Rapporti con i genitori – Onora chi è onorato

Data: 9 feb­braio 2025 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Esodo 20:12; Efe­si­ni 6:1–3
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Tut­te le per­so­ne han­no dei geni­to­ri e non pos­sia­mo sce­glier­li. Il prin­ci­pio bibli­co è che dob­bia­mo ono­ra­re nos­tro pad­re e nos­t­ra mad­re. Ques­ta è la chia­ve per una vita sod­dis­fa­cen­te. Il pre­re­qui­si­to fon­da­men­ta­le per poter ono­ra­re i miei geni­to­ri è l’a­mo­re di Dio per noi. Esse­re accett­a­ti da Lui mi per­met­te di ono­ra­re i miei geni­to­ri. Quan­do ono­ro i miei geni­to­ri, in defi­ni­ti­va ono­ro Dio, che mi ha inse­ri­to in ques­ta famiglia!


Oggi ci occu­p­ia­mo di un alt­ro pro­ble­ma rela­zio­na­le che riguar­da tut­te le per­so­ne. Si trat­ta del prin­ci­pio bibli­co di ono­ra­re la mad­re e il pad­re. Sono con­s­ape­vo­le che ques­to argo­men­to sca­te­nerà altrett­an­te rea­zio­ni diver­se da par­te del­le due­cen­to per­so­ne pre­sen­ti. Per­ché tut­ti han­no un back­ground diver­so. Il rap­por­to varia da cat­tivo a buo­no. A secon­da del­la situa­zio­ne, può non esser­ci sta­ta alcu­na sepa­ra­zio­ne dai geni­to­ri, una sepa­ra­zio­ne par­zia­le, una buo­na sepa­ra­zio­ne o addi­rit­tu­ra una sepa­ra­zio­ne dai geni­to­ri. Alcu­ni di noi han­no anco­ra dei geni­to­ri in vita, altri han­no solo un geni­to­re e altri anco­ra non han­no geni­to­ri bio­lo­gi­ci. Quan­do par­lo di geni­to­ri, non inten­do solo quel­li bio­lo­gi­ci. Ci sono anche alt­re per­so­ne che meri­ta­no di esse­re ono­ra­te. Ques­te per­so­ne e/o i geni­to­ri bio­lo­gi­ci esis­to­no in ogni vita. Per­tan­to, il tema del­l’o­no­re dei geni­to­ri è rile­van­te per tutti.

Una del­le dichia­ra­zio­ni più famo­se di Gesù Cris­to riguar­da la ques­tio­ne del coman­da­men­to più importan­te. Qui Gesù dà una ris­pos­ta in due par­ti. «Gesù ris­po­se: «Ame­rai il Signo­re tuo Dio con tut­to il tuo cuo­re, con tut­ta la tua ani­ma e con tut­ta la tua men­te! Ques­to è il pri­mo e più importan­te coman­da­men­to. Un alt­ro è altrett­an­to importan­te: «Ama il tuo prossi­mo».ä«Il più simi­le a te stesso»
(Matteo 22:37–39 NLB). Gesù cita qui due pas­si bibli­ci del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to, rif­e­ren­do­si ai Die­ci Coman­da­men­ti che abbia­mo ascolt­a­to nella let­tu­ra del tes­to. Ques­ti sono divi­si in due par­ti. I pri­mi quat­tro coman­da­men­ti si rife­ris­co­no al rap­por­to con Dio. Dal quin­to coman­da­men­to in poi, si trat­ta del rap­por­to tra le per­so­ne. Quin­di ama pri­ma Dio e poi il tuo prossi­mo! L’in­vi­to a ono­ra­re i pro­pri geni­to­ri è il quin­to coman­da­men­to e quin­di l’i­ni­zio del­la secon­da cate­go­ria di coman­da­men­ti. «Ono­ra tuo pad­re e tua mad­re. Così viv­rai a lungo nel pae­se che il SIGNORE tuo Dio ti dà». (Esodo 20:12 NLB). Ques­to coman­da­men­to ha un pos­to spe­cia­le nel­l’­in­ter­pre­ta­zio­ne dei Die­ci Coman­da­men­ti. Tut­to ciò che segue si basa su ques­to coman­da­men­to. Ono­ra­re il pad­re e la mad­re è la base di tut­to ciò che segue, ovvero l’a­mo­re per il prossi­mo. Vor­rei azz­ar­da­re una tesi audace: ono­ra­re la mad­re e il pad­re è la base di ogni rela­zio­ne. Che si trat­ti di matri­mo­nio, fami­glia, chie­sa o stato.

