Dall’incontro con la santità alla santificazione

Data: 8 ottobre 2023 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Matteo 5:17, Gio­van­ni 8:1–12
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Gesù Cris­to fu mes­so alla pro­va dai capi reli­gio­si. Vole­va­no ten­dergli una trap­po­la: o si rivol­ge­va alla gra­zia o alla leg­ge. Ma Gesù Cris­to pren­de una stra­da diver­sa. Cog­lie noi esse­ri uma­ni nel momen­to in cui com­mett­i­amo del­le infra­zio­ni che sono con­tra­rie alla leg­ge di Dio. Nella sua gra­zia, incon­tra l’in­di­vi­duo e lo rad­driz­za. In ques­to modo, i coman­da­men­ti di Dio non ven­go­no aboli­ti, ma piut­tosto con­fer­ma­ti. Gra­zie a ques­to incon­tro con il Dio san­to, sia­mo chi­ama­ti a vive­re nella e del­la santificazione.


Beccato!

Da qua­si die­ci mesi sti­amo affront­an­do il tema annua­le del­la san­ti­tà. Mi è già sta­to chies­to alcu­ne vol­te se sarà incluso anche il tema del­la san­ti­fi­ca­zio­ne – e sì, oggi è il gior­no gius­to. Voglia­mo sco­pri­re insie­me come la san­ti­fi­ca­zio­ne nas­ca dal­l’in­con­tro con la san­ti­tà di Dio. In segui­to spieg­herò nel det­taglio il signi­fi­ca­to del­la santificazione.

Voglia­mo ana­liz­za­re ques­to movi­men­to dal­l’in­con­tro alla san­ti­fi­ca­zio­ne uti­liz­zan­do una sto­ria del Nuo­vo Tes­ta­men­to. La tro­via­mo nel­l’ot­ta­vo capi­to­lo del Van­ge­lo di Gio­van­ni. A quel tem­po Gesù sta­va insegn­an­do nel tem­pio di Geru­sa­lem­me. Era il luo­go più sacro per i Giudei ed è lì che Gesù si reca­va. Poi­ché dice­va cose che non pia­ce­va­no ai capi reli­gio­si del­la cit­tà, ques­ti vole­va­no far­lo arresta­re. Ma i sol­da­ti non poteva­no arrestar­lo per­ché non ave­va­no mai sen­ti­to un uomo parl­a­re in quel modo (Gio­van­ni 7:46). Gesù all­o­ra si ritirò e pas­sò la not­te fuo­ri dal­la cit­tà. Il mat­ti­no seguen­te, di buon’o­ra, tornò al tem­pio e insegnò alla gente.

Ciò che segue può esse­re rias­sun­to con la paro­la d’or­di­ne «cat­tu­ra­to».

Cat­tu­ra­ta – un’a­dul­te­ra in fla­gran­te. I capi reli­gio­si si avvicin­a­ro­no a Gesù con una don­na. « «Maes­tro», dis­se­ro a Gesù, «ques­ta don­na è sta­ta col­ta in fla­gran­te adul­te­rio» ». (Gio­van­ni 8:4 NLB). Ora Gesù era in trap­po­la. Ave­va chi­uso con l’i­dil­lio. Ave­va fini­to di insegna­re. Ma una pic­co­la nota a mar­gi­ne: dov’era l’uo­mo? Per­ché per esse­re col­ti nel­l’at­to del­l’a­dul­te­rio, cioè in un rap­por­to ses­sua­le, biso­gna semp­re esse­re in due.

