Relazioni | Il percorso per un matrimonio felice

Data: 12 Gen­naio 2025 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Efe­si­ni 5:21
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

«Sot­to­met­te­te­vi gli uni agli altri nel timore di Cris­to»(Efe­si­ni 5:21). Ques­ta frase è l’in­tro­du­zi­o­ne al gran­de pas­so sul matri­mo­nio in Efe­si­ni 5, che in real­tà con­tiene tut­to ciò di cui abbia­mo biso­g­no per un matri­mo­nio feli­ce e sod­dis­fa­cen­te. È sem­pli­ce e richie­de corag­gio. Chi met­te la pro­pria feli­ci­tà per­so­na­le al pri­mo pos­to e cer­ca di esse­re feli­ce a tut­ti i cos­ti è sul­la buo­na stra­da per per­de­re l’ul­ti­mo pez­zet­to di felicità.


Unbro­ken è un film emo­zio­n­an­te sul­l’eroe ame­ri­ca­no del­la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le Lou­ie Zam­pe­ri­ni. Duran­te una mis­sio­ne nel 1943, il suo aereo si schi­an­tò nel Paci­fi­co. La mag­gi­or par­te dei mem­bri del­l’­e­qui­paggio rima­se uccisa. Dopo 47 gior­ni in un gom­mo­ne cir­con­da­to da squa­li, Lou­ie e un alt­ro soprav­vis­suto furo­no fat­ti pri­gio­nie­ri di guer­ra dai giap­po­ne­si per due anni e mez­zo di per­cos­se, umi­lia­zio­ni e tor­tu­re. Tor­na­to negli Sta­ti Uniti dopo la guer­ra, soffrì di un gra­ve dis­tur­bo da stress post-trau­ma­ti­co e diven­ne un alco­liz­za­to. Sua mog­lie, Cyn­thia, per­se ogni spe­ran­za per il loro matri­mo­nio. Lou­ie pas­sa­va il tem­po sogn­an­do di tornare in Giap­po­ne per ass­as­si­na­re «l’uc­cel­lo», un sot­tuf­fi­ci­a­le giap­po­ne­se che lo ave­va ripe­tu­tamen­te tor­tu­ra­to nei cam­pi. Una not­te sognò l» »uccel­lo» che si libra­va su di lui. Si alzò di scat­to per difen­der­si. Un urlo vio­len­to lo sve­gliò: era sedu­to sul pet­to del­la mog­lie inc­in­ta con le mani intor­no alla sua gola. Non mol­to tem­po dopo, Cyn­thia gli dis­se che vole­va il divor­zio. Fu uno shock, ma lui era trop­po pre­so dal suo pas­sa­to e dal­la sua ama­rez­za per cambiare.

Poi, nel­l’au­tun­no del 1949, Cyn­thia par­te­cipò a una cro­cia­ta in ten­da che un gio­va­ne pre­di­ca­to­re, Bil­ly Gra­ham, sta­va ten­en­do in cit­tà. Tornò come una don­na diver­sa, andò dirett­amen­te da Lou­ie e gli dis­se che sta­va rit­i­ran­do il divor­zio, che ave­va appe­na incont­ra­to Dio e che lui dove­va asso­lu­t­amen­te veni­re con lei. Per far­la bre­ve: Lou­ie accet­tò Gesù Cris­to come suo Signo­re e Sal­va­to­re la secon­da sera. Si liberò imme­dia­ta­men­te dal­l’al­co­lis­mo. Non solo, ma sen­tì l’a­mo­re di Dio scor­re­re nella sua vita. Si rese con­to che ora pote­va per­do­na­re tut­ti colo­ro che lo ave­va­no tor­tu­ra­to e tor­men­ta­to come pri­gio­nie­ro di guer­ra. La sua rela­zio­ne con Cyn­thia si rin­no­va e i due diven­ta­no una cop­pia feli­ce. Nel­l’ot­tobre del 1950, Lou­ie poté tornare in Giap­po­ne e parl­a­re alla pri­gio­ne, dove mol­ti dei suoi ex car­ce­rie­ri sta­va­no scon­tan­do la pena. Par­lò del pote­re del­la gra­zia di Cris­to di port­are il per­do­no e poi abbrac­ciò tut­ti con un sor­ri­so affettuoso.

