L’amore rischioso cerca e trova

Data: 27 Aprile 2025 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 15:1–7
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

L’é­li­te reli­gio­sa del­l’epo­ca si off­ese per il fat­to che Gesù si asso­ci­as­se a per­so­ne di dub­bia repu­ta­zio­ne e vive­s­se in comu­ni­tà con loro. Cre­de­va­no che i «puli­ti» dove­s­se­ro esse­re sepa­ra­ti dag­li «impu­ri». Gesù rispon­de a ques­te accu­se rac­con­tan­do la para­bo­la di un pas­to­re che lascia indie­tro novan­ta­nove peco­re per cer­ca­re quella per­du­ta. La gioia per l’u­ni­ca peco­ra ritro­vata e tor­na­ta indie­tro fu immensa sia nel mon­do visi­bi­le che in quello invisibile.


In real­tà è un pec­ca­to che i faris­ei e gli scri­bi non and­as­se­ro affat­to d’ac­cordo con Gesù. Ent­ram­be le par­ti vole­va­no solo fare la volon­tà di Dio. La dif­fe­ren­za era che i faris­ei e gli scri­bi cre­de­va­no di agi­re secon­do la volon­tà di Dio, ment­re Gesù lo face­va dav­vero. Ques­ta dis­cre­pan­za por­ta­va a con­flit­ti che erano semp­re ali­men­ta­ti dal­la stes­sa cosa. Il pas­so bibli­co di oggi ne off­re un ass­ag­gio: «Gli esat­to­ri del­le tas­se e alt­re per­so­ne con­side­ra­te pec­ca­tri­ci veni­va­no spes­so a sen­ti­re Gesù insegna­re. I faris­ei e gli scri­bi si off­ese­ro per il fat­to che egli si asso­ci­as­se a per­so­ne così dis­di­ce­vo­li e addi­rit­tu­ra man­gi­as­se con loro!»(Luca 15:1f NLB).

Amore esuberante

I faris­ei erano il più gran­de par­ti­to reli­gio­so degli ebrei del­l’epo­ca. Erano impeg­na­ti nella più stret­ta osser­van­za del­la leg­ge e cer­ca­va­no di man­te­nere puro il giu­da­is­mo allon­tanan­do le influ­en­ze stra­ni­e­re. Erano d’ac­cordo con le opi­ni­oni degli scri­bi ed erano strett­amen­te lega­ti a loro.

Attra­ver­so il con­tat­to con i fun­zio­na­ri dog­a­na­li e pec­ca­to­ri Gesù diven­ne impuro secon­do la loro visio­ne teo­lo­gi­ca del mon­do. Face­va­no una distin­zio­ne tra puli­to e impuro, tra il mon­do pio e quello mal­va­gio. Così facen­do, pren­de­va­no sul serio le nor­me di purez­za del­la Torah. Lì è scritto in det­taglio qua­li azio­ni ren­de­va­no impu­ri gli israe­li­ti. Ad esem­pio, man­gia­re deter­mi­na­ti ani­ma­li, ave­re rap­por­ti ses­sua­li con deter­mi­na­te per­so­ne, toc­ca­re i leb­bro­si e mol­to alt­ro anco­ra. È inter­es­san­te nota­re che anche per gli Egi­zia­ni man­gia­re con gli Israe­li­ti era un abo­mi­nio per­ché li con­ta­mi­na­va (Gene­si 43:32). Le cose pure dove­va­no esse­re sepa­ra­te da quel­le impu­re. Man­gia­re insie­me era un’es­pres­sio­ne di pro­fon­da comu­ni­tà in Ori­en­te. Poi­ché gli ebrei del­l’epo­ca non vole­va­no con­ta­mi­nar­si, non man­gi­a­va­no con i non ebrei e non pec­ca­to­ri come le pro­sti­tu­te o gli esat­to­ri del­le tasse.