Cat­tu­ra­to – Gesù, devi pren­de­re posi­zio­ne! I capi reli­gio­si, infat­ti, non port­aro­no la don­na da lui sen­za secon­di fini. Così dis­se­ro: «Secon­do la Leg­ge di Mosè, deve esse­re lapi­da­ta. Cosa ne pen­si?» (Gio­van­ni 8:5 NLB). Ques­ta era una trap­po­la. Vole­va­no met­te­re alla pro­va Gesù Cris­to. Infat­ti c’era una leg­ge mol­to chia­ra che pre­ve­de­va che un tale rea­to fos­se puni­to con la mor­te. «Se un uomo va a let­to con la mog­lie di un alt­ro uomo, l’uo­mo e la don­na saran­no mes­si a mor­te». (Esodo 20:10 NLB). Ora si tro­va­va in un dilem­ma. Se aves­se accett­a­to la puni­zio­ne, ciò sareb­be sta­to in con­trasto con le sue alt­re azio­ni. Lui, che si era appe­na asso­cia­to alla feccia del­la socie­tà e la trat­ta­va con amo­re, ora si sareb­be mes­so con­tro di loro. Ma se si fos­se schie­ra­to a favore di ques­ta don­na, avreb­be chia­ra­men­te con­trast­a­to la leg­ge. Segue ora una rea­zio­ne mol­to ecci­tan­te di Gesù Cris­to. «[…] Ma Gesù si chinò e scris­se con il dito nella pol­vere». (Gio­van­ni 8:6 NLB). Si chinò e scris­se sul­la sab­bia. Ques­to è l’u­ni­co scritto che sap­pia­mo che Gesù stes­so ha scritto – e sul­la sab­bia. Ma cosa dice ques­ta rea­zio­ne? Gesù ha pau­ra del con­fron­to? Oppu­re è indifferente?

Cat­tu­ra­ti – tut­ti gli uomi­ni han­no tras­gres­sio­ni. Gesù Cris­to segue una via di mez­zo in ques­to caso. «Ma essi non si arre­se­ro e pre­te­se­ro una ris­pos­ta. Alla fine si rad­driz­zò e dis­se: «Chi di voi è sen­za pec­ca­to, sca­gli la pri­ma pie­tra con­tro di lei!». E così dicen­do, si chinò di nuo­vo e con­tin­uò a scri­ve­re sul­la pol­vere». (Gio­van­ni 8:7–8 NLB). Pec­ca­to signi­fi­ca tras­gres­sio­ne e in ques­to caso signi­fi­ca infran­ge­re una leg­ge. La ris­pos­ta è com­pli­ca­ta. Infat­ti, secon­do la leg­ge ebraica, i tes­ti­mo­ni dove­va­no esse­re i pri­mi a lan­cia­re le piet­re. La chi­ama­ta di Gesù non man­cò di ave­re effet­to. «Quan­do gli accu­sa­to­ri udi­ro­no ques­to, se ne anda­ro­no uno alla vol­ta, pri­ma gli anzia­ni. Infi­ne, Gesù rima­se solo con la don­na, che era anco­ra in pie­di nel­lo stes­so pos­to, nel mez­zo». (Gio­van­ni 8:9 NLB). Gli uomi­ni se ne van­no. Pri­ma i lea­der ris­pett­a­ti, poi tut­ti gli altri. Ques­ta sto­ria ci rivela pro­fon­da­men­te il carat­te­re degli esse­ri uma­ni. Infat­ti, quan­do qual­cu­no fa qual­co­sa di male, ci pia­ce addi­t­are quella per­so­na. Per­ché al con­tra­rio, la pro­pria offe­sa non solo vie­ne vis­ta come mino­re, ma anche come gius­ta. Tut­ta­via, in ques­to momen­to non si rico­no­sce un fat­to importan­te. Per­ché quan­do pun­to il dito con­tro una per­so­na, almeno tre lo pun­ta­no con­tro di me. Gra­zie a ques­ta doman­da, anche i lea­der reli­gio­si diven­ta­ro­no pec­ca­to­ri, cioè per­so­ne che vio­la­no i coman­da­men­ti di Dio.

Tut­ta­via, la doman­da di Gesù Cris­to non era del tut­to innocua. Imma­gi­na se qual­cu­no si fos­se con­side­ra­to inno­cen­te e aves­se quin­di sca­gli­a­to una pie­tra con­tro ques­ta don­na. Ma Gesù ha col­to noi esse­ri uma­ni. Cono­sce anche le tue e le mie trasgressioni.