Prerequisito fondamentale: l’amore del Padre per noi

Pri­ma di adden­trar­ci nel­le con­side­ra­zio­ni piut­tosto emo­ti­ve su cosa signi­fi­chi ono­ra­re i geni­to­ri, appro­fon­dia­mo la pre­mes­sa di base. Vale a dire l’a­mo­re di Dio, il Pad­re cele­s­te, per i segu­aci di Gesù. Nella Bibbia tro­via­mo la sto­ria del cosid­det­to «Figli­ol Pro­di­go» (Luca 15:11–32). Si trat­ta di una para­bo­la. Si trat­ta di una sto­ria inven­ta­ta da Gesù Cris­to, che ha imma­gi­ni e con­te­nuti immensi. Un pad­re ave­va due fig­li. Un gior­no il più gio­va­ne pre­te­se la sua par­te di eredi­tà e se ne andò. Sper­però tut­to e finì per stra­da: ave­va toc­ca­to il fon­do. Quan­do non sep­pe più cosa fare, tornò dal pad­re. Gli ascolt­a­to­ri di Gesù a quel tem­po erano radi­ca­ti nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Por­ta­va­no con sé ques­ta men­ta­li­tà ed è così che si approc­cia­va­no a ques­te sto­rie. C’er­ano del­le istru­zi­o­ni da par­te di Dio che cond­anna­va­no a mor­te un figlio ribel­le carat­te­riz­za­to da una vita dis­so­lu­ta fat­ta di pigri­zia, di man­gia­te e di bevu­te (Deu­te­ro­no­mio 21:18–21). Non ono­ra­re i pro­pri geni­to­ri è qual­co­sa di gra­ve! Così il figlio tor­na dal pad­re. Cosa fa con lui? «[…]. Era anco­ra lon­ta­no quan­do suo pad­re lo vide arri­va­re. Pie­no di amo­re e com­pas­sio­ne, cor­se ver­so il figlio, lo abbrac­ciò e lo baciò». (Luca 15:20 NLB). Cor­re incon­tro a suo figlio a brac­cia aper­te. Ma un pad­re non cor­re! Il pad­re lo pren­de tra le brac­cia e lo bacia! Non un accen­no di rifi­uto, non un accen­no di «hai fat­to ques­to e quello». Sì, le cose van­no anco­ra meglio! Il pad­re orga­niz­za una gran­de fes­ta per il figlio per pura gioia. L’ac­cet­ta­zio­ne da par­te di ques­to pad­re amo­re­vo­le è aper­ta a tut­ti! Ques­to pad­re amo­re­vo­le è Dio! Non ti res­pin­ge, ma ti accet­ta a brac­cia aper­te. Non impor­ta cosa tu abbia fat­to, det­to o non fat­to o det­to. Ti abbrac­cia e ti dice: sei la mia ama­ta figlia, sei il mio ama­to figlio!

Ma c’è anche un fratel­lo in ques­ta para­bo­la. Era rimasto a casa per tut­to il tem­po. Era gelo­so a cau­sa del­la rea­zio­ne del pad­re. Per me, ques­ta è un’im­ma­gi­ne del fat­to che non devo esse­re gelo­so di ciò che han­no gli altri. Pos­so rivol­ger­mi al mio pad­re cele­s­te, che è mol­to meglio di quan­to pos­sa mai esse­re un pad­re terreno!