Che Gesù con pec­ca­to­ri era un vero e pro­prio affron­to alla sen­si­bi­li­tà reli­gio­sa del­l’estab­lish­ment del­l’epo­ca. Secon­do la gram­ma­ti­ca gre­ca, la paro­la Pec­ca­to­ri Il ver­set­to 1 descri­ve un pro­ces­so con­ti­nuo e cos­tan­te­men­te ripe­tu­to. Quin­di Gesù ave­va comu­nio­ne di tavo­la con i fami­ge­ra­ti pec­ca­to­riche non si atten­eva­no ai coman­da­men­ti del­la Torah e all’­in­ter­pre­ta­zio­ne degli scribi.

Gesù non ave­va alcun timore di ent­ra­re in con­tat­to con per­so­ne impu­re e pec­ca­to­ri. Il motivo risie­de in una pro­mes­sa di Isa­ia 6, di cui Gesù è il com­pi­men­to. Isa­ia è spa­ven­ta­to dal­la san­ti­tà di Dio e si ren­de con­to del­la sua impu­ri­tà (v. 5). All­o­ra un ange­lo gli toc­ca la boc­ca con un car­bo­ne incan­de­s­cen­te e dice: «Vedi, ques­to ha toc­ca­to le tue lab­bra. Ora la tua col­pa è can­cel­la­ta, i tuoi pec­ca­ti sono per­do­na­ti.»(Isa­ia 6:7 NLB). Il car­bo­ne è una pre­fi­gu­ra­zio­ne di Gesù. Gra­zie a Lui, l’im­pu­ri­tà e il pec­ca­to non sono più con­ta­gio­si, ma ven­go­no sra­di­ca­ti. Ques­to è sta­to dimostra­to mol­to chia­ra­men­te nei rap­por­ti di Gesù con i leb­bro­si. Nono­stan­te la loro impu­ri­tà e il rischio di infe­zio­ne, Gesù non diven­ne impuro, ma guarì i leb­bro­si quan­do li toccò.

I faris­ei e gli scri­bi erano bra­ve per­so­ne che si impegna­va­no pro­fon­da­men­te nella paro­la di Dio. Al gior­no d’og­gi, ques­te per­so­ne si tro­va­no nel­le chie­se libe­re che cre­do­no nella Bibbia. Non dob­bia­mo quin­di pun­t­a­re il dito con­tro di loro, ma impara­re in modo auto­cri­ti­co dai loro pun­ti debo­li. Il nos­tro com­pi­to come chie­sa è quello di rappre­sen­ta­re Gesù su ques­ta ter­ra, di dif­fon­de­re il suo odo­re. Pur­trop­po, al gior­no d’og­gi, i mem­bri libe­ri del­la chie­sa ten­do­no a esse­re asso­cia­ti a ter­mi­ni come «mora­lis­ta», «giudi­can­te», «deli­mi­ta­to­re», «sac­cen­te», che san­no tan­to di faris­ei e scribi.

Nei cam­pi del movi­men­to gio­va­ni­le JMS che ho gui­da­to 20 anni fa, ave­va­mo semp­re con noi gio­va­ni che fuma­va­no rego­lar­men­te can­na­bis. Come grup­po diri­gen­te, dove­va­mo pren­de­re del­le decis­io­ni. Chie­dia­mo l’as­ti­nenza o voglia­mo ques­te per­so­ne nella nos­t­ra comu­ni­tà? Noi vole­va­mo far­lo. Per ques­to motivo abbia­mo pia­ni­fi­ca­to un momen­to al gior­no in cui i gio­va­ni inter­es­sa­ti poteva­no fuma­re lon­ta­no da noi, in modo orga­niz­za­to e super­vi­sio­na­to. Alcu­ne vol­te mi è sta­to det­to da altri ani­ma­to­ri che non avreb­be­ro mai tol­ler­a­to il con­su­mo di can­na­bis. Ho semp­re ris­pos­to: «Il coin­vol­gi­men­to di ques­te per­so­ne è una carat­teristi­ca di qua­li­tà di JMS.«Ma vole­va­mo apri­re le nost­re brac­cia e i nos­tri cuo­ri a ques­ti «pec­ca­to­ri» affin­ché pot­esse­ro cono­sce­re Gesù. Per alcu­ni è suc­ces­so e sono sta­ti libe­ra­ti dal­la loro dipen­den­za. Gesù rag­gi­unge il suo obi­et­tivo con ogni per­so­na. Con ques­ta spe­ran­za in men­te, spe­ro che noi come see­tal chi­le diven­te­remo un vero e pro­prio cen­tro di attra­zio­ne per Pec­ca­to­ri diventare.