La grazia sostiene l’autorità della legge

Dopo che i lea­der reli­gio­si se ne anda­ro­no, però, la sto­ria andò olt­re. All­o­ra Gesù si rad­driz­zò di nuo­vo e le dis­se: «Dove sono? Nes­su­no di loro ti ha cond­an­n­a­to?» «Nes­su­no, Signo­re», ris­po­se lei. «All­o­ra nem­meno io ti cond­an­no», dichiarò Gesù. […]» (Gio­van­ni 8:10–11 NLB). Qui è importan­te sot­to­li­nea­re ciò che Gesù Cris­to non ha det­to. Non ha det­to che ha agi­to bene. Non ha det­to che agi­re con­tro la leg­ge di Dio (il pec­ca­to) sia giusto.

In linea di mas­si­ma, ci sono due filoni nel modo in cui noi esse­ri uma­ni affron­ti­amo i coman­da­men­ti bibli­ci. Il pri­mo dice che dob­bia­mo osser­va­re le leg­gi e i coman­da­men­ti. Ques­to richie­de un cer­to sfor­zo. Inolt­re, devo natur­al­men­te far nota­re agli altri le loro tras­gres­sio­ni. For­t­u­na­ta­men­te, ques­to ha l’ef­fet­to col­la­te­ra­le posi­tivo di far sì che il pro­prio com­por­ta­men­to scor­ret­to non appa­ia così nega­tivo. Il secon­do dice che la miser­i­cor­dia tri­on­fa semp­re. Non impor­ta quin­di l’as­pet­to del com­por­ta­men­to, per­ché la gra­zia vin­ce su tut­to. La leg­ge è aboli­ta, pre­va­le il «lais­sez-fai­re». Ent­ram­bi sono pro­ble­ma­ti­ci. Quan­do osser­via­mo la leg­ge, non abbia­mo biso­g­no del­la gra­zia di Gesù Cris­to, per­ché si sup­po­ne che riuscia­mo a sis­te­ma­re tut­to da soli (ques­to è il modo dei lea­der reli­gio­si). Se, inve­ce, c’è la gra­zia del «tut­to va bene», si trat­ta di una gra­zia a buon mer­ca­to. Sen­za uno stan­dard di rif­e­ri­men­to, la vita diven­ta trop­po arbi­tra­ria e non esis­te più il bene e il male.

Anche qui Gesù Cris­to segue una via di mez­zo. Egli sos­tiene la leg­ge per­ché non per­do­na in alcun modo l’a­zio­ne. Piut­tosto, pro­nun­cia un giudi­zio di miser­i­cor­dia. L’a­dul­te­ra meri­ta­va di esse­re uccisa secon­do la leg­ge. Non meri­ta­va la miser­i­cor­dia, ma Lui la assol­ve dal giudi­zio, non dall’azione.

Per con­clude­re ques­to pun­to, vor­rei fare un bre­ve con­trasto tra i lea­der reli­gio­si e Gesù Cris­to. Alla fine, non cond­an­n­a­ro­no la don­na per­ché essi stes­si erano col­pe­vo­li e non poteva­no fare altri­men­ti. Lui, in quan­to inno­cen­te e puro, è auto­riz­za­to e in gra­do di per­do­na­re. Si sareb­be­ro cond­an­na­ti da soli con la sen­ten­za. Lui non li cond­an­nò per­ché non ven­ne per giudi­ca­re ma per sal­va­re. I capi reli­gio­si ave­va­no biso­g­no di gra­zia. Ma Gesù Cris­to ha la gra­zia di cui la don­na ave­va biso­g­no e può darla.

La vita dalla santificazione

Ora arri­via­mo al pun­to di vive­re la san­ti­fi­ca­zio­ne. Dopo che Gesù Cris­to non cond­an­nò la don­na, segue un’al­tra frase. «[…] Vai e non pec­ca­re più». (Gio­van­ni 8:11 NLB). Li assol­ve, ma li ammo­nis­ce di non pec­ca­re più. Ora con­tin­uerò a parl­a­re di pec­ca­to, che signi­fi­ca semp­re un’a­zio­ne con­tra­ria a ciò che Dio desi­der­ava e inten­de­va per noi esse­ri uma­ni. Il pec­ca­to non vie­ne scu­sa­to in alcun modo. Il per­do­no infat­ti non signi­fi­ca che il pec­ca­to non sia importan­te. Piut­tosto, il per­do­no signi­fi­ca che il pec­ca­to è un pro­ble­ma. Tut­ta­via, Dio ha scel­to di eli­mi­na­re il giudi­zio. Quan­do vedia­mo del­le mal­e­fat­te negli altri, il nos­tro pri­mo pen­sie­ro non dov­reb­be esse­re quello di far­le nota­re all’al­tra per­so­na, ma di incorag­gi­ar­ci a guar­da­re più da vici­no nella nos­t­ra vita. È un’in­di­ca­zio­ne che tut­ti han­no biso­g­no di grazia.