Amo la chie­sa di Gesù per­ché ha così tan­to poten­zia­le. Sape­vi che noi, come chie­sa, abbia­mo il poten­zia­le per esse­re una fami­glia per gli altri? Gesù stes­so ha det­to: «[…] Tut­ti colo­ro che ascol­ta­no il mess­ag­gio di Dio e lo seguo­no sono mia mad­re e miei fratel­li». (Luca 8:21 NLB). Se non hai spe­ri­men­ta­to dei geni­to­ri così buo­ni, all­o­ra la chie­sa è il pos­to gius­to per te! Qui tro­ver­ai una fami­glia! Sei pron­to a dare ques­ta fami­glia agli altri?

Onorare i miei genitori

Solo quan­do mi ren­derò con­to, capirò, spe­ri­men­terò e sen­tirò di esse­re infi­ni­ta­men­te ama­to da Dio, il Pad­re cele­s­te, attra­ver­so Gesù, sarò pron­to e in gra­do di ono­ra­re i miei geni­to­ri in modo incon­di­zio­na­to, soprat­tut­to nei momen­ti di dif­fi­col­tà. Ono­ra­re i miei geni­to­ri non è lega­to al loro com­por­ta­men­to nei miei con­fron­ti, ma dipen­de dal­la posi­zio­ne che han­no. Duran­te la mia pre­pa­ra­zio­ne, mi sono imbat­tu­ta in un’es­pres­sio­ne mera­vigli­osa sui geni­to­ri. I geni­to­ri sono le per­so­ne che mi han­no ama­to nella vita! Pen­so che ques­ta defi­ni­zio­ne sia mera­vigli­osa, ma sono con­s­ape­vo­le che non si appli­ca ai sin­go­li casi. Ono­re non signi­fi­ca obbe­dien­za cie­ca, ma signi­fi­ca ave­re ris­pet­to. Ono­re signi­fi­ca mostra­re apprezzamento.

Ono­ra­re i geni­to­ri si tro­va in diver­si pun­ti del­la Bibbia. Il nos­tro tema del­l’an­no è «EIFACH mue­tig – con Gesù come model­lo». Come ha fat­to Gesù? «Poi tornò con loro a Naza­reth e fu per loro un figlio obbe­dien­te. Sua mad­re con­ser­va­va tut­te ques­te cose nel suo cuo­re». (Luca 2:51 NLB). Ques­ta dichia­ra­zio­ne vie­ne fat­ta dopo un inci­den­te avven­uto quan­do Gesù ave­va dodi­ci anni. In segui­to, la situa­zio­ne è rimas­ta tran­quil­la fino ai suoi tren­t’an­ni. Quin­di era olt­re la sua ado­le­s­cen­za. L’as­pett­a­ti­va di vita media nel I seco­lo era di cir­ca qua­ran­t’an­ni! Ono­ra­re i geni­to­ri non è quin­di qual­co­sa di limi­ta­to all’in­f­an­zia e all’a­do­le­s­cen­za. Ono­ra­re i geni­to­ri è affa­re di tut­ti! Ma ono­ra­re i geni­to­ri non è attraen­te. L’att­eg­gi­a­men­to odier­no è piut­tosto quello di insegna­re ai geni­to­ri inve­ce di onorarli!

Nel­l’An­ti­co Tes­ta­men­to, il ver­bo «kbd» è usa­to per ono­ra­re i geni­to­ri. Nel sostan­tivo ques­to vie­ne chi­ama­to «kavod». Ha il signi­fi­ca­to di ono­re e glo­ria. La glo­ria di Dio vie­ne descrit­ta con «kavod». Tut­ta­via, il ver­bo ha anche il signi­fi­ca­to di base di «mentire/essere pesan­te». La mia inter­pre­ta­zio­ne è quin­di anche: i geni­to­ri meri­ta­no di esse­re ono­ra­ti per­ché la geni­to­ri­a­li­tà non è mai sem­pli­ce e faci­le, è un com­pi­to arduo e quin­di dif­fi­ci­le. Li ono­ro per­ché so che in gene­re si impegna­no e si limitano.