Il con­fi­ne tra puli­to e impuro, tra pec­ca­to­re e gius­to, non cor­re tra la chie­sa visi­bi­le e la socie­tà. Gesù ha det­to di lascia­re che la ziz­za­nia e il gra­no cre­sca­no insie­me (Matteo 13:24–30). La sepa­ra­zio­ne deve avve­ni­re solo nel gior­no del rac­col­to. È il gior­no in cui Gesù tor­nerà e spo­serà la Sua spo­sa pura e sen­za mac­chia, che è sta­ta san­ti­fi­ca­ta da Lui.

Gesù ave­va il mas­si­mo amo­re per le per­so­ne e il mas­si­mo amo­re per la Paro­la di Dio. Egli era la Paro­la di Dio e il suo amo­re anda­va olt­re le capa­ci­tà di ogni teo­lo­gia benintenzionata.

Alla ricerca dell’amore

«Ecco per­ché Gesù dis­se loro la seguen­te para­bo­la: Se qual­cu­no aves­se cen­to peco­re e una scap­pas­se e si per­des­se nel deser­to, non las­ce­reb­be for­se le novan­ta­nove peco­re per cer­ca­re quella per­du­ta fin­ché non la ritro­va?».»(Luca 15:3f NLB).

La para­bo­la che Gesù rac­con­ta qui è chia­ra­men­te rivol­ta ai faris­ei e agli scri­bi («Così Gesù rac­con­tò loro la seguen­te para­bo­la», V.3). In ques­ta sto­ria c’è una sor­pren­den­te vicinan­za con un tes­to pro­f­e­ti­co del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Lì Dio dice: «Come un pas­to­re si pren­de cura del­le sue peco­re quan­do si sono smar­ri­te, così io mi pren­derò cura del­le mie peco­re e le libe­rerò da tut­ti i luoghi in cui sono sta­te disper­se in quel gior­no oscu­ro e min­ac­cio­so».»(Eze­chi­e­le 34:12 NLB). Gesù non fa alt­ro che tra­dur­re ques­ta cita­zio­ne bibli­ca in una para­bo­la vivente.

Con ques­to, Gesù dice di sé che è il Dio che ora è la «peco­ra per­du­ta», i pubbli­ca­ni e gli esat­to­ri del­le tas­se. Pec­ca­to­riricer­ca e soc­cor­so. «E poi lo port­er­eb­be volen­tie­ri a casa sul­le sue spal­le…»(Luca 15:5 NLB). L’ani­ma­le recup­er­a­to è feri­to o trop­po debo­le per cammi­na­re da solo. Quin­di deve esse­re por­tato in brac­cio. Gesù rea­liz­za con gioia ciò che è sta­to descritto sul­le azio­ni di Dio in Eze­chi­e­le 34:16: «Cer­cherò ciò che è per­du­to e ripor­terò a casa ciò che si è smar­ri­to. Ricu­cirò i feri­ti e raf­for­zerò i mala­ti […]» (NLB). Il pas­to­re non si lamen­ta, non si arrab­bia, non insul­ta l’ani­ma­le. È «pie­no di gioia» per aver tro­va­to l’ani­ma­le..

