Data: 19 Mar­zo 2023 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Esodo 12; Ebrei 11:13
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Attra­ver­so la sem­pli­ce preg­hie­ra di Mosè «Oh Dio, gua­ri­sci­li«Miri­am fu gua­ri­ta dal­la leb­bra. Anche oggi è vero che la san­ti­tà di Dio gua­ris­ce. Da quan­do l’uo­mo ha sfi­da­to Dio nel Giar­di­no del­l’E­den, la malat­tia ha fat­to par­te del­la nos­t­ra esis­ten­za sul­la ter­ra. Quan­do preg­hi­amo per la gua­ri­gio­ne, lo fac­cia­mo con la gran­de cer­tez­za che Dio gua­ris­ce semp­re: a vol­te nel­l’og­gi, al cen­to per cen­to nel domani.


Dopo gli incon­tri con il Dio san­to, il vol­to di Mosè bril­lò così tan­to che lo coprì con un pan­no. Era san­ti­fi­ca­to dal­la san­ti­tà di Dio. Un gior­no, nac­que una lite fami­lia­re tra la sor­el­la Miri­am, che era una pro­fe­tes­sa, e il fratel­lo Aron­ne, che era un sacer­do­te. I due fratel­li parl­a­ro­no male del­la mog­lie di Mosè a cau­sa del colo­re del­la sua pel­le mar­ro­ne. Pre­su­mi­bilm­en­te, però, non si trat­ta­va tan­to di ques­tio­ni raz­zia­li, quan­to del­la spe­cia­le posi­zio­ne pro­f­e­ti­ca di Mosè. «Essi chie­se­ro: «Il Signo­re ha dav­vero par­la­to solo attra­ver­so Mosè? Non l’ha for­se fat­to anche attra­ver­so di noi?» E il Signo­re li ascol­tò»(Gene­si 12:2 NLB). Invi­dia, gelo­sia e com­pe­ti­ti­vi­tà sono i geni­to­ri di ques­ta doman­da. Mosè sop­por­ta ques­ta umi­lia­zio­ne in silen­zio: «Mosè era mol­to umi­le, non c’era nes­su­no sul­la ter­ra più umi­le di lui» (V.3 NLB). Quin­di lascia la ques­tio­ne nel­le mani del Signore.

La malattia in un mondo decaduto

Il risult­a­to di ques­to ten­ta­tivo di col­po di sta­to fu devas­tan­te per Miri­am. Dopo un bre­ve dia­lo­go in cui il Signo­re con­fer­mò la posi­zio­ne spe­cia­le di Mosè, Miri­am diven­ne bian­ca come la neve con la leb­bra. Sin dal pri­mo inter­ro­ga­to­rio di Dio da par­te del­l’uo­mo nel Giar­di­no del­l’E­den, la malat­tia ha fat­to par­te del­la nos­t­ra esis­ten­za sul­la ter­ra.. Il pec­ca­to è la cau­sa del­la malat­tia. Il pec­ca­to signi­fi­ca ripor­re la pro­pria fidu­cia in qual­co­sa di diver­so da Dio.

Recen­te­men­te mi sono imbat­tu­ta in due sto­rie tra­gi­che. Nella rivis­ta Auf­At­men 1/2023, Mir­jam, mad­re di tre fig­li in età sco­la­re, descri­ve come suo mari­to Sebas­ti­an si sia ammala­to di can­cro e sia mor­to all’e­tà di 42 anni. Qua­si con­tem­po­ra­nea­men­te, ho let­to di una fami­glia di sei per­so­ne nel­l’e­di­zio­ne pas­qua­le del giorn­a­le «Un quar­to d’o­ra per la fede». Il pad­re di nome Eli­as, insegnan­te di scuo­la secon­da­ria, è mor­to di embo­lia pol­mo­na­re il 1° dicembre 2021, a soli 41 anni. Sebas­ti­an ed Eli­as, due padri di fami­glia nel fio­re degli anni, si ammal­a­no e muo­io­no. Ques­ta è la tris­te real­tà di un mon­do deca­du­to. E cosa fa Dio? Niente?

A un cer­to pun­to Gesù chie­de se i diciot­to uomi­ni uccisi dal­la cadu­ta di una tor­re fos­se­ro i più gran­di pec­ca­to­ri (Luca 13:4). «No. Te lo ripe­to: se non ti pen­ti­rai e non tor­nerai sui tuoi pas­si, per­i­rai lo stes­so.»(Luca 13:5 NLB). Nel caso di Miri­am, il desti­no ha col­pi­to dirett­amen­te e imme­dia­ta­men­te dopo aver man­ca­to il ber­saglio. Ma non è così nella mag­gi­or par­te dei casi. La malat­tia e il pec­ca­to in un esse­re uma­no non van­no di pari pas­so. Tut­ta­via, le malat­tie appar­ten­go­no alla cate­go­ria «con­se­guen­za del­la caduta».

