Data: 14 Aprile 2024 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Gene­si 22:1–19
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Con un po» di distan­za, a vol­te è più faci­le dire qua­li sono sta­ti i fat­to­ri decisi­vi nella vita di una per­so­na. L’au­to­re del­la Let­te­ra agli Ebrei fa pro­prio ques­to guar­dan­do ad Abra­mo, il model­lo di fede. Abra­mo sape­va che la sua casa non era in ques­to mon­do e con­fi­da­va nel pote­re del­la risurre­zio­ne. Ques­to modo di pen­sare era il pre­re­qui­si­to per la sua obbe­dien­za e la vera ado­ra­zio­ne di Dio – e lo è anco­ra oggi per segui­re Cristo.


Abra­mo e Sara ebbe­ro la pro­mes­sa che il mon­do inte­ro sareb­be sta­to bene­det­to gra­zie a loro e alla loro dis­cen­den­za. Tut­ta­via, per ben 25 anni, ave­re fig­li non fun­zionò nel loro matri­mo­nio. Poi­ché la medi­ci­na ripro­dut­ti­va non era anco­ra dis­po­ni­bi­le, aiut­a­ro­no Dio a risol­vere il pro­ble­ma facen­do dorm­ire Abra­mo con la ser­va Agar. Seb­be­ne ques­ta fos­se una pra­ti­ca comu­ne all’epo­ca, non era nei pia­ni di Dio. La mog­lie Sarah dove­va esse­re la mad­re. E infat­ti, all’e­tà di 90 o 100 anni, nac­que il figlio Isac­co. La gioia fu immensa, ma non durò a lungo.

Dopo qual­che anno arri­vò la gran­de delu­sio­ne: Dio chie­se ad Abra­mo di offri­re Isac­co come olo­causto sul Mon­te Moriah. A quel tem­po, i sacri­fi­ci uma­ni erano con­sue­ti nel­le nazio­ni cir­cos­tan­ti. Il pri­mo­ge­ni­to appar­ten­e­va alla ris­pet­ti­va divi­ni­tà. La pro­va per Abra­mo non fu quella di sacri­fi­ca­re suo figlio, ma di rin­un­cia­re alla pro­mes­sa tan­to attesa.. Quella che segue non è una lun­ga dis­cus­sio­ne né un lamen­to, ma: «Abra­mo si alzò pres­to il mat­ti­no seguen­te. Sel­lò il suo asi­no e pre­se con sé suo figlio Isac­co e due dei suoi ser­vi. Poi spac­cò la leg­na per l’o­lo­causto e par­tì per il luo­go che Dio gli ave­va indi­ca­to.» (Gene­si 22:3 NLB).

La sto­ria si con­clude con lui che si lascia alle spal­le i suoi com­pa­gni per l’ul­ti­mo trat­to del viag­gio, in modo da poter sta­re da solo con Isac­co nella sua ulti­ma ora. E poi, quan­do Abra­mo ave­va già il coltel­lo in mano, arri­va il segna­le di stop. «In quel momen­to, l’an­ge­lo del Signo­re lo chi­amò dal cie­lo: «Abra­mo! Abra­mo!» «Sì», ris­po­se. Sto ascol­tan­do. Lascia che sia», dis­se l’an­ge­lo. Non fare nulla al bam­bi­no. Per­ché ora so che hai ris­pet­to per Dio. Avres­ti per­si­no sacri­fi­ca­to il tuo uni­co figlio al mio coman­do.» (Gene­si 22:11f NLB).

Abra­mo, nono­stan­te alcu­ne dif­fi­col­tà nella sua vita, è con­side­ra­to il gran­de model­lo di fede viven­te. Per­ché era dis­pos­to a sub­or­di­na­re il figlio tan­to atteso all’ob­be­dien­za a Dio?

Il modo di pensare di Abramo

2000 anni dopo, l’au­to­re del­la let­te­ra agli Ebrei guar­da all’er­edi­tà di Abra­mo. Da una pro­s­pet­ti­va retro­s­pet­ti­va, due pun­ti sono par­ti­co­lar­men­te importan­ti per lui e sono decisi­vi per­ché Abra­mo sia un model­lo per tut­ti i segu­aci di Cristo:

  • Sape­va che la sua casa non era in ques­to mon­do.: «Abra­mo ha potu­to agi­re in ques­to modo per­ché aspet­ta­va una cit­tà dal­le fon­da­men­ta soli­de, il cui cos­trut­to­re e crea­to­re è Dio stes­so»(Ebrei 11:10 NLB).
  • Con­fi­da­va nel pote­re del­la resurre­zio­ne: «Abra­mo sup­po­ne­va che Dio pot­esse riport­are in vita Isac­co quan­do era mor­to. E, in un cer­to sen­so, Abra­mo ha dav­vero ria­vu­to suo figlio dal­la mor­te»(Ebrei 11:19 NLB).