Anche se ques­ta sto­ria sem­bra un po» dram­ma­ti­ca, è suc­ces­so dav­vero così. Lo Spi­ri­to di Dio non ope­ra semp­re in modo così improv­vi­so e diret­to, ma il con­ten­uto del­la sua ope­ra è semp­re lo stes­so. Qual è il segre­to del matri­mo­nio? È così sem­pli­ce che Pao­lo può rias­sum­er­lo in una sola frase: «Sot­to­met­te­te­vi gli uni agli altri nel timore di Cris­to» (Efe­si­ni 5:21 LUT).

Pienezza invece di vuoto

Ques­ta frase è l’i­ni­zio del famo­so pas­so sul matri­mo­nio. In essa sono nas­cos­ti due fat­to­ri che per­met­to­no a una per­so­na di vive­re il matri­mo­nio con abbondanza:

  • Riem­pi­men­to con lo Spi­ri­to San­to. Una vita pie­na di Spi­ri­to e il matri­mo­nio sono strett­amen­te lega­ti. Nel tes­to gre­co, ques­to ver­set­to è l’ul­ti­ma clau­so­la del­la lun­ga frase pre­ce­den­te, in cui Pao­lo men­zio­na diver­se carat­teristi­che di una per­so­na ripi­ena del­lo Spi­ri­to di Dio. L’ul­ti­ma carat­teristi­ca è l’ab­ban­do­no del­l’or­go­glio e del­la volon­tà per­so­na­le, che ci por­ta a ser­vi­re gli altri in umil­tà. Da ques­ta sot­to­mis­sio­ne ind­ot­ta dal­lo Spi­ri­to, Pao­lo pas­sa poi ai doveri di mog­li e mari­ti. Esse­re riem­pi­ti di Spi­ri­to San­to deve acca­de­re anco­ra e anco­ra ed è il pre­re­qui­si­to per un matri­mo­nio come descritto da Pao­lo. Ecco per­ché Pao­lo rac­co­man­da: «Non smet­te­te di lasciar­vi riem­pire dal­lo Spi­ri­to di Dio.»(Efe­si­ni 5:18). Nel matri­mo­nio, a vol­te sem­bra di esse­re all’ul­ti­ma goc­cia di ben­zi­na. Ma è bene sape­re dove si tro­va il dis­tri­bu­to­re di ben­zi­na. Lo Spi­ri­to San­to scri­ve le veri­tà su Gesù (Gio­van­ni 14:17, 26) nei nos­tri cuo­ri, cre­an­do una musi­ca inte­rio­re, una gioia inte­rio­re. «[…] can­ta­te ed esul­ta­te dal pro­fon­do del vos­tro cuo­re alla glo­ria del Signo­re, ren­den­do gra­zie a Dio Pad­re semp­re e per ogni cosa nel nome di Gesù Cris­to, nos­tro Signo­re».» (Efe­si­ni 5:19–20 Nuo­vo Testamento).
  • Il timore del Signo­re. «Sot­to­met­ter­si l’u­no all’al­t­ro nel timore di Cris­to» (Efe­si­ni 5:21 LUT). Pau­ra nella Bibbia signi­fi­ca esse­re sopra­ffat­ti e com­mos­si da qual­co­sa o qual­cu­no. Tem­e­re Dio signi­fi­ca esse­re sopra­ffat­ti dal­la Sua gran­dez­za e dal Suo amo­re. Tem­e­re Dio signi­fi­ca cade­re davan­ti a Lui in uno stu­po­re ado­ran­te per la Sua glo­ria e la Sua bellezza.

