Tre fratelli del Vecchio Testamento

Data: 19 lug­lio 2020 Pre­di­ca­to­re:
Serie: | Tes­to bibli­co: Efe­si­ni 4:16
Sug­ge­ri­men­to: Ques­to ser­mo­ne è sta­to tra­dot­to auto­ma­ti­ca­men­te. Si pre­ga di nota­re che non pos­sia­mo accet­ta­re alcu­na responsa­bi­li­tà per l’ac­cu­ra­tez­za del contenuto.

Affa­scinan­ti spraz­zi del­la vita e del­la fede degli altri! In due ser­mo­ni esami­nia­mo la vita di tre fratel­li e sor­el­le, pri­ma dal­l’AT (oggi 19 lug­lio) e poi (2 agos­to) dal NT. Sto per­se­guen­do due obi­et­ti­vi con questo:

  1. Voglio sape­re come fun­ziona­va la loro con­vi­ven­za tra sorelle.
  2. Voglio sape­re se cer­te osser­va­zio­ni posso­no esse­re tras­fe­ri­te alla nos­t­ra con­vi­ven­za fra­ter­na nella con­gre­ga­zio­ne – il che sareb­be una bene­di­zio­ne per tut­ti noi!

Abbia­mo la buo­na abi­tu­di­ne qui nella con­gre­ga­zio­ne di pre­sen­ta­re le per­so­ne di tan­to in tan­to; e ho nota­to che quan­do ques­to acca­de, tut­ti guard­a­no avan­ti con fasci­no e si driz­za­no le orec­chie, per­ché i flash del­la vita e del­la fede del­le per­so­ne inter­es­sa­te sono affa­scinan­ti! Oggi guar­dia­mo nella vita di tre fratel­li e sor­el­le del­l’AT. Sto per­se­guen­do due obi­et­ti­vi con questo:

  1. Voglio sape­re come fun­ziona­va la loro con­vi­ven­za tra sorelle.
  2. Voglio sape­re se cer­te osser­va­zio­ni posso­no esse­re tras­fe­ri­te alla nos­t­ra con­vi­ven­za fra­ter­na nella con­gre­ga­zio­ne – il che sareb­be una bene­di­zio­ne per tut­ti noi!

I tre fratel­li sono fig­li di Amram e di sua mog­lie Jochebed. La cop­pia appar­tiene al popo­lo d’Is­rae­le, che a quel tem­po dove­va fare lavo­ri pesan­ti in Egit­to. Il farao­ne del pae­se ebbe semp­re più pau­ra per­ché gli israe­li­ti sta­va­no cre­scen­do in nume­ro e poten­za, così ordinò alle levat­ri­ci egi­zia­ne di get­ta­re nel Nilo tut­ti i maschi appe­na nati dag­li israe­li­ti. Jochebed diede alla luce un maschio pro­prio in ques­to peri­odo. Ha cer­ca­to di nas­con­der­lo e di ten­er­lo il più tran­quil­lo pos­si­bi­le, cosa che è rius­ci­ta solo per poco tem­po. Ven­ne il gior­no in cui la mad­re non cono­sce­va alt­ra via d’u­s­ci­ta che met­te­re il suo bam­bi­no più pic­co­lo in una ces­ta di can­ne e, per così dire, con­segn­ar­lo come «pos­ta per bam­bi­ni».» tra le can­ne sul­le rive del Nilo.

Mirjam

Ora cono­scia­mo il pri­mo del­la squa­dra dei tre: Mir­jam! Lascia che ques­to «Nilo Post» da una distan­za di sicu­rez­za. La figlia del farao­ne vie­ne con le sue ancel­le sul­la riva del Nilo per un bag­no. Sen­to­no pian­ge­re un bam­bi­no e sco­pro­no il ces­to nell’acqua.

Lo apro­no e guard­a­no un bam­bi­no che pian­ge. La figlia del re ha pie­tà, si inna­mo­ra del bel bam­bi­no e vor­reb­be port­ar­lo via. Miri­am, che ha sen­ti­to tut­to, va corag­gio­sa­men­te dal­la figlia del farao­ne e le chie­de se deve chi­ama­re una don­na ebrea che pos­sa allat­ta­re il bam­bi­no per lei. «Sì, fallo!» è la ris­pos­ta. Ques­ta era, natur­al­men­te, una buo­na noti­zia per Jochebed, che va imme­dia­ta­men­te a riva con Miri­am. La figlia del re pro­met­te alla don­na un sala­rio per l’allat­ta­men­to e Jochebed pro­met­te in cam­bio di dar­le il «tro­vatel­lo».» per riport­ar­lo indie­tro non appe­na è svezzato.