Nel Nuo­vo Tes­ta­men­to ci sono diver­se istru­zi­o­ni per trat­ta­re con ono­re anche le alt­re per­so­ne. Anche in ques­to caso, essi meri­ta­no ono­re per­ché si trat­ta di un com­pi­to dif­fi­ci­le! For­se dif­fi­ci­le pro­prio per­ché pre­sie­do­no a me! Ono­ro gli altri per­ché lo meri­ta­no. Nel matri­mo­nio, devo sot­to­met­ter­mi al mio part­ner (Efe­si­ni 5:21). Devo obbed­ire alla gui­da del­la chie­sa (Ebrei 13:17). I gio­va­ni devo­no sot­to­met­ter­si ai loro anzia­ni (1 Pie­tro 5:5) e io devo sot­to­met­ter­mi alle auto­ri­tà del­lo Sta­to (Roma­ni 13:1). Ono­ra­re i geni­to­ri diven­ta quin­di la base per ama­re il prossi­mo. Ciò che impa­ro nel mio rap­por­to più natu­ra­le diven­ta il fon­da­men­to di tut­ta la mia vita. Pie­tro, uno dei pri­mi segu­aci di Gesù, lo rias­su­me così: «Ono­ra tut­ti, ama i tuoi fratel­li e le tue sor­el­le, temi Dio, ono­ra il re!». (1 Pie­tro 2:17 LUT). La paro­la gre­ca, che qui sta per ono­re due vol­te, vie­ne soli­ta­men­te tra­dotta dal­l’e­braico come «kbd».

Quattro consigli pratici per onorare i tuoi genitori

C’è mol­to alt­ro da dire sul­le impron­te fami­lia­ri. Su come le abi­tu­di­ni poss­a­no esse­re tra­man­da­te di gene­ra­zio­ne in gene­ra­zio­ne e ave­re un impatto posi­tivo o nega­tivo sul­la fami­glia. Ma ques­to and­reb­be olt­re lo sco­po di ques­to arti­co­lo. Quin­di dia­mo la svol­ta fina­le. Ono­ra­re i geni­to­ri è faci­le da un lato, ma dal­l’al­t­ro richie­de una buo­na dose di corag­gio. Soprat­tut­to se il rap­por­to con loro è o è sta­to dif­fi­ci­le. Ho trat­to alcu­ni spun­ti di rifles­sio­ne dal libro «I die­ci coman­da­men­ti» di Kevin DeY­oung. In par­ti­co­la­re, i quat­tro con­sig­li pra­ti­ci che vor­rei con­di­vi­de­re ora sono ricon­du­ci­bi­li a lui. Posso­no esse­re appli­ca­ti anche ad alt­re «figu­re geni­to­ri­a­li». Per­so­ne che meri­ta­no il nos­tro ris­pet­to per la loro posizione.

Pri­mo: dire sì! Che ne dici di rispon­de­re sem­pli­ce­men­te sì la prossi­ma vol­ta? Se ci vie­ne chies­to di fare qual­co­sa, che ne dici di dire sem­pli­ce­men­te sì e di far­lo? Non per­ché sono obbli­ga­to, ma per­ché voglio ono­ra­re i miei geni­to­ri ascol­tan­do­li! Non impor­ta quan­to vada controcorrente.

In secon­do luo­go, ringra­zia! Si trat­ta di una cosa mol­to sem­pli­ce, ma anche mol­to effi­cace. Che ne dici di dire sem­pli­ce­men­te gra­zie? Ques­to pun­to può esse­re dif­fi­ci­le se il rap­por­to non è buo­no o addi­rit­tu­ra impos­si­bi­le se i geni­to­ri sono già dece­du­ti. Un gra­zie rico­no­sce la buo­na inten­zio­ne del­l’al­tra persona!

Ter­zo: chie­di scu­sa! Ques­to pas­so è pro­ba­bilm­en­te il più dif­fi­ci­le. Chie­di ai tuoi geni­to­ri di scusar­si per il tuo com­por­ta­men­to scor­ret­to. Le scu­se posso­no esse­re di ques­to tipo. «Mi dis­pia­ce, non avrei dovu­to far­lo, anche se lo sape­vo» oppu­re «Non lo sape­vo, ma ora lo so. Ti pre­go di scus­ar­ti». Anche se i geni­to­ri han­no sba­gli­a­to mol­to o tut­to, anch’io sono sta­to col­pe­vo­le! Solo par­lan­do male di loro. Ques­to pun­to è sicu­ra­men­te impeg­na­tivo per mol­ti, se non addi­rit­tu­ra un affron­to. Se hai dif­fi­col­tà con ques­to pen­sie­ro, ti sug­ge­ris­co di appro­fond­ire la para­bo­la del Figli­ol Pro­di­go. Inves­ti nel rap­por­to amo­re­vo­le con il pad­re. Per­ché ques­to è il fon­da­men­to di tut­to il resto.