In un alt­ro pas­so, Gesù Cris­to dice qual è la sua mis­sio­ne sul­la ter­ra. «Non frain­ten­de­te il motivo per cui sono ven­uto. Non sono ven­uto ad abo­li­re la leg­ge o gli scrit­ti dei pro­f­e­ti. Al con­tra­rio, sono ven­uto per dare loro com­pi­men­to». (Matteo 5:17 NLB). Ques­to lascia i segu­aci di Gesù Cris­to in una tre­men­da ten­sio­ne. Ques­ti ulti­mi, infat­ti, han­no come gui­da la Bibbia. È un invi­to a una vita abbond­an­te. Ques­to spes­so con­trad­di­ce a pri­ma vis­ta le idee che ci cir­cond­a­no. Si sup­po­ne infat­ti che i segu­aci sia­no san­ti (mes­si a par­te). Ma la san­ti­tà non è una qua­li­tà, è un con­cet­to rela­zio­na­le. Indi­ca l’ap­par­te­n­en­za del­la per­so­na. Quin­di, se una per­so­na è san­ta, deve anche vive­re nella san­ti­fi­ca­zio­ne. Esis­to­no due dimen­sio­ni e signi­fi­ca­ti del­la san­ti­fi­ca­zio­ne. In pri­mo luo­go, signi­fi­ca la nuo­va vita del cris­tia­no. Se una per­so­na cre­de in Gesù Cris­to, all­o­ra è giu­sti­fi­ca­ta. Cioè, i pec­ca­ti ven­go­no per­do­na­ti. Il giudi­zio che una per­so­na avreb­be meri­ta­to vie­ne tras­fe­ri­to a Gesù. La vita di un segu­ace è quin­di semp­re san­ta. In secon­do luo­go, la san­ti­fi­ca­zio­ne è inte­sa come azio­ne pra­ti­ca e responsa­bi­li­tà per­so­na­le del cris­tia­no. A secon­da del carat­te­re di una per­so­na, si pone l’ac­cen­to sul­l’u­no o sul­l’al­t­ro aspet­to. Ma io sono con­vin­to che le due cose vad­a­no di pari passo.

Di nuo­vo, tor­nia­mo alla nos­t­ra sto­ria. «Gesù dis­se alla gen­te: «Io sono la luce del mon­do. Chi segue me non deve vaga­re nel­le ten­eb­re, per­ché avrà la luce che con­du­ce alla vita» ». (Gio­van­ni 8:12 NLB). Le per­so­ne che seguo­no Gesù Cris­to seguo­no la luce del mon­do. Sì, ce l’han­no per­si­no den­tro di loro. E ques­ta luce di san­ti­fi­ca­zio­ne dov­reb­be risple­nde­re. «Tu sei la luce del mon­do, come una cit­tà su una mon­tagna, che bril­la nella not­te per esse­re vis­ta da tut­ti. Nes­su­no nas­con­de una luce sot­to un vaso rove­scia­to. Piut­tosto, la pone su un lam­pio­ne e la lascia bril­la­re per­ché tut­ti la ved­a­no. Allo stes­so modo, fate risple­nde­re le vost­re buo­ne azio­ni davan­ti agli uomi­ni, affin­ché tut­ti le ved­a­no e lodi­no il Pad­re vos­tro che è nei cie­li». (Matteo 5:14–16 NLB). L’o­bi­et­tivo di bril­la­re è che Dio sia loda­to in cie­lo. Per­tan­to, è importan­te che i segu­aci di Gesù Cris­to risple­nd­a­no, ma non bril­li­no. Non si trat­ta di bril­la­re, ma di esse­re sple­nden­ti. Si trat­ta di esse­re con­s­ape­vo­li del­le pro­prie tras­gres­sio­ni e di segui­re la chi­ama­ta di Gesù Cris­to: «Va» e non pec­ca­re più».