Aspet­ta­re e spe­r­a­re nella cit­tà che ver­rà è fon­da­men­ta­le per la suc­ces­sio­ne. Quan­do viag­gi­a­mo con la men­ta­li­tà che ques­to mon­do deb­ba sod­dis­fa­re i nos­tri desi­de­ri più pro­fon­di, sti­amo inse­guen­do il ven­to e sta­bi­lia­mo le prio­ri­tà sba­glia­te. Pur­trop­po, spes­so pren­dia­mo il tem­po più seria­men­te del­l’e­ter­ni­tà. Ma è meglio dedi­ca­re la pro­pria vita a qual­co­sa che la superi. C.S. Lewis esprime un bel po» di veri­tà nel­le due cita­zio­ni seguen­ti: «Pun­ta al mon­do suc­ces­si­vo e otter­rai ques­to mon­do. Ma se pun­ti solo a ques­to mon­do, non otter­rai nes­su­no dei due..» E: «Pro­prio per­ché ami­amo qual­cos’al­t­ro più di ques­to mon­do, ami­amo ques­to mon­do più di colo­ro che non cono­sco­no alt­ro.» La pro­s­pet­ti­va di Abra­mo por­ta a un’e­nor­me liber­tà dal­le cose di ques­to mon­do. È il pre­re­qui­si­to per segui­re Gesù con corag­gio e obbe­dien­za..

La mor­te è l’ul­ti­mo bas­tio­ne del nemi­co su ques­ta ter­ra. Ques­ta for­tez­za è sta­ta pre­sa d’as­sal­to gra­zie alla resurre­zio­ne di Cris­to. Non c’è nulla di impos­si­bi­le per Dio. Dio ope­ra esat­ta­men­te con la stes­sa poten­za nella sua chie­sa e nei segu­aci di Gesù (Efe­si­ni 1:19+20). Per un segu­ace di Gesù è fon­da­men­ta­le sape­re qual è la sua iden­ti­tà e qua­li sono i suoi dirit­ti..

L’obbedienza di Abramo

Abra­mo sape­va due cose: Dio può fare tut­to e LUI è buo­no. Su ques­ta base, fu in gra­do di ripor­re tut­ta la sua fidu­cia in Dio e di esserg­li obbe­dien­te in ogni cosa.. La visio­ne di Donald Trump è: Pri­ma l’A­me­ri­ca. L’i­dea di base del­la suc­ces­sio­ne è: Gesù per pri­mo. La suc­ces­sio­ne richie­de una chia­ra defi­ni­zio­ne del­le prio­ri­tà. Davan­ti a una gran­de fol­la, Gesù dice: «Chi­unque voglia seguir­mi deve amar­mi più del pad­re e del­la mad­re, del­la mog­lie e dei fig­li, dei fratel­li e del­le sor­el­le – sì, più del­la sua vita. Altri­men­ti non può esse­re mio dis­ce­po­lo»(Luca 14:26 NLB). Abra­mo ci ha mostra­to esat­ta­men­te cosa significa.

Alle orec­chie di una socie­tà indi­vi­dua­lis­ta ed edo­nis­ta (= aumen­ta­re il pia­ce­re, evi­t­are il dolo­re), ques­te frasi suo­n­ano qua­si ere­ti­che e dif­fi­ci­lm­en­te rea­liz­za­bi­li. Pos­sia­mo met­te­re in secon­do pia­no i nos­tri desi­de­ri per­so­na­li e i nos­tri «fig­li pre­fe­ri­ti»? I «fig­li pre­fe­ri­ti» posso­no esse­re cose come il den­a­ro, gli hob­by, il lavoro, i pro­get­ti, le rela­zio­ni, i com­por­ta­men­ti, le pas­sio­ni, i social media, la chie­sa, la fami­glia, ecc.

