Lavoro e fede | La dignità del lavoro

Data: 31 agos­to 2025 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gene­si 1:27–2:3; Gene­si 2:15
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Quan­do Dio creò la ter­ra, fece il lavoro in pri­ma per­so­na. Agli esse­ri uma­ni fu affi­da­to il com­pi­to di col­ti­va­re e con­ser­va­re il giar­di­no. Sono sta­ti inclu­si nel lavoro di Dio. Poi­ché Dio è l’au­to­re del lavoro, c’è digni­tà in ogni lavoro. Se il nos­tro lavoro è rivol­to anche al prossi­mo, all­o­ra sti­amo lavor­an­do in modo simi­le a Dio. In ques­t’ot­ti­ca, ogni lavoro è un lavoro deg­no, per­ché fa par­te del­la mia voca­zio­ne per­so­na­le di segu­ace di Gesù in ques­to mon­do. Per­tan­to, non sto solo svol­gen­do un lavoro, ma sto eser­ci­tan­do una professione!


Oggi ini­zia­mo la nuo­va serie di ser­mo­ni «Lavoro e fede». Ques­t’an­no sti­amo esami­n­an­do argo­men­ti spe­ci­fi­ci per vede­re come si pre­sen­ta la seque­la di Gesù. Direi che l’area del lavoro ha pro­ba­bilm­en­te l’im­patto maggiore.

Cosa ci dice ques­to elen­co? Se desi­de­ri fare la dif­fe­ren­za nel mon­do che ti cir­con­da, all­o­ra vale la pena di cer­ca­re un lavoro! Quan­do par­lo di lavoro, mi rife­ris­co al lavoro retri­bui­to, al volon­ta­ria­to in chie­sa o in asso­cia­zio­ni, alla cura dei bam­bi­ni, ai lavo­ri dome­sti­ci o al giardinaggio.

Dio stesso ha «lavorato»

Dio ha crea­to il mon­do attra­ver­so la sua paro­la. Ne abbia­mo sen­ti­to parl­a­re nella serie di argo­men­ti pre­ce­den­ti. Ha crea­to dal nulla, è sta­to crea­tiv­a­men­te attivo. Ne abbia­mo sen­ti­to la fine nella let­tu­ra del tes­to. Ques­to rac­con­to del­la crea­zio­ne è uni­co ris­pet­to ad altri miti del­la crea­zio­ne. Nel­l’an­ti­chi­tà, la ter­ra era spes­so il risult­a­to di una lot­ta. Per i gre­ci, le per­so­ne erano sta­te crea­te per­ché pot­esse­ro lavora­re per essa. Non era una bene­di­zio­ne. Al con­tra­rio. La for­ma più alta di lavoro era quella con la men­te, quella più bassa con le mani. La visio­ne bibli­ca è mol­to diver­sa. Dio stes­so lavo­ra. «Così fu com­pl­eta­ta la crea­zio­ne del cie­lo e del­la ter­ra, con tut­to ciò che vi appar­tiene. Il set­ti­mo gior­no Dio com­ple­tò la sua ope­ra e si riposò dal suo lavoro. E Dio bene­dis­se il set­ti­mo gior­no e lo dichiarò san­to, per­ché era il gior­no in cui si ripo­sa­va dal­la sua ope­ra di crea­zio­ne». (Gene­si 2:1–3 NLB). La paro­la lavoro qui uti­liz­za­ta si rife­ris­ce da un lato all’­ope­ra di Dio (Gene­si 2:1–3) e dal­l’al­t­ro all’­ope­ra del­le per­so­ne (Esodo 20:9–10). Dio è crea­tivo nel suo approc­cio e lui stes­so tro­va bel­lo ciò che ha crea­to! Quan­do pre­pa­ro la mia coto­let­ta o i miei cor­don bleu e poi li frig­go fino a far­li dora­re, non ries­co a smet­te­re di apprez­zar­li! Dio ha crea­to noi esse­ri uma­ni. Guar­da­ti intor­no. Non ce ne sono due ugua­li! Nella Bibbia vie­ne spes­so uti­liz­za­ta l’im­ma­gi­ne del vasaio: Dio è il vasaio che ha mera­vigli­osa­men­te plas­ma­to e crea­to noi esse­ri uma­ni. «Eppu­re, Signo­re, tu sei nos­tro Pad­re. Noi sia­mo l’ar­gil­la, tu sei il vasaio e noi sia­mo l’ope­ra del­la tua mano». (Isa­ia 64:7 NLB).