Anche noi come Chie­sa cer­chi­amo di vive­re in ques­ta ten­sio­ne. Ci atte­nia­mo a deter­mi­na­ti prin­ci­pi mora­li ed eti­ci che con­trast­a­no con le opi­ni­oni del­la socie­tà. Lo fac­cia­mo da un lato con lo spi­ri­to di gra­zia «sei per­do­na­to» e dal­l’al­t­ro con il con­siglio di Gesù «vai e non pec­ca­re più». Come lea­der cer­chi­amo di cammi­na­re su ques­ta linea sot­ti­le. Da un lato voglia­mo affronta­re le cose, dal­l’al­t­ro voglia­mo accom­pagna­re gli indi­vi­dui nel loro per­cor­so. Un’al­tra com­po­nen­te è lo Spi­ri­to San­to. Con­fi­dia­mo che sia lui a parl­a­re a cias­cun indi­vi­duo con i suoi tem­pi e a spin­g­er­lo a cam­bia­re direzione.

La sto­ria che abbia­mo vis­to insie­me oggi è l’i­ni­zio di un capi­to­lo mol­to inten­so. All’i­ni­zio c’è la richies­ta dei capi reli­gio­si di lapi­da­re ques­ta don­na. Nel cor­so del capi­to­lo, seguo­no alcu­ne del­le paro­le più dure che Gesù abbia mai pro­nun­cia­to nella Bibbia. Alla fine, il sen­ti­men­to nega­tivo nei con­fron­ti di Gesù è arri­va­to a tal pun­to che vogli­o­no ucci­der­lo. N.T. Wright sot­to­li­nea il cuo­re del capi­to­lo. Dice «[…] che il pec­ca­to ben più gra­ve è quello di usa­re la leg­ge data da Dio come stru­men­to di auto-giu­s­ti­zia per­so­na­le, quan­do in real­tà la leg­ge ha lo sco­po di far bril­la­re la luce del giudi­zio di Dio nei luoghi oscu­ri del cuo­re». (N.T. Wright).

La rea­zio­ne alla san­ti­tà di Dio può far­ci arrab­bia­re e met­ter­ci sul­la difen­si­va. Ma se lascia­mo che l’in­con­tro con la san­ti­tà ci por­ti alla san­ti­fi­ca­zio­ne, è mol­to frut­tuo­so. Con­cludo ques­to ser­mo­ne con la chi­ama­ta di Gesù Cris­to. Insie­me all’in­corag­gi­a­men­to a con­sider­a­re dove toc­ca a te cam­bia­re qual­co­sa. Gesù Cris­to par­la: «[…] Vai e non pec­ca­re più». (Gio­van­ni 8:11 NLB).

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gio­van­ni 8:1–12, Matteo 5:17

  1. Cosa ti ha «bec­ca­to» a fare Gesù Cris­to? Qua­li tras­gres­sio­ni ci sono nella tua vita? Come le affronti?
  2. Come ti poni nei con­fron­ti dei coman­da­men­ti bibli­ci? Sei più pro­pen­so a «osser­va­re e obbed­ire esat­ta­men­te e far sì che gli altri lo sap­pia­no» o «la gra­zia vin­ce. Per ques­to motivo, non è un pro­ble­ma»? Come si com­por­ta Gesù in Gio­van­ni 8? Ques­to per­cor­so potreb­be esse­re adat­to anche a te? Cosa potreb­be met­ter­ti alla prova?
  3. «Vai e non pec­ca­re più». Cosa sus­ci­ta in te ques­ta frase?
  4. E la san­ti­fi­ca­zio­ne nella tua vita? Hai deciso di vive­re con Gesù Cris­to? Come si mani­fes­ta ques­to dis­ce­po­la­to nella tua vita?