques­to mondo.

In pri­mo luo­go, la puri­fi­ca­zio­ne e la pre­pa­ra­zio­ne fisi­ca del­la spo­sa. Nella let­tu­ra del libro di Ester, abbia­mo sen­ti­to che Ester tras­cor­se dodi­ci mesi a pre­par­ar­si per pre­sen­tar­si al re. Fu uno sfor­zo enor­me e tut­to «solo» per un matri­mo­nio. Duran­te ques­to peri­odo, la spo­sa si sot­to­po­ne a bag­ni di puri­fi­ca­zio­ne. Si trat­ta di purez­za ritua­le. La spo­sa deve esse­re san­ta e sen­za mac­chia. Così come la spo­sa diven­ta­va pura attra­ver­so ques­to bag­no ritua­le, anche i suoi suc­ces­so­ri dov­reb­be­ro esser­lo attra­ver­so il bat­te­si­mo. Il bat­te­si­mo è un’es­pres­sio­ne di appar­te­n­en­za allo spo­so Gesù Cristo.

Il secon­do com­pi­to importan­te del­la spo­sa è quello di vigi­la­re sul­l’ar­ri­vo del­lo spo­so. La spo­sa non sape­va esat­ta­men­te quan­do lo spo­so avreb­be ter­mi­na­to il suo lavoro. Ma sape­va che un gior­no sareb­be arri­va­to. Quin­di era pron­ta! Abbia­mo ascolt­a­to mol­ti ser­mo­ni su ques­to argo­men­to duran­te l’Av­ven­to, quin­di non mi dilung­herò oltre.

Il ter­zo inca­ri­co mi sem­bra il più importan­te: la spo­sa tes­se araz­zi per la sua futu­ra casa. Può sem­bra­re un po» stra­no, anti­qua­to, pol­ver­o­so e anche spe­cia­le. Ma ques­to è il cuo­re del­la ques­tio­ne nel segui­re Gesù. La spo­sa tes­se gli araz­zi per la sua casa. Si sta pre­pa­ran­do. Ma anche il momen­to è importan­te. Li tes­se dopo la fir­ma del­la «ketub­ba». La tes­si­tu­ra del­la spo­sa non può deter­mina­re l’af­fet­to del­lo spo­so. Piut­tosto, è un risult­a­to del­la rela­zio­ne. Gesù ha dato in dono alla sua pro­mes­sa spo­sa lo Spi­ri­to San­to. Lo diede solo dopo che fu sti­pu­la­ta la Nuo­va Alle­an­za. I segu­aci di Gesù devo­no pre­par­ar­si alle prossi­me noz­ze con il dono del­lo spo­so, lo Spi­ri­to San­to. Come segu­ace di Gesù, ques­to signi­fi­ca diven­ta­re più simi­le a lui con il mio sti­le di vita. Dopo tut­to, appar­ten­go a Gesù Cris­to e non più a ques­to mon­do. Ques­to impeg­no per una vita cam­bia­ta dal­lo Spi­ri­to San­to può tur­ba­re, sfi­da­re e offen­de­re le per­so­ne. Tut­ta­via, lo Spi­ri­to San­to non è solo la poten­za tras­for­ma­tri­ce, ma anche la gar­an­zia che i segu­aci di Gesù gli appar­ten­go­no! «Per mez­zo di Cris­to anche voi ave­te udi­to la veri­tà, la buo­na noti­zia che Dio vi sal­va. Ave­te cre­du­to in Cris­to ed egli vi ha con­fer­ma­to come suoi con il sigil­lo del suo Spi­ri­to San­to, che ha pro­mes­so mol­to tem­po fa. Lo Spi­ri­to San­to è la gar­an­zia cheür che ci darà tut­to ciò che ci ha pro­mes­so e che sia­mo suoi. - a lode del­la sua glo­ria». (Efe­si­ni 1:13–14 NLB). Lo Spi­ri­to San­to è la gar­an­zia del matri­mo­nio tra Gesù e la sua chie­sa, alla qua­le appar­ten­go­no tut­ti i segu­aci di Gesù.

Anche se la spo­sa appar­ten­e­va già legal­men­te allo spo­so, l’u­nio­ne defi­ni­ti­va dove­va anco­ra avve­ni­re. Solo dopo l’ul­ti­mo rito nuzia­le, lo spo­so pre­se la spo­sa con sé e dorm­iro­no insie­me. La Chie­sa avrà una comu­nio­ne com­ple­ta con Gesù solo quan­do tor­nerà e sarà unita a Lui. Vale a dire alle noz­ze del­la spo­sa pre­pa­ra­ta con l’Agnel­lo. Secon­do il nos­tro tema del­l’an­no, la mis­sio­ne di ogni sin­go­lo segu­ace di Gesù è: «EIFACH mue­tig» – intreccia­re la mia vita con Gesù come modello!

Possibili domande per il piccolo gruppo

Leg­gi il tes­to bibli­co: Apo­ca­lis­se 3:20, Efe­si­ni 5:25–27 ed Efe­si­ni 1:13–14

  1. In Apo­ca­lis­se 3:20 leg­gi­a­mo che Gesù sta alla por­ta e bus­sa. Apren­do la por­ta, la gio­va­ne don­na accet­tò di spo­sa­re l’uo­mo. Hai aper­to la por­ta a Gesù e sei diven­ta­to par­te del­la sua spo­sa? Se no, ti pia­ce­reb­be farlo?
  2. Il cont­rat­to di matri­mo­nio, la «ketub­ba», era una par­te importan­te del­l’an­ti­ca ceri­mo­nia nuzia­le. Rego­la lo sta­tus del­la don­na fino al matri­mo­nio. In base a ques­to cont­rat­to, la don­na non fa più par­te del­la vec­chia fami­glia, ma del­la fami­glia del­lo spo­so, anche se con­ti­nua a vive­re con la vec­chia fami­glia fino al matri­mo­nio. Come orga­niz­zi ques­to tem­po qui sul­la ter­ra? Come stai tes­sen­do la tua vita?
  3. Sei pron­to a lascia­re che «EIFACH mue­tig – con Gesù come model­lo…» cam­bi la tua vita? Dove vedi un ost­aco­lo sul­la tua stra­da? Che sia­no alt­re per­so­ne, resis­ten­ze inte­rio­ri, abi­tu­di­ni o alt­ro. Pro­va a darg­li un nome e a sot­to­por­lo a Dio in preghiera.
  4. I segu­aci di Gesù han­no rice­vu­to in dono lo Spi­ri­to San­to. Egli è la poten­za tras­for­ma­tri­ce. In qua­le ambi­to desi­de­ri il cam­bia­men­to del­lo Spi­ri­to Santo?
  5. Sei con­s­ape­vo­le del­la tua con­di­zio­ne di par­te del­la spo­sa di Gesù? Se no, chie­di allo Spi­ri­to San­to di dar­ti ques­ta consapevolezza.