 

Due cose mi ecci­ta­no di ques­to «cine­ma del cuo­re» Sto­ria:

  1. a) Il gran­de amo­re inti­mo e abne­ga­to di Miri­am per il suo fratel­li­no! Non lo per­de di vista.
  2. b) Poi lo stra­or­di­na­rio corag­gio del­la gio­va­ne ragaz­za di rivol­ger­si alla nobi­le persona!

Ques­to amo­re per il fratel­lo ci sfi­da! Come fig­li di Dio sia­mo fratel­li e sor­el­le nella fede! Una sto­ria di Miri­am può acca­de­re anche a te nel tuo ambi­en­te, nel­le tue imme­dia­te vicinan­ze! For­se c’è una per­so­na nel tuo ambi­en­te che si tro­va in una situa­zio­ne di biso­g­no e che è tu non dov­reb­be per­de­re la vis­ta? For­se puoi corag­gio­sa­men­te pren­de­re le dif­ese di ques­ta per­so­na? Miri­am è un esem­pio del­l’a­mo­re di Gesù. Non ti per­de di vis­ta. Ha fat­to di tut­to per sal­var­vi. È per­si­no mor­to sul­la cro­ce per noi uma­ni per sal­v­ar­ci. E ora ci dice nel Van­ge­lo di Gio­van­ni: «Vi coman­do di amar­vi gli uni gli altri come io vi amo» (Gio­van­ni 15:12 NL).

Moses

Sap­pia­mo poco del­la gio­vi­nez­za del­l’ex bam­bi­no di Amram e Jochebed. Jochebed fece ciò che ave­va pro­mes­so: «Quan­do il bam­bi­no fu abbastan­za gran­de, lo por­tò alla figlia del farao­ne, che lo pre­se come suo figlio. La figlia del farao­ne dis­se: «L’ho tira­to fuo­ri dal­l’ac­qua», e lo chi­amò Mosè». (Esodo 2:10 NL). Ste­fa­no ci rac­con­ta la sua vita alla cor­te egi­zia­na e il suo svi­lup­po nel suo ser­mo­ne negli Atti degli Apos­to­li: «Mosè fu istrui­to in tut­te le cono­scen­ze degli egi­zia­ni e creb­be fino a diven­ta­re un uomo elo­quen­te ed ener­gi­co» (Atti 7:22 NL). Incon­tria­mo di nuo­vo Mosè mol­to più tar­di alla cor­te del farao­ne come un uomo di 40 anni. Un gior­no osser­va come un sor­ve­gli­an­te egi­zia­no malt­rat­ta un ebreo. Inse­gue ques­to egi­zia­no e lo ucci­de. Sot­ter­ra il cor­po nella sab­bia. Quan­do il farao­ne vie­ne a sape­re di ques­to omic­i­dio, vuo­le ucci­de­re Mosè. Mosè deve fug­gi­re. Tro­va casa pres­so Reguel (il sacer­do­te di Madi­an, chi­ama­to anche Jith­ro) e diven­ta un pas­to­re. Che dis­ce­sa! Il prin­ci­pe egi­zia­no diven­ta un pas­to­re del­la pro­vin­cia! Attra­ver­so la sua fuga e ques­ta dis­ce­sa, il carat­te­re di Mosè si affi­na. Mosè pren­de in mog­lie Zip­po­rah, una figlia del suo dato­re di lavoro, e pres­to i due si godo­no il loro pri­mo figlio, Gershom.

La vocazione di Mosè

E Dio non l’ha per­so di vis­ta! Come pas­to­re, Mosè spe­ri­men­ta una chi­ama­ta per­so­na­le da par­te di Dio sul mon­te Horeb. Dio lo incon­tra e gli dà il com­pi­to di con­dur­re il popo­lo d’Is­rae­le alla liber­tà. Mosè è com­ple­ta­men­te per­ples­so e for­se pen­sa al suo pas­sa­to: «Chi sono io? Non pos­so far­lo! Ho la lin­gua zop­pa e non ries­co a parl­a­re abbastan­za bene! Non mi cre­do­no! No, äxgü­si per favore tro­va qual­cun alt­ro!» Dio lo incorag­gia che sarà semp­re con lui. Dio gli dà anche due seg­ni mira­co­lo­si (un bas­tone che diven­ta un ser­pen­te e vice­ver­sa, una mano che diven­ta leb­bro­sa e vie­ne gua­ri­ta di nuo­vo), ma Mosè rifi­u­ta fer­ma­men­te. Poi Dio si arrab­bia con Mosè e met­te suo fratel­lo Aron­ne al suo fian­co. «Egli par­lerà per voi. È già in viag­gio ver­so di voi e sare­te feli­ci di veder­lo.»

