Data: 24 Settembre 2023 | Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Luca 5:1–11
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Spes­so noi uma­ni sia­mo trop­po occu­pa­ti per occu­p­ar­ci di ques­tio­ni reli­gio­se. Ci tenia­mo a distan­za di sicu­rez­za e ci nas­con­dia­mo die­tro a ciò che già cono­scia­mo e sap­pia­mo fare. Ma Gesù Cris­to vuo­le incon­trar­ci e lo fa. Egli dis­tur­ba la nos­t­ra indaf­fa­ra­tez­za. Ma la cono­scen­za del San­to sus­ci­ta in noi una cer­ta resis­ten­za. Per­ché noi sia­mo tut­t’al­t­ro che san­ti. Eppu­re rico­no­scia­mo di vole­re l’in­con­tro con il San­to. Per­ciò ci tro­via­mo in una ten­sio­ne simi­le a quella di Pie­tro. Da un lato, desi­de­ria­mo sta­re ai pie­di di Gesù, dal­l’al­t­ro, con un att­eg­gi­a­men­to difen­si­vo: «Vat­te­ne via da me!». Ma Gesù Cris­to ci accet­ta comun­que – è pro­prio ques­ta la glo­ria del­la gra­zia: che Dio ci dica di sì nono­stan­te la nos­t­ra inde­gni­tà come esse­ri umani.


Oggi voglia­mo sof­ferm­ar­ci nuo­va­men­te sul­l’in­con­tro con il San­to. Ques­to ser­mo­ne è sta­to nella mia men­te per almeno due mesi. Da un lato, non vede­vo l’o­ra di far­lo, ma dal­l’al­t­ro, è anche una ques­tio­ne mol­to esis­ten­zia­le per me. Voglia­mo dare un’oc­chia­ta più da vici­no a Pie­tro. Pie­tro era il prin­ci­pa­le dis­ce­po­lo di Gesù Cris­to. Ha vis­suto mol­te espe­ri­en­ze ed è sta­to mol­to for­ma­tivo. La sua sto­ria è pie­na di alti e bas­si. La Bibbia ci off­re una visio­ne appro­fon­di­ta del­la sua vita inte­rio­re e del cammi­no che ha intra­pre­so al fian­co di Gesù. Ques­to per­cor­so lo por­tò alla fine alla sua mor­te. Ma oggi voglia­mo guar­da­re alla sua voca­zio­ne di segu­ace di Gesù.

Troppo occupato per seguire Gesù Cristo

Pie­tro creb­be sul mare di Gali­lea. Lui e suo fratel­lo Andrea erano pes­ca­to­ri di pro­fes­sio­ne e si gua­d­a­gna­va­no da vive­re in ques­to modo. Pri­ma che Gesù appa­ris­se in pubbli­co, Gio­van­ni Bat­tis­ta appar­ve sul­la sce­na. Egli fece cono­sce­re alla gen­te la venu­ta di Gesù Cris­to. C’er­ano alcu­ne per­so­ne che segui­va­no Gio­van­ni e cer­ca­va­no la sua vicinan­za. Un gior­no, ment­re Gio­van­ni bat­tez­za­va nel Giord­a­no, Gesù pas­sò di lì. Due uomi­ni, che fino ad all­o­ra ave­va­no viag­gi­a­to con Gio­van­ni, ora segui­ro­no Gesù. «Andrea, fratel­lo di Simon Pie­tro, era uno dei due uomi­ni che ave­va­no segui­to Gesù per­ché ave­va­no sen­ti­to ciò che Gio­van­ni ave­va det­to di lui. Subi­to cer­cò suo fratel­lo Simo­ne e gli dis­se: «Abbia­mo tro­va­to il Mes­sia» (cioè il Cris­to). All­o­ra Andrea por­tò Simo­ne da Gesù. Gesù lo guar­dò atten­ta­men­te e dis­se: «Tu sei Simo­ne, figlio di Gio­van­ni, ma sarai chi­ama­to Cefa» (cioè Pie­tro).» (Gio­van­ni 1:40–42 NLB). Quin­di Pie­tro era già ent­ra­to in con­tat­to con il San­to, ma non ave­va anco­ra cam­bia­to la sua vita. Pie­tro riman­eva anco­ra a distan­za di sicurezza.