Esse­re pie­ni di Spi­ri­to San­to e il timore del Signo­re sono in defi­ni­ti­va la stes­sa cosa. Ent­ram­be le for­mu­la­zio­ni si rife­ris­co­no a un’e­s­pe­ri­en­za spi­ri­tua­le inte­rio­re. Ent­ram­be con­du­co­no le per­so­ne ad usci­re da se stesse per ent­ra­re in un altru­is­mo crea­to dal­lo Spi­ri­to. La gioia mera­vigli­osa del­la devo­zio­ne e del­l’a­mo­re di Cris­to è la moti­va­zio­ne alla base di tut­te le chi­ama­te alla sot­to­mis­sio­ne, all’a­mo­re e al servizio.

Quin­di non fun­zio­na bene quan­do due per­so­ne biso­gno­se e insi­cu­re cer­ca­no il loro valo­re e il loro signi­fi­ca­to tra le brac­cia del part­ner. Se uni­sci due vuo­ti, otti­eni un vuo­to più gran­de, si crea un gigan­tes­co suo­no di risuc­chio. Pao­lo par­te dal pre­sup­pos­to che ognu­no dei due part­ner abbia già rice­vu­to una ris­pos­ta alle gran­di doman­de del­la vita e sap­pia per cosa Dio li ha crea­ti e chi sono in Cris­to. Colo­ro che sono pie­ni di Spi­ri­to di Dio e vivo­no nel timore del Signo­re non han­no biso­g­no di un coniuge per la loro feli­ci­tà o per copri­re le loro man­can­ze. È faci­le, ma richie­de mol­to corag­gio. Devi fare il pas­so pri­ma di sape­re cosa ne ver­rà fuori.

Subordinazione invece di giocare a fare il capo

Ora il nos­tro ser­ba­to­io è pie­no di ben­zi­na e pos­sia­mo dare gas. E solo all­o­ra, quan­do sarò pie­no di Spi­ri­to San­to, avrò tut­to ciò di cui ho biso­g­no per sot­to­met­ter­mi al mio coniuge. Nei ver­set­ti 22–24, Pao­lo invi­ta le mog­li a sot­to­met­ter­si ai loro mari­ti. Ma subi­to dopo invi­ta i mari­ti ad ama­re le loro mog­li come Cris­to ama la Chie­sa: «Ha dato la sua vita per loro» (V. 25 NUOVO TESTAMENTO). Ques­to è un invi­to anco­ra più for­te all’al­tru­is­mo. Sia che si trat­ti di mari­to o di mog­lie, ent­ram­bi non devo­no vive­re per se stes­si, ma per l’al­t­ro, e ques­to è il com­pi­to più dif­fi­ci­le e allo stes­so tem­po più importan­te che abbia­mo come mari­to e mog­lie in un matri­mo­nio.. EIFACH mue­tig – Gesù come model­lo di comportamento.

Il ter­mi­ne sub­or­di­na­to è spes­so frain­te­so o addi­rit­tu­ra per­c­e­pi­to nega­tiv­a­men­te, soprat­tut­to quan­do pen­sia­mo a gerar­chie e strut­tu­re di pote­re. Ma nel con­tes­to bibli­co non si trat­ta di oppres­sio­ne o di per­di­ta del­la pro­pria digni­tà. Sub­or­di­na­zio­ne signi­fi­ca piut­tosto che ci mett­i­amo volon­ta­ria­men­te al ser­vi­zio degli altri per amo­re recipro­co. È un att­eg­gi­a­men­to volon­ta­rio che ris­pet­ta gli altri più di se stes­so, che si prot­ende ver­so il bene degli altri.

Qui Pao­lo appli­ca al matri­mo­nio un prin­ci­pio gene­ra­le di com­por­ta­men­to nei con­fron­ti degli altri esse­ri uma­ni. In Filip­pe­si 2:2–3 Pao­lo dice: «[…] sia­te umi­li e ris­pett­a­te gli altri più di voi stes­si.«In Roma­ni 15:1–3, Pao­lo ci sfi­da: «Dov­rem­mo com­port­ar­ci in modo da aiut­a­re l’al­tra per­so­na e incorag­gi­ar­la nella sua fede. Per­ché anche Cris­to non ha vis­suto solo per se stes­so.«E in Gala­ti 5:13 ci chie­de di ser­vir­ci (paro­la per schia­vo) gli uni gli altri nell’amore.

