Secondo Avvento | La venuta dell’Amato

Data: 8 Dicembre 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:8–13
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

L’Av­ven­to è un tem­po di pri­ma­ve­ra per la Chie­sa. Essa atten­de la venu­ta di Gesù come una per­so­na inna­mo­ra­ta del pro­prio ama­to. Non vede l’o­ra di abbrac­ciar­lo. L’in­na­mo­ra­to supera ogni ost­aco­lo per esse­re vici­no alla sua ama­ta. «Alza­ti, ami­co mio, bel­lez­za mia, e vie­ni!». Ques­to è l’in­vi­to di Gesù a ogni indi­vi­duo e alla Chie­sa. È tem­po di seguir­lo e di immer­ger­ci nella pri­ma­ve­ra. La pri­ma­ve­ra è un seg­no di anti­ci­pa­zio­ne e pre­pa­ra­zio­ne per l’esta­te che sicu­ra­men­te arri­verà. Il mess­ag­gio del­l’Av­ven­to è un mess­ag­gio d’a­mo­re. L’a­mo­re di Dio è in cammi­no ver­so di noi e non può esse­re fer­ma­to! È un invi­to a lascia­re che Dio ci ami e ci tras­for­mi in una per­so­na d’amore.


Ques­ta mat­ti­na esami­nia­mo un pas­so del Can­ti­co dei Can­ti­ci. Ques­to è il tito­lo ebraico del Can­ti­co dei Can­ti­ci. Il signi­fi­ca­to è che è il più bel­lo di tut­ti i can­ti. È un inno all’a­mo­re tra l’a­man­te e l’amato.

I detrat­to­ri potreb­be­ro dire che il Can­ti­co dei Can­ti­ci è un «libro sen­za Dio». Per­ché il nome di Dio non vie­ne nem­meno men­zio­na­to. Ma l’im­ma­gi­na­rio del libro è poten­te e dice mol­to sul­l’a­mo­re di Dio. Il Can­ti­co dei Can­ti­ci è pro­ba­bilm­en­te il libro che sus­ci­ta le inter­pre­ta­zio­ni più diver­se. Si va da una can­zo­ne d’a­mo­re pro­fa­na a pra­ti­ca­men­te tut­te le paro­le inter­pre­ta­te spi­ri­tu­al­men­te. Il filoso­fo del­la reli­gio­ne ebraica Franz Rosen­zweig fa una mera­vigli­osa dichia­ra­zio­ne sul­la com­pren­sio­ne del Can­ti­co dei Can­ti­ci. «Non nono­stan­te, ma per­ché il Can­ti­co dei Can­ti­ci era un can­to d’a­mo­re «genui­no», cioè «mond­a­no», e pro­prio per ques­to era un can­to «spi­ri­tua­le» del­l’a­mo­re di Dio per l’uo­mo. L’uo­mo ama per­ché e come ama Dio. Il suo esse­re uma­no Ani­ma è l’ani­ma ris­ve­glia­ta e ama­ta da Dio» (Franz Rosen­zweig). Per il ser­mo­ne di oggi, mi limi­t­erò prin­ci­pal­men­te a tre inter­pre­ta­zio­ni. In pri­mo luo­go, come can­zo­ne di due inna­mo­ra­ti. In secon­do luo­go, come imma­gi­ne di Gesù e del­la sua chie­sa. In ter­zo luo­go, come imma­gi­ne di Gesù e del sin­go­lo segu­ace. Riten­go che sia pro­prio ques­to il motivo per cui il Can­ti­co dei Can­ti­ci vie­ne pre­di­ca­to duran­te l’Av­ven­to. L’a­ma­ta (congregazione/chiesa) sta aspett­an­do il suo aman­te (Gesù).

