Come l’acqua fresca in una calda giornata estiva
Serie: EIFACH muetig – con Gesù come modello di comportamento | Testo biblico: Isaia 12
Proprio come l’acqua fresca ci rinfresca in una giornata calda, la salvezza di Dio rivitalizza la nostra vita: In Gesù troviamo la salvezza, una nuova vita, una gioia profonda e la forza dello Spirito Santo, una fonte a cui possiamo attingere ogni giorno.
Una calda giornata estiva. Il sole è cocente, l’aria è immobile e la sete si fa sempre più impellente. In momenti come questi, non c’è niente di più prezioso di un bicchiere di acqua fresca. Ci rivitalizza, ci rinfresca e ci dà nuova forza… e a volte ci sentiamo rinascere quando quest’acqua fa breccia nella nostra aridità. È proprio questa immagine che la Bibbia riprende quando parla di salvezza. In Isaia 12 si legge: «Attingerete acqua con gioia dalle sorgenti della sua salvezza!»(Isaia 12:3 NLB). La salvezza di Dio è come l’acqua fresca per le anime assetate: è vitale, calmante ed energizzante. Ma cosa significa davvero questa salvezza e come può rinfrescare le nostre vite?
Salvezza
«E in quel giorno dirai: «Io ti lodo, o Eterno, perché ti sei adirato con me, ma la tua ira si è mutata e mi hai consolato». Ecco, Dio è la mia salvezza (Confiderò e non avrò paura, perché il Signore è la mia forza e il mio canto, ed è diventato la mia salvezza (ebraico Jeshua)!» (Isaia 12:1f SLT).
Isaia 12 è la conclusione di una serie di annunci di giudizio. Il testo fu scritto in un periodo di minaccia nazionale e di declino spirituale: l’ingiustizia sociale, l’ipocrisia religiosa e l’incertezza politica caratterizzavano il paese. Isaia proclama sia il giudizio sulle nazioni e su Giuda che la speranza e la redenzione future. L’attenzione si concentra sull’imminente tempo della salvezza.
La parola chiave in questi versi è «Yeshua» – salvezza, salvezza, redenzione. Dopo la morte di Mosè, Dio scelse Giosuè, un generale di talento, per guidare il suo popolo. In breve, il compito di Giosuè fu quello di condurre gli israeliti da una desolata esperienza nel deserto, durata quattro decenni e caratterizzata da morte e agitazione, a una nuova vita abbondante nella terra di Canaan – la terra che «dove il latte e il miele traboccano»(Deuteronomio 6:3 NLB). Non appena si fossero stabiliti lì, il Suo popolo avrebbe sperimentato pace e tranquillità. Il nome di Giosuè in ebraico è «Yeshua», che significa «Yahweh è salvezza».
Circa 1400 anni dopo, nello stesso paese nacque un bambino con lo stesso nome: Yeshua, Gesù. Il Nuovo Testamento lo dimostra: Gesù è il nuovo Giosuè. Il vecchio Giosuè conduceva Israele in una terra terrena, il nuovo Giosuè conduce tutti coloro che lo seguono nel riposo eterno di Dio – una nuova vita nel Suo regno. La lettera agli Ebrei spiega: «Infatti, se Giosuè li avesse fatti riposare, non ci sarebbe stata alcuna menzione di un altro giorno dopo. Quindi c’è ancora un riposo per il popolo di Dio.» (Ebrei 4:8–9 LUT).
Questo parallelo non è una coincidenza. Lo dimostra: La salvezza di Dio ha una storia. Non è un pio desiderio, ma è ancorato nello spazio e nel tempo. Dio interviene nella storia del mondo – prima attraverso Giosuè, poi attraverso Gesù – per salvare il suo popolo. A differenza di Giosuè, che poteva portare solo a una terra terrena, Gesù porta la salvezza eterna. In Lui, tutta la profondità di «El Jeschuati» diventa visibile. Egli non salva solo dai nemici, non solo dalla fame e dalla sete, ma anche dalla separazione eterna da Dio. Egli dona la vera riconciliazione, una nuova vita, lo Spirito Santo e la speranza di una nuova creazione. Questo significa che quando «Dio è la mia salvezza», confessiamo allo stesso tempo: Gesù è il mio Salvatore. Non si tratta di una reliquia storica, ma di una realtà attuale. Coloro che si affidano a Gesù possono dire: «Sono stato salvato, non con le mie forze, ma per grazia».
La salvezza che è arrivata nel mondo attraverso Gesù non comprende solo la salvezza dell’anima. In ebraico, la parola «Yeshua» comprende anche la liberazione fisica, temporale e olistica. Dio salva dal peccato, sì, ma anche dalle difficoltà, dalla paura, dalla solitudine, dalle difficoltà finanziarie e dalle relazioni interrotte. È un Dio che interviene in tutte le situazioni della vita, non sempre nel modo in cui ci aspettiamo, ma sempre secondo il suo grande piano di salvezza. Alla fine, questa promessa si realizzerà nel nuovo mondo: Coloro che potranno dire «El Jeschuati» riceveranno un nuovo corpo al ritorno di Gesù Cristo, compatibile con il mondo divino.