Altruismo invece di egocentrismo

La sot­to­mis­sio­ne recipro­ca affron­ta un gran­de nemi­co: il nos­tro ego­cen­tris­mo. Ques­to è radi­ca­to in noi esse­ri uma­ni fin dal­la nas­ci­ta e ha la sua cau­sa nella crea­zio­ne deca­du­ta e nei nos­tri cuo­ri pec­ca­mi­no­si. Anche se un suc­ces­so­re è diven­ta­to una «per­so­na nuo­va», l’e­go­is­mo si mani­fes­ta anco­ra di tan­to in tan­to. D’al­tra par­te, la con­ce­zio­ne del matri­mo­nio è cam­bia­ta. Per seco­li, il matri­mo­nio è sta­to vis­to come un’isti­tu­zi­o­ne eco­no­mica e socia­le e le esi­gen­ze emo­ti­ve e intel­let­tua­li dei part­ner erano secon­da­rie ris­pet­to alla soprav­vi­ven­za del matri­mo­nio stes­so. Oggi l’at­ten­zio­ne è rivol­ta all’­au­to­rea­liz­za­zio­ne del­l’­in­di­vi­duo. L’i­dea del­l’­au­to­rea­liz­za­zio­ne pre­sup­po­ne che il matri­mo­nio e la fami­glia ser­va­no prin­ci­pal­men­te alla nos­t­ra rea­liz­za­zio­ne per­so­na­le e che ne abbia­mo biso­g­no per esse­re feli­ci. Ini­zia con la ricer­ca del «part­ner gius­to». I cri­te­ri più importan­ti sono l’at­t­rat­ti­va fisi­ca e l’in­te­sa ses­sua­le. Si cer­ca anche qual­cu­no che sia per­fett­amen­te com­pa­ti­bi­le, qual­cu­no che mi accet­ti così come sono e non voglia cam­biar­mi, qual­cu­no che mi con­va­li­di, qual­cu­no che mi aiuti a rag­gi­unge­re i miei obi­et­ti­vi. L’at­ten­zio­ne è rivol­ta alla mia rea­liz­za­zio­ne per­so­na­le e non più al matri­mo­nio. Ques­to è un vele­no asso­lu­to. Chi met­te la pro­pria feli­ci­tà per­so­na­le al pri­mo pos­to e cer­ca di esse­re feli­ce a tut­ti i cos­ti è sul­la buo­na stra­da per gio­car­si l’ul­ti­mo pez­zet­to di felicità.

Ques­to assun­to non tiene con­to del fat­to che spo­sia­mo semp­re la per­so­na sba­glia­ta. Non sap­pia­mo mai chi spo­se­remo, lo imma­gi­nia­mo sol­tan­to. E anche se tro­via­mo quello «gius­to», bas­ta aspet­ta­re un po» e lui ini­zierà a cam­bia­re. La sfi­da è: Come pos­so impara­re ad ama­re ed esse­re pre­sen­te per ques­to sco­no­sci­uto che ho spo­sa­to? Il mio coniuge è la per­so­na che può tira­re fuo­ri il peg­gio di me. Ma signi­fi­ca anche che è qui che si tro­va il mag­gi­or poten­zia­le di cre­sci­ta e cambiamento.

Nel caso di Lou­ie Zam­pe­ri­ni, le feri­te che por­ta­va con sé erano evi­den­ti. Ognu­no di noi por­ta nel matri­mo­nio la pro­pria sto­ria di feri­te: tras­cu­ra­tez­za o abu­so emo­tivo o fisi­co, tra­di­men­to, espe­ri­en­ze trau­ma­ti­che, rifi­uto, paro­le che feris­co­no, ecc. Le feri­te ci fan­no preoc­cupa­re di noi stes­si e quin­di raf­for­za­no il nos­tro ego­cen­tris­mo. Ecco per­ché è importan­te trat­ta­re le nost­re feri­te con una cura pastorale.