Guarire in un mondo decaduto

Esse­re san­ti signi­fi­ca esse­re inte­gri, com­ple­ti e com­ple­ti. Il Dio san­to gua­ris­ce! È sta­to lo stes­so con Mir­jam. «E Mosè gri­dò all’E­ter­no: «O Dio, gua­ri­sci­li».» (Esodo 12:13 LUT). La gua­ri­gio­ne non avven­ne imme­dia­ta­men­te. Ma dopo set­te gior­ni a Miri­am fu per­mes­so di tornare all’­ac­cam­pa­men­to degli Israe­li­ti in buo­na salu­te. L’im­ma­gi­ne di Dio è: «[…] Io sono l’E­ter­no, il tuo med­ico.» (Esodo 15:26 LUT).

Dio gua­ris­ce semp­re? Le sto­rie di Sebas­tia­no ed Elia e mil­le alt­re espe­ri­en­ze dimostra­no che Dio non semp­re gua­ris­ce. Se Gesù aves­se dato per scon­ta­to che la gua­ri­gio­ne fos­se semp­re dis­po­ni­bi­le, non avreb­be loda­to i suoi segu­aci nel Giudi­zio Uni­ver­sa­le: «Ero mala­to e tu mi hai cura­to» (Matteo 25:36 NLB), ma: «Ero mala­to e tu mi hai gua­ri­to.«E se Dio gua­ris­se semp­re, nes­su­no mor­i­reb­be più. L’in­vec­chi­amen­to è una for­ma di deca­di­men­to fisi­co. La divi­sio­ne cel­lu­la­re ral­len­ta, la pel­le diven­ta più flac­ci­da, i capel­li cado­no e la vis­ta dimi­nuis­ce. Il tut­to por­ta ines­ora­bilm­en­te alla mor­te. Così Pao­lo affer­ma: «Per­ché sap­pia­mo che tut­ta la crea­zio­ne geme con noi fino a ques­to momen­to, come sot­to il dolo­re del par­to»(Roma­ni 8:22 NLB). La qua­li­tà di una chie­sa non si vede inn­an­zi­tutto dal­la poten­za con cui gua­ris­ce, ma da quan­to amo­re­vol­men­te accom­pa­gna le per­so­ne malate.

Sono con­vin­to che la gua­ri­gio­ne imme­dia­ta non sia semp­re effi­cace. A vol­te il Dio san­to vuo­le anche met­ter­ci a pos­to. Ci sono infat­ti anche malat­tie che noi stes­si cau­sia­mo. L’a­ma­rez­za del cuo­re, ad esem­pio, può port­are a dis­tur­bi psi­co­lo­gi­ci o addi­rit­tu­ra fisi­ci. Recen­te­men­te la tele­vi­sio­ne svi­z­zera ha tras­mes­so un pro­gram­ma sul­l’a­li­men­ta­zio­ne. Come esem­pio, han­no mostra­to un ex gio­ca­to­re di hockey su ghi­ac­cio che è diven­ta­to sano solo cam­bi­an­do la sua die­ta. Altri han­no pro­ble­mi alle arti­co­la­zio­ni o alla schie­na per­ché non fan­no abbastan­za eser­ci­zio fisi­co. In ques­ti casi, una cura spon­ta­nea sareb­be una scor­cia­toia inam­mis­si­bi­le che non aiu­ta a miglio­ra­re in modo dura­turo la qua­li­tà del­la vita. Dob­bia­mo asso­lu­t­amen­te por­ci la doman­da sul­la nos­t­ra responsa­bi­li­tà in caso di malat­tia..

Eppu­re è vero: il Dio san­to san­ti­fi­ca e gua­ris­ce! Ai tem­pi di Mosè, le per­so­ne leb­bro­se dove­va­no vive­re fuo­ri dal­l’­ac­cam­pa­men­to per­ché il per­i­co­lo di dif­fon­de­re la malat­tia era trop­po gran­de. Gesù, tut­ta­via, sfi­dò ques­ta con­ven­zio­ne e guarì le per­so­ne leb­bro­se toc­can­do­le. La san­ti­tà è più for­te del­l’­im­pu­ri­tà. Per­tan­to, si trat­ta di met­te­re in con­tat­to le per­so­ne mala­te con la san­ti­tà di Dio. Mi ispi­ro alla sem­pli­ce preg­hie­ra di Mosè: «Oh, Dio, gua­ri­sci­li!» Nes­sun pro­gram­ma in die­ci pun­ti, nessuna for­mu­la magi­ca, solo una sem­pli­ce e con­vin­ta invo­ca­zio­ne del Signo­re. È la preg­hie­ra di un uomo che si espo­ne­va rego­lar­men­te alla san­ti­tà di Dio. Da ques­ta san­ti­fi­ca­zio­ne sono nate l’u­mil­tà e l’au­to­ri­tà. Ques­ti sono i requi­si­ti fon­da­men­ta­li per un minis­te­ro di guarigione.

