Data: 21 lug­lio 2024 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Esodo 24:8
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Il popo­lo di Israe­le si recò sul Mon­te Sinai, la mon­tagna di Dio. Lì, Dio regolò e chiarì la sua rela­zio­ne con ques­to popo­lo. Fece un pat­to con Israe­le. Ques­to pat­to affon­da le sue radi­ci nel pas­sa­to. In ciò che Dio ave­va già fat­to di buo­no per il popo­lo. Ma la sti­pu­la di ques­ta alle­an­za ha del­le impli­ca­zio­ni per la rela­zio­ne futu­ra. L’al­le­an­za è sta­ta un pun­to di rif­e­ri­men­to per il dis­ce­po­la­to di Israe­le e ha mol­to da dire per il dis­ce­po­la­to di Gesù.


Dio regola e chiarisce la sua relazione con Israele nell’alleanza

Nel nos­tro tema annua­le del dis­ce­po­la­to, sti­amo viag­gi­an­do con il popo­lo di Israe­le ver­so la Ter­ra Pro­mes­sa. Dopo qual­che tem­po, Israe­le giunse al Mon­te Sinai. Dio ave­va incont­ra­to Mosè, il capo degli israe­li­ti, e gli ave­va affi­da­to il com­pi­to di port­are qui il popo­lo (Esodo 3:12). Ma Israe­le non è un popo­lo qual­si­a­si. Il loro capos­ti­pi­te Abra­mo e i suoi dis­cen­den­ti furo­no scel­ti da Dio. Nel frat­tem­po, una fami­glia è diven­ta­ta un gran­de nume­ro di per­so­ne. Si sono orga­niz­za­ti in dodi­ci tri­bù. Dio liberò il popo­lo dal­l’E­git­to, dove vive­va in schia­vi­tù ed era oppres­so. Tut­ta­via, la rela­zio­ne tra Dio e il popo­lo non è mol­to chia­ra. Mosè vie­ne nomi­na­to come lea­der, ma il rap­por­to con Dio è anco­ra orga­niz­za­to e strut­tu­ra­to in modo mol­to vago. Nella Bibbia, la mag­gi­or par­te dei cin­que libri di Mosè sono per­c­e­pi­ti come piut­tosto noio­si. Ques­to per­ché si trat­ta di rac­col­te di leg­gi, istru­zi­o­ni per la cos­tru­zi­o­ne del san­tua­rio o ritua­li sacri­fi­cali. Mol­te per­so­ne che han­no deciso di leg­ge­re la Bibbia si sono già fer­ma­te qui. Ma è pro­prio ques­ta par­te «noio­sa» ad ave­re un’im­port­an­za fon­da­men­ta­le. L’at­ten­zio­ne di oggi si con­cen­tra sul­l’al­le­an­za in Esodo 24, che cop­re mol­to di più di ques­to capitolo.