Gioia
Chi coglie la salvezza nella sua ampiezza, profondità e lunghezza nel proprio cuore non può fare a meno di gioire. La gioia è la compagna costante della salvezza: «Attingerete acqua con gioia dalle sorgenti della sua salvezza (ebraico: Yeshua)!»(Isaia 12:3 NLB). Che pensiero rinfrescante in una calda giornata estiva! Questa affermazione ricorda le peregrinazioni nel deserto durante le quali Dio provvide al suo popolo. La gioia nasce dalla fonte della salvezza e non dalle circostanze esterne. E queste fonti si trovano ovunque nella nostra vita.
Alcune persone bevono alla fontana della salvezza all’inizio della loro sequela di Gesù. Sperimentano il perdono dei loro peccati e si rallegrano di essere figli di Dio. Col tempo, però, cadono nella tentazione di guadagnarsi il favore di Dio con i propri sforzi – la cosiddetta doppia giustificazione. Prima ricevono il dono di appartenere a Cristo, poi pensano di doversi guadagnare da soli i passi successivi. Tuttavia, «Dio è la mia salvezza» significa che Dio in Gesù Cristo è tutto per me: la mia salvezza, la mia speranza, la mia santificazione, la mia saggezza. Il mio compito è quello di attingere costantemente alla fonte della salvezza.
Gesù dice: «Ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete. L’acqua che gli darò diventerà in lui una fonte inesauribile che scorre incessantemente nella vita eterna.» (Giovanni 4:14 NLB). In un altro passo, Gesù spiega che lo Spirito di Dio è l’acqua viva (Giovanni 7:37–39). L’immagine dell» »acqua della salvezza» indica un profondo rinnovamento spirituale. Bere dalla fonte della Sua salvezza significa essere riempiti di nuovo con la potenza dello Spirito Santo in comunione con Gesù. Possiamo attingere a questa grazia ogni giorno.
Lode
L’esperienza esistenziale di Dio come mia salvezza porta non solo alla gioia, ma anche alla lode. Dice già: «[…] perché l’Eterno è la mia forza e il mio canto […]» (Isaia 12:2 SLT). Questo canto, che viene inserito nella nostra vita grazie alla salvezza, ha il seguente effetto: «Allora dirai: Rendete grazie al Signore! Invocate il suo nome! Dite a tutto il mondo ciò che ha fatto. Dite a tutti quanto è grande il suo nome! Cantate al Signore, perché ha fatto grandi cose. Proclamatelo a tutto il mondo»(Isaia 12:4f NLB).
La lode di Dio diventa così il motore dell’evangelizzazione. L’annuncio della Buona Novella non è un esercizio obbligatorio, ma una naturale conseguenza del bere dalla fonte della salvezza. La salvezza di Dio non è solo per Israele o per l’Occidente cristiano, ma per tutti i popoli. Si può dire che la fede in Gesù Cristo è una questione personale, ma non privata. Il messaggio di salvezza attraverso Gesù Cristo deve raggiungere tutto il mondo. Quando raccontiamo le opere di Dio, il suo nome diventa noto alle nazioni. Il punto di partenza per trasmettere la Buona Novella non è una dottrina teologica, ma un’esperienza personale: Dio è la mia salvezza. Anche noi siamo chiamati a raccontare le opere di Dio.
«Rallegratevi ed esultate, abitanti di Gerusalemme! Perché il Santo d’Israele, che vive in mezzo a voi, è grande»(Isaia 12:6 NLB). In conclusione, Isaia gioisce della vicinanza di Dio – Immanuel: Dio è con noi. Yeshuati è Immanuel. Questa promessa si è realizzata in Cristo (Matteo 1:23) e sarà completata nella Nuova Gerusalemme (Apocalisse 21:3). Una verità quasi incomprensibile: il Dio che ha creato le stelle di tutte le 200 miliardi di galassie stimate in un solo giorno vive tra noi attraverso il suo Spirito. La salvezza completa è con noi. Chiunque può dire «Yeshuati, Dio è la mia salvezza», può anche dire «Immanuel, Dio è in me». Questo è molto più importante per la nostra vita di un bicchiere d’acqua fresca in una calda giornata estiva!
Possibili domande per i piccoli gruppi
Testo biblico: Isaia 12
- Cosa significa per te il nome personale di Dio «Dio è la mia salvezza»? Riesci a pronunciare questo nome con profonda convinzione?
- In che modo il legame tra Giosuè e Gesù ti incoraggia nel tuo cammino di fede?
- Quali esperienze hai già avuto con l» »acqua della salvezza», cioè l’essere riempito di Spirito Santo nella vita di tutti i giorni?
- Perché a volte tendiamo a ricadere nelle nostre prestazioni dopo la conversione e come possiamo invece vivere per grazia?
- Quale storia specifica dell’intervento di Dio nella tua vita potresti raccontare a qualcun altro per rendere grande Gesù – e a chi vorresti raccontarla?