Ora Mosè par­te con la sua fami­glia e si diri­ge ver­so l’E­git­to. Sul­la stra­da incon­tra­no effet­ti­va­men­te Aaron. Mosè gli rac­con­ta tut­to quello che ha vis­suto fino­ra. Quan­do arri­va­no in Egit­to, si pre­sen­ta­no insie­me davan­ti agli anzia­ni. Aron­ne par­la, Mosè fa i seg­ni e cosa suc­ce­de: «La gen­te ci cre­de­va. Quan­do capi­ro­no che il Signo­re ave­va vis­to la loro oppres­sio­ne e si era pre­so cura di loro, si ingi­noc­chia­ro­no e ado­r­a­ro­no il Signo­re». (Esodo 4:31).

 

Pro­prio come è suc­ces­so a me e a mia mog­lie, può suc­ce­de­re anche a te (o è già suc­ces­so) che Dio ti abbia dato un inca­ri­co mol­to spe­cia­le e tu reagi­sci allo stes­so modo di Mosè: «No, sicu­ra­men­te no! Non può esse­re. Sei ven­uto nel pos­to sba­gli­a­to!» E Dio poi ti dice: «Non sei solo, io sono semp­re con te. E ci saran­no altri con te. Tu mi cono­sci! Ave­te già spe­ri­men­ta­to per­so­nal­men­te la mia for­za e le mie pos­si­bi­li­tà.» Quan­do Dio ti chi­ama, vuo­le bene­dir­ti e ren­der­ti una bene­di­zio­ne per gli altri! Ques­ti posso­no esse­re inca­ri­chi gran­di o pic­co­li, ma cre­sce­re­mo semp­re da ques­te sfide!

Aaron

Aaron, n. 3 di ques­ta squa­dra, ha fat­to diver­sa­men­te! Dio gli dis­se in Egit­to: «Anda­re incon­tro a Mosè nel deser­to!» «Poi Aaron si mise in cammi­no. Incon­trò Mosè sul­la mon­tagna di Dio e lo baciò». (Esodo 4:27 NL). Anche Aaron avreb­be avu­to del­le scu­se: «Non vedo l’o­ra che arri­vi! Cos’è ques­to arduo viag­gio nel deser­to e ritor­no? Non vedo Mosè da così tan­to tem­po che for­se non lo cono­sco più.»

For­se stai spe­ri­men­tan­do ques­to pro­prio ora, che Gesù ti sta dicen­do: «Anda­te ver­so ques­to o quel fratel­lo nella fede – ver­so ques­ta o quella sor­el­la nella fede; unite­vi!» Dove Dio vuo­le che tu ti unis­ca ad altri per una mis­sio­ne comu­ne? È più faci­le in cop­pia! Dove Dio vuo­le ren­der­ti con­s­ape­vo­le in un modo com­ple­ta­men­te nuo­vo che sei un mem­bro di un tut­to che è col­le­ga­to con gli altri? Come si dice nella Let­te­ra agli Efe­si­ni: «Per mez­zo di lui (Gesù) tut­to il cor­po diven­ta uno». E ogni par­te com­pie il suo com­pi­to par­ti­co­la­re e con­tri­buis­ce alla cre­sci­ta del­le alt­re, così che tut­to il cor­po è sano e cre­sce ed è pie­no d’a­mo­re». (Efe­si­ni 4:16 NL).