Quar­to: salu­ta! Che ne dici di met­ter­ti in con­tat­to con i tuoi geni­to­ri? For­se non sei anco­ra pron­to per gli altri pun­ti. Ma che ne dici di salu­t­ar­li? Che ne dici di chi­amar­li o di fare un sal­to oggi pomeriggio?

Quan­do si trat­ta di ono­ra­re la mad­re e il pad­re, si trat­ta anche di per­do­na­re. È importan­te e fon­da­men­ta­le per­do­na­re i pro­pri geni­to­ri! Non solo a paro­le, ma per dav­vero. Ono­ra­re il pad­re e la mad­re come base per ama­re il prossi­mo include anche il per­do­no. « «Ono­rerai tuo pad­re e tua mad­re».» Ques­to è il pri­mo dei coman­da­men­ti a cui è lega­ta una pro­mes­sa di Dio.üSe ono­ri tuo pad­re e tua mad­re, starai bene e avrai una lun­ga vita». (Efe­si­ni 6:1–3 NLB).

La mia ris­pos­ta all’af­fer­ma­zio­ne: «Puoi parl­a­re bene, ma se aves­si vis­suto quello che ho vis­suto io, non par­le­res­ti così. Non puoi imma­gi­na­re quello che ho vis­suto io». Sì, è vero. Non pos­so imma­gi­n­ar­lo e sì, non l’ho vis­suto dav­vero. Ma non devo per for­za aver vis­suto tut­to. Sono feli­ce che non tut­ti voi abbia­te dovu­to vive­re quello che ho vis­suto io. Ma ques­to non cam­bia il fat­to che ono­ra­re i pro­pri geni­to­ri è la chia­ve per ama­re il prossi­mo. Quan­do ono­ro i miei geni­to­ri, in defi­ni­ti­va sto ono­ran­do Dio, che mi ha inse­ri­to nella mia famiglia!

Possibili domande per il piccolo gruppo

Leg­gi il tes­to bibli­co: Esodo 20:12; Efe­si­ni 6:1–3 e/o Luca 15:11–32

  1. Che tipo di rap­por­to hai con i tuoi geni­to­ri? E la sepa­ra­zio­ne? Come hai vis­suto l’in­f­an­zia e l’adolescenza?
  2. Se hai un rap­por­to dif­fi­ci­le con i tuoi geni­to­ri e tro­vi dif­fi­ci­le l’i­dea di ono­rar­li, all­o­ra guar­da di nuo­vo la para­bo­la del Figli­ol Pro­di­go (Luca 15:11–32).
  3. Come puoi aiut­a­re le per­so­ne a tro­va­re una fami­glia nell’seetal chi­le? L’hai già spe­ri­men­ta­to tu stesso?
  4. Qual è la tua rea­zio­ne spon­ta­nea alla seguen­te affer­ma­zio­ne? «Al gior­no d’og­gi si ten­de a insegna­re ai geni­to­ri inve­ce di onorarli!».
  5. La cari­tà si basa sul­l’o­no­re ver­so i pro­pri geni­to­ri. Hai un rap­por­to ricon­ci­li­a­to con i tuoi genitori?
  6. Qua­le dei quat­tro con­sig­li pra­ti­ci potreb­be esse­re il prossi­mo per te? Sia nei con­fron­ti dei tuoi geni­to­ri sia nei con­fron­ti di alt­re per­so­ne che meri­ta­no il tuo ris­pet­to? 1. dire di sì! 2. ringra­zia! 3. Chie­di scu­sa! 4. saluta!