La dignità del lavoro nella missione della creazione

Il tito­lo del ser­mo­ne di oggi è «La digni­tà del lavoro». Digni­tà signi­fi­ca un alto valo­re e il signi­fi­ca­to che por­ta con sé. Esse­re crea­ti­vi e col­ti­va­re la ter­ra fa par­te del­l’es­se­re a imma­gi­ne di Dio. Come abbia­mo sen­ti­to nella let­tu­ra del tes­to, l’uo­mo è sta­to crea­to a imma­gi­ne di Dio (Gene­si 1:27) e ha un com­pi­to spe­ci­fi­co. «Il Signo­re Dio por­tò l’uo­mo nel giar­di­no di Eden. Dove­va col­ti­var­lo e con­ser­var­lo». (Gene­si 2:15 NLB). Ogni lavoro ha digni­tà per­ché rif­let­te l’im­ma­gi­ne di Dio Crea­to­re in noi. I gover­nan­ti del Vici­no Ori­en­te anti­co eri­ge­va­no sta­tue in tut­to l’im­pe­ro per eser­ci­t­are la loro auto­ri­tà. Si trat­ta­va di rappre­sen­tan­ti, sim­bo­li del­la pre­sen­za del sov­ra­no e del­la sua auto­ri­tà. Noi esse­ri uma­ni sia­mo imma­gi­ni di Dio e ci dif­fe­ren­zia­mo dag­li ani­ma­li. Abbia­mo una posi­zio­ne diver­sa. Il lavoro ha digni­tà per­ché è qual­co­sa che fa Dio! Attra­ver­so il lavoro abbia­mo la stes­sa fun­zio­ne del­le anti­che sta­tue. «Nessuna atti­vi­tà è un con­te­ni­to­re trop­po pic­co­lo per l’im­men­sa digni­tà che Dio con­fe­ris­ce al lavoro». (Timo­thy Kel­ler). Come segu­ace di Gesù, con il tuo lavoro par­te­ci­pi alla crea­ti­vi­tà di Dio e alla col­ti­va­zio­ne del­la ter­ra. Il lavoro ha digni­tà per­ché è qual­co­sa che fa Dio! Il lavoro è uno dei modi in cui pos­sia­mo ren­der­ci uti­li agli altri e non solo a noi stes­si. Se agi­a­mo in modo tale che il nos­tro lavoro miglio­ri la vita del­le per­so­ne e non solo il nos­tro sal­do ban­ca­rio, sti­amo agen­do come Dio!

Ogni opera è degna

Tut­ti i lavo­ri han­no digni­tà per­ché Dio ha crea­to la ter­ra ed è l’au­to­re del lavoro. C’è un’ec­ce­zio­ne: il lavoro nel cam­po del­la por­no­gra­fia e del lavoro ses­sua­le. Gli esse­ri uma­ni han­no digni­tà, ma ques­to lavoro non cor­rispon­de alla digni­tà uma­na! Natur­al­men­te, il lavoro ha anche degli aspet­ti nega­ti­vi. Dome­ni­ca prossi­ma par­le­re­mo anco­ra di quan­do il lavoro mi cor­rom­pe, di quan­do deter­mi­no la mia iden­ti­tà attra­ver­so il lavoro e di quan­do il lavoro assu­me una posi­zio­ne trop­po importan­te nella mia vita.

A par­te le ecce­zio­ni di cui sopra, non esis­te un lavoro che abbia più digni­tà di altri. Ma nel nos­tro modo di pen­sare non è così. Die­tro c’è un modo di pen­sare gre­co che rico­no­sce come buo­no solo il lavoro che ci por­ta mol­to den­a­ro, pres­ti­gio e influ­en­za. I com­pi­ti sem­pli­ci sono vis­ti come infe­rio­ri a noi! Qua­si cin­que­cen­to anni fa, Mar­tin Lute­ro ha intro­dot­to una visio­ne posi­ti­va di tut­to il lavoro. Il lavoro non è solo un «lavoro», ma una voca­zio­ne. È da qui che deri­va la paro­la «pro­fes­sio­ne». Chi­ama­to signi­fi­ca che sono sta­to mes­so in ques­ta posi­zio­ne da qual­cun alt­ro. Non pos­so chi­amar­mi da solo! Ora arri­va il pun­to cen­tra­le: Dio ci chi­ama dove sia­mo! Se fac­cia­mo del bene agli altri, all­o­ra sia­mo noi a fare del bene agli altri. Il «dito di Dio» in ques­to mon­do. «Dio stes­so ope­ra attra­ver­so l’ag­ri­col­to­re, il fabbro e il for­naio affin­ché noi abbia­mo cibo e ves­ti­ti. Per­ciò ono­ra ogni pro­fes­sio­ne, per­ché è sta­ta sta­bi­li­ta da Dio». (Mar­tin Lute­ro). Il Sal­mo 127:1, ad esem­pio, impli­ca che Dio cos­truis­ce la casa attra­ver­so i cos­trut­to­ri»[…] se il Signo­re non cos­truis­ce la casa, la fati­ca dei cos­trut­to­ri è vana. Se il Signo­re non pro­t­eg­ge la cit­tà, è vano cir­con­dar­la di guar­die». (Sal­mo 127:1 NLB).