Vivia­mo nel «già ora» e nel «non anco­ra» per quan­to riguar­da il Reg­no di Dio. Pos­sia­mo già spe­ri­men­ta­re la poten­za del nuo­vo mon­do di Dio in modo sim­bo­li­co, ma non sti­amo anco­ra spe­ri­men­tan­do il reg­no di Dio nel suo com­ple­ta­men­to. La gua­ri­gio­ne dei mala­ti è un pre­sagio del nuo­vo mon­do, che sti­amo già spe­ri­men­tan­do come seg­ni, ma pur­trop­po non anco­ra in modo gene­ra­liz­za­to. Ci aspet­ti­amo che le gua­ri­gio­ni avven­ga­no anche in mez­zo a noi. Voglia­mo crea­re uno spa­zio per ques­to e pro­muo­ve­re la preg­hie­ra per la gua­ri­gio­ne dei malati.

Guarire in un nuovo mondo

Sebas­ti­an muo­re a casa, tra le brac­cia di Mir­jam. Uno dei fig­li dice in segui­to: «Abbia­mo semp­re pre­ga­to che il can­cro venis­se scon­fit­to. Ora il can­cro è mor­to e papà è vivo.» Il com­pa­g­no di stan­za di Eli­as scri­ve: «Le nost­re preg­hie­re di gua­ri­gio­ne sono sta­te esau­di­te, anche se in modi diver­si. Eli­jah non dovrà mai più soffri­re.«La mog­lie del def­un­to Elia dice: «Non ci fer­mi­amo al Ven­er­dì San­to. Andia­mo avan­ti fino a Pas­qua. È semp­re sta­to mol­to con­fortan­te.»

È una con­so­la­zio­ne a buon mer­ca­to per l’al­di­là? È sem­pli­ce­men­te un’es­pres­sio­ne di delu­sio­ne e di debo­le con­so­la­zio­ne per il fat­to che Dio non ha gua­ri­to? Per me, la frase più importan­te del­la Bibbia sul tema del­la gua­ri­gio­ne dei mala­ti è: «Tut­te ques­te per­so­ne cre­det­te­ro fino alla mor­te sen­za aver rice­vu­to ciò che Dio ave­va pro­mes­so loro. Ma vide­ro ciò che era sta­to pro­mes­so loro da lon­ta­no e lo aspet­ta­ro­no con ansia, poi­ché ave­va­no rico­no­sci­uto e tes­ti­mo­ni­a­to di esse­re solo ospi­ti e stra­ni­e­ri qui sul­la ter­ra.» (Ebrei 11:13 NLB). Quan­do preg­hi­amo per i mala­ti, lo fac­cia­mo con la gran­de con­vin­zio­ne che la san­ti­tà di Dio gua­ris­ce. Per ques­to motivo, preg­hi­amo con Mosè sen­za se e sen­za ma: «Oh Dio, gua­ri­sci!«Nella preg­hie­ra e nella fede por­ti­amo le per­so­ne mala­te a con­tat­to con la san­ti­tà di Dio. Così facen­do, non ci con­cen­tria­mo solo sul­la vita tem­po­ra­le ma anche su quella eter­na. Uno dei fig­li di Elia dice: «La per­di­ta è gran­de. All’i­ni­zio ho urla­to a Dio: Per­ché lo stai facen­do? Poi è arri­vata la pace. La tris­tez­za è pre­sen­te, ma non la dispe­ra­zio­ne.» Dio gua­ris­ce semp­re? Sì, lo fa, ma non semp­re nella vita tem­po­ra­le. Dal pun­to di vis­ta di Dio, la nos­t­ra sal­vez­za è al di sopra del­la gua­ri­gio­ne. Ecco per­ché Wil­helm Busch una vol­ta dis­se: «È meglio appar­tene­re a Gesù para­liz­za­ti ed esse­re fig­li di Dio che sal­ta­re all’in­fer­no con due gam­be sane!»