Dio con­dus­se gli israe­li­ti dal­l’E­git­to a ques­ta mon­tagna. Li con­dus­se attra­ver­so il mare. Diede loro da man­gia­re e da bere. Li aiutò con­tro i nemici. Quin­di le paro­le intro­dut­ti­ve sono le seguen­ti: «Ave­te vis­to ciò che ho fat­to agli Egi­zia­ni. Vi ho por­ta­ti al sicu­ro qui da me, pro­prio come un’a­qui­la por­ta i suoi pic­co­li sul­le sue ali». (Esodo 19:4 NLB). In ques­to luo­go, segue qual­co­sa di simi­le a una sos­ta. Il popo­lo si ripo­sa in ques­to luo­go ino­s­pi­ta­le. È pro­prio ques­to luo­go che diven­ta un pun­to di rif­e­ri­men­to per Israe­le. Dio ha già par­la­to in ques­to luo­go in pre­ce­den­za. Fino­ra, alcu­ne cose sono chia­re. Dio ama ques­to popo­lo indi­sci­pli­na­to. Lo sos­tiene e lo aiu­ta. Ma qual è la rela­zio­ne di Dio con ques­to popo­lo? È una rela­zio­ne spe­cia­le con Dio. «Voi sare­te per me un reg­no di sacer­do­ti, una nazio­ne san­ta. […]» (Esodo 19:6 NLB). Dio sce­g­lie il pat­to per orga­niz­za­re ques­ta rela­zio­ne. A quel tem­po, un pat­to rego­la­va la rela­zio­ne tra un gran­de re e i suoi vass­al­li. Un gran­de re ave­va diver­si sud­di­ti, che a loro vol­ta erano gover­na­ti da sin­go­le per­so­ne. Ques­ti vass­al­li ave­va­no un rap­por­to di alle­an­za con il loro gran­de re. L’al­le­an­za che Dio strin­ge con Israe­le è simi­le a quella che era comu­ne nei seco­li XIV e XIII. Attra­ver­so un pat­to, vie­ne sta­bi­li­ta una rela­zio­ne natur­al­men­te ine­sis­ten­te. L’al­le­an­za è chia­ra­men­te fis­sa­ta e vie­ne accett­a­ta con un giura­men­to ceri­mo­nia­le. Ques­to dimos­tra anco­ra una vol­ta l’in­gegno­si­tà con cui Dio scri­ve la sua sto­ria. Per­ché per con­clude­re un’al­le­an­za di ques­to tipo, dove­va esse­re dis­po­ni­bi­le una cer­ta quan­ti­tà di cono­scen­ze. Essen­do cre­sci­uto alla cor­te rea­le egi­zia­na, Mosè era istrui­to e per­fett­amen­te equi­paggi­a­to per ques­to compito.

Un patto segue strutture chiare

Immer­gi­am­o­ci ora insie­me in ques­ta alle­an­za del Sinai. «Quan­do Mosè ebbe espos­to al popo­lo tut­te le paro­le e le leg­gi del SIGNORE, essi gli ris­po­se­ro una vol­ta.ütig: «Voglia­mo fare tut­to ciò che il Signo­re ha det­to.» Poi Mosè scris­se tut­te le paro­le del Signo­re. Il mat­ti­no seguen­te, di buon’o­ra, eres­se un alta­re ai pie­di del­la mon­tagna. Fis­sò dodi­ci colon­ne di pie­tra intor­no all’al­ta­re, una per ogni tri­bù d’Is­rae­le. Poi inca­ricò alcu­ni gio­va­ni israe­li­ti di offri­re degli olo­causti al Signo­re e di macel­la­re dei gio­va­ni tori come offer­te di pace. Mosè pre­se l’u­ni­co Hämetà del san­gue e lo ver­sò in alcu­ne baci­n­el­le. Con l’al­tra metàäNella secon­da metà asper­ge­va l’al­ta­re. Poi pre­se il Libro del­l’Al­le­an­za e lo les­se al popo­lo. Dichiarò di nuo­voähan­no det­to: «Fare­mo tut­to ciò che il Signo­re ha coman­da­to. Obbe­di­re­mo ai suoi coman­da­men­ti». Mosè asper­se il popo­lo con il san­gue dei cati­ni e dis­se: «Ques­to san­gue sug­gel­la l’al­le­an­za che il Signo­re ha fat­to con te dan­do­ti ques­te leg­gi» » (Esodo 24:3–8 NLB).