Per esem­pio, sarem­mo dis­pos­ti a cam­bia­re il nos­tro luo­go di resi­den­za se Dio par­las­se in ques­ta dire­zio­ne? O for­se non dia­mo nem­meno a Dio l’op­por­tu­ni­tà di rag­gi­unger­ci con la sua volon­tà per­ché noi stes­si sap­pia­mo esat­ta­men­te come voglia­mo vive­re? La suc­ces­sio­ne richie­de la volon­tà di abban­do­na­re la pro­pria sicu­rez­za e la pro­pria zona di com­fort. Nella mia car­ri­e­ra pro­fes­sio­na­le, mi è capi­ta­to più vol­te di dover sub­or­di­na­re i miei pia­ni alla volon­tà di Dio. È sta­to così anche quan­do si è trat­ta­to di assu­me­re la cari­ca di Chrisch­o­na Seon. Il mio pia­no era diver­so e, a mio pare­re, mol­to più inter­es­san­te. Nel dis­ce­po­la­to, è neces­sa­rio scen­de­re dal pro­prio «cavallo di bat­ta­glia» e dare prio­ri­tà a Dio nel­le tan­te pic­co­le decis­io­ni quotidiane.

Un tale dis­ce­po­la­to, in cui sot­to­mett­i­amo tut­to il res­to a Dio, non è for­se trop­po per­i­co­lo­so? Non potreb­be anda­re a nos­tro svan­tag­gio? Abra­mo sem­bra­va dav­vero per­de­re tut­to: suo figlio e la pro­mes­sa tan­to attesa. Almeno nel caso di Abra­mo, il risult­a­to è impres­sio­n­an­te: è diven­ta­to il pad­re di tre reli­gio­ni mon­dia­li, è con­side­ra­to un model­lo per cen­ti­na­ia di gene­ra­zio­ni e ha lascia­to die­tro di sé una popola­zio­ne di dis­cen­den­ti come sab­bia sul mare. Anche noi pos­sia­mo vin­ce­re solo se per­dia­mo tut­to per Gesù. (Luca 9:24; 17:33; Gio­van­ni 12:24)!

Il culto di Abramo

Abra­mo si sta­va recan­do sul Mon­te Moriah, dove suo figlio sareb­be sta­to sacri­fi­ca­to. Seco­li dopo, Salo­mo­ne avreb­be cos­trui­to il pri­mo tem­pio pro­prio su ques­to mon­te. Il cie­lo e la ter­ra si incon­tra­no nel tem­pio, Dio abita con gli uomi­ni. Ques­to è esat­ta­men­te il sen­so del dis­ce­po­la­to: il cele­s­te deve veni­re sul­la ter­ra ora e quin­di indi­ca­re la nuo­va crea­zio­ne. Ogni sin­go­lo segu­ace è descritto nella Bibbia «Tem­pio del­lo Spi­ri­to San­to» (1 Corin­zi 3:16). Il divi­no toc­ca il ter­re­no e lo ris­ve­glia a nuo­va vita.

Il tem­pio è anche un luo­go di cul­to. «Il ter­zo gior­no Abra­mo alzò gli occhi e vide il luo­go da lon­ta­no. All­o­ra Abra­mo dis­se ai suoi ser­vi: Res­ta qui con l’a­si­no. Ma io e il ragaz­zo and­re­mo lì e cul­to e tornare a voi» (Gene­si 22:4+5 ELB). Abra­mo chi­ama il sacri­fi­cio di suo figlio cul­to. È il pri­mo pos­to nella Bibbia in cui compa­re ques­ta paro­la. Ques­to ha un signi­fi­ca­to pro­fon­do e non è una coin­ci­den­za. Per Abra­mo, l’ob­be­dien­za atti­va a Dio è ado­ra­zio­ne, anche quan­do sta attra­ver­san­do momen­ti mol­to dif­fi­ci­li. In defi­ni­ti­va, ado­ria­mo semp­re ciò che sie­de sul tro­no del­la nos­t­ra vita. L’a­do­ra­zio­ne ha a che fare con il Dio san­to. Non si trat­ta prin­ci­pal­men­te di bei sen­ti­men­ti o di fer­vore. L’a­do­ra­zio­ne non è un pro­gram­ma che si snoc­cio­la duran­te la fun­zio­ne del­la dome­ni­ca mat­ti­na, ma rispon­de alla doman­da se sia­mo dis­pos­ti a sacri­fi­ca­re ciò che ami­amo a Dio, e se Lui è in cima alla nos­t­ra lis­ta di priorità.