E qui ini­zia la vera sto­ria att­or­no alla qua­le ruo­ta il ser­mo­ne di oggi. «Un gior­no, ment­re Gesù sta­va pre­di­can­do sul mare di Gali­lea, mol­te per­so­ne si affol­la­va­no intor­no a lui, tut­te desi­de­ro­se di ascol­ta­re la Paro­la di Dio. Notò due bar­che vuo­te sul­la riva. I pes­ca­to­ri le ave­va­no lascia­te e sta­va­no pulen­do le reti.» (Luca 5:1–2 NLB). Gesù era un pre­di­ca­to­re popola­re. La gen­te accor­re­va da ogni dove per ascol­ta­re ciò che ave­va da dire. Ma i pes­ca­to­ri non erano impres­sio­na­ti. Erano stanchi per la not­te este­nu­an­te e vole­va­no solo rimet­te­re tut­to in ordi­ne e poi ripo­sa­re. Si ten­go­no a distan­za. Ma la fol­la diven­ta semp­re più gran­de. «Gesù salì su una del­le bar­che e chie­se al pro­prie­ta­rio del­la bar­ca, Simo­ne, di allon­tan­ar­si dal­la riva. Poi insegnò alla fol­la dal­la bar­ca» (Luca 5:3 NLB). Pie­tro si lascia include­re. È distan­te, ma aper­to ad esse­re indi­riz­za­to e incluso da Gesù Cris­to. Pie­tro spin­ge la bar­ca lon­ta­no dal­la riva, ma pos­so imma­gi­na­re che non lo fac­cia neces­sa­ria­men­te con gran­de gioia. Sicu­ra­men­te era stanco. Era sta­to fuo­ri tut­ta la not­te, e inva­no. Non era sta­to pes­ca­to nem­meno un pes­ce. For­se ave­va del­le pau­re esis­ten­zia­li. Ma Gesù sape­va già da tem­po tut­to questo.

Gesù pre­di­ca pri­ma a tut­ti dal­la bar­ca, ma poi segue un ser­mo­ne spe­ci­fi­co per Pie­tro. Gesù, che di mes­tie­re face­va il faleg­na­me, sfi­da Pie­tro, un pes­ca­to­re pro­fes­sio­nis­ta, a get­ta­re di nuo­vo le reti. Ave­va­no final­men­te fini­to di puli­re e ram­men­da­re le reti e ora arri­va qual­cu­no che non ne ha idea e gli chie­de di get­ta­re di nuo­vo le reti. Se non pren­deran­no di nuo­vo nulla, come è logi­co che sia, all­o­ra sarà sta­to tut­to inu­tile. « «Maes­tro», ris­po­se Simon, «abbia­mo lavor­a­to dura­men­te tut­ta la not­te scor­sa e non abbia­mo pre­so nulla. Ma se lo dici tu, ci ripro­verò».» (Luca 5:5 NLB). Pro­ba­bilm­en­te con rilut­tan­za, ma for­se anche con curio­si­tà, Simo­ne get­ta anco­ra una vol­ta le reti. Cosa suc­ce­de all­o­ra? Le reti sono così pie­ne che ini­zia­no a str­ap­par­si. Devi imma­gi­na­re ques­ta situa­zio­ne. Pri­ma i pro­fes­sio­nis­ti sono al lavoro, ma non pren­do­no nulla. Poi arri­va un pro­fa­no, che in pri­va­to ha pes­ca­to solo qual­che pes­ce pic­co­lo, se non addi­rit­tu­ra nes­su­no, e glie­lo fa nota­re – e fan­no la pes­ca del­la loro vita. La cat­tu­ra è così gran­de che devo­no per­si­no chi­ama­re un’al­tra bar­ca. Han­no pes­ca­to così tan­ti pesci che ent­ram­be le bar­che ris­chia­no di affon­da­re. All’i­ni­zio, Pie­tro rima­ne a distan­za di sicu­rez­za da Gesù, il che gli dà un sen­so di sicu­rez­za. Ma l’in­con­tro con Gesù Cris­to cam­bia tutto.