L’amore supera ogni ostacolo

Il tes­to del ser­mo­ne di oggi ini­zia così: «Ecco, lo sen­to – il mio ama­to! Ecco che arri­va, sal­tan­do sul­le mon­tagne e sal­tan­do sul­le col­li­ne». (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:8 NLB). Rie­sci a ricorda­re l’ul­ti­ma vol­ta che sei sta­to inna­mo­ra­to? Quan­do sei inna­mo­ra­to paz­zo, nes­sun ost­aco­lo è trop­po gran­de per te. Ti sen­ti magi­ca­men­te att­rat­to da una per­so­na. In ques­to sta­to di inna­mo­ra­men­to, fares­ti di tut­to per sta­re vici­no alla per­so­na ama­ta. L’a­ma­to del Can­ti­co dei Can­ti­ci è così inna­mo­ra­to da super­a­re ogni ost­aco­lo. L’a­ma­to è un’im­ma­gi­ne di Gesù Cris­to. I segu­aci di Gesù cre­do­no che egli abbia super­a­to ogni ost­aco­lo. I segu­aci di Gesù cre­do­no che nes­sun ost­aco­lo sia trop­po gran­de per Lui. I segu­aci di Gesù cre­do­no che tor­nerà, chia­ra­men­te per­ce­pi­bi­le da tut­ti. L’a­ma­ta nel Can­ti­co dei Can­ti­ci aspet­ta con ansia il momen­to in cui l’a­ma­to final­men­te arri­va. Egli vie­ne con gran­de faci­li­tà. «Il mio ama­to è come una gaz­zel­la, come un gio­va­ne cer­vo. […]» (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:9 NLB). La gaz­zel­la o il gio­va­ne cer­vo sim­bo­leg­gi­a­no agi­li­tà, mobi­li­tà e resis­ten­za. Una per­so­na inna­mo­ra­ta non solo supera tut­ti gli ost­aco­li, ma dimos­tra anche una gran­de resistenza.

Per rima­ne­re all’im­ma­gi­na­rio del Can­ti­co dei Can­ti­ci. Per i segu­aci di Gesù, egli è il loro «ama­to Gesù Cris­to». Ma come si mani­fes­ta ques­to amo­re per noi? Gesù Cris­to ci ha semp­re ama­ti per pura gra­zia (Gere­mia 31:3) e quin­di supera ogni col­li­na e ogni ost­aco­lo. Vuo­le dar­ci pace con la sua leg­ge­rez­za (Matteo 11:28).

Alzati e vieni!

C’è una dif­fe­ren­za tra aspet­ta­re e arri­va­re. Come dice il pro­ver­bio, «l’at­tesa è la gioia più gran­de». Tut­ta­via, l’at­tesa è anche semp­re cari­ca di incer­tez­za. Quan­do aspet­to con ansia la per­so­na di cui sono inna­mo­ra­to, pro­vo un «for­mi­co­lio allo sto­ma­co». Ma cosa suc­ce­de all’a­ma­ta del Can­ti­co dei Can­ti­ci quan­do l’a­man­te arri­va all’im­prov­vi­so? «[…]. Guar­da, è già die­tro il nos­tro muro! Ora sta guar­dan­do dal­la fine­s­tra, scrut­an­do attra­ver­so le sbar­re». (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:9 NLB). Egli sta alla por­ta! Ques­ta visio­ne del­l’A­ma­to come se attra­ver­sas­se una por­ta è un’im­ma­gi­ne del­la situa­zio­ne di Israe­le ai tem­pi del­l’An­ti­co Tes­ta­men­to. Sta­va­no aspett­an­do, «pia­ni­fi­can­do» Gesù. Poteva­no già vede­re alcu­ne cose. Ma non il qua­dro com­ple­to. Ma ora l’A­ma­to è qui! «Il mio aman­te mi dice: «Alza­ti, ami­co mio, sor­el­la miaöNo, e dai!» (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:10 NLB).

Vivia­mo in ques­to mon­do dopo la pri­ma venu­ta di Gesù. Non dob­bia­mo veder­lo come attra­ver­so del­le sbar­re. Pos­sia­mo inve­ce ent­ra­re in una rela­zio­ne d’a­mo­re con lui. Per­ché il fat­to­re decisi­vo è l’a­mo­re. Gesù è il tuo ama­to? Pos­so dir­ti che Gesù vuo­le che tu sia il suo ama­to! Pro­prio come il sin­go­lo segu­ace di Gesù, la Chie­sa è la sposa/amante di Gesù e Lui la chi­ama «la mia bel­la». Io e mia mog­lie abbia­mo par­te­ci­pa­to a un pro­gram­ma di pre­pa­ra­zio­ne al matri­mo­nio. Ci han­no inseg­na­to che in una rela­zio­ne d’a­mo­re non è sano far dipen­de­re la mia feli­ci­tà dal mio part­ner. Mia mog­lie non è responsa­bi­le del­la mia feli­ci­tà! Ma in una rela­zio­ne con Gesù è diver­so. Ripon­go tut­ta la mia fidu­cia in Lui e mi aspet­to che sia responsa­bi­le del­la mia feli­ci­tà. Cosa inten­do per feli­ci­tà: uno sta­to di ben­es­se­re, gioia e sod­dis­fa­zio­ne; è la rea­liz­za­zio­ne del mio desi­de­rio più pro­fon­do di esse­re accettato.