I fratel­li si sono tro­va­ti! Si incon­tra­no alla mon­tagna di Dio. Ques­ta non è solo un’in­di­ca­zio­ne geo­gra­fi­ca! Si incon­tra­no con Dio, alla sua pre­sen­za! Dio li con­du­ce ent­ram­bi in un incon­tro con lui. E rest­a­no insie­me. Da ques­to pun­to in poi, di soli­to si par­la di ques­ti due al plu­ra­le: sono anda­ti… han­no par­la­to… ent­ram­bi fan­no mira­co­li! Ma il farao­ne non ascol­ta la loro richies­ta e spin­ge il popo­lo di Dio anco­ra di più nella schia­vi­tù. Gli egi­zia­ni devo­no sop­port­are 10 ter­ri­bi­li piag­he di Dio fino a quan­do agli israe­li­ti vie­ne final­men­te per­mes­so di lascia­re la ter­ra dopo 430 anni di schia­vi­tù. Pos­so solo rias­su­me­re la lun­ga sto­ria dei tre fratel­li, pie­na di cose posi­ti­ve e negative.

 

Mir­jam vie­ne poi intro­dot­ta come pro­fe­tes­sa dopo il mira­co­lo­so pass­ag­gio attra­ver­so il Mare di Can­ne e come pre­cen­to­re e pre-danz­a­tri­ce nel culto:

«All­o­ra Miri­am, la pro­fe­tes­sa, sor­el­la di Aron­ne, pre­se in mano un tim­pa­no e tut­te le don­ne la segui­ro­no con i tim­pa­ni in dan­za cir­co­la­re. 21 E Miri­am can­tò loro: Can­ti­amo all’E­ter­no, per­ché egli è esalt­a­to; ha gett­a­to in mare cavallo e cava­lie­re» (Esodo 15:20–21 LU). Che com­pi­ti appa­gan­ti per Miri­am! Ma un gior­no si allea con Aron­ne e insie­me si ribel­lano a suo fratel­lo Mosè. Nel sen­so di: «Cosa vuo­le dire in real­tà! Pen­sa che Dio par­li solo attra­ver­so di lui? Egli par­la anche attra­ver­so di noi!» Dio dà una lezio­ne a Miri­am con un improv­vi­so attac­co di leb­bra. Ma alla preg­hie­ra di Mosè vie­ne gua­ri­ta. Ques­to inci­den­te ci ricorda il per­i­co­lo del con­fron­to: «Pre­fer­i­rei ave­re lo stes­so lavoro nella comu­ni­tà di ques­ta o quella per­so­na! Per­ché non sono ques­ti o quel­li in una squa­dra di puli­zia – potreb­be­ro anche dare una mano! Per­ché non mi han­no chies­to la gui­da del­la con­gre­ga­zio­ne, la mode­ra­zio­ne del ser­vi­zio, la cura pas­to­ra­le? Potrei sicu­ra­men­te far­lo meglio di loro! Sono un cris­tia­no fede­le come gli altri!» Di nuo­vo, tor­nia­mo al Cor­po di Cris­to: tut­ti i mem­bri sono estre­ma­men­te importan­ti e pre­zio­si – non impor­ta dove Dio ci colloca!

 

Aaron spe­ri­men­ta il suo api­ce quan­do diven­ta il pri­mo e prin­ci­pa­le sacer­do­te del san­tua­rio nel tabernacolo.

Il suo più gran­de pas­so fal­so avvie­ne quan­do è solo con il popo­lo e Mosè rima­ne a lungo sul mon­te Sinai per pren­de­re le tavo­le con i 10 coman­da­men­ti. Il popo­lo fu dis­gust­a­to dal­la lun­ga attesa e con­vin­se Aron­ne a fare un vitel­lo d’o­ro, che fu poi ado­ra­to dal popo­lo come un dio. Ten­ta il popo­lo nel­l’ido­la­tria e nel pec­ca­to. «Aaron – a cosa sta­vi pen­san­do?» Dio potreb­be aver­ti già det­to ques­to? Miri­am una sor­el­la gelosa; Mosè un ass­as­si­no; Aron­ne un ido­latra; tu ed io un pec­ca­to­re – non è genia­le la gra­zia di Dio! E Dio ha biso­g­no di tut­ti loro per i suoi pia­ni. Li tiene tut­ti sot­to con­trol­lo e con­ti­nua con te e con me!

Nella lis­ta degli eroi del­la fede in Ebrei 11, solo Mosè è men­zio­na­to, gli altri due dei tre fratel­li non lo sono. Non è nem­meno importan­te che tu ed io sia­mo immor­tala­ti in un giorn­a­le, ma io voglio una cosa per tut­ti noi con tut­to il mio cuo­re: che sia­mo immor­tala­ti essen­do lì nel­l’e­ter­ni­tà nel reg­no di Dio! Amen.