Un pat­to segue del­le strut­tu­re ben pre­cise, che vor­rei pre­sent­ar­ti. Il pri­mo pun­to è la cate­go­riz­za­zio­ne sto­ri­ca. La pri­ma cosa in un pat­to è semp­re l’a­zio­ne del gran­de re, in ques­to caso Dio, ciò che ha fat­to per i suoi sud­di­ti. Include tut­te le cose buo­ne che ha fat­to. La giu­sti­fi­ca­zio­ne del pas­sa­to legit­ti­ma l’al­le­an­za nel pre­sen­te e nel futu­ro. «Poi Dio pro­nun­ciò ques­te paro­le: «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fat­to usci­re dal­la schia­vi­tù di Äha libera­to l’E­git­to». (Esodo 20:1–2 NLB). In secon­do luo­go, seguo­no i cosid­det­ti codi­ci lega­li. Un pat­to con­tiene istru­zi­o­ni che i part­ner del pat­to devo­no ris­pet­ta­re. Ques­ti sono mol­to este­si e copro­no gran par­te dei cin­que libri di Mosè. In ter­zo luo­go, era chia­ra­men­te rego­la­men­ta­to come e dove veni­va con­ser­va­to il docu­men­to del­l’al­le­an­za. Il pat­to veni­va let­to di tan­to in tan­to in modo da ricordar­lo ai part­ner del pat­to. Ques­to veni­va fat­to anche quan­do l’al­le­an­za veni­va con­clusa. Nel caso degli israe­li­ti, ciò signi­fi­ca­va «Metti le tavo­le di pie­tra del­la leg­ge che ti darò nel­l’­ar­ca e poi chiudi­la con la last­ra di coper­tu­ra». (Esodo 25:21 NLB). L’ar­ca fu poi col­lo­ca­ta nel san­tua­rio. Il pat­to diven­ne così la base del cul­to per gli israe­li­ti. Inolt­re, un pat­to deve ave­re dei tes­ti­mo­ni per esse­re vali­do. «Oggi ti do la pos­si­bi­li­tà di sce­glie­re tra la vita e la mor­te, tra la bene­di­zio­ne e la male­di­zio­ne. Il cie­lo e la ter­ra mi sono tes­ti­mo­ni. Sce­glie­te la vita, affin­ché possia­te vive­re voi e la vos­tra dis­cen­den­za!». (Deu­te­ro­no­mio 30:19 NLB). Alla fine di un accordo di alle­an­za, ci sono min­ac­ce di bene­di­zio­ne e male­di­zio­ne. L’os­ser­van­za o l’ina­dem­pi­en­za com­por­ta del­le con­se­guen­ze. Da un lato, ques­to è posi­tivo. Se il popo­lo è fede­le a Dio, egli lo bene­dirà. Ma anche al con­tra­rio. «Ma se non mi ascol­ta­te e non obbe­dite ai miei coman­da­men­ti, ma rom­pe­te l’al­le­an­za con me dis­ob­be­den­do alle mie leg­gi e disprez­zan­do i miei rego­la­men­tiäe per ques­to non ha obbe­dito a tut­ti i miei coman­da­men­ti». (Levi­ti­co 26:14–15 NLB). Se il popo­lo non si attiene a ques­to, ci sono del­le conseguenze.

Nel tes­to di Esodo 24 abbia­mo già let­to come fu sti­pu­la­to il pat­to. Da una par­te c’è Dio. Qui è sim­bo­leg­gi­a­to dal­l’al­ta­re. Intor­no ad esso ven­go­no eret­ti dei pilas­tri di pie­tra. Un tota­le di dodi­ci per ogni tri­bù. Il popo­lo si posi­zio­na intor­no ad esse. Ora l’al­ta­re vie­ne cos­par­so con metà del san­gue. Ques­to dimos­tra che Dio è l’u­ni­ca par­te del­l’al­le­an­za. Mosè leg­ge il pat­to agli israe­li­ti. Essi rispon­do­no: «[…] Tut­to ciò che il Signo­re ha coman­da­to lo fare­mo. Voglia­mo obbed­ire ai suoi coman­da­men­ti». (Esodo 24:7 NLB). Per con­fer­ma­re e sot­to­li­nea­re ques­to con­sen­so, il popo­lo vie­ne asper­so con il san­gue rima­nen­te. «Poi Mosè pre­se il san­gue e lo asper­se sul popo­lo, dicen­do: «Vede­te, ques­to è il san­gue del pat­to che il SIGNORE ha fat­to con voi a cau­sa di tut­te ques­te paro­le» ». (Esodo 24:8 LUT). Nella tra­di­zio­ne ebraica, un pat­to è inte­so come un contratto.