«Alza­ti e vie­ni». Quan­do ho deciso a favore di mia mog­lie, ho deciso con­tro tut­te le alt­re don­ne di ques­to mon­do! Alz­ar­si e cammi­na­re con Gesù Cris­to impli­ca semp­re l’ab­ban­do­no di un vec­chio modo di fare. Quan­do la chie­sa o un indi­vi­duo rispon­do­no a ques­ta chi­ama­ta «[…] Alza­ti, ami­co mio, ami­co mio.öNo, e dai!» (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:10 NLB), all­o­ra è anche una decis­io­ne con­tro qual­co­sa. Alza­ti e vie­ni è l’in­vi­to rivol­to a tut­te le per­so­ne, soprat­tut­to duran­te l’Av­ven­to. Pro­prio come l’in­vi­to a Gesù, su cui si basa il nos­tro tema del­l’an­no: «[…] segu­i­mi» (Gio­van­ni 21:22 NLB).

L’inverno è finito!

La frase «Alza­ti, ami­ca mia, bel­lez­za mia, e vie­ni» appa­re due vol­te nel Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:8–13. For­ma una paren­te­si intor­no a un’af­fer­ma­zio­ne. Vale a dire che alz­ar­si ha a che fare con il fat­to che è arri­vata la pri­ma­ve­ra. «Per­ché l’in­ver­no sta arri­van­doüber, la sta­gio­ne del­le piog­ge è fini­ta e se n’è anda­ta. I fio­ri ini­zia­no a sboc­cia­reüÈ arri­va­to il momen­to di cant­are: Üa tor­tor­el­la può esse­re sen­ti­ta tuba­re in tut­to il nos­tro pae­se. Il ficoäGli albe­ri porta­no i boc­cio­li, le viti sono in fio­reüe aggro­vi­glia­tiöil suo profu­mo. Alza­ti, ami­co mio, tesoro mioöNo, e dai![…]» (Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:11–13 NLB). L’in­ver­no è fini­to, la pri­ma­ve­ra è arri­vata! La pri­ma­ve­ra, a dif­fe­ren­za del­l’in­ver­no, irra­dia otti­mis­mo, nuo­vi ini­zi, leg­ge­rez­za, attesa e inna­mo­ra­men­to. Può sem­bra­re incre­di­bi­le, ma l’Av­ven­to è in real­tà un peri­odo di pri­ma­ve­ra. La Chie­sa si tro­va nel­lo sta­to tra «Gesù è già sta­to qui» e «Gesù ver­rà di nuo­vo». È lo sta­to di adesso e non anco­ra. Sen­ti un «bri­vi­do» al pen­sie­ro del­l’Av­ven­to? Non per i rega­li di Nata­le, ma per la venu­ta del tuo ama­to – Gesù Cristo?

La pri­ma­ve­ra ha uno sco­po ben pre­ciso. È un’an­ti­ci­pa­zio­ne di ciò che deve anco­ra veni­re. La pri­ma­ve­ra crea un’an­ti­ci­pa­zio­ne di ciò che ver­rà. Per­ché l’esta­te è anco­ra più bel­la del­la pri­ma­ve­ra. La pri­ma­ve­ra è la pre­pa­ra­zio­ne per il rac­col­to del­l’esta­te. Vedia­mo, pre­pa­ria­mo e ci pre­pa­ria­mo. La pri­ma­ve­ra è il momen­to di pre­par­ar­si per l’esta­te che ver­rà. L’esta­te nel Can­ti­co dei Can­ti­ci è il matri­mo­nio dei due aman­ti. Cosa suc­ce­de alla fine? Le noz­ze tra Gesù e la sua ama­ta. O come dice il Libro del­l’A­po­ca­lis­se «Ralle­griam­o­ci, gioia­mo e ren­dia­mog­li ono­re. Per­ché è giunta l’o­ra del­la cena del­le noz­ze del­l’Agnel­lo e la sua spo­sa si è pre­pa­ra­ta. Può pre­sen­tar­si in bian­co radio­sossves­tir­lo di lino. Per­ché il lino radio­so sta perüLe buo­ne azio­ni del­le per­so­ne che appar­ten­go­no a Dioören» (Apo­ca­lis­se 19:7–8 NLB). Nel peri­odo del­la pri­ma­ve­ra, la Chie­sa si pre­pa­ra per la venu­ta del suo spo­so, Gesù Cristo.