Gesù non solo ha una por­ta aper­ta per le peco­rel­le smar­ri­te, ma pren­de anche lui stes­so la stra­da per tro­var­le. Ques­to movi­men­to ver­so i per­du­ti cul­mi­na con la venu­ta di Gesù sul­la ter­ra come esse­re uma­no. L’i­ro­nia del­la sto­ria è che è pro­prio a cau­sa di ques­ta ricer­ca di esat­to­ri del­le tas­se, pro­sti­tu­te e altri pec­ca­to­ri fu cond­an­n­a­to a mor­te sul­la cro­ce. Lì creò la con­di­zio­ne per cui Pec­ca­to­ri posso­no esse­re sal­va­ti. L’a­per­tu­ra di Gesù ver­so i grup­pi socia­li emar­gi­na­ti gli pro­curò le mag­gio­ri dif­fi­col­tà nella sua car­ri­e­ra ter­re­na. Il suo amo­re di ricer­ca era inac­cettabi­le dal pun­to di vis­ta del­l’é­li­te religiosa.

Trovare la gioia

«Tor­na­to a casa, avreb­be chi­ama­to a rac­col­ta tut­ti i suoi amici e vici­ni per gioire con lui del ritro­va­men­to del­la peco­ra smar­ri­ta. Allo stes­so modo, la gioia in cie­lo per un pec­ca­to­re smar­ri­to che tor­na a Dio è più gran­de di quella per altri novan­ta­nove che sono giu­s­ti e non si sono allon­tana­ti dal sen­tie­ro!»(Luca 15:6–7 NLB).

Tro­va­re una peco­ra smar­ri­ta è fon­te di pura gioia! La paro­la compa­re tre vol­te Gioia risp. gioire in ques­ta bre­ve para­bo­la. Il pas­to­re, i suoi amici e i suoi vici­ni sono gio­io­si pro­prio come gli ange­li del cie­lo. Il pen­ti­men­to di un sin­go­lo pec­ca­to­re ha quin­di un effet­to stra­or­di­na­rio nel mon­do visi­bi­le e invi­si­bi­le. Per ques­to motivo vale la pena di spor­ger­si e di rag­gi­unge­re il mon­do. Gli uni­ci che si tagli­a­ro­no fuo­ri da ques­ta gioia furo­no i faris­ei e gli scribi.

È mol­to inter­es­san­te osser­va­re come cam­bia il prot­ago­nis­ta in ques­ta para­bo­la. All’i­ni­zio è il buon pas­to­re che si met­te alla ricer­ca del­la peco­ra smar­ri­ta. Alla fine, la peco­ra smar­ri­ta Pec­ca­to­ri all’e­secu­to­re: Egli ritor­na a Dio. La peco­ra smar­ri­ta non vie­ne ritro­vata con­tro la sua volon­tà e ripor­ta­ta nel greg­ge. Tornare a Dio è una sua responsabilità.

A con­di­zio­ne che un esat­to­re del­le tas­se, una pro­sti­tu­ta o qual­si­a­si alt­ro sog­get­to Pec­ca­to­ri era l’e­s­pe­ri­en­za del­l’a­mo­re rischi­o­so e illi­mi­ta­to di Gesù. Ques­to è esat­ta­men­te ciò che le per­so­ne per­du­te dov­reb­be­ro impara­re dal­la chie­sa. Mol­ti pens­a­no che tut­ti i rappre­sen­tan­ti di ques­to dis­di­ce­vo­le grup­po socia­le che incon­tra­ro­no Gesù cam­bia­ro­no imme­dia­ta­men­te vita. Piut­tosto, ques­ta para­bo­la sug­ge­ris­ce che alcu­ni si vol­ta­ro­no indie­tro e altri se ne anda­ro­no tris­ti. Non tut­te ques­te per­so­ne dis­di­ce­vo­li con cui Gesù man­giò furo­no in segui­to segu­aci di Gesù..