Se non sei gua­ri­to nono­stan­te la preg­hie­ra per i mala­ti, non è seg­no che Dio si sia dimen­ti­ca­to di te o che non ti ami. Hagar, pro­fon­da­men­te feri­ta e abban­do­na­ta, pre­gò: «Tu sei un Dio che mi vede» (Gene­si 16:13 LUT). Dio vede il tuo biso­g­no, ascol­ta il tuo gri­do e pro­get­ta un pia­no di sal­vat­ag­gio che un gior­no sarà attua­to. Voglia­mo esse­re una chie­sa che non solo pre­ga per i mala­ti, ma li accom­pa­gna. «Ero mala­to e tu mi hai cura­to»(Matteo 25:36 NLB). Chie­di a Dio se sta cer­can­do di dir­ti qual­co­sa attra­ver­so la tua malat­tia. Dov­res­ti cam­bia­re qual­co­sa nella tua vita? Ricon­ci­li­ar­ti con qual­cu­no? Lavora­re sul­la sto­ria del­la tua vita? Ma è importan­te man­te­nere una san­ta com­pos­tez­za in ques­to pro­ces­so di inter­ro­ga­zio­ne. Quan­do Dio vuo­le dir­ti qual­co­sa, lo fa in un modo che tu pos­sa capi­re. Ma se nella tua sof­fe­ren­za non sen­ti nulla, lascia che si preghi di nuo­vo per te e ado­ra il Signo­re con rive­ren­za. Fa par­te del­la mis­te­rio­sa san­ti­tà di Dio il fat­to che non com­p­ren­dia­mo tut­to. E soprat­tut­to i momen­ti dif­fi­ci­li sono invi­ti alla glo­ria di Dio.

Di recen­te mia mad­re ha dovu­to subi­re un inter­ven­to chir­ur­gi­co alla mano. Quan­do le ho chies­to come se l’era cava­ta, mi ha ris­pos­to: «Ho pre­ga­to tan­to per­ché non fos­se neces­sa­rio l’in­ter­ven­to». Ma poi mi ha rif­e­ri­to pie­na di gioia di esser­si sen­ti­ta mol­to sicu­ra e sos­tenu­ta duran­te l’ope­ra­zio­ne. Il coin­vol­gi­men­to di un med­ico e l’as­pett­a­ti­va di gua­ri­gio­ne da par­te di Dio non sono una con­trad­di­zio­ne. La ques­tio­ne è piut­tosto in cosa ripo­nia­mo la nos­t­ra fidu­cia. Di re Asa si dice: «Nel 39° anno del suo reg­no, Asa fu afflit­to da una malat­tia ai pie­di. Ma anche in ques­ta ter­ri­bi­le malat­tia non cer­cò l’ai­uto del Signo­re, ma solo dei suoi medi­ci.»(2 Cro­nache 16:12 NLB). Si fidò più dei medi­ci che del Signo­re e ques­to segnò la sua rovina.

 

La san­ti­tà di Dio gua­ris­ce semp­re – a vol­te nel­l’og­gi, al cen­to per cen­to nel doma­ni! Per ques­ta con­vin­zio­ne voglia­mo offri­re dili­gen­te­men­te la preg­hie­ra per i mala­ti in see­tal chi­le. Ci aspet­ti­amo la gua­ri­gio­ne, ma lascia­mo a Dio la scel­ta dei tem­pi. Il con­te­ni­to­re del ser­vi­zio ser­a­le è fat­to per ques­to. Voglia­mo fare ques­to ser­vi­zio come Mosè: Con il ful­go­re del­la glo­ria di Dio sul nos­tro vol­to, umilm­en­te, in tut­ta sem­pli­ci­tà e per pie­na con­vin­zio­ne di fede.

 

Possibili domande per il piccolo gruppo 

Let­tu­ra del tes­to bibli­co: Deu­te­ro­no­mio 12 e Ebrei 11:13

  1. Miri­am fu gua­ri­ta dal­la leb­bra (Gene­si 12). Qual era la cau­sa del­la malat­tia? Qual è sta­to il suo con­tri­bu­to alla gua­ri­gio­ne? Qual è sta­to il con­tri­bu­to di Mosè?
  2. Come descri­ve­res­ti il legame tra pec­ca­to e malattia?
  3. Qual è il poten­zia­le del­la malat­tia? Qua­le potreb­be esse­re la ragio­ne per cui la gua­ri­gio­ne non avvie­ne nono­stan­te la preghiera?
  4. Come per­so­na col­pi­ta, come potres­ti affronta­re il fat­to che la malat­tia non scompa­re nono­stan­te le preg­hie­re? Come dov­reb­be­ro com­port­ar­si le per­so­ne non affet­te con quel­le affette?
  5. Leg­gi Ebrei 11:13: che impatto ha ques­to ver­set­to sul­le nost­re preg­hie­re di guarigione?