Port­e­r­emo la buo­na noti­zia alla gen­te tra quin­di­ci gior­ni gra­zie al tuo lavoro. Ma puoi fare la dif­fe­ren­za già adesso. Che ne dici di ringra­zia­re quan­do vai a fare la spe­sa? Di toglier­ti le cuf­fie? Salu­t­a­re una per­so­na per nome? Ho vis­suto a Ber­na per quat­tro anni. Mol­te per­so­ne pens­a­no che una cit­tà sia anoni­ma. Ma non è vero! Anda­vo a fare la spe­sa semp­re negli stes­si nego­zi. Alla Migros del­la sta­zio­ne di Ber­na, una com­mes­sa mi rico­no­sce­va semp­re! Per il Nata­le del 2021 ho fat­to un pic­co­lo rega­lo a tut­ti i com­mes­si del nego­zio Den­ner dove face­vo semp­re la spe­sa. Come puoi espri­me­re la digni­tà del lavoro degli altri? Per­ché il valo­re di noi stes­si non risie­de nel lavoro che fac­cia­mo o nella posi­zio­ne che ci dà. Da ciò deri­va una sfi­da ai segu­aci di Gesù a non giudi­ca­re le per­so­ne in base alla loro posi­zio­ne. «Fratel­li e sor­el­le, con­ser­va­te la fede in Gesù Cris­to, nos­tro Signo­re del­la glo­ria, sen­za distin­zio­ne di per­so­na». (Gia­co­mo 2:1 LUT). Ciò che ci con­fe­ris­ce digni­tà è che noi esse­ri uma­ni sia­mo crea­ti a imma­gi­ne e somi­gli­anza di Dio. Poi­ché Dio è l’au­to­re di tut­to il lavoro, tut­to il lavoro ha digni­tà! Il lavoro non è arri­va­to nel mon­do dopo la sepa­ra­zio­ne da Dio (cadu­ta del­l’uo­mo). Era il buon pia­no di Dio per far­ci vive­re in un ciclo cos­tan­te di lavoro e ripo­so, pro­prio come lui stes­so ha esemplificato!

Possibili domande per il piccolo gruppo

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gene­si 1:27 – Gene­si 2:3

  1. Come ti sen­ti riguar­do al tuo lavoro (retri­bui­to, volon­ta­rio, dome­sti­co, di cura dei bam­bi­ni, ecc.) Ti è faci­le o dif­fi­ci­le con­sider­ar­lo come una chi­ama­ta di Dio?
  2. Cosa ne pen­si del­l’af­fer­ma­zio­ne: «Non sto solo facen­do un lavoro – sto eser­ci­tan­do una pro­fes­sio­ne»? In che modo ques­ta pro­s­pet­ti­va cam­bia il modo in cui pen­si alla tua vita quotidiana?
  3. In che modo puoi esse­re una bene­di­zio­ne per le alt­re per­so­ne attra­ver­so il tuo lavoro (indi­pen­den­te­men­te dal tipo)? Rie­sci a pen­sare a una situa­zio­ne spe­ci­fi­ca in cui hai incorag­gi­a­to o sos­ten­uto qualcuno?
  4. Esis­te anco­ra una gerar­chia del lavoro nella tua men­te (ad esem­pio, il lavoro «spi­ri­tua­le» ha più valo­re del lavoro fisi­co)? Da dove posso­no deri­va­re ques­ti pen­sie­ri e come puoi correggerli?
  5. Come puoi rico­no­sce­re e pro­muo­ve­re la digni­tà del lavoro altrui nella vita quo­ti­dia­na? Hai qual­che idea su come espri­me­re il tuo apprezzamen­to con pic­co­li gesti (ad es. com­mes­si, addet­ti alle puli­zie, ecc.)?
  6. Cosa signi­fi­ca per te che Dio agis­ce attra­ver­so di te e il tuo lavoro – che sei, per così dire, «le dita di Dio»? Cosa cam­bia nel tuo att­eg­gi­a­men­to, nella tua moti­va­zio­ne o nel tuo comportamento?