La realizzazione porta alla difesa

La rea­zio­ne alla vicinan­za a Gesù Cris­to non si fa atten­de­re. «Quan­do Simon Pie­tro si rese con­to di ciò che era suc­ces­so, cad­de in ginoc­chio davan­ti a Gesù e dis­se: «Signo­re, non ti occupa­re più di me – sono un pec­ca­to­re trop­po gran­de per sta­re con te» ». (Luca 5:8 NLB). Cosa accad­de in ques­to caso? Più Pie­tro si ren­de­va con­to di chi ave­va davan­ti, più si sen­ti­va a dis­agio e inde­g­no di sta­re in com­pa­gnia di una per­so­na simi­le. Sen­ti­va di esse­re trop­po pec­ca­to­re. Pec­ca­re signi­fi­ca esse­re sepa­ra­ti da Dio. Un’al­tra paro­la signi­fi­ca man­ca­re il ber­saglio. Pie­tro si rese con­to in quel momen­to che il suo esse­re inte­rio­re era trop­po lon­ta­no dal San­to che si era rivela­to a lui in quel momen­to in Gesù Cris­to. Pie­tro si sdra­ia ai pie­di di Gesù, ma allo stes­so tem­po lo allon­ta­na. La Bibbia di Lute­ro tra­du­ce dal gre­co: «[…] Signo­re, allon­tana­ti da me! Sono un uomo pec­ca­to­re». (Luca 5:8 LUT). L’a­ver indi­ca­to a Pie­tro di allon­tan­ar­si dimos­tra che Pie­tro ave­va rico­no­sci­uto inte­rior­men­te di ave­re a che fare con qual­co­sa di mol­to diver­so. «Per­ché era in sog­ge­zio­ne alla vis­ta del­l’ab­bond­an­te pes­ca­to, e lo erano anche gli altri». (Luca 5:9 NLB). Pie­tro era sbalordito.

Mol­te per­so­ne si tro­va­no allo stes­so pun­to di Pie­tro. Rico­no­sco­no che il reg­no di Dio sta sor­gen­do. Not­a­no che le per­so­ne intor­no a loro, for­se anche qui in chie­sa, stan­no cam­bi­an­do. For­se alcu­ni guard­a­no con gelo­sia a ciò che sta acca­den­do nella vita di alcu­ne per­so­ne. Ma la mag­gi­or par­te pro­ba­bilm­en­te è con­ten­ta e sol­le­vata che i rif­let­to­ri non sia­no pun­ta­ti su di loro. Per­ché ques­to port­er­eb­be alla luce del­le cose. Cose che pro­vocher­eb­be­ro la stes­sa rea­zio­ne di Pie­tro. In par­ti­co­la­re, la con­s­ape­vo­lez­za che una per­so­na non ha pos­to alla pre­sen­za di Dio. Mol­ti desi­de­r­ano incon­tra­re Gesù Cris­to, ma pre­fe­ri­bilm­en­te solo da lon­ta­no. Gesù come model­lo è più che accettabi­le oggi. Il suo invi­to ad ama­re il prossi­mo, il suo impeg­no ver­so gli emar­gi­na­ti, il suo amo­re per gli afflit­ti… ma semp­re a distan­za. Ma semp­re e solo a distan­za. Il teo­lo­go ame­ri­ca­no R.C. Sproul la met­te in ques­ti ter­mi­ni. «Le per­so­ne apprez­za­no la per­fe­zio­ne mora­le fin­ché rima­ne abbastan­za lon­ta­na da loro». (Robert C. Sproul). Ma l’in­con­tro con il San­to non avvie­ne a distan­za. Il pro­fe­ta Isa­ia, vis­suto qual­che cen­ti­naio di anni pri­ma di Pie­tro, scris­se quan­to segue a pro­po­si­to del suo incon­tro con Dio: «All­o­ra dis­si: «Sarà ter­ri­bi­le per me, per­ché sono un uomo dal­le lab­bra impu­re, in mez­zo a un popo­lo dal­le lab­bra impu­re. Io per­i­rò, per­ché ho vis­to il Re, il Signo­re Onni­po­ten­te!». (Isa­ia 6:5 NLB).