Vor­rei che fossi­mo una chie­sa attra­ver­so la qua­le mol­te «peco­rel­le smar­ri­te» pot­esse­ro spe­ri­men­ta­re l’a­mo­re illi­mi­ta­to di Dio. Dob­bia­mo sop­port­are la ten­sio­ne che alcu­ne per­so­ne accet­ta­no l’of­fer­ta di pen­ti­men­to di Gesù e alt­re se ne van­no tris­ti. Non dob­bia­mo tem­e­re che la nos­t­ra chie­sa ven­ga con­ta­mi­na­ta dai pec­ca­to­ri. La purez­za di Gesù è più for­te del­la più gran­de impu­ri­tà di una persona.

Chi sono i «altri novan­ta­nove che sono giu­s­ti e che non si allon­tan­ano dal sen­tie­ro in pri­mo luo­go»? Nella logi­ca del­la para­bo­la, sono i faris­ei e gli scri­bi. Se solo i cri­ti­ci del­l’a­mo­re esuberan­te di Gesù si sve­gli­as­se­ro dal­le loro illu­sio­ni! All­o­ra sapran­no che anche loro sono mala­ti, cie­chi e pec­ca­to­ri e han­no biso­g­no di un Sal­va­to­re, non meno dei pubbli­ca­ni e degli esat­to­ri del­le tas­se. Pec­ca­to­ri (Gio­van­ni 9:40s). Gesù dice: «I sani non han­no biso­g­no di un med­ico, ma i mala­ti sì. Sono ven­uto a chi­ama­re i pec­ca­to­ri, non le per­so­ne che pens­a­no di esse­re già abbastan­za bra­ve.»(Mar­co 2:17 NLB).

A cau­sa del­la nos­t­ra socia­liz­za­zio­ne e del­la nos­t­ra sto­ria, mol­ti di noi sono più vici­ni alle 99 peco­re che all’u­ni­ca peco­ra smar­ri­ta. Che lo Spi­ri­to di Dio apra gli occhi dei nos­tri cuo­ri affin­ché pos­sia­mo rico­no­sce­re la nos­t­ra per­di­ta sen­za Gesù e gioire del suo amo­re dal pro­fon­do del cuo­re. E spa­lan­chi­amo i nos­tri cuo­ri e le nost­re por­te alle peco­rel­le smar­ri­te del nos­tro tem­po. Una nota cita­zio­ne reci­ta: «Sei più per­so di quan­to pen­si; sei più ama­to di quan­to pen­si; sei più sal­va­to da Gesù di quan­to tu pos­sa imma­gi­na­re.»

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­gi il tes­to bibli­co: Luca 15:1–7

  1. Per­ché i faris­ei e gli scri­bi si off­ese­ro tan­to per il fat­to che Gesù fre­quen­tas­se gli esat­to­ri del­le tas­se e altri? pec­ca­to­ri rega­la­to? Cer­ca di capi­re le buo­ne inten­zio­ni di ques­te per­so­ne che si erano impeg­na­te nella volon­tà di Dio.
  2. Nel con­tes­to odier­no, dal pun­to di vis­ta dei cris­tia­ni cre­den­ti nella Bibbia, qua­li per­so­ne potreb­be­ro esse­re «esat­to­ri del­le tas­se e altri»? Pec­ca­to­ri» esse­re?
  3. Come dov­rem­mo com­port­ar­ci noi come chie­sa nei con­fron­ti di ques­te per­so­ne? In che misu­ra dob­bia­mo distin­guer­ci? Cosa ne pen­si del­l’es­em­pio del movi­men­to JMS?
  4. Dov’è il con­fi­ne tra puro e impuro pec­ca­mi­no­so e san­to?
  5. Qual è il pre­re­qui­si­to per un Pec­ca­to­ri può tornare indie­tro? Quan­do è sta­ta l’ul­ti­ma vol­ta che hai pro­va­to la gioia di una per­so­na che si rivol­ge a Dio?