Nel caso di Zam­pe­ri­ni, è sta­to il Van­ge­lo a ren­der­lo un mari­to miglio­re. San Pao­lo descri­ve l’ef­fet­to del Van­ge­lo: «Egli è mor­to per tut­ti, affin­ché colo­ro che rice­vo­no la sua nuo­va vita non viva­no più per se stes­si. Piut­tosto, devo­no vive­re per Cris­to, che è mor­to e risor­to per loro.»(2 Corin­zi 5:15 NLB). Secon­do la Bibbia, ques­ta è l’es­sen­za del pec­ca­to: vive­re per noi stes­si e non per Dio e per il nos­tro coniuge. Quan­do lo Spi­ri­to di Dio ci cam­bia dal­l’in­ter­no, spe­ri­men­ti­amo ques­to mera­vigli­oso rio­ri­en­ta­men­to. LUI ci spin­ge ad ama­re Dio e a vive­re per Lui, ad ama­re il nos­tro coniuge e a met­te­re i suoi biso­gni al di sopra dei nos­tri. Re Salo­mo­ne scri­ve: «Io appar­ten­go alla mia ama­ta e la mia ama­ta appar­tiene a me»(Can­ti­co dei Can­ti­ci 6:3 NLB) – qui diven­ta chia­ro che l’a­mo­re si dona e non vie­ne por­tato via.

Un’am­pia inda­gine dimos­tra che ci sono mol­te cop­pie spo­sa­te infe­li­ci. Ma se riman­go­no insie­me comun­que, due ter­zi di ques­ti coniugi dichia­ra­no a distan­za di cin­que anni di esse­re feli­ci. Ques­ta è spe­ran­za! Dome­ni­ca scor­sa, io e mia mog­lie abbia­mo avu­to una vera e pro­pria dis­cus­sio­ne. Tra una cosa e l’al­tra, ci sia­mo det­ti che cer­ti model­li di com­por­ta­men­to dif­fi­ci­lm­en­te cam­bier­an­no dopo 32 anni di matri­mo­nio. Mar­te­dì ho par­la­to con il mio men­to­re cana­de­se del­la mia tris­tez­za e frus­tra­zio­ne e del fat­to che oggi avrei dovu­to tene­re un ser­mo­ne sul matri­mo­nio. Mi ha det­to chia­ra­men­te che ques­to inci­den­te non mi squa­li­fi­ca. Al con­tra­rio, se fos­si sta­to ones­to e tras­pa­ren­te, il ser­mo­ne avreb­be potu­to otte­ne­re mol­to. Mi ha anche dato una nuo­va spe­ran­za: il nos­tro matri­mo­nio può anco­ra cam­bia­re mol­to. Nel silen­zio, lo Spi­ri­to San­to mi ha fat­to una pro­mes­sa: «Io sono la vite, voi sie­te i tral­ci. Chi rima­ne in me, e io in lui, por­terà mol­to frut­to».»(Gio­van­ni 15:5 NLB).

 

Possibili domande per i piccoli gruppi

Leg­gi il tes­to bibli­co: Efe­si­ni 5:18–33

  1. Cosa c’en­tra l’es­se­re pie­ni di Spi­ri­to San­to con la ges­tio­ne del­le relazioni?
  2. Cosa signi­fi­ca la frase «nel timore del Signo­re»? Che cosa ha a che fare con la sottomissione?
  3. Cosa signi­fi­ca sot­to­met­ter­si gli uni agli altri? Qual è l’es­em­pio di Gesù a ques­to pro­po­si­to? Par­la con il tuo coniuge di come pot­res­te dar­vi recipro­ca­men­te amo­re disinteressato.
  4. Dove stai soffren­do nella tua rela­zio­ne coniuga­le e vor­res­ti cam­bia­re? Qua­le potreb­be esse­re il pun­to di par­ten­za per il cambiamento?
  5. Che ruo­lo han­no le tue feri­te nel­le tue rela­zio­ni? Hai affron­ta­to la tua sto­ria di ferite?