Ciò di cui Pie­tro si ren­de con­to al momen­to del mira­co­lo del pes­ce è la sua inca­pa­ci­tà ris­pet­to alla poten­za di Dio. Tut­to ciò che Pie­tro può port­are a Dio come esse­re uma­no vie­ne meno. Por­ta con sé l’e­s­pe­ri­en­za di pes­ca­to­re esper­to e di gene­ro amo­re­vo­le. In ent­ram­bi ques­ti ambi­ti può fare qual­co­sa. Ma quan­do sua suo­cera è mala­ta, Gesù Cris­to la gua­ris­ce (Luca 4:38–39). Dopo che non ave­va­no pes­ca­to nulla per un’in­te­ra not­te, Gesù li aiu­ta a fare la pes­ca più gran­de – e ques­to di gior­no. Fino ad ora Pie­tro era sta­to pre­so dal­l’uo­mo Gesù. Ma ques­to mira­co­lo del pes­ce cam­bia tut­to. Pie­tro si ren­de con­to che Gesù Cris­to ha pote­re su tut­to, anche sul­le sue due aree di com­pe­tenza. Pie­tro non ha asso­lu­t­amen­te nulla da offri­re. Al con­tra­rio, si rico­no­sce come la per­so­na che si pre­fer­i­reb­be nas­con­de­re. Vale a dire come un pec­ca­to­re, una per­so­na sepa­ra­ta da Dio. Pie­tro non può fare a meno di capi­to­la­re davan­ti a Gesù. Ques­to pun­to è cru­cia­le, soprat­tut­to in tem­pi di social media, dove tut­to è semp­re rifi­ni­to a pun­ti­no. Si trat­ta del nos­tro lato oscu­ro, che di soli­to sia­mo mol­to bra­vi a tene­re nas­cos­to e se mai lo cono­sco­no solo le per­so­ne più vici­ne a noi. Spes­so sono loro a trar­ne il mas­si­mo beneficio.

La gloria della grazia

Pie­tro dice «Vat­te­ne da me!», ma la sua azio­ne dimos­tra che il suo cuo­re pro­va­va qual­cos’al­t­ro. Pie­tro si sdra­ia ai pie­di di Gesù Cris­to e pro­nun­cia ques­ta frase. Mos­tra la ten­sio­ne del­la con­s­ape­vo­lez­za del­la pro­pria inca­pa­ci­tà e il desi­de­rio del cuo­re di Pie­tro. Come reagis­ce Gesù? Dice «Sì, non sei deg­no! Vat­te­ne via da me!» oppu­re dice «Cosa vuoi da me Pie­tro? Vat­te­ne!» Tut­te ques­te rea­zio­ni sareb­be­ro sta­te asso­lu­t­amen­te giu­sti­fi­ca­te, ma Gesù Cris­to reagis­ce in modo diver­so. La sua ris­pos­ta non è un rim­pro­vero, ma una pro­mes­sa. «[…] Gesù dis­se a Simo­ne: «Non tem­e­re! D’o­ra in poi pescher­ai le per­so­ne» ». (Luca 5:10 NLB). C’è mol­to in ques­ta rea­zio­ne. Qui sta la veri­tà dolo­ro­sa ma allo stes­so tem­po cura­ti­va. Dio non ha biso­g­no di noi uma­ni – ma ci vuo­le. Noi uma­ni abbia­mo biso­g­no di Dio, ma non lo voglia­mo. Nella sua san­ti­tà, Dio non ha biso­g­no di noi, ma ci vuo­le. Ques­ta ten­sio­ne di non meri­t­are e allo stes­so tem­po di vole­re e meri­t­are è mostra­ta in modo mol­to figu­ra­to in una pro­mes­sa fat­ta al popo­lo di Israe­le. «Tu, povero ver­me di Gia­cob­be, tu, dolo­ran­te muc­chio d’Is­rae­le, non tem­e­re, io ti aiuterò, hai la mia paro­la. Il tuo Reden­to­re è il San­to d’Is­rae­le». (Isa­ia 41:14 NLB). Ques­to è esat­ta­men­te il modo in cui noi esse­ri uma­ni ci ponia­mo di fron­te a Dio. Sia­mo dei poveri ver­mi, una tris­te sor­te, avrem­mo tut­te le ragio­ni per ave­re pau­ra. Ma il San­to dice: «Non tem­e­re!». Sia­mo sta­ti ris­cat­ta­ti da ques­to sta­to di man­can­za del bersaglio.