Un mess­ag­gio importan­te di ques­ta sto­ria è: Dio non vuo­le sacri­fi­ci uma­ni! Nel cor­so del­la Bibbia tro­via­mo un’e­vo­lu­zi­o­ne del­la ques­tio­ne dei sacri­fi­ci. I sacri­fi­ci uma­ni pri­mor­dia­li, che incon­tria­mo anco­ra con Abra­mo e Isac­co, sono sta­ti gra­du­al­men­te super­a­ti da Dio; han­no dovu­to lascia­re il pos­to a offer­te di ani­ma­li, fumo e bru­cia­tu­re, fin­ché alla fine il Sal­mo dice: «Non ti bast­a­no i sacri­fi­ci, altri­men­ti te li avrei por­ta­ti, né accet­te­res­ti gli olo­causti. Il sacri­fi­cio che ti pia­ce è uno spi­ri­to spez­za­to. Un cuo­re con­tri­to e pen­ti­to non lo res­pin­g­e­rai, o Dio.»(Sal­mo 51:18–19 NLB). Dio non vuo­le un sacri­fi­cio mate­ria­le, ma uno spi­ri­to spez­za­to, un cuo­re con­tri­to e pen­ti­to. Ques­to non signi­fi­ca una per­so­na infe­rio­re, ma una per­so­na che tro­va umilm­en­te il suo pos­to pres­so Dio. Pao­lo met­te insie­me dis­ce­po­la­to e sacri­fi­cio quan­do dice: «Poi­ché Dio è così miser­i­cor­dio­so, vi invi­to ora, cari fratel­li, a dedi­ca­re la vos­tra inte­ra vita a Dio. Che sia un sacri­fi­cio viven­te e san­to, un sacri­fi­cio di cui Dio si com­pia­ce. Ques­to è un ser­vi­zio divi­no come dov­reb­be esse­re»(Roma­ni 12:1 NLB). Quan­do seguia­mo Gesù con tut­to il cuo­re, por­ti­amo un sacri­fi­cio che pia­ce a Dio. Dio non cer­ca una reli­gio­ne, ma una rela­zio­ne rea­le, come quella che vis­se Abra­mo..

Pos­sia­mo anco­ra sen­ti­re la con­ver­sa­zio­ne tra Isac­co e Abra­mo: «[…] Ment­re i due sali­va­no insie­me sul­la mon­tagna, Isac­co chie­se: «Pad­re?» «Sì, figlio mio», ris­po­se Abra­mo. Abbia­mo leg­na e fuo­co», dis­se il ragaz­zo, «ma dov’è l’agnel­lo per il sacri­fi­cio?» «Dio prov­ve­derà un agnel­lo, figlio mio», ris­po­se Abra­mo. Così si incammi­n­a­ro­no insie­me»(Gene­si 22:6–8 NLB). A quel tem­po si trat­ta­va di un arie­te che ave­va le cor­na impi­glia­te in un ces­puglio. Ques­ta sto­ria è una pre­fi­gu­ra­zio­ne pro­f­e­ti­ca del sacri­fi­cio del Gol­go­ta, poi­ché «Dio non ha risparm­ia­to nem­meno il pro­prio Figlio, ma lo ha dato per tut­ti noi.» (Roma­ni 8:32 NLB). Ques­ta sto­ria ci indi­ca il mis­te­ro divi­no del­la sosti­tu­zi­o­ne: l’Agnel­lo di Dio che por­ta la col­pa di tut­to il mon­do. Gra­zie a Dio, ques­ta vol­ta non c’è una voce che gri­da «fer­ma­ti». Gesù muo­re e crea così la via ver­so Dio per noi. Egli è l’a­ma­to Figlio di Dio e l’agnel­lo sacri­fi­cale in una sola per­so­na. E sì, è risor­to dai mor­ti. E ques­to signi­fi­ca una nuo­va vita per noi – la base di tut­to il segui­re Cristo.

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Gene­si 22:1–19

  1. Secon­do Ebrei, qua­li pun­ti face­va­no par­te del modo di pen­sare di Abra­mo? Qua­le impatto potreb­be­ro ave­re sul nos­tro discepolato?
  2. Cosa pen­si del­la volon­tà di Abra­mo di sacri­fi­ca­re suo figlio?
  3. Qua­li sono gli argo­men­ti che ten­do­no ad ave­re la prio­ri­tà su Gesù? Che cosa potreb­be trat­ten­er­ti dal mot­to Gesù per pri­mo?
  4. Pen­si che fidar­si com­ple­ta­men­te di Gesù ed esserg­li pie­na­men­te obbe­dien­te pos­sa esse­re uno svan­tag­gio? Qua­li sono le tue preoc­cu­p­a­zio­ni ed espe­ri­en­ze? Qual è sta­to il risult­a­to per Abramo?