Il consenso al patto ha delle conseguenze

I ben noti «10 coman­da­men­ti» rien­tra­no in ques­to con­tes­to di alle­an­za. Pur­trop­po, però, il ter­mi­ne tedes­co è un po» fuor­vi­an­te. La tra­du­zi­o­ne let­te­ra­le dal­l’e­braico, che signi­fi­ca «die­ci paro­le», è mol­to più appro­pria­ta. Per­ché anche il modo in cui ques­te ven­go­no inte­se è for­te­men­te lega­to al nome. I die­ci coman­da­men­ti sono spes­so inte­si come un codi­ce mora­le. Il ter­mi­ne non è esat­ta­men­te d’ai­uto in ques­to caso. Secon­do ques­to ter­mi­ne, un segu­ace si assi­cu­ra il favore di Dio seguen­do ques­ti coman­da­men­ti. Ma ques­to è fuor­vi­an­te. Il pre­re­qui­si­to fon­da­men­ta­le per l’e­le­zio­ne di Israe­le è la gra­zia. Dio ha scel­to ques­to popo­lo sen­za alcun pre­re­qui­si­to. Le die­ci paro­le non sono quin­di una leg­ge, per­ché non sono defi­ni­te in modo suf­fi­ci­en­te­men­te chia­ro e non ven­go­no men­zio­na­te le puni­zio­ni in caso di infra­zio­ne. Piut­tosto, le die­ci paro­le sono istru­zi­o­ni per una buo­na vita. Tut­te le alt­re istru­zi­o­ni date a Mosè sono ela­bo­ra­zio­ni di ques­te die­ci paro­le. Le die­ci paro­le sono l’or­di­ne di base del­la vita di colo­ro che Dio ha ris­cat­ta­to dal­la schia­vi­tù. L’in­tro­du­zi­o­ne a ques­te istru­zi­o­ni è quin­di anche una buo­na noti­zia: «Io sono l’E­ter­no, il tuo Dio, che ti ha fat­to usci­re dal­la schia­vi­tù in Äha libera­to l’E­git­to». (Esodo 20:2 NLB). Lo sco­po del pat­to, così come le die­ci paro­le, è che il popo­lo riman­ga vici­no a Dio.

Israe­le ent­rò in ques­ta alle­an­za volon­ta­ria­men­te. Ha del­le con­se­guen­ze che erano già sta­te annun­cia­te dal­le min­ac­ce di bene­di­zio­ne e male­di­zio­ne al momen­to del­la sti­pu­la del pat­to. Ques­to è evi­den­te anche nel cor­so del­la sto­ria di Israe­le. Dio agis­ce semp­re nel­l’am­bi­to del pat­to, anche quan­do punis­ce il popolo.