La chi­ama­ta di Gesù Cris­to richie­de tut­to da noi. Ma solo per­ché anche Lui ha dato tut­to per noi. Ha dei pro­get­ti per noi che non avrem­mo mai osa­to sogna­re. La ris­pos­ta di Pie­tro e degli altri pes­ca­to­ri si mani­fes­ta nel lascia­re tut­to ciò che ave­va­no e segui­re Gesù Cris­to (Luca 5:11). Non avrem­mo sen­ti­to nulla di loro se fos­se­ro rimasti con le loro bar­che. Mol­to dipen­de dal­la decis­io­ne di sce­glie­re il San­to! I pes­ca­to­ri lascia­ro­no la loro pro­fes­sio­ne ances­tra­le nel momen­to in cui le cose anda­va­no meglio.

In ques­ta sto­ria pos­sia­mo con­cen­trar­ci rapi­da­men­te sul­la rin­un­cia dei dis­ce­po­li. Sul fat­to che han­no lascia­to tut­to per segui­re Gesù Cris­to. Ma non è ques­to l’o­bi­et­tivo prin­ci­pa­le del­la sto­ria. Non si trat­ta di mostra­re un’ob­be­dien­za incon­di­zio­na­ta, ma di con­cen­trar­si sul­la glo­ria del­la gra­zia, come dis­se il teo­lo­go Adolf Schlat­ter. La gra­zia può mostrar­si in tut­ta la sua pie­nez­za solo quan­do ho rag­giunto il pun­to in cui rico­no­sco di non poter sta­re davan­ti al San­to e di ave­re asso­lu­t­amen­te biso­g­no del San­to. È pro­prio qui che risie­de la glo­ria del­la gra­zia: Dio ci dice di sì nono­stan­te la nos­t­ra inde­gni­tà come esse­ri umani.

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Leg­gi il tes­to bibli­co: Luca 5:1–11

  1. Quan­to sei impeg­na­to? In qua­le pun­to del­la sto­ria ti col­lo­che­res­ti? Più ai mar­gi­ni come Pie­tro e impeg­na­to nel lavoro o tra le per­so­ne che ascol­ta­no Gesù Cris­to e accor­ro­no a lui?
  2. Qual è l’area del­la tua vita che più vor­res­ti nas­con­de­re? Di cosa sei più orgo­gli­oso? Quan­to ti lasci avvici­na­re da Gesù Cristo?
  3. Rie­sci a capi­re quan­to non meri­ti di incon­tra­re Gesù Cris­to? Ma rie­sci anche a capi­re quan­to Lui ti voglia?
  4. Cono­sci la ten­sio­ne di «Allon­tana­ti da me!» e sdraiati ai pie­di di Gesù Cristo?
  5. Come rico­no­sci la glo­ria del­la gra­zia nella tua vita?