Dal­l’e­len­co del­la natu­ra, vor­rei sof­fer­mar­mi in par­ti­co­la­re sul fico. Con Gesù, incon­tria­mo il fico in modi diver­si. Da un lato, i fichi sono per lui un seg­no del­l’ar­ri­vo del­l’esta­te (Matteo 24:32). È un seg­no dei tem­pi che Gesù sta per tornare. Puoi tro­va­re mag­gio­ri infor­ma­zio­ni a riguar­do nel ser­mo­ne di dome­ni­ca scor­sa. D’al­tra par­te, la man­can­za di fichi è vis­ta come un seg­no del­la man­can­za di frut­ti da par­te di Israe­le (Matteo 21:18–22 e Luca 13:6–9) e il fico, o Israe­le, vie­ne cond­an­n­a­to per ques­to. Ent­ram­be le inter­pre­ta­zio­ni sono ovvie anche in ques­to caso. È ovvio che l’esta­te è vici­na. In pri­ma­ve­ra, tut­to ger­mo­glia e fio­ris­ce. In ques­to si nas­con­de l’af­fer­ma­zio­ne che una pri­ma­ve­ra che non pro­du­ce frut­ti è in real­tà inver­no. La pri­ma­ve­ra è carat­te­riz­za­ta dal fat­to che ter­mi­na con l’estate.

A che pun­to sei nella tua seque­la di Gesù e a che pun­to sia­mo noi come chie­sa? La pri­ma­ve­ra può arri­va­re anche nel tuo cuo­re! Una pri­ma­ve­ra con un «gor­go­glio» per la venu­ta di Gesù Cris­to. La cosa bel­la è che Gesù, in quan­to Ama­to, vuo­le amar­mi e tras­for­mar­mi in una per­so­na d’a­mo­re. C’è un det­to che dice che «l’a­mo­re ren­de cie­chi», il che può esse­re vero. Ma l’a­mo­re può anche cam­bia­re mol­te cose. Può port­ar­mi a una pri­ma­ve­ra, un tem­po di nuo­vi ini­zi e di cam­bia­men­ti. L’a­mo­re di Dio mi tras­for­ma in una pri­ma­ve­ra. La mia vita dov­reb­be esse­re pie­na di fio­ri che sboc­cia­no, can­ti di gioia, boc­cio­li e fio­ri che ini­zia­no a dare frut­ti. Ma non da me, Gesù vuo­le amar­mi ver­so ques­ta per­so­na. Il mess­ag­gio del Can­ti­co dei Can­ti­ci e del peri­odo di Avven­to è ques­to: L’a­mo­re di Dio per noi esse­ri uma­ni non può esse­re fer­ma­to. «Gran­di mas­se d’ac­qua non posso­no speg­ne­re l’a­mo­re, i fiumi non posso­no inon­dar­lo. E se qual­cu­no dove­s­se dare via tut­ti i suoi averi per com­pra­re l’a­mo­re, ver­reb­be solo der­i­so. […]» (Can­ti­co dei Can­ti­ci 8:7 NLB). Gesù Cris­to sta venen­do da noi. Qual è la tua ris­pos­ta? Sei pron­to a lasciar­ti ama­re da una per­so­na che vive di ques­to amo­re? Come puoi per­met­te­re che ques­to acca­da a te? Seguen­do l’in­vi­to di Gesù a sta­re con lui!

 

Possibili domande per il piccolo gruppo

Leg­gi il tes­to bibli­co: Can­ti­co dei Can­ti­ci 2:8–13

  1. «Alza­ti e vie­ni». Ques­to è l’in­vi­to affet­tuo­so del­l’a­man­te alla sua ama­ta. Sei pron­to ad accet­ta­re ques­to invito?
  2. L’a­ma­to vie­ne descritto come «la mia bel­lez­za». Se l’a­ma­to è inte­so come un’im­ma­gi­ne del­la congregazione/chiesa, dove vedi ques­ta bellezza?
  3. Quan­do i due inna­mo­ra­ti sono insie­me, la pri­ma­ve­ra è arri­vata. Pro­vi una sen­sa­zio­ne di pri­ma­ve­ra quan­do pas­si del tem­po con Gesù?
  4. Gesù vuo­le amar­ci ver­so la per­so­na che vive di ques­to amo­re. Sei pron­to a lascia­re che ques­to acca­da a te? Ques­to acca­de quan­do sono con Gesù. Come pos­so pra­ti­car­lo nella mia vita quotidiana?