For­se ti starai chie­den­do per­ché mi sto dilun­gan­do così tan­to su qual­co­sa che è acca­du­to tan­to tem­po fa. Sono con­vin­to che la sti­pu­la del­l’al­le­an­za al Sinai sia fon­da­men­ta­le anche per segui­re Gesù oggi. La let­te­ra agli Ebrei for­nis­ce una retro­s­pet­ti­va di ques­to even­to. Il san­gue era importan­te nella sti­pu­la del­l’al­le­an­za, ma anche nel cul­to suc­ces­si­vo. «In defi­ni­ti­vaöPos­sia­mo dire che sot­to la leg­ge qua­si tut­to veni­va puri­fi­ca­to dal­l’asper­sio­ne del san­gue. Sen­za lo spar­gi­men­to di san­gue, non c’è per­do­no dei pec­ca­ti». (Ebrei 9:22 NLB). Per pec­ca­to si inten­de un’a­zio­ne, un pen­sie­ro, una paro­la, ecc. che con­trad­di­ce i requi­si­ti del­l’al­le­an­za. Il san­gue di un ani­ma­le sacri­fi­cale lava­va ques­te con­trad­di­zio­ni. Il pat­to di Dio con Israe­le fu rin­no­va­to alcu­ne vol­te nella sto­ria del popo­lo. Gesù Cris­to sti­pu­la una nuo­va alle­an­za. Anco­ra una vol­ta con il san­gue. Inve­ce del san­gue degli ani­ma­li, ver­sò il pro­prio san­gue. Nel­l’an­ti­ca alle­an­za, era semp­re neces­sa­rio offri­re un sacri­fi­cio se qual­co­sa con­trad­di­ce­va i requi­si­ti del­l’al­le­an­za. Ma ques­to non è il caso del­la nuo­va alle­an­za. «Allo stes­so modo, dopo la Cena del Signo­re, pre­se il cali­ce di vino e dis­se: «Ques­to cali­ce è la nuo­va alle­an­za tra Dio e voi, sigil­la­ta dal mio san­gue. Ogni vol­ta che ne ber­re­te, fate­lo in memo­ria di me» ». (1 Corin­zi 11:25 NLB). La Cena del Signo­re ricorda che Gesù Cris­to ha stret­to una nuo­va alle­an­za con Dio. Ment­re il vec­chio pat­to era pra­ti­ca­men­te limi­ta­to al popo­lo di Israe­le, tut­ti sono invi­ta­ti al nuo­vo pat­to. È un invi­to ad apri­re il tuo cuo­re a Gesù. Come il popo­lo, pos­sia­mo accet­ta­re l’al­le­an­za solo volon­ta­ria­men­te. Le istru­zi­o­ni del­la Bibbia sono quin­di anche un ordi­ne di vita per noi. Dio ha buo­ne inten­zio­ni con noi.

Fino­ra i ser­mo­ni sul tema del dis­ce­po­la­to sono sta­ti spes­so mol­to prag­ma­ti­ci. Ma qui fac­cia­mo anche una sos­ta. Si trat­ta di una sos­ta con un invi­to a guar­da­re indie­tro. Cosa ha fat­to Gesù per te? Gesù ti ha gui­da­to e accom­pa­gna­to fin qui. Di cosa sei gra­to? Alla fine del ser­mo­ne, vor­rei invit­ar­ti a met­te­re un’an­co­ra in Gesù Cris­to. Per­ché lui ha stret­to l’al­le­an­za tra Dio e noi uomi­ni. È importan­te guar­da­re indie­tro da dove sei ven­uto e quan­te cose bel­le hai già spe­ri­men­ta­to per con­ti­nu­are a segui­re Gesù.

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Esodo 24:3–8

  1. Fino­ra abbia­mo ascolt­a­to diver­si ser­mo­ni sul popo­lo di Israe­le e sul suo viag­gio fuo­ri dal­l’E­git­to. Cosa ti ha col­pi­to particolarmente?
  2. Il popo­lo d’Is­rae­le guar­dò indie­tro e avan­ti allo stes­so tem­po quan­do strin­se l’al­le­an­za. Quan­do guar­di indie­tro nel tuo dis­ce­po­la­to, dove rico­no­sci la gui­da di Dio? In che modo il tuo dis­ce­po­la­to pas­sa­to influ­en­za il futuro?
  3. Come segu­aci, sia­mo gui­da­ti dal­le istru­zi­o­ni del­la Bibbia. Qua­li sono quel­le che per­so­nal­men­te per­ce­pi­sci come una pres­sio­ne piut­tosto che come uno sti­le di vita posi­tivo? Per­ché è così?
  4. Come descri­ve­res­ti la nuo­va alle­an­za tra Dio e il popo­lo attra­ver­so Gesù Cris­to? Come hai spe­ri­men­ta­to Gesù fino­ra? Per cosa sei grato?